Il libro del giorno: Bruno Giordano racconta, Giancarlo Governi scrive

[Drenai]

sono passati tanti anni e non vale la pena oggi dissoterrare quegli episodi, oltretutto il tifoso laziale il perdono di fatto glielo diede già allora sul campo nell'anno della promozione.
però se non ricordo male, il processo penale di cui si parla li assolse dall'accusa di truffa nei confronti di trinca e cruciani. non cambia nulla dal punto di vista della lealtà sportiva, e l'aspetto morale nei confronti della lazio è l'unico che dovrebbe interessare al tifoso. quindi è ovvio che l'assoluzione non abbia lavato l'onta, mi sarebbe piaciuta un'assunzione di responsabilità a petto in fuori.

[darienzo]

Il perdono ci fu. Anzi, all'epoca fu vissuto come un' ingiustizia.

Quello che non andò giù fu il suo comportamento nella disgraziatissima stagione 84-85,  che vivemmo come un autentico tradimento.

Ma certo a distanza di trent'anni e passa, a mente fredda possiamo dire che le responsabilità di quello sfacelo furono molteplici

[Fulcanelli]

Nel bilancio generale va inserito il fatto che Giordano, quando era nell'Ascoli, ci salvò da un amaro ritorno in B. Era la Lazio di Calleri e Materazzi, mi pare. Ultima di campionato. Bruno solo davanti al nostro portiere "sbadatamente" gli passò il pallone. Avesse voluto segnare chissà quanti anni di cadetteria ci avrebbero aspettato.
Quanto al processo calcioscommesse ho ricordato più volte come la sentenza penale inserì tra le motivazioni che non vi erano prove che si fosse nemmeno tentato di alterare Lazio-Avellino, la partita che costò a noi la retrocessione e ai nostri giocatori il surplus della  squalifica a vita.
Teoria del complotto. Furono rotte le ossa a Giordano e Paolo Rossi, le due stelle emergenti che la Juve (colpevole anch'essa  x partita col Bologna ma subito uscita dall'inchiesta, come testimoniato da Petrini nel suo libro) aveva tentato inutilmente di accaparrarsi.

[Panzabianca]

L'approccio di Giordano nel libro è molto intimo e personale, come è giusto sia. Il processo penale li assolse dall'accusa di truffa, al di là della realtà fattuale. Che nel tempo è passata dalle ammissioni dell'epoca a una completa negazione. Molti ricordi appaiono edulcorati dal tempo (vedi il rapporto con Clagluna ad esempio). Va bene così, perché anche questo aiuta a capire i personaggi e il percorso che compiono invecchiando.

allora, considerando che io considero "pistole e palloni" di Guy Chiappaventi il più bel libro che abbia mai letto sulla materia Laziale, questo a quanta distanza gli è?

[Jim Bowie]

allora, considerando che io considero "pistole e palloni" di Guy Chiappaventi il più bel libro che abbia mai letto sulla materia Laziale, questo a quanta distanza gli è?

La bellezza di questo libro, almeno per me, sta nella bravura di Governi, nel raccontare la storia di Bruno, inquadrata in quella che era la Roma dei quartieri di quegli anni.
Io ho 6 anni piu di Giordano, ma molte delle vicende da lui raccontate, chiaramente del Giordano bambino, mi appartengono come appartengono a molti di noi cresciuti nelle strade con il pallone.
Se al Don Orione dell'Induno sostituisci la Chiesoletta di Padre Guido, oppure altri oratori, che sono stati la vera salvezza delle nostre generazioni, l'adolescenza di Bruno e' propria a molti di noi.
Il Bruno laziale, viene dopo solo Giorgione.
Il libro in moti passaggi mi ha commosso.

[Zapruder]

allora, considerando che io considero "pistole e palloni" di Guy Chiappaventi il più bel libro che abbia mai letto sulla materia Laziale, questo a quanta distanza gli è?

"Pistole e palloni" ha avuto il merito di essere originale e, direi, definitivo, su un tema trattato fino all'eccesso, come la Lazio del '74, evitando certi eccessi agiografici. Mi permetto di consigliarti "Football Force One" di Pennacchia, che racconta la vita di Chinaglia.
Il libro su Giordano scorre via leggero e, come detto, è raccontato da un punto di vista molto personale. Classifiche non me la sento di farne.

