Autore Topic: lettera ad un romista  (Letto 5266 volte)

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Offline Trilux

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lettera ad un romista
« : Mercoledì 21 Aprile 2010, 15:55:22 »
Ciao a tutti, amici miei, vecchi e nuovi. Una lettera scritta di getto ai romisti, il giorno del Natale di questa povera città che sta per essere distrutta per l'ennesima volta dall'onda barbarica . Scusate errori ed imprecisioni.

Sei furbo, è nella tua natura (tu dici) di romano e testaccino, l’occhio scaltro, il viso acuminato, la mano veloce, quel modo di camminare borioso e sfrontato, le mani in saccoccia, con il petto in fuori come chi “se la comanna” (direste voi).  Il tuo capitano, quell’attore di brevi spot pubblicitari, ha l’eleganza interiore di una scarpa ortopedica e la sportività di chi non sa perdere e nemmeno vincere. Ma per voi è un romano vero, anzi “il romano” per antonomasia, direste voi,  che tutto riconducete, come fosse un buco nero assolutizzante, al concetto di “romanità”. Che non conoscete. Basterebbe leggere Belli e Trilussa per capire che la romanità non è la sbruffonaggine, l’occupazione del territorio ad ogni costo, il vincere ad ogni costo, il vittimismo, la cecità di fronte all’evidenza, la grossolanità che accompagna la vita quando si vince o si  perde.  Romanità è un misto di saggezza atavica e malinconia,  di sensualità e di dramma. Il tutto condito da quella dissacrante ironia di chi, nella sua lunga storia,  ha visto e sentito di tutto e quindi dà il giusto peso alle cose ed ai fatti degli uomini. Questi concetti li esprimevano bene il Belli con forme popolari, ed il Trilussa un po’ più borghese e moralista. Ma tant’è: voi non c’entrate nulla, mi dispiace. Voi siete dall’altra parte rispetto a noi: siete dalla parte del potere. Di chi vuole vincere, sempre. Di chi, e questo certamente non è “romano”, si prende troppo sul serio. Certo, vincere sul campo è avvenuto raramente, che ci volete fare? Una volta, direste voi, il potere era contro di voi. Ma, badate bene, voi lo criticavate non dall’alto di una tensione morale, ma perché anche voi volevate banchettare al tavolo di chi conta, di chi decide scudetti a tavolino, per esempio. Anche qui, la vita racconta: Franco Sensi, pace all’anima sua, che prima fece una battaglia contro il Palazzo con Zeman,  suo fido scudiero, poi un bel calcio nel culo al boemo ed al suo posto nientemeno che l’allenatore che dell’arroganza del potere aveva modi, gesti e fisico, Fabio Capello. E avete vinto, cazzo se avete vinto. “Ce l’avete scucito”, lo scudetto. Ma, ai più attenti non sarà sfuggito ciò che disse Sconcerti qualche tempo fa: “dopo lo scudetto della Lazio, ci riunimmo, noi direttori di giornali e Capello e Sensi per pianificare una strategia che da un lato minimizzasse lo scudetto biancoceleste e dall’altro iniziasse a preparare mediaticamente quello della Roma”.  Che furbi, che “testaccini”! E questo è uno dei tanti esempi. Potrei andare avanti per pagine intere, ma mi fermo a questo. Il potere, quello che anelate e che vorreste, forse perché nel vostro DNA è ben presente, è vostro padre e vostra madre. Siete figli della retorica del Ventennio, costruiti in laboratorio, artificialmente, per scopi sociali e politici che utilizzano il calcio e lo sport e non viceversa. Proprio nel vuoto e nella retorica di questi  anni vuoti e retorici state sbocciando e dispiegando le forze, come fosse il vostro terreno naturale. E’ una squadra di calcio, la vostra, ma sinceramente non sembra: avete subìto una mutazione genetica, o meglio, una evoluzione: non siete più una squadra di pallone, ma qualcosa di altro. Un ammortizzatore sociale, un riempitivo al vuoto culturale dei nostri anni. E’ una spiegazione, una delle tante, che si possono dare alla vostra invadenza che di spiegabile ha poco: giornali, TV (a pagamento, criptate, satellitari)  pubblicità, radio, politica, etc: ovunque c’è la presenza costante della Roma, anzi dell’As roma (con enfatica accentuazione sull’Asss). Vi infilate ovunque, come fosse una vostra seconda pelle, che sta diventando la prima, da sbattere in faccia a chiunque: programmi in cui si parla di caccia alla balene? Ci sarà sicuramente un riferimento “ar Capitano”. Ci siamo dovuti sorbire “PaperTotti” per i bambini e persino un film porno mandato qualche anno fa su sky si intitolava “Magica Roma”.  L’unica tifoseria ad avere un quotidiano interamente autoreferenziale. Da un lato ci siete voi, dall’altro lato un mondo ostile, da combattere e distruggere (per ora mediaticamente) ad ogni costo. Chi vi interpreta solo da un angolo visuale calcistico e sportivo è come se guardasse il mondo dal buco di una serratura. Per analizzare il fenomeno Roma bisognerebbe scomodare psicologici, sociologi, etnologi. Analizziamo anche i testi degli inni di Lazio e Roma: Vola Lazio Vola, una canzone bella e romantica ad una squadra di calcio. Punto. “Grazie roma” di 'cantautore molisano che copia canzoni altrui (e che porta iella)', bellissima canzone, davvero, ma i cui contenuti “sfiorano” la squadra di calcio che, nel testo, è compensativa a delusioni e frustrazioni esistenziali.  Bisogna “vestirsi” con la maglia della roma, il politico deve dire, anche in Giappone (come nel caso di D’Alema di qualche anno fa), che lui tiene per la roma, chi è della roma deve urlarlo al mondo intero, sempre e ovunque.  La roma al primo posto, poi viene il resto. Il calcio è la cosa più importante delle cose meno importanti, si dice. Per i romanisti, e la grancassa che li accompagna, il calcio è la cosa più importante. Inquietante lo spazio offerto da “IL Messaggero” alla vittoria della roma nel derby: 8 colonne in prima pagina! E noi laziali? Non scriverò: “siamo superiori, siamo nobili, etc etc”. Commetterei il vostro errore di superiorità. Però diverso mi ci sento, questo si.  Questione di sensibilità, di diverso approccio alle cose, forse. Chi sceglie la Lazio sa coscientemente di un percorso non di minoranza (come la grancassa giallorossa vuole far credere), ma di solitudine. E’ diverso. Esser soli non significa essere di meno. E’ una diversa declinazione della frase geniale di RobCouto “conosci un romanista e li conosci tutti, conosci tutti i laziali meno uno e non conosci ancora la lazialità”. Così come il seme fondatore della roma è stato il potere che voleva aggregare ed omologare, il nostro è stato quello di nove uomini su una panchina di piazza della libertà che, a detta dello storico della Lazio Pennacchia, litigarono anche sul nome da dare alla futura società! Il nostro fondatore non è stato un Regime ma un uomo idealista, tal Luigi Bigiarelli, socialista utopista ed anarcoide, morto da qualche parte del mondo, chissà dove.  La Lazio nacque nel 1900 per permettere di far praticare sport anche alle classi meno abbienti. Quanto siamo lontani dalla “Rettorica” fascista del 1927. Il nostro DNA! Squadra idealista, pazza ed anarchica. Siamo nati così. Da 110 anni siamo così. Non potremmo mai essere un gregge: non è nelle nostre corde ubbidire ad un pastore. Siamo un popolo silenzioso ed orgoglioso, anarchico e ribelle, individualista e innamorato della propria squadra. Siamo tanti e non lo sappiamo. Un esempio? Mi è stato detto da un mio vicino di casa lazialissimo (abito a Roma), che non ha potuto seguire il derby,  che al gol di Rocchi ha sentito un boato seguito da  un vero e proprio terremoto. Qual è la prima cosa che aveva pensato? Ha segnato la roma… Crediamo di essere molto meno come numero, perché vorremmo che fosse così: soli contro tutti.  Un po’ effettivamente lo siamo, soli contro tutti, ma nel fondo del nostro cuore sappiamo che la lazialità è una visione del mondo che ci accompagnerà fino alla fine dei nostri giorni; il loro quarto scudetto sarà il macigno che li seppellirà definitivamente nella loro fame di grandeur. Fame che sarà sempre più insaziabile. Hanno costruito un Golem, un mostro, che li seppellirà. Come le nostre risate, di laziali. La vita è una ruota, signori miei. Questa forse è una frase romana. Questa è Roma. Per favore, non scrivete che lo scudetto lo ha vinto Roma, ma una società di calcio, una delle tante, per la quale fanno il tifo i cittadini romani.               

