Intervista di Cerracchio a Lotito: "Voglio la tecnologia e l'equità arbitrale"

[Mazzola]

Leggo nell'articolo farsa.

Lo trovo un po' affrettato ed esagerato.
Neanche nello stile di Cerracchio.

Si può dire ?
Ho scritto una stronzata ?

[ammiraglio]

Un marziano a Formello
Vincenzo Cerracchio - Il Messaggero, articolo di fine settembre del 2009.

Ballardini è stato male interpretato, Lichsteiner non sa quello che dice, la Lazio manda i giocatori in campo in base alle loro qualità, il gruppo non vuole i dissidenti. Questo, in estrema sintesi, l’ultima esternazione di Lotito, che parla ininterrottamente da giugno ed è quindi l’unico di cui possiamo fidarci.
Mai udita, del resto, nell’ultimo anno solare , la voce di Zarate (parla davvero?), che dovrebbe essere, quanto a carisma, l’alter ego di Totti nella Capitale. Sono intervenuti, negli ultimi mesi: Cruz per dire che era contento di venire alla Lazio e prendeva il numero 74 in onore del primo scudetto biancoceleste; Rocchi e Siviglia per dire che non c’era bisogno di rinforzi; Matuzalem e Lichsteiner per dire che Ledesma e Pandev servirebbero come il pane.
In precedenza, a mercato ancora in corso, il ds Tare, che pure è uno che conta, aveva giurato che sarebbe arrivato almeno un difensore più forte di Rozehnal e del perduto Lugano.
Se un marziano, esperto di calcio e non di pallone, sbarcasse a Formello in queste ore, constaterebbe una qualche confusione, questa contrapposizione d’intenti, una non troppo latente spaccatura nello spogliatoio (scorie della gestione Rossi, sicuramente).
Incontrerebbe giocatori esausti e si accerterebbe che stranamente nessuno di loro fa il mediano di professione; vedrebbe un Ledesma consumato dalla tensione, un Pandev rassegnato, un Firmani incredulo, più altri fantasmi vaganti (“Bonetto chi?”); uno Zarate innervosito da una squadra che non lo capisce, o no lo assiste, secondo i punti di vista; un Kolarov stralunato, un certo Eliseu; un gruppo che aspetta che qualcosa accada, che arrivi presto la prossima sosta, poi le feste di Natale e il mese di gennaio, che riparerà ogni male.
Pazienza se nel frattempo ci sono decine di partite da giocare: passerà la nottata, come sempre nel calcio. E poi c’è la Supercoppa racchiusa in una teca: a monito dei pochi che non credono al motto “che ti rafforzi a fare, tanto vinci lo stesso”.
Il nostro marziano si farebbe forse qualche domanda marginale e inopportuna, di certo irriverente: tipo se questa squadra trionfante a Pechino, alla lunga, possa finire invischiata in zone buie della classifica.
A gesti (il Tevere d’accordo, ma come si mima una grossa cubatura?) gli faremmo sapere che per ora non è problema all’ordine del giorno. Per il momento ai laziali coesi non manca nulla. Grazie, stanno benissimo così.

[Mazzola]

Non c'è molto da dire.

Nell'articolo del mercato, a parte Bresciano, ha preso qualche "toppa", parecchie.
In questo di settembre 2009, è stato buon profeta.
Gli va riconosciuto.

Lo stile mi ricorda quello di f_m:

Bonetto chi ? un certo Eliseu...tal Bresciano Mark...

[Matita]

16 Settembre 2009

Dalla parte di Pandev di Vincenzo Cerracchio (Il Messaggero)

ROMA - La vicenda Pandev, a beneficio dei pochi che non vivono di preconcetti.
1) Pandev guadagna 450.000 euro netti a stagione dal giugno 2006, anno in cui Lotito riscattò per 5 milioni la sua seconda metà dall’Udinese.

2) Pandev nelle ultime quattro stagioni ha segnato: 12, 14, 19 e 15 gol tra campionato e coppe. Il totale in maglia laziale è di 64, 7° goleador della storia biancoceleste.

3) Pandev dopo la qualificazione Champions chiede l’adeguamento del contratto.

4) Tempo dopo Lotito e i procuratori del giocatore entrano in contatto. Trattativa laboriosa che, nonostante l’ottimismo dei procuratori, non produce l’accordo. Le proposte della società sono ritenute inadeguate.