[Panzabianca]

"Pistole e palloni" ha avuto il merito di essere originale e, direi, definitivo, su un tema trattato fino all'eccesso, come la Lazio del '74, evitando certi eccessi agiografici. Mi permetto di consigliarti "Football Force One" di Pennacchia, che racconta la vita di Chinaglia.
Il libro su Giordano scorre via leggero e, come detto, è raccontato da un punto di vista molto personale. Classifiche non me la sento di farne.

Grazie del consiglio, comprerò entrambi.

[Pomata]

Wilson-Giordano-Manfredonia

Hanno tradito la mia Lazio, la mia infanzia.

Io non perdono.

[MagoMerlino]

Da

https://www.facebook.com/Laziowiki.org/posts/1830279267282590

La penna sapiente di Giancarlo Governi si muove agile ma attendibile come “io narrante” nella biografia del giocatore Bruno Giordano. Questi è stato, senza alcun dubbio, tra i talenti più puri che il calcio italiano di ogni tempo abbia avuto ma, per carattere o per contingenze, Giordano, fino a ora, non aveva mai curato una pubblicazione che trattasse della sua esperienza di uomo e di sportivo. E’ pertanto con grande curiosità che il popolo degli amanti del calcio ha atteso che quel formidabile divulgatore delle storie esistenziali dei massimi personaggi dello spettacolo e della cultura che risponde al nome di Giancarlo Governi, si prendesse cura di colmare tale lacuna.
Dal libro Bruno Giordano ne esce con una vista a 360°, non edulcorata da alcun aspetto agiografico o encomiastico, ma, anzi, senza alcuna fuga da quella che è stata la vita reale di un calciatore che, come sulle montagne russe, è passato manzonianamente innumerevoli volte dalla polvere agli altari del successo. Un arco di vita che origina dal genuino contesto popolare di Trastevere e, tramite successive fasi, tocca marginalmente la fondamentale esperienza di calciatore nella splendida Lazio che vinse lo scudetto nel 1974 e l’essere poi il magnifico centravanti di quella sgangherata Lazio che vivacchiò tra pochi alti e molti bassi tra la serie A e la B, ma che aveva tra le sue file il giocatore sicuramente più ambito e ammirato dalle ricche società del nord.
Tremendo discrimine, nella tormentata carriera di Bruno Giordano, fu il suo coinvolgimento nel cosiddetto “Calcio scommesse”, che determinerà un terremoto che squasserà l’intero sistema del calcio italiano, pur se ne usciranno malconci solo certi giocatori e certe squadre che non vollero o non poterono sottrarsi al ricatto dei tanti squallidi personaggi che ammorbarono subdolamente l’ambiente calcistico di quei tempi. In tale vicenda Giordano, tramite Giancarlo Governi, si professa vittima della sua ingenuità, ma non pretende né sconti né perdoni. Durante quella lunga squalifica, in cui si ridusse, dopo aver giocato nei più importanti stadi del mondo, a battere i campi polverosi delle periferie romane pur di praticare il calcio, e consapevole di aver determinato, insieme ad altri compagni, la retrocessione in serie B della sua Lazio, non pensò ad altro che a restituire prestigio e dignità alla squadra biancoceleste. Infatti, scontata la squalifica che, tra l’altro, determinò la sua non partecipazione al vittorioso Campionato del Mondo del 1982, eccolo diventare l’alfiere di quella Lazio che riconquisterà la serie A. In seguito,dopo sedici stagioni in biancoceleste, Bruno approderà al Napoli con cui, insieme al grande Maradona, conquisterà lo scudetto. Scorrendo le pagine sembra di rivedere con gli occhi della memoria le movenze eleganti e potenti di un attaccante che la natura ha dotato di un fisico connaturato al gioco del calcio. Le sue serpentine, lo scatto bruciante, il tiro violento e preciso, il modo di nascondere il pallone, l’intelligenza superiore, la strategica essenzialità. Tutto ciò è racchiuso in Giordano in una mirabile sintesi di forza e armonia.
L’itinerario sportivo di Giordano viene narrato da Governi con una prosa chiara e fluida, mentre il registro è adattato al personaggio che viene descritto e che artificiosamente si racconta. Ne esce fuori un libro al tempo stesso coinvolgente e diretto. Commovente in certi frangenti, intrigante in altri, ma sempre sincero e profondo. Governi non ha intenzione di fare di Giordano un eroe invincibile, ma ce lo descrive così come questi oggettivamente è stato. Con le sue innocenti sfrontataggini trasteverine, ma anche con quell’umanità che il contesto sociale e familiare dove egli è cresciuto gli ha fornito e che è rimasta la cifra peculiare di Bruno in ogni sua esperienza esistenziale e sportiva. Governi ci fa riflettere e ci invita sommessamente a non giudicare. L’uomo in qualche momento avrà anche sbagliato, ma ha sempre pagato e poi ha reagito positivamente. Le sue vicissitudini sportive hanno, in parallelo, riguardato drammaticamente anche le donne fondamentali della sua vita: l’amata e premurosa madre deceduta in un incidente automobilistico, la prima moglie finita in un brutto giro malavitoso, la sorella con gravi problemi psicologici scomparsa ancor giovane, la fragile figlia preda di esseri privi di scrupoli, hanno segnato la vita di questo fenomenale calciatore che ha sempre risposto con determinazione ai colpi del destino. Non si è arreso e ha cercato di porre riparo a tutto, ricostruendosi una vita con una donna sensibile e saggia che gli ha regalato due figli.
Soltanto un autore sensibile e minuzioso (e laziale) come Giancarlo Governi poteva regalarci una biografia così organica di un personaggio “difficile” come Bruno Giordano. Il libro va letto dagli sportivi, non solo laziali, perché ci fa riflettere su un atleta e su vicende dalla grande valenza specifica e da chi sportivo non è, perché nelle sue pagine vi è la storia di un uomo baciato da un talento incommensurabile, ma che ha dovuto combattere strenuamente contro i colpi tremendi di un destino che in quella temperie storica degli “anni di piombo” sembrò divertirsi a complicare la vita di un’intera generazione.

