Autore Topic: Italian Faer Oer League  (Letto 5295 volte)

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Zapruder

Italian Faer Oer League
« : Sabato 23 Settembre 2017, 17:44:45 »
Romane, Milanesi, Napoli e Juventus hanno giocato finora 22 partite di campionato contro le altre, vincendone 20 e lasciando la miseria di due pareggi. Le uniche sconfitte negli scontri diretti.

Complimenti a chi ha trasformato la nostra durissima Serie A in un interminabile wrestling di 380 partite, con pochissimi match realmente decisivi.

Offline giamma

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Re:Italian Faer Oer League
« Risposta #1 : Sabato 23 Settembre 2017, 18:02:32 »
Il trasformatore è il denaro delle TV in primis
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

Offline MCM

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Re:Italian Faer Oer League
« Risposta #2 : Sabato 23 Settembre 2017, 19:49:35 »
Il campionato Francese e' più aperto e competitivo

Offline MCM

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Re:Italian Faer Oer League
« Risposta #3 : Sabato 23 Settembre 2017, 19:59:32 »
Niente da fare, la Spal ci prova ma perde contro il Napoli

Offline chemist

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Re:Italian Faer Oer League
« Risposta #4 : Domenica 24 Settembre 2017, 11:00:02 »
e la Juve ne fa 4 alla rivelazione Torino..

Offline Jim Bowie

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Re:Italian Faer Oer League
« Risposta #5 : Domenica 24 Settembre 2017, 13:53:31 »
Propongo campionato europeo per clubs in 4 oppure 8 gironi geografici e playoffs.
I campionati nazionali di soli indigeni per la nazionale.
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Offline disabitato

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Re:Italian Faer Oer League
« Risposta #6 : Domenica 24 Settembre 2017, 13:56:49 »
Grazie Melandri.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Zapruder

Re:Italian Faer Oer League
« Risposta #7 : Lunedì 2 Ottobre 2017, 00:39:24 »
La Juventus lascia un pari a Bergamo.

Perde contatto il Milan, sconfitto in due scontri diretti su due e l'unica delle sei a perdere una partita con le comparse. Un pari ciascuno lasciato da Lazio, Juventus e Inter.

Tre scontri diretti nel prossimo turno. Potrebbero dire molto sul prosieguo del torneo.

ThomasDoll

Re:Italian Faer Oer League
« Risposta #8 : Lunedì 2 Ottobre 2017, 00:44:57 »
oggi perde la botta la Juve.
Interessante questo campionato a se non vinci paghi pegno.
Vediamo quanto tempo dura il pattuglione al comando, al momento siamo 5 in 5 punti.
Se non fosse per le partite autovincenti sarebbe parecchio incerto, ho paura che sia una corsa a due ma intanto si sta in gruppo.
Quanto mi piacerebbe rigiocare il secondo tempo col Napoli con una difesa in campo...

Offline Jim Bowie

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Re:Italian Faer Oer League
« Risposta #9 : Lunedì 2 Ottobre 2017, 15:08:49 »
La Juventus lascia un pari a Bergamo.

Perde contatto il Milan, sconfitto in due scontri diretti su due e l'unica delle sei a perdere una partita con le comparse. Un pari ciascuno lasciato da Lazio, Juventus e Inter.

Tre scontri diretti nel prossimo turno. Potrebbero dire molto sul prosieguo del torneo.
Dira' parecchio la stessa giornata nel girone di ritorno, perche' non credo che il gruppone si sciogliera', almeno non fino al Poggio, giorno di Lazio Juve; Inter-Milan; Napoli-riomma
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Offline gentlemen

