Autore Topic: Intervista di Cerracchio a Lotito: "Voglio la tecnologia e l'equità arbitrale"  (Letto 11073 volte)

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RobCouto

Re:Intervista di Cerracchio a Lotito: "Voglio la tecnologia e l'equità arbitrale"
« Risposta #80 : Mercoledì 6 Aprile 2011, 21:09:44 »
Ci si scannerà anche fra 20 di mesi.
E alcuni a Chinaglia je darebbero foco veramente perchè non dimenticano la "vicenda".
E altri "rinfacceranno" a Cerracchio, anche fra 100 anni, che ha scritto la prefazione del Borromini.
E altri ancora "rinfacceranno" a Cieri la storia dell'Unicef.
Funziona così. Ne prendano atto.

D'altra parte, il mantra "ArtipoliVignaroli" fa tuttora saldamente parte del patrimonio dialettico di tanti tifosi, per fare un esempio. E' giusto ricordare tutto, o no?

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Re:Intervista di Cerracchio a Lotito: "Voglio la tecnologia e l'equità arbitrale"
« Risposta #81 : Mercoledì 6 Aprile 2011, 21:14:46 »
artipoli e vignaroli non andrebbero proprio nominati per rispetto ai ns colori, alla ns recente storia che non sarà fulgida come quella cragnottiana, ma di certo non è così stracciacula.
il primo è stato un investimento last minute a seguito della frattura di diakite, il secondo una squallida operazione a tempo abbondantemente scaduto. anzi si era già in overtime settembrino.
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Re:Intervista di Cerracchio a Lotito: "Voglio la tecnologia e l'equità arbitrale"
« Risposta #82 : Mercoledì 6 Aprile 2011, 21:16:22 »
Hai perso un'altra occasione.
ne hai perse tante tu, non ti preoccupare della mia.
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Re:Intervista di Cerracchio a Lotito: "Voglio la tecnologia e l'equità arbitrale"
« Risposta #83 : Mercoledì 6 Aprile 2011, 21:19:59 »
Una volta si potevano comprare solo due calciatori stranieri...e allora ?

Il mercato finisce alle ore 19:00 del 31 agosto e si può giudicare a partire dalle 19:01.
Non il 2 luglio.
Il mercato della roma e del Milan al 30 agosto era un conto, al 31 con Borriello e Ibra un altro.
Il Milan il 31 agosto ha messo su (con l'acquisto di Ibra) la squadra che vincerà lo scudetto, il due luglio era nel "limbo".
Sarebbe "onesto" (tra virgolette) riconoscere questa cosa ed ammettere che quell'articolo fu affrettato.


Lungi da me fare il solito batti e ribatti (che tanto non ci scappa il golletto) dire che "Il Milan il 31 agosto ha messo su (con l'acquisto di Ibra) la squadra che vincerà lo scudetto, il due luglio era nel "limbo"." equivale a una certa forzatura. Si può mettere la ciliegina, ma la torta quella è il 31 agosto.
E il 2 luglio neanche l'impasto si vedeva. poi arriva Hernanes, ma 20 giorno dopo. Pertanto, la costruzione del ragionamento di Cerracchio all'epoca era tempestiva, ma è un'opinione personale.
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Re:Intervista di Cerracchio a Lotito: "Voglio la tecnologia e l'equità arbitrale"
« Risposta #84 : Mercoledì 6 Aprile 2011, 21:25:29 »
artipoli e vignaroli nonandrebbero proprio nominati per rispetto ai ns colori, alla ns recente storia che non sarà fulgida come quella cragnottiana, ma di certo non è così stracciacula.
il primo è stato un investimento last minute a seguito della frattura di diakite, il secondo una squallida operazione a tempo abbondantemente scaduto. anzi si era già in overtime settembrino.

Artipoli/Vignaroli saranno la campagna acquisti del 2007.
Vanno nominati tranquillamente come Vertova o Lampugnani o Olivares.

Io capisco tutto...però vi pregherei di una cosa.
Rispondete su quello che scrivo non su altro.

Non perdoniamo a nessuno quello che scrivono dicono o fanno.
E' vero ? Si o no ?
"Perdoniamo" ? Ci passiamo sopra ?
Si o no.

Se la risposta è SI ho scritta una cazzata. Se la risposta è NO ci ricordiamo tutto, non ho tutti i torti.
Che sia ripeto Cerracchio, Di Canio, Wilson, Chinaglia, Plastino, Mazzarri...continuo ?

