Autore Topic: Questione di carattere e personalità: Mauri mette a nudo i limiti della Lazio  (Letto 798 volte)

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Da Coverciano a Formello, la difesa incondizionata di Reja da parte di Stefano Mauri fa rumore. Scuote, divide, invita alla riflessione, di certo non ha aiutato a compattare un ambiente che dopo il derby del 13 marzo è nuovamente caduto nella tentazione del "tutti contro tutti". E' la stracittadina la madre di tutte frizioni, Mauri lo sa e prova a dare una spiegazione concreta di quanto accaduto contro i dirimpettai cittadini: "Perdiamo spesso i derby per un paio di ragioni. La prima: abbiamo troppa paura di perdere, sentiamo troppo la pressione che ci mette addosso una città come Roma. La seconda: gli episodi non sono mai stati a nostro favore". Questione di personalità verrebbe da dire, anche se Zàrate e compagni su altri fronti hanno dimostrato di saper andare oltre i limiti di natura caratteriale: "Non è facile stare davanti per chi, come noi, non è abituato. Adesso però vogliamo scavalcare chi ha più punti di noi. In ogni caso, la nostra è stata una stagione che nessuno si aspettava". Come inattese sono state le manifestazioni di frustrazione espresse a suon di squalifica da Ledesma, Radu e Matuzalem: "Le prime due le spiego con la pressione di cui parlavo prima. Eravamo sotto, i giocatori della Roma stavano perdendo tempo e abbiamo sbagliato perchè l'eccesso di nervosismo non va bene. Per quanto riguarda Matuzalem, non ho visto il pugno. Purtroppo questo nervosismo ci porta sulla cattiva strada: bisognerebbe pensare anche alle conseguenze, alle squalifiche per le partite successive". Paura di perdere, mancanza di abitudine alle responsabilità che le alte quote impongono, gestione della pressione. Insomma, il punto è sempre lo stesso: la Lazio non è ancora grande nella testa. E' questo a cui probabilmente si riferiva la settimana scorsa il diesse Igli Tare: "Stiamo lavorando per diventare una squadra davvero importante, ma la strada è ancora lunga, dobbiamo crescere sotto molto punti di vista".

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