5) Pandev in diverse interviste garantisce di trovarsi benissimo nella Lazio e di essere certo che l’accordo sarà trovato.

6) Molti suoi compagni, da Rocchi a Stendardo, ottengono congrui aumenti d’ingaggio. La delusione per la scarsa considerazione è evidente ma dalla bocca del macedone non esce mai alcuna frase polemica.

7) Alle prese con un infortunio, gioca con due infiltrazioni la finale di coppa Italia.

 Fine stagione senza accordo. Pandev è dunque libero di accasarsi altrove dal prossimo gennaio. Da luglio prossimo avrà lo status di italiano dopo dieci anni di militanza nei nostri campionati.

9) In un’intervista telefonica a Sky che è possibile ascoltare su Youtube, Pandev dice di voler andar via non avendo più motivazioni. Ammette di aver giocato gli ultimi 3 mesi con la testa altrove per il mancato rinnovo. Non pronuncia la frase attribuitagli “ho tirato i remi in barca”. Lotito fissa in 18 milioni intrattabili la cifra per la cessione.

10) Pandev riprende la preparazione a luglio e non è mai utilizzato da Ballardini in partite ufficiali. Dalla lunga diatriba la Lazio esce depauperata tecnicamente e rischia di perdere a costo zero un giocatore di 26 anni.

[Mazzola]

O avete buona memoria o dei files chiamati "Cerracchio"... 

Poi però se scrivo che non "passa" più niente e che "funziona" così...ho scritto una cavolata.
Boh.

[SAV]

Grazie per la rassegna degli articoli del buon Cerracchio!
I due articoli post-finali sono splendidi!  Com'erano sempre interessanti tutti i suoi articoli che commentano le partite della Lazio.  Il lunedi compravo Il Messaggero solo per leggere il suo articolo, tanto che da quando l'articolo principale del lunedi è stato affidato a De Bari ho smesso di prendere Il Messaggero...
Oltre a essere ben scritti, sono purtroppo largamente condivisibili l'articolo sui marziani e quello su Pandev.  Contengono qualche inesattezza volta enfatizzare il comportamento negativo della società (vedi il fantomatico aumento contrattuale a Stendardo), ma l'errore di Lotito su Pandev e Ledesma era talmente solare che non si poteva fare a meno di sottolinearlo.
Quello che trovo esageratamente catastrofico è quello famoso del 2 luglio scorso.  I toni dell'articolo non rendono merito alla bravura dell'estensore: si puó criticare il presunto immobilismo societario, dimenticando che oltre al Bresciano Mark la Lazio aveva preso a gennaio tre titolari, grazie ai quali aveva seguito un ritmo CL. Ma non si puó parlare di farsa o di mediocrità quando mancano due mesi di mercato...
Sono toni eccessivi e inappropriati.  Lo avevamo detto a luglio e l'evolversi degli eventi ha confermato che i toni scelti per lanciare l'allarme erano fuori luogo.
Almeno, su questo punto potete essere d'accordo Fish_Mark e Merlino?

[CiPpi]

rega', non e' che mo che non abbiamo di che parlare di Lotito finiamo con il dover aprire una board 'Cerracchiotalk'?

godiamoci l'articolo che vale la pena e scurdammece ' passato. 

anche se prima o poi qualcuno la prefazione sul Borromoni di Porta Metronia la dovra posta', 'ndo scappa 

[fiDelio]

rega', non e' che mo che non abbiamo di che parlare di Lotito finiamo con il dover aprire una board 'Cerracchiotalk'?

godiamoci l'articolo che vale la pena e scurdammece ' passato. 

anche se prima o poi qualcuno la prefazione sul Borromoni di Porta Metronia la dovra posta', 'ndo scappa 

Bravo CiPpi.
Speriamo che l'invito venga raccolto da tutti.

[jumpingjackflash]

rega', non e' che mo che non abbiamo di che parlare di Lotito finiamo con il dover aprire una board 'Cerracchiotalk'?

godiamoci l'articolo che vale la pena e scurdammece ' passato. 

anche se prima o poi qualcuno la prefazione sul Borromoni di Porta Metronia la dovra posta', 'ndo scappa 

we are Cerracching

[Aquila Maremmana]

 
........... (post con i 3 articoli di Cerracchio)

Notare i primi 2 articoli e il terzo.

Nel terzo guardacaso compare Lotito....nei primi 2 no .


Posso diffidare delle imitazioni ? Ne ho il diritto ?