Lungi da me fare il solito batti e ribatti (che tanto non ci scappa il golletto) dire che "Il Milan il 31 agosto ha messo su (con l'acquisto di Ibra) la squadra che vincerà lo scudetto, il due luglio era nel "limbo"." equivale a una certa forzatura. Si può mettere la ciliegina, ma la torta quella è il 31 agosto.
E il 2 luglio neanche l'impasto si vedeva. poi arriva Hernanes, ma 20 giorno dopo. Pertanto, la costruzione del ragionamento di Cerracchio all'epoca era tempestiva, ma è un'opinione personale.

Se a te il primo luglio affidano un lavoro che devi consegnare entro il 31 agosto...accetti che il due luglio ti vengano a dire ancora state così ? oppure metti alla porta chi ti dice questo e lo "preghi" di ripassare il 1 settembre ?

ne hai perse tante tu, non ti preoccupare della mia.

E due nella stessa sera.

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Re:Intervista di Cerracchio a Lotito: "Voglio la tecnologia e l'equità arbitrale"
« Risposta #85 : Mercoledì 6 Aprile 2011, 21:26:03 »

di Vincenzo Cerracchio
ROMA (14 maggio) - Il 13 maggio è già una data storica per la Lazio. Una coppa Italia perfettamente incastonata fra le gemme di due scudetti, arrivati il 12 e il 14, lontani eppure indimenticabili.

E il merito, potenza del calcio, è di un portierino, fino a ieri bistrattato, arrivato dall’Uruguay: sue le due parate decisive sui rigori finali, interminabili come questo match che i biancocelesti hanno dominato a lungo sull’indomabile Sampdoria senza riuscire a prevalere. Con uno Zarate strepitoso, che ha vinto la sua personale sfida con Cassano: che porta solo la macchia di essersi fatto parare il primo rigore della serie. Meritata, meritatissima questa quinta coppa della storia, in un tripudio strepitoso di pubblico, ubriaco di biancoceleste, che sarebbe rimasto nell’Olimpico fino a notte fonda per stringere fra le braccia uno a uno i propri eroi. E che si è riversato per le strade con la metaforica forbice in mano, visto che la coccarda è stata strappata proprio ai cugini giallorossi.

Rocchi e Ledesma, i due capitani, hanno elevato verso il cielo di tutti i laziali, la coppa dorata consegnata dal Capo dello Stato. Mentre i giovani, da De Silvestri a Diakitè, si lasciavano andare a una danza sfrenata e Rossi piangeva di gioia e di commozione abbracciando Lotito. Istantanee di volti stravolti dalla felicità: quello di Dabo, vecchio gladiatore, che ha piazzato il rigore decisivo, del prode Lichtsteiner che si è preso la responsabilità di calciare il più delicato, di uno Zarate stratosferico, ormai entrato con le sue prodezze nella storia di sempre in meno di un anno. E di Kolarov, di Rozehnal, di Brocchi, gente che ha dato tutto.

E il suo sorriso, certo, quello di Fernandino, il portiere dal viso di bimbo, che ha arpionato due tiri dal dischetto e altri li ha mancati di millimetri. Che grande rivincita, la sua. Che festa in quel giro d’onore mentre dagli altoparlanti si riversavano tutti i canti della lazialità. E la partita, direte? Intensa fin dalle prime battute e capovolta in quattro minuti: Pandev ha centrato il pronto riflesso di Castellazzi, rialzatosi prodigiosamente dalla respinta sul sinistro di Kolarov, invece di scagliare in porta il pallone del 2-0. E poco dopo, invece, Pazzini è stato rapinoso nel girare di testa in rete anticipando Rozehnal, un’elevazione di Stankevicius sul lungo invito a tagliare di Cassano per l’1-1 che ha rimesso in piedi il match doriano.

Fin lì tarpato dalla prodezza iniziale di Zarate, la fotocopia del gol del derby: avversario dribblato sulla sinistra, rapidissima conversione al centro oltre Campagnaro, e destro esploso con precisione chirurgica. Da stropicciarsi gli occhi. C’è tutto il primo tempo in questi tre episodi. Squadre per il resto piuttosto pratiche, palloni gettati avanti senza fronzoli, un lungo ruminare senza sbocchi plausibili per l’accorta disposizione di entrambe in fase difensiva.