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Re:Italian Faer Oer League
« Risposta #10 : Sabato 14 Ottobre 2017, 10:07:18 »
Sono anni che non si fa che ripetere che lo squilibrio che c' nel campionato di serie A sarebbe colpa del campionato a 20 squadre: per me non è così, è una cavolata enorme, ma oramai sembra diventata una moda.
Premesso che la differenza tecnica tra le grandi e le piccole c'è sempre stata, ma la causa per cui tutto ciò si è acuito dipenda da alcuni fattori storici e di forzato cambiamento delle regole del gioco del calcio.
Dapprima è stata la sentenza Bosman che, di fatto, ha eliminato il vincolo tra società e giocatore, dando la possibilità al giocatore di essere al centro del progetto calcio, a discapito del club, ed essendo il calcio un gioco di squadra va di per sé che ciò ha cmq sbilanciato il potere decisionale dei giocatori, che essendo dei professionisti spingono subito per arrivare ad alti guadagni e giocare nelle piazze più importanti; una volta per un club era molto più facile trattenere un giocatore, vedesi i vari Antognoni, Pruzzo, Juliano, Maradona, gli stessi laziali Chinaglia & co.....oggi dopo 10 partite giocate benissimo un giovane talento punta subito i piedi per andare in un Top Club, due esempi su tutti Bernardeschi e Keita.
Oltre a ciò un certo punto il signor Josep Blatter, allorquando si pensò ai mondiali da far disputare negli USA, dove il calcio era sì uno sport giocato a livello scolastico, ma a livello professionistico molto poco valorizzato per i pochi sponsor che investivano, ecco che per esportare l'interesse del calcio in Paesi dove questo era meno popolare, ma soprattutto meno commercializzato, Stati Uniti in primis, ha pensato bene di impostare una linea di cambiamento per cui la cosa più importante, ma anche quella che si doveva incentivare nel calcio era il goal, più goals si vedevano in una partita e più l'interesse di spettatori e sponsor sarebbe cresciuto. Furono introdotte mano a mano, in maniera anche rapida, delle regole che dovevano favorire la velocità di gioco, disincentivare il risultato del pareggio (concetto poco comprensibile per il pubblico americano), punire qualsivoglia condotta tattica o singola di rallentare il gioco, il tutto si tradusse in:
-divieto per il portiere di raccogliere un retropassaggio con le mani, abolizione progressiva e totale del concetto di fuorigioco passivo, ammonizione, ed espulsioni, molto più facili, inasprimento quindi anche dei semplici "falli tattici", espulsione del portiere per fallo in  area o fuori area, qualora si trovi di fronte l'attaccante lanciato, tutela fanatica dei giocatori di talento, per cui ad ogni fallo solo leggermente duretti l'ammonizione o l'espulsione è diventata quasi una conseguenza naturale.
Tutto ciò ha snaturato la natura del calcio stesso, sport dove, a differenza di qualunque altro sport, chi è meno forte e gioca peggio, può cmq uscire vincitore da una partita (ciò accade, di rado anche ora, ma è per l'appunto, una rarità.
Poi c'è il capitolo dei ricavi dei diritti televisivi, motivo per cui oramai l'incasso del botteghino da stadio, quindi presenza di spettatori allo stadio, ha una importanza relativa se non minima sulle casse di un club, per cui, essendo la somma elargita per i diritti tv data in anticipo, se una squadra, per fare un esempio, come il Chievo, a salvezza raggiunta (obiettivo della società) non ha un interesse fondamentale a mantenere un livello di competitività alto perché o arrivare quattordicesimi o decini è la stessa cosa, poco male se poi le prestazioni sono meno esaltanti per cui si può perdere una fetta di spettatori allo stadio, ci sono i diritti tv....ad oggi, purtroppo, sembra che anche la stessa retrocessione spaventi di meno, grazie al cosiddetto "paracadute"....tutto ciò a portato i tecnici ed i giocatori delle cosiddette piccole a vivere il loro momento di permanenza in un, sempre per esempio, Pescara, Chievo, Ascoli, Spal, Bari, occasione per mettere in mostra il proprio valore per poi proporsi alla grande piazza, e questo, ahimè, incomincia a valere anche per club storici e prestigiosi come Sampdoria, Genoa, Torino, Bologna....ecco che i tecnici, a costo di perdere punti, vogliono sempre proporre un gioco d'attacco, offensivo, disdegnando qualsivoglia addestramento finalizzato a fare catenaccio, ostruzionismo, insomma una tattica votata esclusivamente al risultato finale....giocando a viso aperto è normalissimo che in Crotone-Juventus, e non potendo fare melina, fallo tattico, gioco maschio o duro, chi vincerà sarà sempre la Juventus...e tutto ciò alla fine finisce per diventare noioso....come vi spiegate che oggi i vari goleador finiscono i campionati con 30 e più goals, quando prima un Zico, Platini, Maradona (mostri sacri) arrivavano a malapena a 18-20 reti ?
Pensate a quanto sia stato tutelato un Totti a 38-40 anni, a come difendeva la palla, sbeffeggiando gli avversari, in senso agonistico....sarebbe potuto accadere negli anni '70 o '80, un Oriali, Benetti, Bonini, Bruscolotti, De Somma, Colombo, Mandorlini, Bagni, Policano, avrebbero consentito a questo talentuoso 39enne di fare le sue giocate o gli avrebbero, amichevolmente, fatto capire che probabilmente era meglio chiudere la carriera con le gambe sane, e se l'interessato non lo avesse ben compreso, fargliela chiudere in maniera anticipata....cose che sono sempre avvenute....vedesi Riva, Giordano, con Maradona, Zico e Falcao c'hanno provato, Platini lo ha capito in anticipo....
Maradona, nel 1984, all'esordio nel campionato italiano, in un Verona-Napoli, fu marcato da un certo Briegel che gli riservò un trattamento speciale....Maradona giocò male, ed il Verona vinse....
Oggi un Brasile-italia ed Argentina-Italia del 1982, con Gentile che ringhiava e mordeva su Zico e Maradona, limitandone le potenzialità, non ci sarebbe mai potuto essere....all'epoca il Partenio di Avellino o il Del Duca di Ascoli erano campi quasi inespugnabili, d'inverno soprattutto, tra fango e calci, i talenti erano ben attenti a compromettere le loro carriere, e le eventuali vittorie difficilmente andavano oltre il 3-0, per evitare di umiliare gli avversari ed avere reazioni "scomposte".
Questo per dire che anche prima, da sempre, alla fine i campionati li vincevano i club più forti e ricchi, ma quantomeno c'era la competizione, oggi a me questo tipo di calcio piace di meno, oggi vogliono la playstation, e questo è il risultato, non c'entrano nulla le 20 squadre o le 16 squadre.

