Autore Topic: Vieni o Maggio...  (Letto 3281 volte)

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Offline giangoverni

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Vieni o Maggio...
« : Venerdì 29 Aprile 2011, 23:13:05 »
Ho parlato del 25 aprile e ora voglio parlare del 1 maggio: due feste strettamente collegate fra di loro, non soltanto per motivi di calendario ma anche perché ci ricordano due conquiste: la prima la conquista della libertà per tutti i cittadini e la seconda la conquista della dignità e dei diritti  per i lavoratori. Non a caso l’articolo 1 delle nostra Costituzione, nata dalla Resistenza dice che “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”.
Quando penso alla libertà, alla democrazia mi vengono in mente l’aria, l’acqua, la corrente elettrica, beni essenziali della cui esistenza e della cui importanza ci accorgiamo soltanto quando ci vengono a mancare. Per molti giovani che non sanno o non vogliono sapere ma anche per molti adulti che sono stati resi immemori da troppi anni di bieco consumismo, la libertà e la democrazia sono beni di cui non si avverte neppure più la presenza, per cui non si colgono più le connessioni storiche e morali e non sanno distinguere più fra coloro che si batterono, e morirono, per assicurare a loro stessi, ai loro figli e ai loro nipoti, questi beni fondamentali e coloro che invece li osteggiarono.
Io penso che ci voglia tanta pazienza e tanto lavoro, in tutti i settori e in ogni momento della vita (anche in un sito in cui normalmente si parla di calcio) per far prendere di nuovo coscienza di quelli che sono i valori fondanti del nostro consorzio civile.
Per un giovane che si affaccia nel mondo del lavoro è normale sapere che in quanto lavoratore ha dei doveri ma anche dei diritti codificati, nelle leggi, nello Statuto dei Lavoratori (che ora è stato modificato e chiamato Statuto dei Lavori, e non è la stessa cosa), nei contratti collettivi e quindi non sa, non vuole sapere e non pensa neppure che dietro questi diritti conquistati c’è tanto sudore, ci sono tante fatiche, ci sono tante lotte e persino tanto sangue. La stessa festa del Primo Maggio ricorda un terribile fatto di sangue nella Chicago di fine Ottocento. La stessa festa del Primo Maggio oggi viene celebrata con naturalezza, come è giusto, ma non è stato sempre così. Il Primo Maggio fu per tanti anni, negli anni della dittatura ma anche del capitalismo più bieco, il sogno, il miraggio, la speranza di riscatto. “Vieni, o Maggio, ti aspettan le genti, dolce Pasqua dei lavoratori…” cantava il poeta anarchico Pietro Gori sull’aria del “Va pensiero” di Verdi. Ed erano gli anni in cui si lottava per poter lavorare soltanto otto ore al giorno (“Se otto ore vi sembran poche, provate voi a lavorar e proverete la differenza di lavorare e di comandar”), per proibire il lavoro notturno dei bambini (sì, proprio dei bambini) e delle donne, per rendere meno insalubre e più dignitoso il lavoro delle mondine, per creare le prime organizzazioni di solidarietà, in soccorso dei lavoratori malati e anziani e delle loro famiglie.
La storia è lunga e io la finisco qui, però voglio chiedere a chi mi legge: il Primo Maggio dedicatelo pure alla festa, alla famiglia, alla scampagnata e alle fave con il pecorino, però per un momento pensate a questa storia lunga più di un secolo, che ha portato i lavoratori dalla condizione di schiavi a protagonisti della vita civile.
“Vieni o Maggio, dolce Pasqua dei lavoratori…”


Giancarlo Governi 

Offline giangoverni

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Re:Vieni o Maggio...
« Risposta #1 : Venerdì 29 Aprile 2011, 23:17:11 »
Il poeta anarchico Pietro Gori scrisse questo bellissimo inno (sull'aria del Va pensiero... dal Nabucco di Verdi) quando era morente su un letto di ospedale.

Vieni o Maggio t'aspettan le genti
ti salutano i liberi cuori
dolce Pasqua dei lavoratori
vieni e splendi alla gloria del sol

Squilli un inno di alate speranze
al gran verde che il frutto matura
a la vasta ideal fioritura
in cui freme il lucente avvenir

Disertate o falangi di schiavi
dai cantieri da l'arse officine
via dai campi su da le marine
tregua tregua all'eterno sudor!