La ripresa si è aperta con un brivido per i biancocelesti: Cassano è filato via a sinistra, ha crossato basso e il pallone, mancato da tutti, è stato arpionato in extremis da Kolarov. Splendida la risposta laziale: Pandev ha imbeccato Foggia a sinistra, dribbling e cross basso per Zarate, contrato in scivolata da Accardi. Lazio sempre arrembante, sospinta dal tifo incessante dei cinquantamila fedeli, mentre Mazzari lasciava avanti solo Cassano, retrocedendo Stankevicius in una difesa a quattro. Grave l’errore di Rosetti: Accardi, già ammonito, graziato dopo un intervento a forbice sullo scatenato Zarate. Poi i supplementari, vivacizzati da Cassano, coi biancocelesti piantati dal generoso dispendio. Dell’ex romanista uno scatto bruciante sul fondo destro e cross basso sul secondo palo dove De Silvestri, da poco entrato, è riuscito miracolosamente a contrare Pazzini.

A cinque minuti dalla fine una cintura da rigore in area di Stankevicius su Lichtsteiner è stata ignorata da Rosetti, che ha così sporcato la sua direzione. Hanno deciso i rigori. Parata di Muslera su Cassano, Ledesma gol, Palombo gol, Rocchi palo, Pazzini gol, Rozehnal gol, Gastaldello gol, Kolarov gol, Accardi gol, Zarate gol, Delvecchio gol, Lichtsteiner gol, parata di Muslera su Campagnaro, Dabo gol. Apoteosi. Si va in Europa e poi a Pechino. Che la festa continui.





Da Il Messaggero

Ci sono vittorie che insegnano a sognare. Che vanno talmente controcorrente da farti guardare improvvisamente lo sport, e quindi la vita, con occhi diversi. Non increduli. Ridenti. Tutto è possibile, indovinare la sestina del Superenalotto o magari innamorarsi. Era possibile che la Lazio, questa Lazio assemblata un po’ così, battesse in Supercoppa l’Inter, questa Inter che potenzialmente avrebbe potuto travolgerla: perché è sempre lo stesso piccolo particolare che fa del calcio un’esperienza unica. Ora lo sappiamo con certezza, come abbiamo sempre saputo, da quando eravamo bambini, che esisteva un Golia ed esisteva un Davide. Una favola bella e imponente, costruita sui popoli e sui sassi, com’è singolare questa, costruita sui gol, sulle parate, sugli errori, sul caldo che ti si appiccica, sui cinesi che applaudono e cantano l’inno alla fine, che è un Vola Lazio Vola da brividi e tenerezza.

Ci sono vittorie che insegnano a lottare. Sempre. A metterci il piede sempre, la faccia in senso lato e in senso stretto, l’anima quando si può, lo stinco, il petto del portiere, che qualcuno chiamerà fortuna, gli sconfitti. Altri, i vittoriosi, disquisiranno di lungimiranza o piazzamento.

Quelli che Ballardini, il Davide di cui sopra, ha mandato in campo con coraggio e quel pizzico d’incoscienza che spesso premia gli allenatori, sono tutti eroi di una notte lontana, o di un pomeriggio afoso perché anche il fuso rendesse speciale, indimenticabile, l’impresa. L’impresa laziale: sei volte soltanto su 22, la vincitrice della Coppa Italia ha battuto in Supercoppa gli scudettati. Dice, eccome se dice. Anche se l’Inter, è di lei che parliamo, un tempo aveva un tipo, che si chiama Ibrahimovic, che da solo trasformava il calcio in oro e adesso è soltanto una squadra grandissima, che ieri ha inciampato in un sasso, ma ci auguriamo possa vincere in Europa finalmente, finalmente giocando, come ieri, da squadra.

Ci sono vittorie che insegnano a crescere. Perché se oggi la Lazio pensasse di essere diventata, con il 2-1 della sua terza Supercoppa, della sua rinvigorita bacheca, così com’è, la squadra perfetta, si risveglierebbe sotto valanghe di delusioni. Ballardini ha rischiato, schierando due stopper, un vecchio ragazzo rientrante dalla B davanti alla difesa, un centrocampo esperto e coriaceo. Ha detto a Zarate: parti e vai dove ti porta il tiro. A Rocchi ha detto: un’occasione ti capiterà e non sbagliarla. Detto fatto: il pallonetto del capitano, in mezzo a due marpioni nerazzurri, è il simbolo stesso di questa storia. Il sasso che centra la testa, l’impossibile che si fa realtà, il gesto tecnico che illumina, che annulla ogni recriminazione avversa.