Offline giamma

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Re:Italian Faer Oer League
« Risposta #11 : Sabato 14 Ottobre 2017, 15:45:13 »
Sono anni che non si fa che ripetere che lo squilibrio che c' nel campionato di serie A sarebbe colpa del campionato a 20 squadre: per me non è così, è una cavolata enorme, ma oramai sembra diventata una moda.
Premesso che la differenza tecnica tra le grandi e le piccole c'è sempre stata, ma la causa per cui tutto ciò si è acuito dipenda da alcuni fattori storici e di forzato cambiamento delle regole del gioco del calcio.
Dapprima è stata la sentenza Bosman che, di fatto, ha eliminato il vincolo tra società e giocatore, dando la possibilità al giocatore di essere al centro del progetto calcio, a discapito del club, ed essendo il calcio un gioco di squadra va di per sé che ciò ha cmq sbilanciato il potere decisionale dei giocatori, che essendo dei professionisti spingono subito per arrivare ad alti guadagni e giocare nelle piazze più importanti; una volta per un club era molto più facile trattenere un giocatore, vedesi i vari Antognoni, Pruzzo, Juliano, Maradona, gli stessi laziali Chinaglia & co.....oggi dopo 10 partite giocate benissimo un giovane talento punta subito i piedi per andare in un Top Club, due esempi su tutti Bernardeschi e Keita.
Oltre a ciò un certo punto il signor Josep Blatter, allorquando si pensò ai mondiali da far disputare negli USA, dove il calcio era sì uno sport giocato a livello scolastico, ma a livello professionistico molto poco valorizzato per i pochi sponsor che investivano, ecco che per esportare l'interesse del calcio in Paesi dove questo era meno popolare, ma soprattutto meno commercializzato, Stati Uniti in primis, ha pensato bene di impostare una linea di cambiamento per cui la cosa più importante, ma anche quella che si doveva incentivare nel calcio era il goal, più goals si vedevano in una partita e più l'interesse di spettatori e sponsor sarebbe cresciuto. Furono introdotte mano a mano, in maniera anche rapida, delle regole che dovevano favorire la velocità di gioco, disincentivare il risultato del pareggio (concetto poco comprensibile per il pubblico americano), punire qualsivoglia condotta tattica o singola di rallentare il gioco, il tutto si tradusse in:
-divieto per il portiere di raccogliere un retropassaggio con le mani, abolizione progressiva e totale del concetto di fuorigioco passivo, ammonizione, ed espulsioni, molto più facili, inasprimento quindi anche dei semplici "falli tattici", espulsione del portiere per fallo in  area o fuori area, qualora si trovi di fronte l'attaccante lanciato, tutela fanatica dei giocatori di talento, per cui ad ogni fallo solo leggermente duretti l'ammonizione o l'espulsione è diventata quasi una conseguenza naturale.
Tutto ciò ha snaturato la natura del calcio stesso, sport dove, a differenza di qualunque altro sport, chi è meno forte e gioca peggio, può cmq uscire vincitore da una partita (ciò accade, di rado anche ora, ma è per l'appunto, una rarità.
Poi c'è il capitolo dei ricavi dei diritti televisivi, motivo per cui oramai l'incasso del botteghino da stadio, quindi presenza di spettatori allo stadio, ha una importanza relativa se non minima sulle casse di un club, per cui, essendo la somma elargita per i diritti tv data in anticipo, se una squadra, per fare un esempio, come il Chievo, a salvezza raggiunta (obiettivo della società) non ha un interesse fondamentale a mantenere un livello di competitività alto perché o arrivare quattordicesimi o decini è la stessa cosa, poco male se poi le prestazioni sono meno esaltanti per cui si può perdere una fetta di spettatori allo stadio, ci sono i diritti tv....ad oggi, purtroppo, sembra che anche la stessa retrocessione spaventi di meno, grazie al cosiddetto "paracadute"....tutto ciò a portato i tecnici ed i giocatori delle cosiddette piccole a vivere il loro momento di permanenza in un, sempre per esempio, Pescara, Chievo, Ascoli, Spal, Bari, occasione per mettere in mostra il proprio valore per poi proporsi alla grande piazza, e questo, ahimè, incomincia a valere anche per club storici e prestigiosi come