Non è questione di diffidare delle imitazioni.... la spiegazione è semplice: il "mercato" chiede che Lotirchio abbia tutte le colpe e tutti gli altri abbiano tutti i meriti.
Prova a pensare ai commenti su vari fora, o nel catetere se il Vincenzo nostro avesse, non dico esaltato, ma almeno dato merito al presidente della vittoria dei due trofei.
Ancora mi ricordo alcuni commenti su altri fora alle foto di Lotito con le coppe in mano....

[LaLazioMia]

Sembra OT , ma sto ascoltando Guido che sta facendo una filippica contro il mondo laziale diviso su tutto e Guido che si chiede

"COME LA SS LAZIO POTREBBE ESSERE RISPETTATA E DIFESA SE I PRIMI A NON RISPETTARLA E DIFENDERLA SONO MOLTI DEI SUOI TIFOSI?".

Chissa' che Guido non si renda poi conto che certamente le cerracchiate , le plastinate e le guidonate non siano una delle cause di questo AMBIENTONE che pretenderebbe rispetto per quella Lazio che per primo, l'AMBIENTONE, non rispetta e non difende.

[fish_mark]

Il netter Zaradona ha avuto la cortesia di  postare ben tre articoli a firma del Cerracchio nei quali si raccontano alcune vicende della nostra Lazio.
Come osserva, non senza polemica, il netter Zaradona nei terzo “guardacaso compare Lotito....nei primi 2 no “.

Guardiamo all’oggetto dei tre articoli.
Nel primo si celebra l’impresa della vittoria della Coppa Italia, con un primo piano sulle gesta del portiere uruguagio.
Nel secondo si celebra l’impresa di Pechino, su cui vorrei sottolineare un passo che mi colpisce molto per intelligenza e lungimiranza “Ora la Lazio va rinforzata, le vanno dati altri mezzi, per acquistare la consapevolezza che il signor Rossi, l’amico che l’ha portata a Pechino, ha sempre invocato. Ci sono vittorie che insegnano a vincere. A essere umili, a capire che nel calcio la programmazione viene prima del risultato effimero.”.
Nel terzo invece si parla di mercato, dove il protagonista dell’articolo è proprio il presidente, il che mi sembra naturale visto che si parla di un’attività dove può fare qualcosa soltanto il presidente.

Intanto, vale la pena di ricordare che nell’articolo della Coppa Italia il presidente compare “Mentre i giovani, da De Silvestri a Diakitè, si lasciavano andare a una danza sfrenata e Rossi piangeva di gioia e di commozione abbracciando Lotito.“. Ma non è questo il punto che volevo sottolineare.
Un giornalista sportivo quando racconta una partita, soprattutto quella vincente, quella che determina la vittoria di un trofeo, una partita quindi che arriva alla fine di una stagione, celebra di solito i meriti di chi va in campo, giocatori e allenatore, i veri e, sotto certi aspetti, UNICI protagonisti di quella impresa. I presidenti vengono dopo, molto dopo. E’ inutile che si gridi al complotto e allo scandalo. La narrazione dello sport, del calcio è questa.
Uno sportivo si scalda il cuore nel ricordare e rivedere il gol decisivo, la parate che ha salvato il risultato, le urla dell’allenatore che richiama i suoi giocatori. Poi, molto tempo dopo, guarda al presidente che va in campo a festeggiare con i suoi ragazzi. Questa è la sequenza, per ordine logico e cronologico, del film di una vittoria.
Inoltre, vorrei ricordare che i rapporti con la stampa si possono interpretare né più e né meno nei termini in cui si spiegano i rapporti tra i comuni mortali. Se semini vento raccogli tempesta; se in conferenza stampa dai continue lezioni di vita sarai ripagato con la stessa moneta.
Non c’è niente di cui stupirsi: è una legge della fisica dei rapporti umani. Vale in tutti i campi, anche nel calcio. Pertanto, quando arrivano le vittorie è inutile stracciarsi le vesti se non vedi il giusto riconoscimento ad un certo presidente.

[Mazzola]

...
Almeno, su questo punto potete essere d'accordo Fish_Mark e Merlino?

Il netter Zaradona ha avuto la cortesia di  postare ben tre articoli a firma del Cerracchio nei quali si raccontano alcune vicende della nostra Lazio.
Come osserva, non senza polemica, il netter Zaradona nei terzo “guardacaso compare Lotito....nei primi 2 no “.

