Autore Topic: Reja punta in alto ''Obiettivo terzo posto''  (Letto 954 volte)

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Offline Daniela

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Reja punta in alto ''Obiettivo terzo posto''
« : Martedì 19 Aprile 2011, 08:49:15 »
repubblica.it



Il tecnico biancoceleste mette nel mirino l'Inter: ''Vogliamo raggiungere chi ci sta davanti. Abbiamo acquisito una mentalità vincente, è il nostro punto di forza per questo finale di stagione''
di ALBERTO ABBATE

ROMA - Un sorriso a metà: "La nostra gioia è stata smorzata dalla vittoria dell'Udinese al San Paolo. Non me l'aspettavo davvero - confessa Reja a Lazio Style Radio - e ora è aumentato anche lo score necessario per entrare in Champions. Non basteranno 69 punti". La lotta insomma continua e la preoccupazione si trasforma in ottimismo: "Il secondo e il terzo posto si sono avvicinati. Il nostro obiettivo ora è cercare di raggiungere chi ci sta davanti". Appuntamento fissato fra cinque giorni a San Siro.

"PUNTIAMO AL TERZO E AL SECONDO POSTO" - L'allenatore goriziano prova a suonare la carica: "Stiamo bene e ieri abbiamo sfoggiato una prestazione straordinaria. Ora concentriamoci sull'Inter. I nerazzurri sembrano in difficoltà, ma cercheranno una reazione d'orgoglio per raggiungere il Napoli". Le sconfitta della Roma e il pareggio della Juventus ("E' un po' distante, ma può riprendersi") avevano mandato Reja al settimo cielo. In serata però è accaduto l'imprevedibile: "Non mi aspettavo la vittoria dell'Udinese". In casa Lazio, si attendeva solo il capitombolo friulano per tirare una boccata d'ossigeno e mettere in bancheca il quarto posto. Invece, morale della serata, non è ancora finita. "Tutta colpa di Banti", la frase che frulla nella testa di Reja. Pubblicamente, però, il tecnico si autocensura: "Peccato per quanto accaduto a Napoli. Con quei tre punti sarebbe stata un'altra storia".
I partenopei sarebbero ora ad appena due lunghezze, risucchiati nella lotta Champions, e i biancocelesti avrebbero un'altra sicurezza. Reja ne ostenta tuttavia una niente male: "Abbiamo acquisito una mentalità vincente, è il nostro punto di forza per questo finale di stagione. Dobbiamo scendere in campo contro l'Inter con questa consapevolezza. E col nostro motto: considerazione di tutti, ma paura di nessuno".

COCCOLE A ZARATE - Tutti per uno, uno per tutti sino alla fine: "Contro il Catania abbiamo sfoggiato una prestazione esemplare. Tutta la squadra si è mossa in modo sincronizzato, senza dare punti di riferimento agli avversari. Il Massimino era un campo difficile, ma noi abbiamo la capacità di far giocare male tutti. Voglio vedere la stessa consapevolezza negli scontri diretti contro Inter e Udinese". Al Meazza, Reja si aspetta l'ultimo Zarate: "Mauro ha fatto davvero bene. E' stato costante in tutta la gara. Ha fatto il difensore, ha giocato alla grande persino a destra. Lui non ama giostrare in quella posizione, ma quando glielo chiedo dà sempre il massimo. Vuole finire alla grande questo campionato".

HERNANES ANCHE IN TRASFERTA - Finalmente "Profeta" non solo in patria. Hernanes ricomincia a brillare lontano dall'Olimpico. Sei mesi dopo l'ultima volta. Era il 17 ottobre 2010 quando il brasiliano segnava la sua prima e unica rete fuori casa al San Nicola di Bari. Da quel momento tante ombre sulle prestazioni del numero 8 in trasferta. Con tanto di esclusione per scelta tecnica al San Paolo. Hernanes si giustifica: "Ancora non mi sono totalmente adattato al campionato italiano. Non è facile come in Brasile dove conosco tutti gli stadi e il modo di giocare di ciascuna squadra". Il Massimino evidentemente lo ha fatto sentire a casa. Non solo per il gol, ma anche e soprattutto per una costanza nell'arco dei novanta minuti che spesso era venuta meno persino all'Olimpico. Reja, a fine gara, era entusiasta: "Tutti parlano di Zarate - ha confidato ai suoi collaboratori - ma il brasiliano è stato a dir poco perfetto. E' riuscito a convincermi al 100% anche quando ha giocato sugli esterni, dove spesso non aveva inciso".