Sampdoria, Genoa, Torino, Bologna....ecco che i tecnici, a costo di perdere punti, vogliono sempre proporre un gioco d'attacco, offensivo, disdegnando qualsivoglia addestramento finalizzato a fare catenaccio, ostruzionismo, insomma una tattica votata esclusivamente al risultato finale....giocando a viso aperto è normalissimo che in Crotone-Juventus, e non potendo fare melina, fallo tattico, gioco maschio o duro, chi vincerà sarà sempre la Juventus...e tutto ciò alla fine finisce per diventare noioso....come vi spiegate che oggi i vari goleador finiscono i campionati con 30 e più goals, quando prima un Zico, Platini, Maradona (mostri sacri) arrivavano a malapena a 18-20 reti ?
Pensate a quanto sia stato tutelato un Totti a 38-40 anni, a come difendeva la palla, sbeffeggiando gli avversari, in senso agonistico....sarebbe potuto accadere negli anni '70 o '80, un Oriali, Benetti, Bonini, Bruscolotti, De Somma, Colombo, Mandorlini, Bagni, Policano, avrebbero consentito a questo talentuoso 39enne di fare le sue giocate o gli avrebbero, amichevolmente, fatto capire che probabilmente era meglio chiudere la carriera con le gambe sane, e se l'interessato non lo avesse ben compreso, fargliela chiudere in maniera anticipata....cose che sono sempre avvenute....vedesi Riva, Giordano, con Maradona, Zico e Falcao c'hanno provato, Platini lo ha capito in anticipo....
Maradona, nel 1984, all'esordio nel campionato italiano, in un Verona-Napoli, fu marcato da un certo Briegel che gli riservò un trattamento speciale....Maradona giocò male, ed il Verona vinse....
Oggi un Brasile-italia ed Argentina-Italia del 1982, con Gentile che ringhiava e mordeva su Zico e Maradona, limitandone le potenzialità, non ci sarebbe mai potuto essere....all'epoca il Partenio di Avellino o il Del Duca di Ascoli erano campi quasi inespugnabili, d'inverno soprattutto, tra fango e calci, i talenti erano ben attenti a compromettere le loro carriere, e le eventuali vittorie difficilmente andavano oltre il 3-0, per evitare di umiliare gli avversari ed avere reazioni "scomposte".
Questo per dire che anche prima, da sempre, alla fine i campionati li vincevano i club più forti e ricchi, ma quantomeno c'era la competizione, oggi a me questo tipo di calcio piace di meno, oggi vogliono la playstation, e questo è il risultato, non c'entrano nulla le 20 squadre o le 16 squadre.
Assolutamente perfetto, condivido pure quello che non hai scritto, la storia della riduzione è una boiata pazzesca, il nostro poi è il campionato più competitivo in assoluto, ci sono 7 grandi Juve, Inter, Milan, Napoli, Noi, Viola e merde, in Inghilterra 6 United, City, Liverpool, Chelsea, Tottenham, Arsenal, in Spagna 5 Real., Atletico, Barca, Valencia, Siviglia, in Germania 2 Bayern e Borussia D, in Francia 1 PSG. Quando si decise di ridurre la serie A a 16 squadre ciò non impedì a Varese, Como, Cremonese, Vicenza, Udinese, Cesena, Ternana, Perugia, Avellino, Pescara, Lecce e Catanzaro di pascolare in A mentre languivano quasi sempre nelle serie inferiori grandi città come Palermo, Catania, Bari, Padova, Venezia, Trieste, i titoli vinti nel periodo da Viola, Cagliari, Lazio, Torino e merde furono figli della lunghissima crisi economica e del blocco agli stranieri, malgrado il ridotto numero di partite a livello internazionale andammo malissimo e perdemmo posizioni nella classifica Uefa restando così con due sole squadre in Coppa Uefa, in Inghilterra il campionato era a 22 squadre, si giocavano due coppe (FA e Lega) e c'era pure il torneo inter britannico (Inghilterra, Galles, Scozia, Irlanda del nord) malgrado questo le inglesi fecero man bassa delle coppe continentali.
Ridurre la serie A non impedirà alle piccole realtà come Sassuolo, Carpi, Frosinone, Chievo, Entella etc. di salire in serie A o arrivare vicine a farlo, perché hanno pubblici che non  pretendono nulla e quindi possono organizzarsi tranquillamente cosa difficile se non impossibile per le società di città importanti che pretendono tutto e subito.
Quanto detto sopra, prima da Gentlemen e qui da me è banalmente oggettivo, basta leggere i numeri.
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Offline Er Matador

