Fanculo sta cruralgia.
Venerdì scorso mi pare di stare meglio, e così mi azzardo ad arrivare fino al mercato, da Esterina la contadina. Prendo qualche melanzana, qualche peperone e qualche zucchina. Il tutto cercando di non caricarmi di pesi perché sennò l’ortopedico mi farebbe un cazziatone.
Però, invece, nel pomeriggio male cane di nuovo. Ma sta terapia nuova, tesa a mirare sul “problema” vero e proprio, non consente assunzione di analgesici. Vabbè, sopporto.
Sabato mattina sto meglio. E nel pomeriggio pure di più. Evviva. Sta a vedè che sto farmaco novo, alla quarta siringa, funziona.
Decido che mi posso mettere a cucinare, senza rischio di troppo sforzo, e così mi avventuro a fare, per la prima volta, una caponata alla catanese (chissà come mai m’è venuta in mente proprio sta variante tra le innumerevoli caponate sparse per l’Italia).
E così, taglio a dadini la melanzana e la friggo, taglio a velo mezza cipolla rossa e la soffriggo, taglio a listarelle il peperone e lo butto assieme alla cipolla, ci butto dentro pure i pelati, taglio a dadini la zucchina, insomma, poi mischio tutto insieme, ed aggiungo capperi, olive, un bicchierino di aceto, un paio di cucchiaini di zucchero, una manciata di uvetta ed un’altra mancita di pinoli. Ecco fatto.
Sta roba pare buona. Domani lo sarà di più, di sicuro. Anche perché pure i risultati , uno in particolare, degli anticipi serali, mettono ottimismo, oserei dire euforia. God bless America, but, overall, Delio.
Ecco, siamo a domani, cioè domenica, cioè oggi. Tanto per tornare all’attualità.
La gentile signora che viene ogni mattina a siringarmi pare interessata al mio esperimento culinario e così le do una copiosa vaschettina del medesimo.
Se con l’iniezione di domani mi farà malissimo sulla mia chiappetta sarà, verosimilmente, perché non ha trovato di gradimento. Però spero che invece abbia gradito. Anche perché a me, invece, sta specie di caponata catanese m’è piaciuta, accompagnata con un po’ di mozzarella q.b.
Sto tergiversando un po’ troppo, a occhio e croce.
Famo che si fa l’ora della partita. Arrivano a casa di Clazia il nostro Bob e poco dopo a seguire il nostro Giglic.
Caffè, fettine di colomba
Giglicata, wisketto.
Incominciamo.
Scopro che il portiere catanese in realtà dovrebbe giocare con una squadra calabrese datosi che si chiama ‘na cosa tipo Anduja.
Zaratello è in panchina perché “punito” da Reja, in quanto s’era appuntato male l’orario dell’allenamento di sabato. Però secondo me Sculli gli vuole bene, cade, anzi praticamente si siede, chiede il cambio, ed esce, e Maurito entra sorridendo. Stella della zia. Che tocca fa pe' campà.
I Nostri sembrano messi bene in campo, affondi vari, Herny fa un bel tiro fuori di poco, e poco dopo belle triangolazioni, Zarate fuori di poco.
Primo piano di Ledesma, un che di drammatico nel suo sguardo, mi ci mancherebbe la musica di El condor pasa.
Dice: che c’entra? Mica è ‘na cosa argentina. Ahò, che ne so? più o meno da quei pizzi stamo, m’è venuta in mente. Che palle sti pignoli precisini. Annate a giocà sul giochetto geografico, poi ve vojo vede quanto riconoscete le ande dalle alpi e via dicendo.
Inquadrano un catanese bellino, caruccio, oserei dire notevole. Prima o poi scopirò chi è, anzi, scateno in proposito i miei compagni di visione. Che, però, da bravi maschietti, fanno finta di niente.
Inquadrano pure MaxiLopez, ahimè uno che avevo tanto chiesto a Lotito, assieme a Sergio Ramos, cioè, a dirla tutta avevo chiesto prima Ramos, e poi, datosi che il Presidente non mi si era filata di pezza in proposito, in subordine, avevo abbozzato la richiesta di Maxi Lopez datosi che era biondo e capellone.
