Mauri: «I tifosi della Lazio ci trasmettono negatività»

[POMATA]

E' un pensiero troppo generico, espresso in questi termini.
La negatività ha nomi e cognomi. O si entra nel merito o è buttarla in caciara.
Spiegaglielo ai giocatori, visto che da quanto leggo alcuni li conosci.
Ma spiegalo soprattutto ai nuovi. I vecchi (come Mauri) sanno tutto benissimo e se fanno finta di non capire è un problema loro.

Concordo, mauri doveva sputtanarli anni fá ma ha paura come ha dimostrato nelle rettificazioni all'intervista.

E non ha torto, aggiungerei.

[rione 13]

Lotito di qua, la Curva di là...
Oggi sono i giocatori e il tecnico che devono stare sulla graticola, zitti e boni.

Hanno colpe enormi.
Qui siamo a Roma, loro stanno nei castelli, ma la Lazio, i suoi tifosi sono a Roma.
E a Roma c'è una guerra permanente che va combattuta, onorata e ogni tanto vinta.
Non hanno più modo di riscattarsi, almeno stessero zitti che a parlà manco sò boni. 

[giangoverni]

I derby persi sono persi per cola dei giocatori,non solo di Mauri.
Comunque il clima anti-dirigenza ce' da quando ce' Lotito.
Ed e' quello che ha detto Mauri,la verita'.

Se Mauri parla alla prima plurale o usa il plurale majestatis (lo escluderei...) o parla a nome della squadra. Quindi o sta zitto o chiede scusa.

[Centurio]

Abbiamo scoperto finalmente perché da primi só diventati quinti ed hanno perso 5 derby.

Maledetti tifosi.

[Fabio70rm]

Queste parole avrebbero avuto senso se fossero state dette nel 2006/07 o durante la querelle chinagliesca.

Ora, che senso hanno, dopo tutto questo tempo??

[BobLovati]

Un ipocrita!

infatti il mio post di oggi 24 marzo:

Risposta #102 il: Oggi alle 16:02:57 »Citazione ... così un´altra volta, il signor Mauri, impara a dire la verità ! 

voleva dire questo ( forse non mi ero spiegato bene ); se dice la verità, poi, quando torna sui suoi passi, dimostra di non avere carattere. Sennò, la prossima volta, ricordi quel detto che recita " si è padroni solo dei propri silenzi ".

Che poi, per dirla tutta, sono 5 stagioni che ce lo dimostra, di non avere carattere ...   

[zorba]

Su Il Messaggero di oggi è pubblicata l'intervista a Mauri con il senso che ho cercato di spiegare nel mio post di ieri in questo topic (ovvero il modo esasperato di 'vivere' il derby a Roma da parte di alcuni tifosi biancocelesti).

(fonte: Il Messaggero 24.03.2011)

Lazio, Mauri critica i tifosi: «Vivono solo di derby»

FIRENZE - «Reja aspetterà le ultime gare per decidere il suo futuro, per capire come si comporterà con lui la gente da qui alla fine della stagione. E nella sua scelta non influirà il piazzamento in classifica. Gli interessa più il clima che c’è ultimamente all’Olimpico e in città». Stefano Mauri non fa il dirigente della Lazio, ma nell’Aula Magna di Coverciano mette in bilico il tecnico biancoceleste che, anche conquistando un posto Champions, potrebbe dire addio stufo delle critiche degli ultimi tempi. A sentire Mauri, esplicito e diretto su un argomento molto delicato, sembra certo che lo stesso Reja abbia affrontato la questione con la squadra. «Il nostro allenatore non sta vivendo benissimo questa situazione, anche se è consapevole di aver fatto bene e se i numeri sono dalla sua parte. I tifosi l’hanno preso di mira per le quattro sconfitte nel derby. Nella capitale contano quelle due o tre partite con la Roma. La gente le mette al primo posto. Reja, comunque, sa che la società e la squadra lo stimano».