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Re:Italian Faer Oer League
« Risposta #12 : Lunedì 16 Ottobre 2017, 09:25:04 »
Ridurre la serie A non impedirà alle piccole realtà come Sassuolo, Carpi, Frosinone, Chievo, Entella etc. di salire in serie A o arrivare vicine a farlo, perché hanno pubblici che non  pretendono nulla e quindi possono organizzarsi tranquillamente cosa difficile se non impossibile per le società di città importanti che pretendono tutto e subito.
Detta in questo modo sembra la posizione attribuita a Lotito nella vergognosa vicenda Iodice, e che penso nessuno intenda così alla lettera.
Si tratta, casomai, di valutare il numero e la reale competitività delle suddette comprimarie.
Il problema di fondo della formula a venti squadre è che il calcio italiano non sa esprimere un numero così alto di formazioni competitive, trasformando regolarmente il format in un 18+2 con un paio di squadre precocemente alla deriva sul fondo classifica.
Unito al numero proporzionalmente basso di retrocessioni, fa sì che un gran numero di partecipanti prive di ambizioni e/o potenzialità in ottica EL si ritrovi per buona parte del torneo senza ambizioni di classifica: riducendo l'attività di molti club alla mera prosecuzione di esercizio, e moltiplicando all'infinito i match che vedono in campo squadre senza motivazioni.
Il che basta a falsare in partenza partite del genere, creando poi occasioni a ripetizione per situazioni ancor meno limpide.
Se proprio si vuole mantenere la follia a 20 squadre, andrebbero perlomeno aumentate le retrocessioni e/o introdotti i playout per estendere e prolungare la lotta salvezza.
Quanto alla competitività verso l'alto - che dipende ovviamente da una molteplicità di fattori, a partire dai soldi della CL - è già emerso nel dibattito il meccanismo decisivo.
Più aumentano le giornate di campionato, più cresce il numero di titolari necessari per competere ad altissimi livelli: il che riduce proporzionalmente le probabilità che un outsider azzecchi la stagione della vita, poiché i requisiti tecnici così ridefiniti diventano irraggiungibili a priori sul piano economico.
Avessero dovuto disputare OTTO partite in più con undici giocatori contati o giù di lì, la Lazio del Maestro, il Cagliari di Scopigno e così via avrebbero lasciato tracce nell'Albo d'oro?
Verosimilmente no, il che dà un'idea di come il numero dei partecipanti influisca sulla possibilità di un minimo di ricambio ai vertici.
Poi se si vuole far vincere sempre le solite (cfr. 1998/'99) ci si riesce anche con 18 squadre e Sette Sorelle: ma non mi sembra un motivo valido per conservare, da un punto di vista strutturale, una situazione come quella presente.