[Jim Bowie]

Wilson-Giordano-Manfredonia

Hanno tradito la mia Lazio, la mia infanzia.

Io non perdono.

Pero' perdoni Lotito che ci ha tolto la Champions con i punti di penalizzazione?
Pensa che le due vicende hanno molte analogie, anzi una
La Lazio ed i suoi tesserati NON centravano un Cazzo, cosa che non e' mia opinione ma SENTEZZA della Magistratura ordinaria.
Quando si danno questi giudizi netti, definitivi ci si dovrebbe ricordare di adottare SEMPRE lo stesso metro, altrimenti dall'essere Catone si passa ad essere Pulcinella!

[Jim Bowie]

Da

https://www.facebook.com/Laziowiki.org/posts/1830279267282590
Omissis...............

Perfetto come sempre, daltronde!
Adesso sotto con il libro suggerito del sarto ucraino!

[Zapruder]

Pero' perdoni Lotito che ci ha tolto la Champions con i punti di penalizzazione?
Pensa che le due vicende hanno molte analogie, anzi una
La Lazio ed i suoi tesserati NON centravano un Cazzo, cosa che non e' mia opinione ma SENTEZZA della Magistratura ordinaria.
Quando si danno questi giudizi netti, definitivi ci si dovrebbe ricordare di adottare SEMPRE lo stesso metro, altrimenti dall'essere Catone si passa ad essere Pulcinella!

L'assoluzione fu per il reato di truffa: alterare una gara sportiva non era previsto espressamente come reato e associare gli avvenimenti a un altro reato non fu possibile.
Questo comunque la si pensi su quanto accadde.

[Fabio70rm]

Pero' perdoni Lotito che ci ha tolto la Champions con i punti di penalizzazione?

Perdonami, ma se ricordo bene era la qualificazione alla Coppa UEFA, non alla Champions che arrivò proprio nell'anno da penalizzati.