Ora la Lazio va rinforzata, le vanno dati altri mezzi, per acquistare la consapevolezza che il signor Rossi, l’amico che l’ha portata a Pechino, ha sempre invocato.

Ci sono vittorie che insegnano a vincere. A essere umili, a capire che nel calcio la programmazione viene prima del risultato effimero. La Lazio sarà fra le grandi se saprà mettersi questo grande e meritato trofeo dietro le spalle. Se riprenderà a lavorare con più lena, senza gli egoismi e i personalismi che hanno minato la passata stagione. Salvata, rilanciata, resa indimenticabile da una coppa fortuita, non certo fortunosa. Restare Davide nella testa, nella concentrazione estrema, nell’amore per il proprio lavoro e per la propria gente che sotto sotto ci credeva, ci ha sempre creduto. Perché per prima, 109 anni fa, ha imparato a sognare. E non ha ancora mai smesso.







Articolo del MESSAGGERO di oggi, venerdì 2 luglio a firma Vincenzo Cerracchio.


Accomodiamoci in poltrona, amici laziali. Perché questa è una farsa. Sportivamente drammatica ma comunque farsa è. Con una serie di grottesche puntate precedenti: la serie B evitata alla penultima giornata, le mirabolanti (e ormai purtroppo stranote) dichiarazioni di Lotito ("Non ho bisogno di vendere per comprare: puntiamo solo al meglio"), la dolorosa perdita di Faraoni, il miglior elemento del deludentissimo vivaio biancoceleste, ridotto a squadrette che le prendono perfino dalle avversarie di quartiere.

Bene: ieri la Lazio si è assicurata i servigi di un altro giocatore di 30 anni - niente di personale, caro Bresciano - a scadenza di contratto, già conosciuto in Italia avendo giocato in B nell'Empoli e in A con Parma e Palermo, cui garantirà tre anni di pre-pensionamento ai costi ridotti che tanto attraggono il presidente.

Curioso che il primo a darne notizia sia stato Zamparini, colui che non gli ha inteso rinnovargli il contratto (in compenso la Lazio lo ha allungato a Makinwa). Assolutamente illogico che in un mondo del calcio che si sta convincendo sulla necessità inderogabile di aprire a giovani italiani, la Lazio continui a reclutare giocatori del passato.

Per giunta assolutamente a casaccio, visto che il ruolo di Bresciano, né mediano, né rifinitore, né esterno, è grosso modo simile a quello di Mauri, di Meghni, dello stesso Matuzalem (con le debite proporzioni): questo sarebbe un salto di qualità? E tutte le priorità che fine fanno? E ancora, tornando a Faraoni, con i 700mila euro a stagione che saranno dati a Bresciano per tre anni, non sarebbe stato meglio ricostruire un settore allo sfascio più totale? O trattenere, appunto, il ragazzo di belle speranze?

Domande che resteranno senza risposta. E obiezioni che ci saranno rinfacciate non appena il nuovo amico Mark segnerà il primo gol decisivo. Ma non è di questioni di puntiglio che purtroppo si tratta: piuttosto di un mercato a mosca cieca che renderà la Lazio un insieme di giocatori presi a caso. Tanti da farne due, di squadre. Da iscrivere a un unico campionato, quello della mediocrità senza futuro.



Notare i primi 2 articoli e il terzo.

Nel terzo guardacaso compare Lotito....nei primi 2 no .


Posso diffidare delle imitazioni ? Ne ho il diritto ?
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Re:Intervista di Cerracchio a Lotito: "Voglio la tecnologia e l'equità arbitrale"
« Risposta #86 : Mercoledì 6 Aprile 2011, 21:26:56 »
l'articolo del 2 luglio era intriso dalla profonda delusione (o forse terrore?) del campionato appena finito.
un campionato che ci ha fatto letteralmente piangere.
che ci ha strizzato le budella fino a farci desiderare una pronta emigrazione altrove.
il settimo cavalleggeri giallorosso ci aveva poi quasi dato la mazzata sulla nuca.
è stato un anno terribile, angosciante.
siamo stati tutti molto male.
su biancelesti.org, dopo lazio bari, si pensava già a come rimettere su la squadra in cadetteria, ache vendere, a come difendere un minimo il bilancio.
incontrare molti fratelli laziali all'uscita dallo stadio fu penoso: qualcuno er avagamente possibilista su una salvezza, altri erano più drastici.

chiudo la parentesi e mi piacerebbe tornare in tema e sottolineare la crescita di lotito con questa intervista molto azzecata e decisamente tempestiva.