Innalziamo le mani incallite
e sian fascio di forze fecondo
noi vogliamo redimere il mondo
dai tiranni de l'ozio e de l'or

Giovinezze dolori ideali
primavere dal fascino arcano
verde maggio del genere umano
date ai petti il coraggio e la fè

Date fiori ai ribelli caduti
collo sguardo rivolto all'aurora
al gagliardo che lotta e lavora
al veggente poeta che muor!


Bill Kelso

Re:Vieni o Maggio...
« Risposta #2 : Sabato 30 Aprile 2011, 11:54:52 »
Di Pietro Gori vorrei ricordare Addio a Lugano, diventato l'inno degli anarchici italiani, la cui musica, di autore anonimo, è sicuramente di origine popolare, toscana, è forse il brano più famoso, insieme con Stornelli d'esilio.
Gori la scrisse nel 1895 in Svizzera, dov'era dovuto riparare dopo l'omicidio del Presidente francese Sadi Carnot, ucciso da Sante Caserio.
Gori era stato infatti arrestato dai gendarmi nel corso di una vasta operazione repressiva contro socialisti ed anarchici, per essere accusato di essere il mandante nonché l'ispiratore del delitto poiché amico e difensore del Caserio.
Costretto all'esilio, Gori giunse a Lugano sino a quando venne espulso dalla Svizzera stessa insieme con altri dodici esuli.
Fu allora che scrisse il testo del suo canto immortale.




Addio Lugano bella
o dolce terra pia
scacciati senza colpa
gli anarchici van via
e partono cantando
con la speranza in cor.
E partono cantando
con la speranza in cor.

Ed è per voi sfruttati
per voi lavoratori
che siamo ammanettati
al par dei malfattori
eppur la nostra idea
è solo idea d'amor.
Eppur la nostra idea
è solo idea d'amor.

Anonimi compagni
amici che restate
le verità sociali
da forti propagate
è questa la vendetta
che noi vi domandiam.
E questa la vendetta
che noi vi domandiam.

Ma tu che ci discacci
con una vil menzogna
repubblica borghese
un dì ne avrai vergogna
noi oggi t'accusiamo
in faccia all'avvenir.
Noi oggi t'accusiamo
in faccia all'avvenir.

Banditi senza tregua
andrem di terra in terra
a predicar la pace
ed a bandir la guerra
la pace per gli oppressi
la guerra agli oppressor.
La pace per gli oppressi
la guerra agli oppressor.

Elvezia il tuo governo
schiavo d'altrui si rende
d'un popolo gagliardo
le tradizioni offende
e insulta la leggenda
del tuo Guglielmo Tell.
E insulta la leggenda
del tuo Guglielmo Tell.

Addio cari compagni
amici luganesi
addio bianche di neve
montagne ticinesi
i cavalieri erranti
son trascinati al nord.
E partono cantando
con la speranza in cor.


Bill Kelso

Re:Vieni o Maggio...
« Risposta #3 : Sabato 30 Aprile 2011, 11:58:48 »
Comunque se volete ascoltare il canto, cliccate sul link:

http://www.nelvento.net/media/Addio%20a%20Lugano%20(1).mp3

Offline benvolio

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Re:Vieni o Maggio...
« Risposta #4 : Domenica 1 Maggio 2011, 01:04:22 »
Ormai siamo nel 1 maggio...Ringrazio Giangoverni e Bill. Condivido l'importanza di fermarsi a pensare, e far pensare chi ci è vicino, a quanta fatica, sangue e sudore siano costate e costano ancora, per molti, migliori condizioni di lavoro. E lo dico in senso quanto più generale possibile e senza riferimenti politici e/o di parte.

mrmoto

Re:Vieni o Maggio...
« Risposta #5 : Domenica 1 Maggio 2011, 10:08:43 »
Grazie Gian e Bill. E buona festa dei lavoratori a tutti i lavoratori.

schwitters

Re:Vieni o Maggio...
« Risposta #6 : Domenica 1 Maggio 2011, 10:12:26 »
Buona festa a tutti i Lavoratori, ma soprattutto auguri immensi a chi ancora il lavoro non ce l'ha.