Offline Eagles71

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Re:lettera ad un romista
« Risposta #1 : Mercoledì 21 Aprile 2010, 16:05:17 »
 :band1:
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

jumpingjackflash

Re:lettera ad un romista
« Risposta #2 : Mercoledì 21 Aprile 2010, 16:18:08 »
molto bello caro Trilux.

sebbene debba muovere alcune  eccezioni.

ad esempio, "antonomasia" lo potranno dire al massimo 10 romanisti in tutto, gli altri si slogherebbero la mascella solo a provarci.
;D

Offline borges

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Re:lettera ad un romista
« Risposta #3 : Mercoledì 21 Aprile 2010, 18:53:58 »
belle parole, peccato gettate al vento, dovresti trovare un romista non analfabeta.....
Alla Sensi consiglio un Aulin (S.Siviglia)
Bisogna rinunciare al consenso per la legalità (C. Lotito)
è il calcio pulito, baby (centurio)

Offline Fabio70rm

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Re:lettera ad un romista
« Risposta #4 : Mercoledì 21 Aprile 2010, 20:28:27 »
Bellissimo!!!

Ma temo che in molti non lo capiranno...
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline Sol Invictus

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Re:lettera ad un romista
« Risposta #5 : Mercoledì 21 Aprile 2010, 20:55:02 »
un Trilussa da urlo.
Ben rivisto.

POMATA

Re:lettera ad un romista
« Risposta #6 : Mercoledì 21 Aprile 2010, 21:41:12 »
Inutile, nun sanno legge...