Il discorso del centrocampista della Lazio e della Nazionale finisce sempre lì, al derby che genera strascichi inimmaginabili da altre parti. «Non so perché continuiamo a perdere contro la Roma. Forse entriamo in campo con un po’ di paura per i risultati delle sfide precedenti. L’ultimo abbiamo meritato di perderlo, ma gli quattro no. Anzi, probabilmente avevamo fatto più dei giallorossi e meritavamo anche di vincerli. Sono stati tutti decisi da episodi e non siamo mai stati fortunati». Fa, però, un’ammissione sincera e mirata: «Dobbiamo, però, prepararli meglio, come insegna proprio l’ultima gara persa con la Roma». «Il nervosismo, da quel giorno, ci sta portando sulla cattiva strada» aggiunge Mauri, criticando, da leader dello spogliatoio, l’atteggiamento dei compagni. «Non ho rivisto il gesto di Matuzalem, mi hanno detto che ha dato un pugno. Ecco, in una fase decisiva della stagione rischiamo di compromettere tutto. Perché noi vogliamo giocare, l’anno prossimo, nell’Europa che conta: l’obiettivo è alla nostra portata, puntiamo a superare chi ci precede e alla ripresa del campionato ci aspetta lo scontro diretto con il Napoli: siamo cinque punti dietro, avremo diversi assenti per squalifica, ma andiamo al San Paolo per la Champions». Proprio i tifosi possono spingere la Lazio in alto. «Noi siamo abituati al clima che si respira allo stadio, con la contestazione alla dirigenza. I tifosi ci trasmettono negatività, anche se poi ci hanno dato una grossa mano in alcune gare. Insomma noi reagiamo bene e lo dimostrano i tanti punti fatti in casa. Con l’aiuto della nostra gente possiamo ancora farcela a raggiungere traguardi importanti che nessuno aveva messo in preventivo a inizio stagione. Siamo snobbati da sempre, anche quando eravamo al primo o al secondo posto. Ma è meglio così, perché sentiamo meno la pressione quando siamo chiamati a giocare sfide da vertice». Mauri è ormai titolare della Nazionale di Prandelli. «Ma non è vero che non lo ero più nella Lazio: la formazione la fa l’allenatore, non i tifosi... Sono stato male, ho saltato quattro gare. Sono entrato nel derby e ho giocato dall’inizio contro il Cesena». Fuori per una sofferenza pubalgica, accusata proprio dopo Germania-Italia a Dortmund il 9 febbraio. Domani la Slovenia, da trequartista. «Mi va bene, anche se mi piace partire da dietro. Questa Nazionale ha tanta qualità, magari meno rispetto alla precedente: può bastare per raggiungere certi obiettivi. Quella di Prandelli è stata una provocazione per stimolarci, quando ha detto di prendere esempio da Totti e Del Piero. A Lubiana possiamo mettere una ipoteca sulla qualificazione e anche senza De Rossi il centrocampo sarà all’altezza della situazione».

[aquilafelyx]

In riferimento alle mie dichiarazioni di ieri tengo a precisare che le mie parole erano rivolte all’ambiente stadio e non alla singola curva

a me sembra che parli di stadio intero , stadio dove la curva è una parte ,

come è solo una parte della tifoseria ( magari una minoranza rumorosa ) , quella che crea un ambiente poco positivo ,

troppi usano la partita come sfogatoio alle proprie frustrazioni , definirli tifosi mi sembra azzardato , anche perché fischi ed insulti il tifoso li dovrebbe, al limite, riservare alla squadra avversaria o all'arbitro , non certo ai ragazzi per cui si fa il tifo ,

però io sono , sicuramente , uno strano come tifoso .

[POMATA]

Nun se piámo in giro da soli, lo stadio é vuoto c'è solo la curva.

Era mejo che nun rettificava

[RobCouto]

Stavo leggendo un Calcio e Ciclismo Illustrato degli anni '50, un inviato intervista due calciatori della Lazio. A un certo punto sopraggiunge l'allenatore, Jesse Carver, che dice ai due: "Vi fate pagare per l'intervista?" trovando assurdo che i calciatori in Italia parlassero gratuitamente con la stampa, che sulle loro dichiarazioni invece guadagna, vendendole assieme alla copia del giornale.

Che c'entra con Mauri? C'entra eccome. In questa Repubblica mai compiuta il cittadino - il tifoso - è convinto di avere solo diritti e nessun dovere: ben rappresentato in questo senso da chi lo comanda e dimenticando che l'assenza di regole favorisce chi è più forte, non lui. Il cittadino-tifoso, in questa Repubblica mai compiuta e soprattutto in questa città cialtrona e paesanotta, è uno che vuole partecipare alla festa ma l'idea di mettersi le mani, anzi le mano, in tasca, lo inorridisce: semmai è lui a voler essere pagato. E così continua a prosperare un sottobosco di arrampicatori e nullafacenti ad altro non dediti che a bivaccare quotidianamente attorno ai club, Lazio e roma in questo nulla differiscono, riparandosi dietro la comoda maglia degli "appassionati" o addirittura "opinionisti" e similia.