Guardiamo all’oggetto dei tre articoli.
Nel primo si celebra l’impresa della vittoria della Coppa Italia, con un primo piano sulle gesta del portiere uruguagio.
Nel secondo si celebra l’impresa di Pechino, su cui vorrei sottolineare un passo che mi colpisce molto per intelligenza e lungimiranza “Ora la Lazio va rinforzata, le vanno dati altri mezzi, per acquistare la consapevolezza che il signor Rossi, l’amico che l’ha portata a Pechino, ha sempre invocato. Ci sono vittorie che insegnano a vincere. A essere umili, a capire che nel calcio la programmazione viene prima del risultato effimero.”.
Nel terzo invece si parla di mercato, dove il protagonista dell’articolo è proprio il presidente, il che mi sembra naturale visto che si parla di un’attività dove può fare qualcosa soltanto il presidente.

Intanto, vale la pena di ricordare che nell’articolo della Coppa Italia il presidente compare “Mentre i giovani, da De Silvestri a Diakitè, si lasciavano andare a una danza sfrenata e Rossi piangeva di gioia e di commozione abbracciando Lotito.“. Ma non è questo il punto che volevo sottolineare.
Un giornalista sportivo quando racconta una partita, soprattutto quella vincente, quella che determina la vittoria di un trofeo, una partita quindi che arriva alla fine di una stagione, celebra di solito i meriti di chi va in campo, giocatori e allenatore, i veri e, sotto certi aspetti, UNICI protagonisti di quella impresa. I presidenti vengono dopo, molto dopo. E’ inutile che si gridi al complotto e allo scandalo. La narrazione dello sport, del calcio è questa.
Uno sportivo si scalda il cuore nel ricordare e rivedere il gol decisivo, la parate che ha salvato il risultato, le urla dell’allenatore che richiama i suoi giocatori. Poi, molto tempo dopo, guarda al presidente che va in campo a festeggiare con i suoi ragazzi. Questa è la sequenza, per ordine logico e cronologico, del film di una vittoria.
Inoltre, vorrei ricordare che i rapporti con la stampa si possono interpretare né più e né meno nei termini in cui si spiegano i rapporti tra i comuni mortali. Se semini vento raccogli tempesta; se in conferenza stampa dai continue lezioni di vita sarai ripagato con la stessa moneta.
Non c’è niente di cui stupirsi: è una legge della fisica dei rapporti umani. Vale in tutti i campi, anche nel calcio. Pertanto, quando arrivano le vittorie è inutile stracciarsi le vesti se non vedi il giusto riconoscimento ad un certo presidente.

Probabilmente è un'allergia.

[borges]

Sembra OT , ma sto ascoltando Guido che sta facendo una filippica contro il mondo laziale diviso su tutto e Guido che si chiede

"COME LA SS LAZIO POTREBBE ESSERE RISPETTATA E DIFESA SE I PRIMI A NON RISPETTARLA E DIFENDERLA SONO MOLTI DEI SUOI TIFOSI?".

Chissa' che Guido non si renda poi conto che certamente le cerracchiate , le plastinate e le guidonate non siano una delle cause di questo AMBIENTONE che pretenderebbe rispetto per quella Lazio che per primo, l'AMBIENTONE, non rispetta e non difende.

so solo 6 anni che lo scrivo....

mejo tardi che mai!!!!

[fish_mark]

Sono toni eccessivi e inappropriati.  Lo avevamo detto a luglio e l'evolversi degli eventi ha confermato che i toni scelti per lanciare l'allarme erano fuori luogo.
Almeno, su questo punto potete essere d'accordo Fish_Mark e Merlino?

A un tifoso può certo dar fastidio quel tono; a un osservatore di calcio un po' meno.
Forse hai ragione caro SAV, ma la situazione era grave e poteva meritare anche l'eccesso e l'inappropriatezza di certi toni per scuotere la società.
Ricordiamo per un attimo il periodo storico, altrimenti si perde il senso anche dell'articolo di Cerracchio. eravamo reduci da una stagione in cui c'eravamo salvati alla penultima giornata non senza affanni. Situazione molto pesante.

[Boks XV]

"Un certo Eliseu" è opera sempre di Cerracchio ?

No perchè st'estate me sa che ci scappa una bella plusvalenza..

pensa te che io, scemo, pensavo che comprassimo i giocatori pe' falli gioca'.
invece è pe' arza' 'n par de scudi nella compravendita!

