Autore Topic: La stanza del figlio  (Letto 5615 volte)

0 Utenti e 2 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

Offline Skorpius

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 8737
  • Karma: +228/-59
    • Mostra profilo
Re:La stanza del figlio
« Risposta #20 : Martedì 12 Aprile 2011, 14:35:12 »
No Skò, non sono d'accordo. Può commuovere, devastare implica una "struttura" che i fumetti, perdonami, non hanno...

questo lo dici perchè non li leggi
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Giglic

Re:La stanza del figlio
« Risposta #21 : Martedì 12 Aprile 2011, 14:37:30 »
questo lo dici perchè non li leggi

E chi te lo dice?  ;)

(E' il tipo di "fruizione" che è diverso. Neanche un romanzo, per quanto ben scritto, potrebbe rendere quello che rende quel film. E comunque, stiamo parlando di uno dei più bei film della storia del cinema italiano.)

Sorcio

Re:La stanza del figlio
« Risposta #22 : Martedì 12 Aprile 2011, 16:27:59 »
Ho visto tutti i film di Moretti, da "Io sono un autarchico".
La stanza del figlio non è un film morettiano, non per come intendiamo noi i film di Moretti.
E sono d'accordo con chi dice che sia troppo facile colpire con quel tipo di tema.
Bel film, ma personalmente Moretti lo misuro su Bianca, Palombella Rossa e Sogni D'oro (oltre all'incredibilmente profetico "il Caimano").
Attendo con ansia il prossimo.

IB

Re:La stanza del figlio
« Risposta #23 : Martedì 12 Aprile 2011, 16:44:56 »
E sono d'accordo con chi dice che sia troppo facile colpire con quel tipo di tema.

Sono d'accordo, non é un film Morettiano.
Ma secondo me é proprio la maniera di trattare quel tema che lo rende un grande film.
A me é parso un grande inno alla vita, che non t'aspetti da Moretti, parlando della più grande tragedia che possa capitare in una famiglia.
Non é un dramma, é una storia di vita. Non so come spiegarmi, ma la tragedia, in fondo é un mezzo. E' un modo di portare giu lo spettatore nel più oscuro degli abissi dell'animo umano. Per poi riportarci alla luce.
Moretti non vuole colpirti con quel tema, vuole colpirti con la "rinascita" della famiglia, con la sua sopravvivenza.
Il momento più forte del film, a mio avviso é il finale. Senza parole.
Il respiro che si prende nell'ultima scena é una boccata d'ossigeno.




Offline Ulisse

  • Biancoceleste DOP
  • *****
  • Post: 2077
  • Karma: +28/-18
  • Sesso: Maschio
  • Laziali, bella gente.
    • Mostra profilo
Re:La stanza del figlio
« Risposta #24 : Martedì 12 Aprile 2011, 17:51:33 »
filmone, ma non lo rivedrò perché troppo triste

Ho pensato la stessa cosa. :(
IL DERBY NON VA MAI PERSO.

Ci sarà sempre chi ti critica, l'unica cosa da fare è continuare ad avere fiducia, stando attento a chi darai fiducia due volte.

Non ti sforzare tanto, le cose migliori succedono quando meno te lo aspetti.

Nessun futuro è per sempre.

IL GOL DI VIERI ERA BUONO!!

Offline benvolio

  • Biancoceleste DOP
  • *****
  • Post: 3559
  • Karma: +123/-0
    • Mostra profilo
Re:La stanza del figlio
« Risposta #25 : Martedì 12 Aprile 2011, 18:24:06 »
Io sto con IB, non e' un film triste: e' un elogio alla vita elaborato attraverso l'ignoto della morte, ignoto inconoscibile per quanto attraversabile. Non e', e' vero, un film morettiano, ma proprio per questo e' un film che esorbita il tema, che esprime una estetica profonda.

Offline giamma

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 7989
  • Karma: +218/-7
  • Sesso: Maschio
  • Lazio...che altro ?
    • Mostra profilo
Re:La stanza del figlio
« Risposta #26 : Martedì 12 Aprile 2011, 20:21:52 »
...................Una volta lessi una critica molto negativa che mi fece pensare "E' troppo facile commuovere con questo tema".......................
Mi trovo molto d'accordo con questa critica, d'altra parte vi capisco io non riesco mai ad essere veramente coinvolto dalla trama, da ex professionista vedo tutti i difetti, le paraculate, gli inciampi degli attori, errori di illuminaziome, di montaggio ecc. e nei film di Moretti se ne contano a iosa cosa che non me lo ha fatto mai amare, onestamente devo dire che quando mi costringo a vedere un suo film sono piuttosto maldisposto, lo preferisco come attore soprattutto se diretto da Lucchetti.
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

Offline Chuncho

  • Biancoceleste DOP
  • *****
  • Post: 831
  • Karma: +26/-1
  • Sesso: Maschio
    • Mostra profilo
Re:La stanza del figlio
« Risposta #27 : Martedì 12 Aprile 2011, 21:32:52 »
ma finalmente un film in cui si vede un terapeuta piu' vicino a come dovrebbe essere. Cioe' non uno che ti dice cosa dovresti fare o reaggire, invece che ti fa parlare o farti delle domande che mai ti sei fatto.
Mica un terapeuta di quelli che si vedono nelle soap.