Offline benvolio

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Re:Vieni o Maggio...
« Risposta #7 : Domenica 1 Maggio 2011, 11:31:43 »
Segnalo per chi e' interessato un articolo di Sofri su Repubblica; offre spunti di riflessione.
(purtroppo col mobile non riesco a postare il link)

POMATA

Re:Vieni o Maggio...
« Risposta #8 : Domenica 1 Maggio 2011, 11:35:24 »
Buona festa a tutti i Lavoratori, ma soprattutto auguri immensi a chi ancora il lavoro non ce l'ha.

Quoto


Bill Kelso

Re:Vieni o Maggio...
« Risposta #9 : Domenica 1 Maggio 2011, 11:38:02 »
A proposito sempre di Primo Maggio questo è Il Canto dei Lavoratori, canzone scritta da Filippo Turati.


Su fratelli, su compagne,
su, venite in fitta schiera:
sulla libera bandiera
splende il sol dell'avvenir.

Nelle pene e nell'insulto
ci stringemmo in mutuo patto,
la gran causa del riscatto
niun di noi vorrà tradir.

Il riscatto del lavoro
dei suoi figli opra sarà:
o vivremo del lavoro
o pugnando si morrà.

La risaia e la miniera
ci han fiaccati ad ogni stento
come i bruti d'un armento
siam sfruttati dai signor.

I signor per cui pugnammo
ci han rubato il pane,
ci han promessa una dimane:
la dima si aspetta ancor.

Il riscatto del lavoro
dei suoi figli opra sarà:
o vivremo del lavoro
o pugnando si morrà.

L'esecrato capitale
nelle macchine ci schiaccia,
l'altrui solco queste braccia
son dannate a fecondar.

Lo strumento del lavoro
nelle mani dei redenti
spenga gli odii e fra le genti
chiami il dritto a trionfar.

Il riscatto del lavoro
dei suoi figli opra sarà:
o vivremo del lavoro
o pugnando si morrà.

Se divisi siam canaglia,
stretti in fascio siam potenti;
sono il nerbo delle genti
quei che han braccio e che han cor.

Ogni cosa è sudor nostro,
noi disfar, rifar possiamo;
la consegna sia: sorgiamo
troppo lungo fu il dolor.

Il riscatto del lavoro
dei suoi figli opra sarà:
o vivremo del lavoro
o pugnando si morrà.

Maledetto chi gavazza
nell'ebbrezza dei festini,
fin che i giorni un uom trascini
senza pane e senza amor.

Maledetto chi non geme
dello scempio dei fratelli,
chi di pace ne favelli
sotto il pie dell'oppressor.

Il riscatto del lavoro
dei suoi figli opra sarà:
o vivremo del lavoro
o pugnando si morrà.

I confini scellerati
cancelliam dagli emisferi;
i nemici, gli stranieri
non son lungi ma son qui.

Guerra al regno della Guerra,
morte al regno della morte;
contro il dritto del del più forte,
forza amici, è giunto il dì.

Il riscatto del lavoro
dei suoi figli opra sarà:
o vivremo del lavoro
o pugnando si morrà.

O sorelle di fatica
o consorti negli affanni
che ai negrieri, che ai tiranni
deste il sangue e la beltà.

Agli imbelli, ai proni al giogo
mai non splenda il vostro riso:
un esercito diviso
la vittoria non corrà.

Il riscatto del lavoro
dei suoi figli opra sarà:
o vivremo del lavoro
o pugnando si morrà.

Se eguaglianza non è frode,
fratellanza un'ironia,
se pugnar non fu follia
per la santa libertà;

Su fratelli, su compagne,
tutti i poveri son servi:
cogli ignavi e coi protervi
il transigere è viltà.

Il riscatto del lavoro
dei suoi figli opra sarà:
o vivremo del lavoro
o pugnando si morrà.


Da dire che Filippo Turati fu sempre uno strenuo oppositore della guerra e un pacifista convinto; fu questo uno dei tratti distintivi della sua azione politica. Per quanto riguarda l' Inno, o Canto, dei Lavoratori, il testo, scritto da Filippo Turati nei primi mesi del 1886 su sollecitazione di Costantino Lazzari, venne pubblicato su "La Farfalla" e subito dopo dall'organo del Partito operaio italiano, "Il Fascio operaio".

