Dunque, mi va di raccontarvi questa cosa.
Qualche tempo fa, forse era verso fine febbraio, la dolce fanciulla, L., moldava confinante rumena, che viene a darmi una mano in casa, mentre sta sfaccendando si ritrova a cuccarsi, chiacchierando del festival di sanremo, i miei elogi della performance di Benigni sul Tricolore.
E così mi metto a raccontarle di com’era l’Italia, di cosa significava questo anniversario, mi sento eccitata vedendo la sua curiosità, e così accendo anche il p.c. e le faccio vedere il quadro di Borrani con le donne che cuciono le camicie dei garibaldini (che, poi, mi ricorda tanto quella scena di via col vento in cui le donne, appunto, fanno finta di stare raccolte a ricamare intorno ad un tavolo mentre gli uomini vanno a punire i cattivi, o qualcosa del genere, ma sto divagando)
Poi passo pure a farle vedere le mie foto scattate al monumento sulla tomba di Anita sulla salita del Gianicolo, e su a Garibaldi, a raccontarle di Mameli e gli altri morti giovanissimi, il tutto tentando di narrarle – nella mia somma incapacità in proposito – come andarono le cose. E la vedo particolarmente “presa”.
Fatto sta che giorni fa L. mi racconta che con le amiche hanno deciso di prendersi una domenica solo tra ragazze e lei le ha trascinate a Castel Sant’Angelo (pare ci sia una mostra ad hoc, quando mi passa la sciatalgia magari ci vado) e lì si è messa a spiegare a tutte chi era Garibaldi, e quanto era bella e grande Anita, quella che teneva in braccio l’ultimo nato intanto che stava in battaglia, ed altre storie sul nostro Risorgimento che intanto s'era andata a cercare su internet..
Fatto sta, pure, che l’ho vista così entusiasta che le ho dato il link dello splendido racconto fatto dal nostro Giglic (l’avevo avvertita,
è un po’ lungo ma è piacevole, e tu l’italiano lo capisci bene) e, non ci crederete, è rimasta ancora più entusiasta, di poter capire, o prima ancora sapere, dei sette stati, di Mazzini, di Cavour e così via…
mi ha anche raccontato, ridendo, che c’ha preso un po’ in giro il suo ragazzo ( persona deliziosa e che conosco bene) “
ma tu lo sai chi era Cavour?” e lui: “
una piazza?”
Ecco, sono stata felice.
E mi andava di raccontarvelo.
Tutto qua.