I campionati non si possono giudicare in base ai campioni, perché quello è un fattore puramente economico, è come giudicare una persona dal conto corrente.
Il campionato italiano è quello in cui si studia di più, forse pure troppo, ma è il TOP per un giocatore che vuole crescere ed affermarsi, si insegna calcio oltre a giocarsi, volendo fare un paragone è come quando si definisce la Formula 1 noiosa e la Formula Indy o la Nascar spettacolare: la differenza è che la Formula 1 è sviluppo, ricerca continua, eccellenza tecnica, mentre Indy e Nascar sono concepite solo per lo spettacolo, per attirare l'attenzione di pubblico e sponsor, però gareggiano con motori di 15 anni fa, magari gli stessi per tutti per avere sempre una lotta viva tra i concorrenti, non è meglio o peggio, è una questione di punti di vista.
Il campionato italiano per me, al netto delle sue criticità, è ancora il miglior al mondo, per studio applicazione e competitività, secondo me uno dei difetti è quello di voler scimmiottare altri tipi di calcio.
Altro esempio di quanto il nostro calcio sia superiore è vedere come giocatori come Cavani peggiorino il loro rendimento da quando hanno lasciato la serie A, e non parlo di minor goals o altre statistiche, ma parlo del modo di stare in campo, movimenti ed altro, basta guardarlo in nazionale.
Ricordatevi le parole di EVRA.
La serie a è indietro soprattutto dal punto di vista degli stadi, il che vuol dire anche uno spettacolo meno affascinante da dare in tv, l'olimpico semivuoto, o semipieno, pure con 40 mila persone, che è lo standard degli stadi inglesi e dello Juventus Stadium (colpo d'occhio televisivo splendido...), è brutto da vedere in tv.