Zapruder

Re:Italian Faer Oer League
« Risposta #13 : Martedì 17 Ottobre 2017, 01:35:34 »
Ci sono studi statistici seri che dimostrano facilmente come, a parità di livello tecnico, diventi determinante il fattore campo per vincere la partita.

Tradotto: più elevata è la percentuale di punti casalinghi, maggiore è l'equilibro del torneo.

E l'equilibrio è sinonimo di qualità: il contrario di quello che diceva un trombone come Gianni Brera, ad esempio, per sminuire il valore dello scudetto della Lazio del 1974.

L'ultimo campionato con un fattore campo molto elevato, circa del 66%, è stato quello del 1998/99: anno che vide due nostre squadre vincere Coppa delle Coppe e Coppa Uefa e un'altra arrivare ai quarti di CL, eliminata dai futuri vincitori. Campionato con ben quattro squadre in lizza per il titolo fino almeno a due terzi del cammino.

Impensabile oggi: le squadre di casa raccolgono il 53% dei punti e quelle che viaggiano il 47%: il fattore campo è praticamente sparito. Eppure anche nel 98/99 le regole tutelavano i talenti e la media reti, 2,76 a partita, non si discostava molto dall'attuale di 2,9. La differenza la faceva la qualità elevata delle rose, che rendeva spettacolare, divertente e interessante un torneo a 18 con quattro retrocessioni. Nel 1999/2000 con 21 punti alla nona veleggiavamo solitari in testa alla classifica: se battiamo il Cagliari di punti allo stesso turno ne avremo 22, che non basteranno nemmeno per essere terzi, con ogni probabilità.

Questa formula e questo livello rendono gran parte degli incontri poco interessanti. Nel 1980/81 il DECIMO posto in graduatoria valse la salvezza con la classifica avulsa: chi non era stabilmente nella metà sinistra della classifica doveva fare i conti tutto l'anno con la lotta salvezza: tolta la solita squadra retrocessa a metà torneo, dal momento che l'estremo negativo che per definizione non fa media c'è sempre (quindi il Varese, la Ternana, il Catanzaro di turno), tutte le altre squadre avevano un obiettivo da perseguire: ad eccezione forse di chi veleggiava tranquillamente tra il sesto e l'ottavo posto, che però valorizzava le partite di cartello: un Lazio-Juventus di fine anni '70, anche se non rilevante per la nostra classifica, era sempre una partita non semplice per i torinesi, così come lo erano le trasferte a Napoli e Firenze.

Le modifiche regolamentari illustrate da gentleman hanno il loro peso ma, come detto, a mio avviso è la riduzione della qualità media delle compagini a influire di più. Abbiamo una squadra a punteggio pieno dopo otto turni e una a zero punti, e lo scontro diretto in casa della prima è terminato con un punteggio da basket senza che il Napoli abbia dovuto sforzarsi più di tanto. Partite come quella, come la stessa Hellas-Lazio, offrono proprio l'idea di illogicità nel mettere a confronto realtà tecniche così diverse: un po' come ho visto nei campionati dei Pulcini, quando valutazioni strampalate (ogni società si autoattribuisce un livello al momento dell'iscrizione) davano vita a penosi e insensati 18-0, inutili per entrambi i contendenti.

Il nostro campionato purtroppo si avvia a somigliare alla Ligue1 e ancora di più alla tristissima Liga: sfugge invece, e sopporta bene il format a venti, la Premier, dove è ricomparso il pareggio (22 su 80 partite) e, vivaddìo, il caro vecchio zero a zero, e dove il Chelsea può lasciare le penne sul campo del Crystal Palace. Mentre nel nostro torneo la somma dei punti delle ultime tre, dal 2004/05, si è DIMEZZATA, ed è in costante calo.

La giostra girerà finché produce soldi, ma non è un bel vedere.

Offline Il lodolaio

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Re:Italian Faer Oer League
« Risposta #14 : Lunedì 23 Ottobre 2017, 08:24:21 »
Ci sono studi statistici seri che dimostrano facilmente come, a parità di livello tecnico, diventi determinante il fattore campo per vincere la partita.

Tradotto: più elevata è la percentuale di punti casalinghi, maggiore è l'equilibro del torneo.

