Autore Topic: Reja carica la Lazio: Paura? Non può esistere  (Letto 733 volte)

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Reja carica la Lazio: Paura? Non può esistere
« : Giovedì 28 Aprile 2011, 02:43:53 »
www.corrieredellosport.it



Il tecnico biancoceleste: «Vincere sempre, questo è l'unico obiettivo, bisogna solo crederci al 100%: possiamo farcela. Abbiamo fallito due appuntamenti importanti, con Napoli e Inter, ma è tutto nelle nostre mani»

ROMA, 27 aprile - Delusione, tanta, ma anche la consapevolezza che la Champions è ancora nelle mani della sua Lazio. Edy Reja non si dà pace per il match point fallito a Milano contro l'Inter (nonostante il gol iniziale e la superiorità numerica), e oggi, prima un lungo faccia a faccia con la squadra, che ha preceduto il ritorno in campo a Formello, poi nel corso di una chiacchierata ai microfoni di 'Lazio Style Radio', è tornato sugli aspetti negativi del ko di San Siro. Più che della prestazione, comunque di ottimo livello, il tecnico si è lamentato per la poca personalità mostrata dalla Lazio dopo il vantaggio di Zarate, quasi una sindrome da braccino corto del tennista, e ha chiesto alla sua squadra non solo maggiore convinzione, ma anche quel pizzico di cattiveria e di scaltrezza che in certi momenti delle partite risultano determinanti, senza però dimenticare, ancora una volta, gli episodi arbitrali.

CARICA - «Non ho ancora smaltito la delusione per il risultato di Milano. La prestazione è stata buona, ma ancora una volta non siamo stati fortunati negli episodi decisivi - ha ammesso - a cominciare dalla punizione di Sneijder. Forse quello che ci manca in certi momenti è un pò di scaltrezza. Sotto questo punto di vista dobbiamo ancora crescere, così come sotto porta, dove dobbiamo diventare più freddi, mentre devo riconoscere che la cattiveria non fa proprio parte del nostro Dna».

JUVE - Ma il tempo per le recriminazioni non c'è, e la Lazio deve subito concentrarsi sulla prossima sfida contro la Juventus, e poi, la settimana successiva, sullo scontro diretto con l'Udinese, tappe fondamentali per raggiungere il sogno Champions. «Sono contento di come abbiamo iniziato l'avvicinamento alla partita contro la Juve - ha aggiunto - Troveremo di fronte una squadra ferita, che farà di tutto per centrare almeno il traguardo dell'Europa League. Cercheremo di vendicare il ko dell'andata, quando buttammo via il pareggio nei secondi finali. Mi piacerebbe vincere al '95. Per quanto riguarda l'Udinese, è sempre andata meglio in trasferta in questo campionato, e speriamo che confermi questo trend anche con noi».

MAURI - Due sfide, con Juve e Udinese, che la Lazio affronterà senza il contributo di Mauri (rientra però Matuzalem), squalificato per 2 giornate dal giudice sportivo. «L'arbitro ha ritenuto che il fallo su Nagatomo fosse stato fatto ad azione ferma - ha aggiunto - ma il ragazzo era ancora in gioco. Certo era una fallo da dietro, tattico, per non farlo ripartire». La società ha già inoltrato il ricorso, e Reja spera in uno sconto per riaverlo contro l'Udinese. Anche perchè, a spaventare il tecnico ci sono i 7 diffidati, tra cui Brocchi, Ledesma, Bresciano, Biava, Dias. «Ci porteremo questo problema fino alla fine. Dovrò valutare anche questo aspetto. Anche perchè ormai sono tutte partite determinanti, e non ci si può tirare indietro».

OTTIMISMO - Nonostante tutto, e forte del suo quarto posto, Reja è ottimista per la volata Champions. «Vincere sempre, questo è l'unico obiettivo - ha confessato - la paura non deve esistere, bisogna solo crederci al 100%: possiamo farcela. Abbiamo fallito due appuntamenti importanti, con Napoli e Inter, ma è tutto nelle nostre mani».

NERVOSISMO - Guai, però, a ricadere in gesti di nervosismo. «Purtroppo c'è un pò di tensione perchè i ragazzi pensano di non essere tutelati. È difficile controllarti quando pensi di aver subito un'ingiustizia». Per fortuna, a crederci ci sono anche i tifosi biancocelesti, che contro la Juve saranno in 50 mila (ad oggi venduti quasi 25 mila biglietti). «Il loro contributo sarà determinante - ha concluso Reja - C'è stato qualche fischio, ma ora devono essere il dodicesimo uomo in campo in una sfida che vale un intero campionato, che vorrei ricordare a lungo nel mio cuore per aver centrato un obiettivo impensabile ad inizio stagione».

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