Uno mi ha detto: Ma che voleva di lo striscione in tevere?...

Inutile trilú ;) comunque grazie

Offline lollapalooza

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Re:lettera ad un romista
« Risposta #7 : Mercoledì 21 Aprile 2010, 22:02:42 »
Bello.

:band2:


Offline Yotanka

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Re:lettera ad un romista
« Risposta #8 : Mercoledì 21 Aprile 2010, 22:11:19 »
Comunque non credo che il peperone medio (ma ne esiste qualcuno sopra la media???) ne comprenda qualcosa.....

Offline Daniela

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Re:lettera ad un romista
« Risposta #9 : Mercoledì 21 Aprile 2010, 22:37:45 »
ma perchè sanno legge?
ARZARVI LA COPPA IN FACCIA? NON HA PREZZO!!!!!!

Offline MagoMerlino

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Re:lettera ad un romista
« Risposta #10 : Mercoledì 21 Aprile 2010, 23:19:10 »
col culo che hanno qualcuno che glielo legge lo trovano..... per capirlo, invece, il culo nun j'abbasta!
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Offline ralphmalph

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Re:lettera ad un romista
« Risposta #11 : Giovedì 22 Aprile 2010, 00:54:46 »
molto bella, complimenti.
ti risponderanno che stai  rosicà.
"E’ vero, tifo rioma, ma penso solo al Livorno" (A. Candreva 10.11.2009)
"Non ho mai detto di essere tifoso della rioma" (A. Candreva 08.02.20012)

Candreva vattene

Offline chemist

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Re:lettera ad un romista
« Risposta #12 : Giovedì 22 Aprile 2010, 02:03:36 »
Bellissimo topic Trilu'....


ma...ci conosciamo?

Offline rione 13

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Re:lettera ad un romista
« Risposta #13 : Giovedì 22 Aprile 2010, 11:04:45 »
hai splendidamente descritto l'equivoco sulla loro presunta romanità.
loro non lo capiranno ma fa niente.

tempo fa scrivevo sull'atteggiamento di vecchi romanisti di trastevere ed evidenziavo proprio la differenza di comportamento di alcuni di loro dalla massa di giallorossi.

rintracciavo proprio i caratteri più misurati, cinici e ironici che meglio descrivono la vera indole romana.

ovviamente ciò vale, ancor di più, per i vecchi laziali del rione, più numerosi di quanto si creda.

complimenti ancora trilux :)





Offline St£fano

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Re:lettera ad un romista
« Risposta #14 : Giovedì 22 Aprile 2010, 13:16:44 »
Ser culto es el unico modo de ser libre

Offline Sol Invictus

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Re:lettera ad un romista
« Risposta #15 : Giovedì 22 Aprile 2010, 14:55:38 »
Bellissimo topic Trilu'....


ma...ci conosciamo?

Chiedigli se si chiama Pino, va...

Offline franz_kappa

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Re:lettera ad un romista
« Risposta #16 : Giovedì 22 Aprile 2010, 15:05:25 »
Chiedigli se si chiama Pino, va...
Nick che risale alla "Contea", direi.

Un piacere averti (ri)trovato, Trilux. Peraltro in splendida forma. :)
Buon viaggio, caro Piero.

Aquilotta del Nord

Re:lettera ad un romista
« Risposta #17 : Giovedì 22 Aprile 2010, 17:30:07 »
Bellissima, complimenti  :band1:

Offline WBB

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Re:lettera ad un romista
« Risposta #18 : Giovedì 22 Aprile 2010, 18:08:51 »
Si, è sicuramente Pino. ;)
Bentrovato, splendida penna Laziale.
Però per sonaje tutto questo coi tamburi (unico linguaggio tribale di loro comprensione) ce metti 'na giornata intera...
trigoria delenda est

Offline masti càzzi

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Re:lettera ad un romista
« Risposta #19 : Giovedì 22 Aprile 2010, 18:59:19 »
la roma di pasquino e la roma dei papi.

il potere che prova ad annientare il dissenso popolare in tutti i modi, e il popolo che invece non viene annientato e anzi, si fa furbo, resiste e soprattutto non tace mai. un potere enorme, quello della chiesa, contro un potere ancor piu' grande, quello del piacere della ribellione attraverso l'ironia. i papi che si annettono roma creando l'equivoco sulla romanita', che invece e' quella di chi li graffia.
per quanto impari, la lotta continua. i papalini di oggi esaltano totti e la fede romanista, a noi pasquini del duemila non rimane che passare nottetempo per le piazze ad appiccicar sonetti su una statua, che sia .org o .net poco importa, e dimostrare che come cantava qualcuno no, non ci avrete mai come volete voi. rispetto alla lotta contro i papi di allora abbiamo un vantaggio: sappiamo gia' come andra' a finire, sappiamo che porta pia prima o poi sara' sbrecciata, e sappiamo che quando accadra' noi saremo ancora qua, a tirar fuori sonetti e scavare il solco goccia a goccia su chi tentera' di nuovo di appropriarsi di cio' che e' [anche] nostro.

ciao trilu', scusa l'intromissione.