Annales

[Fraplaya]

Fu il topic che mi indusse a iscrivermi per la prima ad un forum.
Doverosamente copiato/incollato e spedito a tanti amici tifosi di altre squadre, alla ricerca del piu' nobile degli obiettivi: far capire a tutti che razza di mostro sia, con prove storiche, l'asroma.

[rash]

la storia non si cancella con le urla. Merda eravate, merda siete e merda resterete.

muoio dalla voglia di conoscere il nome dell'estensore di cotanta Cronaca anche se gli consiglio il più  stretto anonimato che 'sti sciacalli sono capaci di tutto.

omo de scarsa memoria 

[Aquila Maremmana]

Lo ritiro su.... dai, arriviamo ai giorni nostri......

[jegue98]

Dov'è finito Borges? 

[aquilafelyx]

Dov'è finito Borges? 

l'hanno visto in Canada

[salasso]

 borges  perchè non posti anche

 gli anni 90 e 2000 ?

[Ataru]

 borges  perchè non posti anche

 gli anni 90 e 2000 ?

perché qualcuno glie li dovrebbe scrivere... 

[rash]

perché qualcuno glie li dovrebbe scrivere... 

 

[chinaglia]

 borges  perchè non posti anche

 gli anni 90 e 2000 ?

In questa settimana l'up è di dovere

[Dija]

 borges  perchè non posti anche

 gli anni 90 e 2000 ?

Allora a quando sti aggiornamenti ? 

[eaglefly1978]

Suggerisco di cambiare il titolo del topic da "annales" in "anales", è più appropriato 

[DinoRaggio]

Questo topic meriterebbe di stare sempre in prima pagina di "coprologia".

[Zapruder]

Dopo Liverpool-asroma, tira aria di crepuscolo. Va via, come annunciato da tempo, il barone Liedholm, e tra mille polemiche se ne va pure il divino Falcao. Arriva Eriksson, che in Italia non potrebbe allenare ma una soluzione si trova sempre: in panchina andrà Roberto Clagluna e lo svedese gli siederà accanto in qualità di "dirigente". Eriksson è bravo e dopo una lunga fase di inserimento nel nostro calcio sembra trovare il bandolo della matassa. La stagione 1985/86 inizia con la serie di 8 vittorie iniziali della Juventus, che fa il vuoto in classifica nonostante perda a Napoli grazie a una memorabile punizione di Maradona.

Alla fine del girone d'andata l'asroma è attardata di 8 punti dai bianconeri, e all'epoca la vittoria valeva due punti e il campionato durava appena 30 turni. Ma il 4-4-2 di Eriksson comincia a funzionare alla perfezione e l'asroma dà vita a una rimonta incredibile: vince 11 partite su 13 perdendo solo a Verona, strapazza la Juventus 3-0 a pochi turni dalla fine e l'aggancia alla terzultima giornata. L'entusiasmo per l'impresa si fonde con l'ottimismo che deriva dal restante calendario: penultimo turno contro lo straretrocesso Lecce e ultima giornata sul campo del Como, già sicuro della permanenza in A: la Juventus, che pure dovrà rendere visita al Lecce, deve prima risolvere in casa la questione col Milan, impegno non proprio facilissimo. Male che vada, sono tutti convinti, si va allo spareggio (allora previsto in caso di pari merito). La partita contro il Lecce, tuttavia, non finisce per essere semplicemente sottovalutata: viene totalmente ignorata, da tutti: il risultato è talmente scontato che nessuno fa nemmeno cenno al fatto che la partita, in ogni caso, va comunque giocata. Del resto, la squadra più in forma del campionato e lanciatissima verso il titolo, che in casa ha vinto tutte le partite meno una pareggiata contro il Como, ospita la più classica delle Cenerentole del torneo, che a sua volta, dopo un pareggio in casa del Verona, ha perduto tutte le 13 trasferte successive. Chi scrive ricorda che qualche richiamo, anche semplicemente scaramantico, al "non si sa mai", veniva accolto da lazzi e risate.

