Autore Topic: Lazio, una notte con Zarate (www.ilmessaggero.it)  (Letto 1520 volte)

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Offline Ataru

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Lazio, una notte con Zarate (www.ilmessaggero.it)
« : Mercoledì 24 Marzo 2010, 17:13:55 »


Maurito sogna un gol pesante al Siena

ROMA (24 marzo) - Necessario confermarsi, ma servono soprattutto l’allungo e il cambio di passo. In classifica e in campo. E perciò Reja si affida a Zarate. Idem i tifosi. E stavolta pure la squadra, strano a dirsi, visti i tanti rimbrotti del passato da parte degli anziani, punta molto sul ritorno in campo di Maurito. Insomma, per battere il Siena, far pace con l’Olimpico e mettere così un altro mattoncino verso la salvezza, tutti si raccomandano alla classe del giovane talento argentino. Che dopo aver scontato due turni di squalifica ritorna in campo per la sfida più importante. Eppure, in sua assenza la Lazio ha perso sì una gara, ma vinto un’altra con carattere e gioco, una rarità in questa stagione.

L’allenatore biancoceleste dovrà rinunciare a Sergio Floccari, una pedina fondamentale per il reparto avanzato, ma quando ricorda che potrà riavere Zarate, quasi gli si illuminano gli occhi. «Mauro ha dei colpi straordinari, ha doti incredibili e un grande tiro dalla distanza. Ma il suo talento deve metterlo a disposizione della squadra. Avrà la massima libertà di puntare l’uomo, ma quando si trova con la schiena alla porta deve fraseggiare, aspettare il momento giusto. Se porta troppo la palla diventa prevedibile, ha una qualità ed un visione di gioco straordinaria. Se riesce a smussare questi piccoli difetti diventa un giocatore strepitoso», l’elogio e il consiglio di papà Edy che stravede per questo ragazzo.

Molto di più rispetto a un altro sudamericano che ha avuto e che, per certi versi, gli somiglia parecchio: Ezequiel Lavezzi. Il tecnico di Gorizia sapeva bene quanto era forte Zarate, ma mai avrebbe immaginato che fosse un calciatore così maniacale sul lavoro, tanto da doverlo richiamare più volte per farlo rientrare negli spogliatoi. E’ accaduto a Norcia la scorsa settimana, ma qualche volta anche a Formello, dopo la fine dell’allenamento. Spesso Mauro resta qualche minuto in più sul campo per specializzarsi sulle punizioni, sui rigori e addirittura sui dribbling. E’ fatto così e in questa stagione, non contento per come stanno andando le cose dal punto di vista personale, ha addirittura intensificato il lavoro. Vuole stupire tutti e vuole soprattutto aiutare la Lazio a salvarsi molto prima della fine del campionato. L’ha promesso ai tifosi della Curva e non fa che assicurarlo a tutta la gente che lo ferma per strada.

Stasera con il Siena è la grande occasione di ritornare al gol (in casa non segna dal 27 settembre), ma anche di dimostrare ad alcuni, in particolar modo a Ballardini, che lui e Tommaso Rocchi non solo possono giocare insieme, ma pure far divertire. «Spero proprio che Ballardini avesse torto», si lascia scappare con il sorriso l’allenatore. Il resto della formazione sarà la stessa di Cagliari, con il ritorno di Radu che rileverà lo squalificato Biava. Il romeno agirà nella sua zona, a sinistra, con André Dias che si sposterà a destra. Il centrocampo sarà lo stesso, con Mauri che probabilmente avrà un’accoglienza particolare e speciale.

Reja ha pregato i suoi ragazzi di non sottovalutare l’impegno con il Siena. Teme i toscani e lo dice chiaramente: «Loro sono molti bravi nelle ripartenze, con Maccarone che è l’interprete più bravo, e in più arrivano da diversi risultati utili consecutivi. Dovremo affrontarli con intelligenza. Ci tengo a vincere pure perché giochiamo in casa. Dovrebbe essere la nostra roccaforte, invece non è così. Non so se c’è qualche squadra in serie A che ha uno score così negativo come il nostro in casa». No, non c’è: la Lazio in questo è ultima.

Prima di chiudere e seguire l’allenamento, Edy ha voluto dire la sua su Mutti, il tecnico dell’Atalanta che ha gettato qualche sospetto sulla vittoria di domenica scorsa: «Lo conosco da tanti anni, mi sembra strano che abbia affermato una cosa del genere. Non intendo dare risposte, resta il fatto che la Lazio ha fatto una partita straordinaria». Più cattivo Cellino: «Mutti? Ha detto così perché evidentemente nella sua carriera ha allenato squadre e frequentato ambienti dove certe cose accadevano, ma non è il caso delle squadre di Massimo Cellino ed infatti il signor Mutti non ha mai allenato il Cagliari...». Tutto chiaro.

di Daniele Magliocchetti

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osa c'è da psicolo propriono capisco.
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