Offline Clazia

  • Superbiancoceleste 2015
  • *
  • Post: 2499
  • Karma: +345/-10
  • Sesso: Femmina
    • Mostra profilo
Re:La stanza del figlio
« Risposta #28 : Sabato 16 Aprile 2011, 00:42:29 »
Ebbene sì,  ho trovato il "coraggio" stasera, e me lo sono rivisto.

ed ho avuto la conferma di una cosa bellissima nella sua capacità di coinvolgere, di farti percepire la sua drammaticità in una naturalezza quasi scontata, ma proprio per questo così vicina.

il metabolizzare il Lutto, quello con la Elle maiuscola che più  maiuscola non si può, ognuno a modo suo, e la rabbia, la ricerca, di spiegazioni razionali, ed anche di contatto, e gli inevitabili momenti di incomunicablità, e però anche la sacrosanta debolezza pudica, ognuno a cercare di farlo da solo questo sforzo, per riserbo, ed anche forse tentativo di non addolorare ulteriormente l'altro, ma senza rifiutare l'accenno di abbraccio.

il viaggio in autostrada di notte ma verso il giorno, ed il mare, e la luce del primo mattino, è una cosa fantastica.

paradossalmente alla fine ti ritrovi quasi a sorridere.

dire bellissimo è poco, davvero.

Se volevo sentimme tranquilla mica che nascevo Laziale.

Take a sad song and make it better.

Aquilotta del Nord

Re:La stanza del figlio
« Risposta #29 : Sabato 16 Aprile 2011, 08:01:49 »
Ebbene sì,  ho trovato il "coraggio" stasera, e me lo sono rivisto.

Anch'io, e ho pianto un'altra volta. In questi giorni sono un po' sensibile  :(
Comunque avevi ragione, è ambientato ad Ancona: l'ho riconosciuta subito, ci ho abitato quando ero piccola, ma ci torno sempre volentieri ed è una città che amo molto.
Non ricordavo tante cose del film, che avevo visto anni fa: ad esempio, particolare sciocco, non ricordavo nemmeno ci lavorasse Santamaria, anche lui in un piccolo ruolo.
La mimica facciale di Moretti tramortisce davvero... la Morante è dolorosamente sconvolgente. Ma non ricordavo che la giovanissima Trinca fosse così brava, giuro.

Offline benvolio

  • Biancoceleste DOP
  • *****
  • Post: 3559
  • Karma: +123/-0
    • Mostra profilo
Re:La stanza del figlio
« Risposta #30 : Sabato 16 Aprile 2011, 10:08:51 »
Rivisto anch'io con quel minimo di distacco (se mai e' possibile) che mi induce a confermare che si tratta di un'opera bellissima con un ritmo tragico e soave al tempo stesso ed un equilibrio stilistico impeccabile. Ci sono inquadrature cui solo il grande schermo puo' rendere giustizia, presenze sceniche mai sopra le righe, dialoghi misurati e recitazioni "compres". E, lo ripeto, non lo considero un film triste ma un film di forte e lucida speranza che' il dolore lo si puo' attraversare.

Offline robylele

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 8852
  • Karma: +129/-41
    • Mostra profilo
Re:La stanza del figlio
« Risposta #31 : Sabato 16 Aprile 2011, 11:53:32 »
ho visto e rivisto tutti i film di Moretti, tranne questo.

non lo vedrò mai, con certezza matematica.
'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

Sorcio

Re:La stanza del figlio
« Risposta #32 : Mercoledì 20 Aprile 2011, 10:49:40 »

zorba

Re:La stanza del figlio
« Risposta #33 : Domenica 1 Maggio 2011, 17:36:54 »
(Il Fatto Quotidiano 01.05.2011)

MORETTI contro la Rai “Non manda il Caimano”

Un dubbio. Una domanda. Un film ancora non trasmesso. Nessuna risposta. È Nanni Moretti a parlarne durante la puntata di ieri sera di In onda su La7. La questione è legata a Il Caimano, ai diritti acquisiti dalla Rai, nel completo silenzio. “Ho tanti difetti e non mi piace per niente fare la vittima – spiega il regista –, infatti sono tre anni che non dico nulla. Il film è costato tantissimo, 8 milioni e mezzo di euro, il 25 per cento in più del previsto. Io co-produco solo con la Rai, ma questa è stata l’unica volta che ho preferito produrlo da solo. Dopo che il film è uscito, è stato acquistato dalla Rai per un milione e mezzo per cinque passaggi in altrettanti anni. Sono già passati tre anni e un mese e ancora non è stato mai trasmesso. Qualcuno mi spieghi perché”.