L'idea che un calciatore professionista legittimi, anche parlandone male, questo sottobosco, è inaccettabile a mio modo di vedere. Non paghi il biglietto per assistere alle partite della Lazio? Non esisti, punto. Mauri, ma il pubblico? Io sono un professionista e mi impegno indipendentemente dall'ambiente circostante, fine della discussione.

Non so cosa succederà quando arriva 'sto Di Benedetto, non so se è un cazzone alla Chinaglia o uno che ha idee serie in testa. Nella prima ipotesi, la roma andrà a qualche imprenditorello locale che continuerà a gestirla - per fortuna - come una botteguccia di paese, uno di quei negozi "elettricità" dall'aria ingiallita che ci ripassi davanti tra vent'anni ed è sempre uguale, tanto l'utile per l'imprenditore viene da altri canali. Ma se questo tizio prende veramente la dinamo, allora mi auguro che tenti una vera rivoluzione sul piano della gestione del marchio, perché potrebbe spirare finalmente un vento nuovo sul calcio italiano. Anche se ho idea che la montagna di papponi che campa sulle spalle dell'asdinamo, e che viene appoggiata dall'informazione compresa quella nazionale, e da vaste aree della politica (vi immaginate Alemanno, Polverini, Rutello, messi davanti alla prospettiva di perdere anche solo duemila voti per iniziativa di un Mariocorsi qualsiasi?), renderà impossibile lo sviluppo di qualsiasi "progetto". Il bancarellaro abusivo che vende le sciarpe tarocche made in Posillipo continua a contare, in questo paese, più dell'iniziativa imprenditoriale svolta alla luce del sole e legalmente e che sfrutta legittimamente il proprio prodotto e il proprio marchio, è triste ma è così. E uno Stefano Mauri, calciatore professionista, continuerà a doversi inchinare di fronte a gente che allo stadio manco ci viene.

[DinoRaggio]

Dalla "rosea" di oggi



Alla pagina seguente, toni trionfalistici per i Rome Yankees.

Ma davvero siamo quinti? Dall'articolo sembra che i giocatori non vedano l'ora di fuggire via, che i tifosi passino le domeniche ai Castelli. Manca solo Caparezza che canta "Goodbye Malinconia".

Moriremo tutti (cit.)

[RobCouto]

Dall'articolo sembra che i giocatori non vedano l'ora di fuggire via,

Chi glielo fa fare a Cieri di scrivere qualcosa contro la tifoseria organizzata?

L'informazione intorno alla Lazio è totalmente falsata da motivi di opportunità, non è più in alcun modo credibile. L'unico "giornale" realmente oggettivo sulla Lazio è l'Almanacco Panini.

[Il lodolaio]

L'unica paura che ho per il futuro della Lazio.

L'ambiente che, piano piano, manda giù la squadra e la società.

[POMATA]

L'unica paura che ho per il futuro della Lazio.

L'ambiente che, piano piano, manda giù la squadra e la società.

Noooo, questo giá lo fanno i romanisti.

[disabitato]

che allo stadio ci sia un clima di merda da circa 5 anni lo sa chiunque ci si rechi domenicalmente.

Quando i duri e puri facevano la battaglia contro la tdt (ma da luglio saranno tutti in coda a farsi "schedare"), si è vissuto un periodo d'oro che ha coinciso (magari casualemente eh..) con la Lazio prima in classifica.

Da quando Lotito ha chiuso i rubinetti la Lazio è passata in secondo piano. Prima eliminare Lotito, poi magari pensare alla Lazio.

Detto ciò Mauri ha semplicemente esternato un pensiero comune alla gran parte dei giocatori che si vedono a parità di situazioni un San Paolo pieno, ed un Olimpico vuoto. Vuoi che il catetere ci va a nozze e quindi tutto il percepito tende al grigio-nero, esce una polemica al giorno, MOLTO PEGGIO di 12 mesi fa quando stavamo praticamente in B.

Mauri sbaglia 2 volte per conto mio:

1) quando parla di negatività trasmessa dal pubblico dopo il 5° derby perso. Scelta temporale quantomeno inopportuna.

2) quando per correggere il tiro fa peggio: ovvero salvare i 4 beceri che lo hanno sempre fischiato, da 5 anni, prima, dopo, e durante ogni partita, per buttare la croce su quelli che sono semplicemente incazzati dopo l'ennesimo derby perso.