La musica fu composta dal maestro Amintore Galli e la prima esecuzione pubblica avvenne a Milano il 27 marzo 1886 nel salone del Consolato operaio in via Campo Lodigiano ad opera della Corale Donizetti.

L'inno ebbe subito una grandissima diffusione e fu tra i più amati dai lavoratori italiani.





Online MCM

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Re:Vieni o Maggio...
« Risposta #10 : Domenica 1 Maggio 2011, 11:41:10 »
http://www.ilgiornale.it/milano/restano_aperti_4mila_negozi_i_centri_sociali_se_ne_pentiranno/01-05-2011/articolo-id=520440-page=0-comments=1

I veri squadristi!

ed ecco un altro bell' articolo
http://www.ilgiornale.it/interni/il_concertone_primo_maggio_tradisce_donne/01-05-2011/articolo-id=520325-page=0-comments=1

Quanto alla pseudofesta in oggetto, ennesima giornata di autoesaltazione delle sinistre, che si lamentano della mancanza di libertà di espressione ma che non perdono un solo minuto della loro vita per schiamazzare il loro astio-antiitaliano anti-progresso e anti-libertà in diretta tv(e che diretta!...7 ore non stop!), non ho niente da dire, se non che, per chi non ha bisogno di queste pagliacciate, pretesto per farsi una canna oppure per toccare nella bolgia qualche culo a qualche ragazza(ma per loro la dignità delle donne è la prima cosa!), festa dei lavoratori è ogni domenica, il giorno del riposo per la nostra cultura(non quella 68ina ovvio, ma quella che ha fatto di noi, ora in perenne caduta, una grande civiltà).

Perchè, per chi lavoro, la vera festa è il riposo. Per chi lavora appunto...

Bill Kelso

Re:Vieni o Maggio...
« Risposta #11 : Domenica 1 Maggio 2011, 11:46:24 »

Offline benvolio

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Re:Vieni o Maggio...
« Risposta #12 : Domenica 1 Maggio 2011, 11:54:36 »
MCM leggi l'articolo di Adriano Sofri; troverai spunti (citazione del Deuteronomio) che vanno in direzione della tua osservazione ma che allargano un po' lo spettro di discussione. Per chi lavora la vera festa e' il riposo, corretto. Per chi e' costretto a non lavorare o a lavorare male, molto male, la vera festa qual e'? Ma si puo' essere di destra, di sinistra e di centro; cattolici, laici e induisti...Il problema per qualcuno e' farsi una canna, per altri consumare a tutti i costi, per altri ammortizzare qualche costo fisso. Il mondo e' bello perche' e' vario...no? Ma il lavoro resta un grande, problematico momento dell'umanita'. Da sempre.

Aquilotta del Nord

Re:Vieni o Maggio...
« Risposta #13 : Domenica 1 Maggio 2011, 11:57:43 »
MCM, a volte ho l'impressione che tu abbia solo piacere a creare zizzania, a far saltare i nervi. Lo trovo puerile, inutilmente provocatorio, da bamboccio. Cerca di crescere, per favore.

Offline Rebecca

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Re:Vieni o Maggio...
« Risposta #14 : Domenica 1 Maggio 2011, 11:59:12 »
MCM,tu hai proprio un'ossessione!Sei talmente ridicolo e provocatorio che la tua misoginia e il tuo starnazzare contro qualsiasi cosa sia attinente anche lontanamente alla sinistra è così surreale da farmi pensare che hai bisogno di qualcuno che ti ascolti sul serio.E spero che questa persona non sia il parroco o il tuo insegnante delle elementari.
Dovresti provare le gioie e i piaceri della carne qualche volta.Ti garantisco che è più divertente di quanto tu possa immaginare.E guarda che la topina non morde mica... :D

P.S. I comunisti non esistono più da un pezzo

 
La Lazio mia, in cima ar monno c'è la Lazio mia...

