www.gazzetta.itLa squadra di Reja vince 4-1 al Massimino: gol di Hernanes, Mauri, Floccari e del discusso argentino, che regala anche due assist decisivi. Di Schelotto il momentaneo pareggio a inizio ripresaCatania, 17 aprile 2011 - Colpaccio della Lazio, che vince al Massimino, dove il Catania trionfava da quattro giornate di fila, e si candida a un posto nella prossima Champions League. La squadra di Reja domina l'incontro, passa nel primo tempo con Hernanes e reagisce con forza al momentaneo pari di Schelotto, grazie a una gran prova di Zarate (gol e due assist), partito in panchina. I biancocelesti si portano così a quota 60, a sole 3 lunghezze dall'Inter. E sabato c'è la sfida di San Siro proprio contro i nerazzurri.
FUORI ZARATE — La novità principale a inizio gara è proprio l'assenza dell'argentino. Reja lo manda in panchina dopo cinque presenze di fila da titolare, un po' per il ritardo di sabato nell'allenamento di rifinitura, un po' perché Sculli gli garantisce una miglior copertura. Per il resto, le formazioni sono quelle annunciate e i moduli speculari: biancocelesti con Sculli-Mauri-Hernanes alle spalle di Floccari; rossoazzurri con Schelotto-Ricchiuti-Bergessio a supporto di Maxi Lopez. Tra gli etnei rientra Capuano dopo l'infortunio.
SCULLI INFORTUNATO — La sensazione è che le squadra scendano in campo con piglio diverso. Meglio la Lazio, sin dai primi minuti. Ledesma e Bresciano garantiscono la copertura degli spazi in mediana, e i tre trequartisti svariano tra le linee creando problemi agli uomini di Simeone. Prima del quarto d'ora, però, Reja è costretto a rivedere la scelta iniziale: si fa male Sculli (problemi muscolari per lui) ed entra Zarate. L'argentino ha voglia e si vede: il tecnico deve subito richiamarlo perché rientra troppo in aiuto alla difesa. Zarate parte a sinistra, ma diventa devastante quando si allarga a destra e prende possesso della corsia in società con Lichtsteiner. Al 19' Floccari si trova un buon pallone in area sul cross di Mauri, ma è bravo Andujar a uscire sui piedi dell'attaccante.
VANTAGGIO — La Lazio gioca meglio, ma gli etnei si chiudono bene e non sono molte le occasioni degne di nota. Un paio di spunti di Zarate non trovano la deviazione dei compagni in area, mentre Hernanes scalda le mani di Andujar su punizione. Al 40' il meritato vantaggio: giocata sulla destra, dove gli ospiti sfondano continuamente da diversi minuto, cross di Lichtsteiner, Mauri prolunga di testa ed Hernanes trova il tap-in vincente sul secondo palo. Pochi minuti dopo Maxi Lopez si ritrova uno dei pochi palloni giocabili: lo difende in area, ma il diagonale non centra lo specchio.
CONTRORISPOSTA — La ripresa si apre senza cambi, ma con un immediato colpo di scena. Passano circa 25 secondi e il Catania pareggia: destro di Bergessio, respinta di Muslera, dormita della difesa e comodo appoggio in rete di Schelotto. E' la scossa che può cambiare l'inerzia della gara. La squadra di Simeone sembra essersi svegliata, ma è un'illusione. La Lazio ha il merito di non perdere la testa e al 10' sfiora il vantaggio con una doppia occasione capitata a Lichsteiner. Un minuto dopo ed è 1-2: grande giocata di Zarate in area, assist per Mauri che deve solo appoggiare in rete. Ma era in fuorigioco.
DISCESA — L'argentino è scatenato e alla mezz'ora regala un altro assist al bacio, stavolta a Floccari, dopo essere scattato sul filo del fuorigioco su invito di Hernanes. Il Catania non ne ha più, e nel finale subisce anche il quarto gol: firmato, ovviamente, da Zarate, con un destro preciso su punizione.
Emiliano Pozzoni