E l'equilibrio è sinonimo di qualità: il contrario di quello che diceva un trombone come Gianni Brera, ad esempio, per sminuire il valore dello scudetto della Lazio del 1974.

L'ultimo campionato con un fattore campo molto elevato, circa del 66%, è stato quello del 1998/99: anno che vide due nostre squadre vincere Coppa delle Coppe e Coppa Uefa e un'altra arrivare ai quarti di CL, eliminata dai futuri vincitori. Campionato con ben quattro squadre in lizza per il titolo fino almeno a due terzi del cammino.

Impensabile oggi: le squadre di casa raccolgono il 53% dei punti e quelle che viaggiano il 47%: il fattore campo è praticamente sparito. Eppure anche nel 98/99 le regole tutelavano i talenti e la media reti, 2,76 a partita, non si discostava molto dall'attuale di 2,9. La differenza la faceva la qualità elevata delle rose, che rendeva spettacolare, divertente e interessante un torneo a 18 con quattro retrocessioni. Nel 1999/2000 con 21 punti alla nona veleggiavamo solitari in testa alla classifica: se battiamo il Cagliari di punti allo stesso turno ne avremo 22, che non basteranno nemmeno per essere terzi, con ogni probabilità.

Questa formula e questo livello rendono gran parte degli incontri poco interessanti. Nel 1980/81 il DECIMO posto in graduatoria valse la salvezza con la classifica avulsa: chi non era stabilmente nella metà sinistra della classifica doveva fare i conti tutto l'anno con la lotta salvezza: tolta la solita squadra retrocessa a metà torneo, dal momento che l'estremo negativo che per definizione non fa media c'è sempre (quindi il Varese, la Ternana, il Catanzaro di turno), tutte le altre squadre avevano un obiettivo da perseguire: ad eccezione forse di chi veleggiava tranquillamente tra il sesto e l'ottavo posto, che però valorizzava le partite di cartello: un Lazio-Juventus di fine anni '70, anche se non rilevante per la nostra classifica, era sempre una partita non semplice per i torinesi, così come lo erano le trasferte a Napoli e Firenze.

Le modifiche regolamentari illustrate da gentleman hanno il loro peso ma, come detto, a mio avviso è la riduzione della qualità media delle compagini a influire di più. Abbiamo una squadra a punteggio pieno dopo otto turni e una a zero punti, e lo scontro diretto in casa della prima è terminato con un punteggio da basket senza che il Napoli abbia dovuto sforzarsi più di tanto. Partite come quella, come la stessa Hellas-Lazio, offrono proprio l'idea di illogicità nel mettere a confronto realtà tecniche così diverse: un po' come ho visto nei campionati dei Pulcini, quando valutazioni strampalate (ogni società si autoattribuisce un livello al momento dell'iscrizione) davano vita a penosi e insensati 18-0, inutili per entrambi i contendenti.

Il nostro campionato purtroppo si avvia a somigliare alla Ligue1 e ancora di più alla tristissima Liga: sfugge invece, e sopporta bene il format a venti, la Premier, dove è ricomparso il pareggio (22 su 80 partite) e, vivaddìo, il caro vecchio zero a zero, e dove il Chelsea può lasciare le penne sul campo del Crystal Palace. Mentre nel nostro torneo la somma dei punti delle ultime tre, dal 2004/05, si è DIMEZZATA, ed è in costante calo.

La giostra girerà finché produce soldi, ma non è un bel vedere.

Il problema sono i soldi dati dalle televisioni, anno dopo anno hanno allargato il divario tra le grandi e le altre.
Ieri si è quasi toccato il fondo ad Udine: la Juve è rimasta in 10 per 2/3 della partita, fuori casa e in una situazione ambientale difficile (pioggia a dirotto).
Ha vinto 6-2.
Per non parlare di Sampdoria-Crotone 5-0. La Samp, sesta in classifica che vince 5-0.
"A noi la qualità cià rotto il cazzo.
VIVA LA MERDA!"

Offline disabitato

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Re:Italian Faer Oer League
« Risposta #15 : Lunedì 23 Ottobre 2017, 09:10:32 »
Le cose sono due: o si ridistribuisce meglio la torta, oppure si eliminano le più scarse.
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Offline Er Matador

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Re:Italian Faer Oer League
« Risposta #16 : Lunedì 23 Ottobre 2017, 12:28:37 »
Le cose sono due: o si ridistribuisce meglio la torta, oppure si eliminano le più scarse.
Secondo me l'una e l'altra.
Di sicuro non solo la seconda: perché le scarse sono ormai sono troppe, e l'esempio citato dal lodolaio è perfetto in tal senso

Ieri si è quasi toccato il fondo ad Udine: la Juve è rimasta in 10 per 2/3 della partita, fuori casa e in una situazione ambientale difficile (pioggia a dirotto).
Ha vinto 6-2.