 
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Re:Intervista di Cerracchio a Lotito: "Voglio la tecnologia e l'equità arbitrale"
« Risposta #87 : Mercoledì 6 Aprile 2011, 21:29:37 »
chiudo la parentesi e mi piacerebbe tornare in tema e sottolineare la crescita di lotito con questa intervista molto azzecata e decisamente tempestiva.

C'era pure qualche marziano pero'.

100 % sul tuo pensiero finale.

E ora vado ad applaudire sfumatura.
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Re:Intervista di Cerracchio a Lotito: "Voglio la tecnologia e l'equità arbitrale"
« Risposta #88 : Mercoledì 6 Aprile 2011, 21:32:44 »
per mazzola: io generalmente perdono abbastanza.
perdono le frasi dette in buona fede, quelle dettate dall'istinto.
mi danno enormente fastidio i calderoni dove si butta tutto dentro, quello sì.

poi sono un laziale contemporaneo, non un laziale moderno.
della lazio di vertova, o di fabio calcaterra adesso sinceramente mi frega poco.
paraddosalmente vivo la lazio con più intensità da quella estate difficile, quella del 2004.
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Re:Intervista di Cerracchio a Lotito: "Voglio la tecnologia e l'equità arbitrale"
« Risposta #89 : Mercoledì 6 Aprile 2011, 21:34:05 »
E due nella stessa sera.
da retta pensa a questi tuoi interventi al prezzemolo e conta le occasioni perse, prima che il contatore arrivi a fondocorsa o vada in tilt
 A giugno niente. Era luglio.
e mò rispondi pure co' e tre, così sei contento.
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Re:Intervista di Cerracchio a Lotito: "Voglio la tecnologia e l'equità arbitrale"
« Risposta #90 : Mercoledì 6 Aprile 2011, 21:38:27 »
Ma delle commissioni non ha chiesto nulla Cerracchio ?

cavolo poteva svelare un arcano tale da bloccare i server su scala nazionale.

 ;D
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Re:Intervista di Cerracchio a Lotito: "Voglio la tecnologia e l'equità arbitrale"
« Risposta #91 : Mercoledì 6 Aprile 2011, 21:41:31 »
...
E il 2 luglio neanche l'impasto si vedeva. poi arriva Hernanes, ma 20 giorno dopo.
...

Spesso involontariamente fai, per me parere personale ci mancherebbe, dei clamorosi autogol.

Hernanes arriva 20 giorni dopo, ma potevano essere pure 40.
Il mercato (come il campionato) si GIUDICA alla fine.
Se ne può e deve parlare dal primo all'ultimo giorno, ma per il giudizio andrebbe aspettata la fine o no ?
O sto dicendo chissà quale "bestialità" ?

@ammiraglio
Per me vanno bene tutte le Lazio anche quelle di Vertova e Calcaterra (che non giocò neanche male quell'anno tanto è vero che l'Inter se lo riprese).

Io non "odio" nessuno (ce l'ho un po' con Wilson e Manfredonia quando giocava con noi, non perchè andò alla roma).
Per me Chinaglia è il giocatore, Di Canio è quello che mi ha fatto vincere due derby, Cerracchio è il giornalista che scrive meglio a Roma e non solo.
Ti basti sapere che ho comprato il suo libro "Due soli" (sulla Lazio peraltro) dopo averlo cercato per molto tempo dato che non era facile da trovare.
Ma 'sto libro non se lo ricorda nessuno, la prefazione sul Borromini resta (e resterà) impressa.
Sbaglio ?

da retta pensa a questi tuoi interventi al prezzemolo e conta le occasioni perse, prima che il contatore arrivi a fondocorsa o vada in tilte mò rispondi pure co' e tre, così sei contento.

Apprezzo la tua abnegazione. [cit.]

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Re:Intervista di Cerracchio a Lotito: "Voglio la tecnologia e l'equità arbitrale"
« Risposta #92 : Mercoledì 6 Aprile 2011, 21:48:45 »
Spesso involontariamente fai, per me parere personale ci mancherebbe, dei clamorosi autogol.