E così si arriva al 20 aprile. Una bella giornata di primavera, nemmeno tanto calda. L'ideale per giocare a calcio. L'Olimpico è strapieno e l'aria di festa è al colmo. Talmente al colmo che il presidente Viola, assieme all'allora sindaco Signorello e a una pletora di presenzialisti ansiosi di salire sul carro del vincitore, dà vita a uno straripante giro di campo prima della partita. Partita che, finalmente, comincia: cornice alla festa e non più elemento fondamentale per la riuscita della stessa. Comincia pure bene perché l'asroma, dopo pochi minuti, va facilmente in vantaggio con un gol di Graziani. Col senno di poi è facile spiegare tutto, ma è opinione abbastanza condivisa anche dai protagonisti che questo gol, invece di spianare la strada verso un comodo successo, rilassi ulteriormente una squadra già poco concentrata e sicura di vincere la partita senza problemi. Quali siano le motivazioni del Lecce non è dato saperlo: forse un moto di orgoglio, forse la voglia di mettere in difficoltà gli avversari per poi "trattare" su un secondo tempo più all'acqua di rose (malvezzo assai diffuso nel nostro calcio): forse, semplicemente, il Lecce affonda con tanta facilità nelle carni di una squadra assente dal campo che proprio non può esimersi dal farlo. Così arrivano il pari e addirittura il vantaggio dei pugliesi: il primo tempo si chiude sull'1-2. Nello spogliatoio romanista, durante l'intervallo, qualcuno propone di "andare a parlare" coi giocatori leccesi: no, ce la facciamo da soli, rispondono gli altri. Presunzione, più che onestà. L'asroma in effetti parte all'arrembaggio, a inizio ripresa, ma dopo pochi minuti un bel contropiede in mezzo alle statue vale l'1-3: e a questo punto l'incubo peggiore appare in tutta la sua enormità, fino a quel momento bellamente ignorata. Tre gol da realizzare in quelle condizioni sono tanti, troppi: ne arriva uno solo e finisce così, con la vittoria del Lecce che resta unica in 29 incontri contro l'asroma, finché solo nel 2012 giungerà il secondo successo (un 4-2 a Lecce) a farle compagnìa.

Lo svedese Eriksson fa i conti coi peggiori difetti della città di Roma: molti anni dopo, capitalizzerà questa esperienza vincendo lo scudetto sull'altra sponda, dopo aver invitato a mantenere la concentrazione fino all'ultima partita, dopo che ancora una volta il sentire comune aveva ritenuto che i giochi fossero già fatti. I romanisti cercano una spiegazione: non la trovano nell'autocritica, né è ragionevole pensare che il Lecce, per quanto motivato, potesse tecnicamente mettere in difficoltà quella squadra: quindi "se la sono venduta", pressati "dalla camorra" o da altre entità, più o meno fantomatiche: l'idea che si sia perso per la presunzione, la prosopopea e la faciloneria dimostrate dalla stampa, dalla tifoseria, dall'intero mondo che ruota intorno all'asroma, coinvolgendo fatalmente anche la squadra, non sfiora nessuno.

Gli anni successivi vedono l'asroma declinare, tra acquisti sopravvalutati e topiche leggendarie (i brasiliani Renato e Andrade su tutti). Arriva pure l'ex laziale Manfredonia, che diventa il pretesto per sancire anche la fine del tifo storico della curva sud. Un gol di Di Canio pone fine anche alla supremazia cittadina; la presidenza Viola chiude con la triste vicenda della squalifica per doping di Peruzzi e Carnevale: la tesi difensiva dell'asroma, del tutto inventata come ammetterà anni dopo uno dei protagonisti - i due calciatori avrebbero assunto casualmente un dimagrante - verrà difesa in modo vergognosamente acritico da tutta la stampa romana, che griderà a complotti di ogni tipo. Arriva pure la seconda finale europea, ma si conclude come la prima: il trofeo (la Coppa Uefa) se lo prendono gli altri (l'Inter), all'Olimpico. Diventerà una radicata tradizione.

[Ataru]

Aspettavo da anni questo messaggio

[M_T_k]

ANNALES: COMPLIMENTI !!! sinceri complimenti!!! bravissimo (pure scritto bene)!

[DinoRaggio]

Questo topic meriterebbe di stare sempre in prima pagina di "coprologia".

e di essere aggiornato

[GMar]

....

e daje!!!!! 

ps proseguisce, vero?! 

[DinoRaggio]

In prima pagina. 

Ce n'è ancora da raccontare!

[DinoRaggio]

Topic, questa stagione, più che mai d'attualità.

[DinoRaggio]

In prima pagina. 

Ce n'è ancora da raccontare!