[TD]

pensa te che io, scemo, pensavo che comprassimo i giocatori pe' falli gioca'.
invece è pe' arza' 'n par de scudi nella compravendita!

E tutta colpa di Football Manager e simili...
Quando Cragnotti parlava di plusvalenze ci incazzavamo, adesso stamo sempre a pensà a quanti sordi ce famo co questo e co quello

[Mazzola]

Va detto che che per alcuni abbiamo molta "pazienza" e concediamo piu' di una "scians" mentre altri li bocciamo ancora prima che arrivano a Formello.

[MagoMerlino]

Intanto, vale la pena di ricordare che nell’articolo della Coppa Italia il presidente compare “Mentre i giovani, da De Silvestri a Diakitè, si lasciavano andare a una danza sfrenata e Rossi piangeva di gioia e di commozione abbracciando Lotito.“.

Sei un mistificatore di professione sono anni che viene sostenuta la tesi che non è stato neppure nominato, quindi quello che riporti è falso, te la sei inventata per puro spirito polemico... e vediamo se qualcuno usa la frase mistificatore di professione, dal momento che era tua intenzione, ora fallo comunque anche se hai letto il disclaimer

Guardiamo all’oggetto dei tre articoli.
Nel primo si celebra l’impresa della vittoria della Coppa Italia, con un primo piano sulle gesta del portiere uruguagio.
Nel secondo si celebra l’impresa di Pechino, su cui vorrei sottolineare un passo che mi colpisce molto per intelligenza e lungimiranza “Ora la Lazio va rinforzata, le vanno dati altri mezzi, per acquistare la consapevolezza che il signor Rossi, l’amico che l’ha portata a Pechino, ha sempre invocato. Ci sono vittorie che insegnano a vincere. A essere umili, a capire che nel calcio la programmazione viene prima del risultato effimero.”.
Nel terzo invece si parla di mercato, dove il protagonista dell’articolo è proprio il presidente, il che mi sembra naturale visto che si parla di un’attività dove può fare qualcosa soltanto il presidente.

Un giornalista sportivo quando racconta una partita, soprattutto quella vincente, quella che determina la vittoria di un trofeo, una partita quindi che arriva alla fine di una stagione, celebra di solito i meriti di chi va in campo, giocatori e allenatore, i veri e, sotto certi aspetti, UNICI protagonisti di quella impresa. I presidenti vengono dopo, molto dopo. E’ inutile che si gridi al complotto e allo scandalo. La narrazione dello sport, del calcio è questa.
Uno sportivo si scalda il cuore nel ricordare e rivedere il gol decisivo, la parate che ha salvato il risultato, le urla dell’allenatore che richiama i suoi giocatori. Poi, molto tempo dopo, guarda al presidente che va in campo a festeggiare con i suoi ragazzi. Questa è la sequenza, per ordine logico e cronologico, del film di una vittoria.
Inoltre, vorrei ricordare che i rapporti con la stampa si possono interpretare né più e né meno nei termini in cui si spiegano i rapporti tra i comuni mortali. Se semini vento raccogli tempesta; se in conferenza stampa dai continue lezioni di vita sarai ripagato con la stessa moneta.
Non c’è niente di cui stupirsi: è una legge della fisica dei rapporti umani. Vale in tutti i campi, anche nel calcio. Pertanto, quando arrivano le vittorie è inutile stracciarsi le vesti se non vedi il giusto riconoscimento ad un certo presidente.

Tutto giusto, non ci vorrebbe tanto per rendersene conto, evidentemente è più forte la prevenzione verso chi non si è allineato nell'esaltazione della personalità del massimo dirigente.

Per i motivi sopra descritti da F_M, non posso concordare con la chiosa finale di SAV.

[Mazzola]

A un tifoso può certo dar fastidio quel tono; a un osservatore di calcio un po' meno.
Forse hai ragione caro SAV, ma la situazione era grave e poteva meritare anche l'eccesso e l'inappropriatezza di certi toni per scuotere la società.
Ricordiamo per un attimo il periodo storico, altrimenti si perde il senso anche dell'articolo di Cerracchio. eravamo reduci da una stagione in cui c'eravamo salvati alla penultima giornata non senza affanni. Situazione molto pesante.

Quindi...se portiamo tutto a questo "periodo storico"...siamo in zona Champions...abbiamo preso (sembra) Ziegler...siamo sulle tracce di Gilardino e Diego...ottimo e abbondante...giusto ?

Attendiamo l'articolo ?