Hernanes arriva 20 giorni dopo, ma potevano essere pure 40.
Il mercato (come il campionato) si GIUDICA alla fine.
Se ne può e deve parlare dal primo all'ultimo giorno, ma per il giudizio andrebbe aspettata la fine o no ?
O sto dicendo chissà quale "bestialità" ?


Mica dici bestialità, ma non puoi pretendere che Cerracchio o chi per lui debba aspettare il 2 settembre per un articolo sul mercato della Lazio che, come dici bene, va valutato nella sua interezza e completezza alla fine.
In ogni caso, un giudizio si può dare anche durante e il 2 luglio il mercato registrava l'ingaggio di tal Bresciano Mark. Un po' pochino all'epoca.
Il giudizio che poi si può dare sull'articolo di Cerracchio va valutato rispetto al momento in cui fu pubblicato.
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« Risposta #93 : Mercoledì 6 Aprile 2011, 21:52:18 »
Istruttivo rileggere l'articolo del 2 luglio; fuoritempo, accende la graticola destinata a Lotito, utilizzando come carbone e benzina:
- faraoni (stagione anonimissima, ma il 2 luglio non poteva sapere i destini della riserva di Nagatomo. O di Natalino?)
- bresciano (che ha avuto una stagione anonima, ma il 2 luglio non si poteva saperlo)
- campionato della mediocrita' (il 2 luglio non poteva sapere che avrebbe sbagliato, ma oggi dovrebbero chiedere scusa)

Detto questo....

....mi piacerebbe tornare in tema e sottolineare la crescita di lotito con questa intervista molto azzecata e decisamente tempestiva.
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Re:Intervista di Cerracchio a Lotito: "Voglio la tecnologia e l'equità arbitrale"
« Risposta #94 : Mercoledì 6 Aprile 2011, 21:54:50 »
calacaterra fu un mezzo disastro, mazzola caro.
e cmq ho letto "Due Soli" ,-).
sul mercato: si giudica di giorno in giorno, valutarlo alla fine è solo un modo per fare il c.d bilancio finale.
il mercato dura ufficialmente due mesi e si può valutare serenamente alla fine di ogni singola giornata.
esempio cretino: sappiamo che alla lazio servirebbe un mediano.
se al 1 di agosto non dovesse arrivare ancora sto benedetto mediano, sarebbe lecito manifestare un po' di delusione/preoccupazione?
sì, penso che sarebbe lecito, magari senza troppi alalrmismi ma sarebbe assolutamente lecito e scriverlo.

ancora su lotito: fa pertanto piacere che lotito abbia concesso l'intervista al signor cerracchio, a lui  e non ad altri.
molto bene.


per frap: non vorrei scrivere una sciocchezza ma faroni è un primavera dell'inter, non un aggregato alla prima squadra. ma forse mi sbaglio.
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« Risposta #95 : Mercoledì 6 Aprile 2011, 21:56:21 »
Ti basti sapere che ho comprato il suo libro "Due soli" (sulla Lazio peraltro) dopo averlo cercato per molto tempo dato che non era facile da trovare.

quello con la presentazione di lepen (so' tutti loro)..è un circolo.

 ;D
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« Risposta #96 : Mercoledì 6 Aprile 2011, 22:03:53 »
D'accordo con Ammiraglio: sono contento che Lotito abbai rilasciato questa fantastica intervista ad un professionista serio (che il 2 luglio scorso s'e' lasciato andare, sbagliando a mio avviso...).
Spero significhi un riavvicinamento tra una firma importante e la SS Lazio 1900, funzionale ad avere un po' d'immagine a nostro favore, visto che negli ultimi anni dalla stampa abbiamo avuto spesso bastonate: penso che un po' di benevola pubblicita' ci farebbe molto comodo.

