193 italiani (45,8% del totale) e 228 stranieri (54,2%) finora scesi in campo.
Salta agli occhi la differenza tra il punteggio pesato medio degli italiani (2,50) e quello degli stranieri (3,48): in media un "estero" che gioca in Serie A vale il 39% in più di un nostrano. Quattro anni fa questa differenza era appena del 17%.
Ma se si escludono le sei squadre che stanno dominando il torneo (che hanno messo insieme contro le altre ben 26 vittorie in 29 partite, con due pareggi e una sconfitta), questa differenza scende ad appena il 5%: e se la qualità degli italiani delle "altre" è inferiore del 17% appena a quella delle "grandi", quella degli stranieri crolla del 37%.
Insomma, il solco mostruoso tra "grandi" e altre, che rende la maggior parte delle partite ormai scontate e noiose, è dovuto all'accessibilità di alcuni a calciatori stranieri di alto livello. D'altra parte, le sei "grandi" hanno schierato finora 83 stranieri e appena 38 italiani: le altre, 145 stranieri e 155 italiani.