[Drenai]

mi sembra un parallelo decisamente forzato.
i comportamenti di lotito, comunque li si voglia giudicare, erano tesi a difendere la lazio.

[Pomata]

Pero' perdoni Lotito che ci ha tolto la Champions con i punti di penalizzazione?
Pensa che le due vicende hanno molte analogie, anzi una
La Lazio ed i suoi tesserati NON centravano un Cazzo, cosa che non e' mia opinione ma SENTEZZA della Magistratura ordinaria.
Quando si danno questi giudizi netti, definitivi ci si dovrebbe ricordare di adottare SEMPRE lo stesso metro, altrimenti dall'essere Catone si passa ad essere Pulcinella!

Avevo 13 anni...non si gioca con i sogni di un adolescente.

Calciopoli è stata una farsa montata ad hoc per far vincere l'Inter e salvare la Roma con ripetute qualificazioni in CL...

[franz_kappa]

Il primo calcioscommesse non l'ho vissuto e credo sia stata un'esperienza devastante per la nostra tifoseria.
Dunque è più che normale che, a distanza di tanti anni, il giudizio nei confronti di Giordano sia ancora molto duro.

[MagoMerlino]

Riuscire a rovinare un topic dedicato ad un libro, polemizzando su avvenimenti che probabilmente neppure si conoscono in profondità, ma solo per sentito dire, è veramente dimostrazione di non possedere il minimo rispetto per chi usufruisce del forum come fonte di aggiornamento e notizie.

[darienzo]

Il primo calcioscommesse non l'ho vissuto e credo sia stata un'esperienza devastante per la nostra tifoseria.
Dunque è più che normale che, a distanza di tanti anni, il giudizio nei confronti di Giordano sia ancora molto duro.

Pensi Franco, che noi nella nostra adolescenza restammo persino agnostici per qualche mese con addirittura una punta di "protoromanismo" (finale Coppa Italia 1980, Roma-Torino), e vivemmo totalmente distaccati dalle cose di Lazio per diversi mesi.

Il ritorno in campo coincise con un Lazio-Pisa 2-1 (dicembre 1980).

Per questo non bisognerebbe giudicare il Sig.Pomata, comprensibilissimo se il suo rancore persista.

Noi stemperammo assai, come già scritto, anzi vivendolo come un torto. Mentre ci schierammo contro di lui e con Chinaglia nella disgraziata stagione 84-85: da lì per parecchio tempo proprio odio feroce.

Poi gli anni sanno sanare le ferite (almeno per noi), e ci accostiamo dolcemente a queste vicende narrate

Riuscire a rovinare un topic dedicato ad un libro, polemizzando su avvenimenti che probabilmente neppure si conoscono in profondità, ma solo per sentito dire, è veramente dimostrazione di non possedere il minimo rispetto per chi usufruisce del forum come fonte di aggiornamento e notizie.

Come sempre a gamba tesa

[MagoMerlino]

Come sempre a gamba tesa

Come sempre troppo spesso OT.
State rovinando un topic seguito anche da non iscritti al forum, rendetevene conto. Poi continuate pure, ma non penso stiate fornendo un buon servizio alla fruibilità del forum.
Su certi argomenti ci siamo già tutti espressi chiaramente più volte, le posizioni di ogni singolo utente sono chiare, indissolubili e note da tempo. Era del tutto inutile riaprire polemiche, su fatti tra l'altro sui quali molti hanno una opinione dedotta dai giornali.

[darienzo]

Nessuno ha riaperto polemiche, Sig.Merlino. Si dovrebbe tener conto delle diverse sensibilità in casi come questi. Oltretutto abbiamo anche età molto diverse qua sopra, e la reazione ai fatti è normale possa essere molto diversa. Se poi lei ha potuto raccogliere informazioni di prima mano, diversamente da noi che leggevamo i "giornali", ce ne rallegriamo, ma non può farcene una colpa.

Abbiamo appena ordinato il volume su ibs: quando ci verrà recato lo leggeremo tosto, e se ci sarà possibilità  daremo un resoconto scevro da condizionamenti. Come abbiamo scritto, il tempo lenisce le ferite. Non stia sempre sul chi va là, perdinci