Bill Kelso

Re:Vieni o Maggio...
« Risposta #15 : Domenica 1 Maggio 2011, 12:05:35 »
(No, vabbè. Nun poesse. Fate qualcosa perché io uno così penso che non sia esistito manco nel 48')




Viva il Primo Maggio!
Viva la Festa del Lavoro.
E viva chi il lavoro non ce l'ha.

bak

Re:Vieni o Maggio...
« Risposta #16 : Domenica 1 Maggio 2011, 12:15:12 »
che poi associare il termine bell'articolo associato al giornale del nano-fratello è semplicemente un ossimoro.
E questo lo ha capito anche Feltri

Offline dukenduke

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Re:Vieni o Maggio...
« Risposta #17 : Domenica 1 Maggio 2011, 13:39:12 »
MCM, a volte ho l'impressione che tu abbia solo piacere a creare zizzania, a far saltare i nervi. Lo trovo puerile, inutilmente provocatorio, da bamboccio. Cerca di crescere, per favore.

Aquilo' il tasto "ignore" che grande invenzione  :D

Tornando in topic, vorrei esprimere tutta la mia vicinanza alle persone che oggi lavorano non è giusto, però anche in questo giorno gli opsedali come le caserme devono andare avanti e gli autobus devono passare.

Buon primo Maggio a tutti.
Il gol acrobatico di Hernanes che usa la gamba d'appoggio come leva e si gira in torsione come una molla e 'l'immagine della Lazio e dei laziali: umilmente assorbi l'energia e poi liberala e falla fluire...

Offline giangoverni

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Re:Vieni o Maggio...
« Risposta #18 : Domenica 1 Maggio 2011, 14:46:38 »
http://www.ilgiornale.it/milano/restano_aperti_4mila_negozi_i_centri_sociali_se_ne_pentiranno/01-05-2011/articolo-id=520440-page=0-comments=1

I veri squadristi!

ed ecco un altro bell' articolo
http://www.ilgiornale.it/interni/il_concertone_primo_maggio_tradisce_donne/01-05-2011/articolo-id=520325-page=0-comments=1

Quanto alla pseudofesta in oggetto, ennesima giornata di autoesaltazione delle sinistre, che si lamentano della mancanza di libertà di espressione ma che non perdono un solo minuto della loro vita per schiamazzare il loro astio-antiitaliano anti-progresso e anti-libertà in diretta tv(e che diretta!...7 ore non stop!), non ho niente da dire, se non che, per chi non ha bisogno di queste pagliacciate, pretesto per farsi una canna oppure per toccare nella bolgia qualche culo a qualche ragazza(ma per loro la dignità delle donne è la prima cosa!), festa dei lavoratori è ogni domenica, il giorno del riposo per la nostra cultura(non quella 68ina ovvio, ma quella che ha fatto di noi, ora in perenne caduta, una grande civiltà).

Perchè, per chi lavoro, la vera festa è il riposo. Per chi lavora appunto...

All'inizio pensavo che lei, egregio signore, scherzasse, poi quando ho capito che parlava sul serio non posso che dirle: un discorso più cretino del suo non lo avevo mai letto. Ad majora.

Offline giangoverni

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Re:Vieni o Maggio...
« Risposta #19 : Domenica 1 Maggio 2011, 14:58:26 »
Da bambino mio Padre il Primo Maggio mi portava a San Giovanni, al comizio di Giuseppe Di Vittorio. Una folla immensa ad ascoltare le parole di quel meraviglioso contadino-bracciante con la faccia ancora bruciata dal sole. Un uomo che combatté per tutta la vita prima per la libertà e la liberazione dal fascismo, dallo sfruttamento e dalla fame e poi per l'unità dei lavoratori tutti. Fu il primo a capire che il lavoratori non erano soltanto quelli che lavorano con le mani ma erano tutti coloro che vivono del proprio lavoro. Questa mattina ho rivisto una bella fiction di Alberto Negrin, con Pierfrancesco Favino nei panni di Di Vittorio, Pane e libertà.
All'esame di maturità presidente di commissione era Luigi Russo, grande letterato, preside della Normale di Pisa. Una ragazza per farsi bella gli disse: "Lei è di Cerignola, vero professore, la patria di Zingarelli". Russo le rispose:"Cerignola ha dato i natali a una persona molto più importante di me e di Zingarelli". La ragazza rimase in silenzio e io ne approfittai: "A Peppino Di Vittorio" dissi. Russo disse subito al commissario di italiano: "questo candidato lo voglio interrogare io". Indovinate il voto: 9. Ma non soltanto per la conoscenza di Di Vittorio.