P.s. Certo Amm, Faraoni era in campo per esempio nella finale del Viareggio e sta completando la sua crescita nella primavera dell'Inter. Ma a luglio i commenti della perdita di un campione fatto, "dolorosissma", si sprecavano, fino a sembrarmi talmente sopra le righe da essere sospetti....mentre invece eravamo e siamo al cospetto di un ragazzo che deve dimostrare tutto.
Imho
"l'attacco fa vendere i biglietti, ma la difesa fa vincere le partite" (V.Lombardi)

Mazzola

Re:Intervista di Cerracchio a Lotito: "Voglio la tecnologia e l'equità arbitrale"
« Risposta #97 : Mercoledì 6 Aprile 2011, 22:07:03 »
Mica dici bestialità, ma non puoi pretendere che Cerracchio o chi per lui debba aspettare il 2 settembre per un articolo sul mercato della Lazio che, come dici bene, va valutato nella sua interezza e completezza alla fine.
In ogni caso, un giudizio si può dare anche durante e il 2 luglio il mercato registrava l'ingaggio di tal Bresciano Mark. Un po' pochino all'epoca.
Il giudizio che poi si può dare sull'articolo di Cerracchio va valutato rispetto al momento in cui fu pubblicato.

Non posso pretendere che Cerracchio debba aspettare...ma dico bene che il mercato va valutato alla fine.
Un po' "incoerente" come ragionamento, sempre per me.

Il primo giorno di mercato la Lazio aveva acquistato Bresciano (non tal Mark) .
Un buon giocatore, non stiamo parlando di Nigro o Capocchiano.
Bresciano era quello che faceva la statua.
Definirlo tal Bresciano Mark non lo trovo "onesto"...consentimelo.
Che poi abbia avuto ragione su di lui Cerracchio è un altro discorso.
Ed era un giocatore che aveva fatto i mondiali un mese prima preso il primo giorno di mercato a parametro zero.
Ma se non lo avessimo preso, se il due luglio non avessimo ancora preso nessuno, il discorso era lo stesso.
Quest'anno alla decima giornata eravamo primi . Allora che facciamo ? i caroselli per Roma ? i sit-in davanti Formello per ringraziare i giocatori ? o aspettiamo la fine del campionato ? magari arriviamo ottavi...
La roma l'anno scorso a novembre stava nei bassifondi, a 20' minuti dalla fine era campione d'Italia.
Aspettiamo la fine del campionato oppure diamo il giudizio giorno per per giorno ?
Io parlo di GIUDIZIO FINALE, di bollare il mercato della Lazio il secondo giorno (anzi il primo visto che se l'articolo è del 2 luglio è stato scritto l'uno).

calacaterra fu un mezzo disastro, mazzola caro.
...

Ricordi male...o ti confondi con un altro.

...
sul mercato: si giudica di giorno in giorno, valutarlo alla fine è solo un modo per fare il c.d bilancio finale.
il mercato dura ufficialmente due mesi e si può valutare serenamente alla fine di ogni singola giornata.
esempio cretino: sappiamo che alla lazio servirebbe un mediano.
se al 1 di agosto non dovesse arrivare ancora sto benedetto mediano, sarebbe lecito manifestare un po' di delusione/preoccupazione?
sì, penso che sarebbe lecito, magari senza troppi alalrmismi ma sarebbe assolutamente lecito e scriverlo.
...

La preoccupazione per il "ritardo" sull'arrivo ci sta tutta, specie da noi tifosi.
Il secondo giorno scrivere che è un "fallimento" (non ha detto così Cerracchio, è solo un esempio) perchè ancora non è arrivato il mediano o è arrivato solo tal Bresciano Mark è un altro.



Offline ammiraglio

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Re:Intervista di Cerracchio a Lotito: "Voglio la tecnologia e l'equità arbitrale"
« Risposta #98 : Mercoledì 6 Aprile 2011, 22:11:26 »
(rispondo brevemente al tuo ps, fraplaya: su faraoni, all'epoca di lazionet, si scriveva molto perchè era particolarmente conosciuto da qualche netter "importante" della moderazione.
si conosceva la famiglia, si conosceva il ragazzo che si stimava perchè, all'epoca, giocava alla grande con gente che in media aveva minimo un anno più di lui.
e faraoni - per quanto si leggeva e per quello che possono valare le testimonianze oculari - era sempre stato ritenuto un prospetto interessante, forse il top di quella nidiata.)
yeah, i heard that dwight wants me fired. it's just the way it is. you know what? i just don't care, i don't give a damn.
i'll go home and find something to do.

Offline Matita

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Re:Intervista di Cerracchio a Lotito: "Voglio la tecnologia e l'equità arbitrale"
« Risposta #99 : Mercoledì 6 Aprile 2011, 22:12:15 »
"Un certo Eliseu" è opera sempre di Cerracchio ?

No perchè st'estate me sa che ci scappa una bella plusvalenza..
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)