O le cose le dici fino in fondo, oppure fai meglio a starti zitto.

Ma soprattutto, indipendentemente dal clima ecc ecc, dopo il quinto derby perso, l'argomento tifosi va decisamente evitato.

[giangoverni]

Stavo leggendo un Calcio e Ciclismo Illustrato degli anni '50, un inviato intervista due calciatori della Lazio. A un certo punto sopraggiunge l'allenatore, Jesse Carver, che dice ai due: "Vi fate pagare per l'intervista?" trovando assurdo che i calciatori in Italia parlassero gratuitamente con la stampa, che sulle loro dichiarazioni invece guadagna, vendendole assieme alla copia del giornale.

Che c'entra con Mauri? C'entra eccome. In questa Repubblica mai compiuta il cittadino - il tifoso - è convinto di avere solo diritti e nessun dovere: ben rappresentato in questo senso da chi lo comanda e dimenticando che l'assenza di regole favorisce chi è più forte, non lui. Il cittadino-tifoso, in questa Repubblica mai compiuta e soprattutto in questa città cialtrona e paesanotta, è uno che vuole partecipare alla festa ma l'idea di mettersi le mani, anzi le mano, in tasca, lo inorridisce: semmai è lui a voler essere pagato. E così continua a prosperare un sottobosco di arrampicatori e nullafacenti ad altro non dediti che a bivaccare quotidianamente attorno ai club, Lazio e roma in questo nulla differiscono, riparandosi dietro la comoda maglia degli "appassionati" o addirittura "opinionisti" e similia.

Guarda che se c'è qualcuno che si è messo le mani in tasca è proprio il tifoso laziale. C'è una marea di coglioni, tra cui il sottoscritto, che per la Lazio le mani in tasca se l'eè messe più volte. Quindi è meglio che lasci perdere.

[jumpingjackflash]

Guarda che se c'è qualcuno che si è messo le mani in tasca è proprio il tifoso laziale. C'è una marea di coglioni, tra cui il sottoscritto, che per la Lazio le mani in tasca se l'eè messe più volte. Quindi è meglio che lasci perdere.

se si parla delle azioni non sono affatto d'accordo con te.

[POMATA]

Guarda che se c'è qualcuno che si è messo le mani in tasca è proprio il tifoso laziale. C'è una marea di coglioni, tra cui il sottoscritto, che per la Lazio le mani in tasca se l'eè messe più volte. Quindi è meglio che lasci perdere.

Non credo che rob ti accomuni a certa gente

[giangoverni]

se si parla delle azioni non sono affatto d'accordo con te.

E tutti gli aumenti di capitale che sono stati fatti e che sono svaniti nel nulla? E le azioni comprate a 2 euro a 1 euro e che ora valgono pochi centesimi che cosa sono? Non hanno messo le mani in tasca di noi poveri coglioni? E noi ce le siamo fatti mettere per amore della lazio e per coglionaggine. Tu evidentemente non fai parte della schiera dei coglioni ma io sì.

[jumpingjackflash]

E tutti gli aumenti di capitale che sono stati fatti e che sono svaniti nel nulla? E le azioni comprate a 2 euro a 1 euro e che ora valgono pochi centesimi che cosa sono? Non hanno messo le mani in tasca di noi poveri coglioni? E noi ce le siamo fatti mettere per amore della lazio e per coglionaggine. Tu evidentemente non fai parte della schiera dei coglioni ma io sì.

sic stantibus rebus egregio dottore

gli investimenti non vanno mai fatti con il cuore o per tifo gli investimenti in capitale di rischio (e se si chiama così un motivo ci sarà ), vanno fatti solo ed esclusivamente per motivi economici. Chi gioca in borsa (ed anche qui il verbo la dice lunga su i rischi che si corrono) lo fa per due motivi: o per speculare sulle differenze di quotazioni o per assicurarsi un dividendo, ma entrambe le possibilità di guadagno sono aleatorie. Al tempo feci furiosi discussioni sull'opportunità di investire in società di calcio, in quanto non le ritenevo adatte ad essere offerte sul mercato finanziario, beccandomi anche diversi rimbrotti visto che non sono affatto un esperto. Quanto è successo con la Lazio in borsa ha diverse attinenze ad esempio con la bolla speculativa di internet oppure con il crollo dei subprime in america. Un investimento caratterizzato da forte rischio, venduto spesso come tranquillo che alla fine lascia parecchie persone in mutande.