IL PROFETA A UN PASSO DA NEDVED - Il suo fiuto del gol, poi, è la vera arma in più della Lazio per la Champions. E' il capocannoniere biancoceleste, ieri ha messo a segno la sua decima marcatura stagionale. Hernanes ha superato gente del calibro di Juan Sebastian Veron e Stefano Fiore. Punta sempre più a un mostro sacro: è a soli 2 gol, in campionato, da Pavel Nedved, che nel 1997-98 raggiunse addirittura quota 11. Come il ceco, il brasiliano predilige gol di pregevole fattura, contro il Catania però ha apprezzato la zampata per il vantaggio laziale: "E' stata la rete più importante in ottica Champions. Ora però dobbiamo mantenere questa continuità di rendimento. Ogni partità sarà una storia a sé, ma se riusciremo a conquistare con più frequenza i tre punti in trasferta, sarà una svolta". Per l'Europa che conta, il "Profeta" diventa centravanti: "Quando giocavo nel San Paolo, avevo il compito di coprire le zone laterali e di marcare. Giostravo parecchio dietro. Invece con la Lazio ho molta più libertà d'azione, mi posiziono più in alto, sono quasi un attaccante. Ho accettato questa sfida e ora sto apprezzando sempre più il cambiamento. Mi riesce molto meglio calciare da fuori area".

SOGNO SELECAO, NESSUNA SAUDADE: "ALLA LAZIO A LUNGO" - Lo sa bene l'Inter, annientata all'andata da una prodezza su punizione del numero 8 e prossima avversaria biancoceleste. Hernanes spera di ripetersi a San Siro. Vuole la Champions a tutti i costi: "Dobbiamo continuare così. La Lazio è stata avvantaggiata dal non aver avuto impegni di Coppa infrasettimanali quest'anno, ma la sequenza di gare è stata comunque importante. La corsa si è rivelata dura". Specie per uno che non si è davvero fermato un attimo. Oltre 70 partite sulle gambe, 30 su 32 in Serie A. Ed Hernanes non ha intenzione di ricaricare le pile. Sogna la convocazione del Ct Menezes per la Coppa America a luglio: "Ho avuto l'opportunità di tornare in nazionale contro la Francia dopo parecchio tempo, ma sono incappato in quel brutto incidente. Un errore del genere (il calcione rifilato a Benzema, ndr) non lo commetterò mai più. Sono convinto che avrò un'altra chance. Menezes ama i giocatori offensivi, bravi con i piedi a centrocampo. Il suo stile mi garantisce altre possibilità". Nessuna saudade per il Brasile: "Non penso di tornare in patria. Voglio restare alla Lazio e in Europa il più a lungo possibile".

VERTICE DI MERCATO A CATANIA PER LOPEZ E SILVESTRE - Oltre mezz'ora in disparte nei meandri del Massimino. Non abbastanza lontano da occhi indiscreti. Non è certo passato inosservato il lungo colloquio tra Lotito e il presidente Pulvirenti prima dell'inizio del match. Piace, e non poco, a biancocelesti il difensore centrale argentino Matias Silvestre: per ora è stato fatto solo un sondaggio, ma a breve il discorso potrebbe essere approfondito. La Lazio inoltre, dopo non averci creduto sino in fondo nel gennaio 2010, torna alla carica per Maxi Lopez. L'attaccante argentino lascerà quasi certamente Catania al termine della stagione. Ci sono diverse pretendenti, ma la Lazio non vuole certo prestarsi ad un'asta al rialzo, conscia di quanto accaduto con Martinez. Lotito e Tare stanno quindi lavorando in anticipo. Maxi Lopez non sa ancora quale sarà il suo futuro: "A gennaio la società non ha voluto fare operazioni in uscita - rivela in Argentina - ma avevamo parlato di un mio possibile trasferimento e riaffronteremo il discorso a breve". Il suo agente Bombini assicura a Radio Manà Manà: "Sarebbe contento di giocare a Roma. C'era rimasto parecchio male l'anno scorso per non essere approdato in biancoceleste, ma quanto accaduto non pregiudicherebbe l'operazione. Maxi verrebbe voltentieri alla Lazio". Come nella passata stagione, qualcuno in avanti dovrebbe fargli posto. Sono tutti sul mercato, persino capitan Rocchi: "Gioca poco - ammette l'agente Damiani - ma viene da un brutto infortunio. E' molto affezionato alla Lazio, ci sono stati dei sondaggi, ma a fine anno vedrem

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