Mark Lenders

Re:La stanza del figlio
« Risposta #34 : Domenica 1 Maggio 2011, 19:22:15 »
Mi piacerebbe che gli appassionati di Moretti e di Cinema (cuchillo?) dicano la loro.

Sono un morettiano praticante.
Per me il miglior Moretti è Bianca, Sogni d'oro, Ecce Bombo.
Ha iniziato a perdere incisività con Caro Diario e Aprile e due degli ultimi tre (La stanza del figlio e Habemus papam) li ho trovati francamente orrendi. Salvo solo il Caimano per la profetica scena finale.

zorba

Re:La stanza del figlio
« Risposta #35 : Martedì 14 Giugno 2011, 22:03:39 »
Comunicazione di servizio a tutti i 'morettiani'.

Domenica sera 19 giugno 2011, alle ore 21,00 prima serata di Raitre, "Il Caimano".

Oserei dire ..... tempestivo!!!!!!!!  ;D ;D ;D ;D ;D

Offline Andre

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 6004
  • Karma: +76/-3
    • Mostra profilo
Re:La stanza del figlio
« Risposta #36 : Martedì 14 Giugno 2011, 22:18:49 »
 (La stanza del figlio e Habemus papam) li ho trovati francamente orrendi. Salvo solo il Caimano per la profetica scena finale.

Addirittura orrendi ? Posso chiederti perché ?

da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Offline cuchillo

  • Superbiancoceleste 2012
  • *
  • Post: 8359
  • Karma: +359/-17
    • Mostra profilo
Re:La stanza del figlio
« Risposta #37 : Mercoledì 15 Giugno 2011, 09:45:09 »
Lo vidi al cinema Holiday.
Totalmente fuori zona, per me. Non ricordo perché andai lì.

Non l'ho mai più rivisto.
Non mi dispiacque. Ma è il classico film che più di una volta non vedo.

Sono come Lenders un morettiano praticante, ma il mio morettismo è limitato al periodo (1978-1989). Per me, Moretti è quello.
Ho tolto la sua prima opera (autarchico), decisamente acerba. Ma le 5 opere successive sono state qualcosa di monumentale.

Mi chiedo come sia possibile arrivare alla trentesima visione di "Sogni d'oro" senza annoiarsi ancora.
Sono intrippato di "Sogni d'oro" e delle altre 4 opere.
Sono film semplicemente perfetti. Opere che fanno di un cineasta un genio immortale, dovesse pure toppare le prossime 26 opere.

E' da una quindicina d'anni che non lo sopporto. E - l'ho scritto anche su altro topic - è uno che condiziona negativamente il cinema italiano. Non mi piace. Non lo reggo più. 
Nel periodo dei "girotondi", poi, avessi avuto un'arma contundente in mano, mi avrebbero dovuto fermare...
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Offline carpelo

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 9320
  • Karma: +385/-9
  • Sesso: Maschio
  • la Lazio è AMORE
    • Mostra profilo
Re:La stanza del figlio
« Risposta #38 : Mercoledì 15 Giugno 2011, 13:37:11 »
Perfettamente in linea con quanto scritto da cuchillo, davvero uguale uguale (a parte il cinema Holiday).
Per dare un senso a questo mio post, aggiungo una nota biografica su Moretti: è stato tesserato della Lazio Nuoto  :D


Mark Lenders

Re:La stanza del figlio
« Risposta #39 : Mercoledì 15 Giugno 2011, 16:48:58 »
Addirittura orrendi ? Posso chiederti perché ?

La stanza del figlio l'ho visto una volta sola, quando è uscito. Me lo ricordo pesantissimo ma soprattutto lontano, nel senso che in tutto quel dolore ero molto poco coinvolto. Un dolore freddo e manierato, che sinceramente mi ha spaccato le palle più che commuovermi o angosciarmi.
Habemus papam farà la stessa fine (nel senso che non ho intenzione di rivederlo). Era buona l'idea, che poteva portare a un confronto tra scienza e fede attraverso la figura dello psichiatra. Invece dopo una buona partenza, e nonostante un grandissimo Michel Piccoli, il film scivola sulla china di un divertissement che più leggero non si può, ad uso e consumo dello stesso Moretti che per piazzarci suo personaggio del tutto inessenziale perde il filo e il senso di tutta la storia. Il non-finale è emblematico: non sapeva più nemmeno lui dove andare a parare. Sono molto d'accordo con la critica di un quotidiano francese (non ricordo quale) che su per giù diceva "il regista si diverte un mondo, gli spettatori molto meno".