L'Udinese ha imboccato un ciclo tecnico poco felice, nel quale i suoi metodi di reclutamento non stanno portando giocatori all'altezza del recente passato, ma rimane una formazione da tempo consolidata nella parte sinistra della classifica.
Se neppure un avversario del genere è in grado di impensierire la peggiore Juventus degli ultimi anni, tanto vale dividere il campionato in poule ed evitare che squadre di categorie diverse si incontrino inutilmente fra di loro.
Poi, se devo essere sincero, la gara della Dacia Arena ha un'altra possibile spiegazione: la propensione dei Pozzo a scansarsi, coi bianconeri torinesi e non solo.
Ma questo nulla toglie a un'emergenza tecnica e regolamentare.

Zapruder

Re:Italian Faer Oer League
« Risposta #17 : Lunedì 23 Ottobre 2017, 12:34:57 »
Secondo me l'una e l'altra.
Di sicuro non solo la seconda: perché le scarse sono ormai sono troppe, e l'esempio citato dal lodolaio è perfetto in tal senso

L'Udinese ha imboccato un ciclo tecnico poco felice, nel quale i suoi metodi di reclutamento non stanno portando giocatori all'altezza del recente passato, ma rimane una formazione da tempo consolidata nella parte sinistra della classifica.
Se neppure un avversario del genere è in grado di impensierire la peggiore Juventus degli ultimi anni, tanto vale dividere il campionato in poule ed evitare che squadre di categorie diverse si incontrino inutilmente fra di loro.
Poi, se devo essere sincero, la gara della Dacia Arena ha un'altra possibile spiegazione: la propensione dei Pozzo a scansarsi, coi bianconeri torinesi e non solo.
Ma questo nulla toglie a un'emergenza tecnica e regolamentare.

L'ho vista tutta. Dopo l'espulsione di Mandzukic, la Juventus ha ballato parecchio - strepitoso Buffon in almeno un paio di occasioni - finché l'Udinese non ha pareggiato a inizio ripresa. Poi i gobbi si sono incazzati di brutto e non c'è stata più partita.

Per me la Juventus rimane di gran lunga la favorita al titolo, se scarica al suolo la potenza di cui dispone il campionato si può chiudere anche domani.

Offline Er Matador

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Re:Italian Faer Oer League
« Risposta #18 : Lunedì 23 Ottobre 2017, 12:41:25 »
Per me la Juventus rimane di gran lunga la favorita al titolo, se scarica al suolo la potenza di cui dispone il campionato si può chiudere anche domani.
Sono d'accordo, anche per una questione di abitudine a vincere.
A meno che, fuori dal campo, si decida col loro consenso di ridare interesse al campionato.
La Sarrese è bellissima a vedersi, ma ha un'alea da eterno secondo tipo Toto Cutugno.
L'Inter prende pochissimi gol, ma non credo possa bastare a certi livelli.
Le altre, che si tratti di speranze o paure, mi sembrano troppo lontane.
Credo, invece, che i bianconeri quest'anno abbiano poco da dire in CL.

Offline Jim Bowie

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Re:Italian Faer Oer League
« Risposta #19 : Lunedì 23 Ottobre 2017, 14:53:21 »
Anche io ho visto la Juve di Udine, quella squadra come quella vista fino ad oggi non mi sembra in grado di tenere il passo del Napoli ed attenzione all'Inda.
Secondo me il mercato della Juve, con l'eccezione della sola "Bonucci", e' molto deficitario e sono andati a rafforzare settori che non necessitavano.
Oltre a questo sembra evidente un certo malumore latente nello spogliatoio, tipo Dybala ieri.
Certo la Societa Juve risolvera la questione ma a forza di tirarlo l'elastico alla fine si spezza.
la Juve ha bisogno di una rifonsazione a partire dalla difesa dove il solo Rugani offre il passaggio dal vecchio al nuovo.
Ex En_rui da Shanghai

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Antiromanista si nasce non ci si diventa, ed io modestamente lo nacqui!