Ma il presidente, sigh, mi ignora. Però sto un po’ delusa, me lo ricordavo più caruccio, sto biondarello me pare sciapito, pare ‘na specie di figli della buonanima di Mike Bongiorno. Vabbè Maxi, nì, resta pure da quei pizzi.
I Nostri stanno belli arrembati, e così varie azioni, belle ed importanti: Ledesma (su punizione) a Dias, e poi Flocchy a Bresciano, due addosso a Flocc, mancherebbe solo che gli mettano le manette, steso Herny in area, cianghettato Zarate, e via dicendo.
Ma Noi, la Lazio, mica che ci chiamiamo Rigorepearooma. Gnente a che spartì. Grazie al Cielo.
Inquadrano Ledesma che sorride poco prima di calciare una punizione. Lo giuro, sorride davvero.
Giallo per Dias.
Steso Herny, ma de chè? Giallo.
Tirissimo ma Anduia para.
Ma mica sempre però, e così… Herny!!!!
Uno a zero per noi!Giallo per Biava.
Fine primo tempo.
Oddio, questi di sky si ostinano a cercare di intervistare Herny, che l’unica cosa che riesce a bofonchiare è
“dobbiamo non mollare”. Che già va bene, eh.
Secondo tempoManco ricomicia che sti fetentelli pareggiano. Tal Schelotto, che mi ricorda un bel guerriero sioux, i sa che era lui quello che m'era parso interessante, esteticamente parlando, lasciato solo dalla nostra difesa. Porca pupazzella sbomballata.
Uno a uno.Sta cosa scatena l’eloquio creativo del nostro Giglic che tutto di un tratto si mette a parlare cibato (lasciando, peraltro, alquanto sgomenti e perfino taciturni Bob e la sottoscritta) :
“tutto è dipeso da un florilegio (giuro ha detto così)
di errori che la metà sarebbe bastata.”E che je vuoi risponne? Niente. Anfatti me sto zitta. Solo, per dovere di cronaca, sta cosa me l’appunto , e la riferisco.
Vabbè, ma mica che i Nostri se fanno condizionà da sta cosa. Scambi vari, e pure affondi vari. Bresciano nell’intervallo s’è gasato.
Insomma… Mauri!
Due a uno per noi!
Dice che forse era in fuorigioco, ma secondo me no, figuriamoci, e comunque, semmai, uno di quelli da negare fino alla morte.
Maxilopez spara troppo alto.
Herny pure.
Floc pare stanco.
Giallo per Bresciano. Fessacchiotto, fa i falli ma si fa vedere sempre. Mister, toglilo, meglio. Ed infatti esce , ed entra Gonzy.
Siccome che, notoriamete, Zarate non passa la palla, invece, a sto giro, lo fa e … Floccary!
Tre a uno per Noi!
Esce Schelotto, entra Marimoto. Bruttarello mica poco, porello.
Musly abbozza una parata, dal che riparte una discussione tra Bob e Giglic – cosa cui non mi azzardo di partecipare che se tocchi
ifilimuslera Bob poi ti scancella per chissà quanto tempo.
Esce Biava entra Willy.
Su un fallo laterale Simeone (ciao Caro amico nostro) dà il pallone a Radu.
Steso Zarate, punizione, la tira Zaratello stesso, Bob mi intima di appuntarmi
“segna”. Manco faccio in tempo, e tant’è! Ha segnato. Cioè Zarate fa goal!
Quattro (no, dico) ad uno per Noi!Poco più da riferire.
Finita. Dicevo, poco più da riferire a parte un co-sky (manco so chi era)
“la Lazio torna a vincere”… stupido coglioncello, da quel dì che stamo a vince… tornare a vincere significa in italiano: dopo che non hai vinto finalmente torni a…..
ma noi, la nostra Lazio ha vinto di recente e spesso… a occhio e croce stai confuso.
I miei cari Amici Giglic e Bob se ne vanno, con tanto di caldi abbracci e baci, ma io ho ancora un orecchio attento alla radio, e così sento Ledesma che, a proposito della banalissima domanda sulle aspettative Lazio circa la Champion, risponde
“ i risultati te lo dicono, la classifica te lo impone”. Ecco, bravo Cristian. Vi vogliamo bene. Io ve ne voglio, tanto. Sentitevi sta cosa bella come
“imposta”.E comunque grazie!
Forza Lazio mia Bella!