Autore Topic: Gheddafi vs coalizione internazionale: è guerra!  (Letto 7039 volte)

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POMATA

Re:Gheddafi vs coalizione internazionale: è guerra!
« Risposta #60 : Lunedì 27 Giugno 2011, 15:21:33 »
Ci sono ancora moltissimi depositi pieni di armi, la guerra deve continuare...per i civili morti che ce volete fá, si chiamano danni collaterali...


zorba

Re:Gheddafi vs coalizione internazionale: è guerra!
« Risposta #61 : Lunedì 22 Agosto 2011, 07:17:19 »
(ilfattoquotidiano.it)

Tripoli, i ribelli nella piazza verde

Catturati tre figli del Rais

Il cerchio si stringe attorno a Muammar Gheddafi. La notizia di un suo arresto è stata data in serata dalla tv Al Arabyia e poi immediatamente smentita. Di certo i ribelli sono penetrati a Tripoli e secondo al Jazeera l’avanguardia si trova nella piazza Verde a 3 km dal suo bunker. La brigata di pretoriani a difesa del Colonnello si è arresa e ha deposto le armi. Il Cnt ha reso noto che tre dei figli del Colonnello, Saadi, Mohammed e Seif al Islam, secondogenito del leader libico nonché suo erede designato, sono stati catturati. Al momento gli insorti non stanno incontrando alcuna resistenza se non nella stessa piazza verde, dove, secondo le ultime informazioni, ci sarebbero scontri con i lealisti fedeli a Gheddafi. In precedenza l’avanzata era stata rallentata soltanto dal traffico e dal caos di centinaia di libici che inneggiano alla fine del regime.

Intanto Il capo del Consiglio Nazionale Transitorio degli insorti di Bengasi, Mustafa Abdel Jalil, si è detto pronto ad ordinare la fine dei combattimenti a Tripoli e nel resto della Libia se  Gheddafi accetterà di lasciare il potere e il Paese. Per parte sua, il portavoce del rais, Mussa Ibrahim, si è detto pronto a “negoziati” con i ribelli. Due aerei provenienti dal Sudafrica sarebbero atterrati all’aeroporto di Tripoli.

Il regime  in tv –  Gheddafi ha fatto sentire la sua voce questo pomeriggio in un audio registrato e trasmesso dalla tv di Stato. “Bisogna mettere fine a questa mascherata. Voi dovete marciare a milioni per liberare le città distrutte”, aveva aggiunto il Colonnello, prendendosela poi con il presidente francese Nicolas Sarkozy, accusato di volersi “prendere il petrolio” libico. Stamani in tv era apparso anche il figlio di Gheddafi, Saif al Islam, assicurando che il regime “non abbandonerà mai la battaglia. E in serata la tv di Stato libica ha trasmesso un nuovo messaggio audio del Colonnello in cui, come nel pomeriggio, ha chiesto ai libici di imbracciare le armi e difendere Tripoli avvertendoli che in caso contrario saranno schiavi degli occidentali. Il Colonnello ha ribadito che se la “città non sarà difesa domani sarà distrutta”.

Sempre sulla televisione di Stato, una giovane presentatrice è apparsa, in diretta, tenendo in mano una pistola e minacciando i ribelli: “Siamo tutti armati, pronti a difenderci e pronti al martirio”, ha detto con enfasi dallo studio.




CiPpi

Re:Gheddafi vs coalizione internazionale: è guerra!
« Risposta #62 : Lunedì 22 Agosto 2011, 08:28:26 »
... il presidente francese Nicolas Sarkozy, accusato di volersi “prendere il petrolio” libico. ...

visto che una delle 'vittime' della guerra in Iraq fu un accordo tra Saddam Hussein e il governo francese sull'uso del petrolio iracheno, tramite la parastatale Fina, non mi meraviglierei se la liberta' concessa nell'intervenire da parte del governo francese in questa storia sia a mo di pagamento per la 'perdita' di allora.

Offline MCM

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Re:Gheddafi vs coalizione internazionale: è guerra!
« Risposta #63 : Lunedì 22 Agosto 2011, 14:10:35 »
un leader assoluto laico verrà sostituito da qualche gruppuscolo di fondamentalisti islamici. Il tutto alle porte dell' Italia.

Storia vista anche in Iraq.

Non credo più sia un caso.
I padroni del mondo, gli stessi che sono anti-islamici da una parte ma dall' altra incentivano l' immigrazione islamica, vogliono un trionfo del fondamentalismo islamico.
Vogliono una rivolta dell' europa per giustificare futuri massacri. Stanno preparando il campo.

jumpingjackflash


Offline Frusta

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Re:Gheddafi vs coalizione internazionale: è guerra!
« Risposta #65 : Martedì 26 Agosto 2014, 21:09:50 »
Embè, un applauso a MCM a questo punto ci vuole.
P.s
E' istruttivo ogni tanto andare a rileggersi mpò de robba vecchia  8)
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline MCM

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Re:Gheddafi vs coalizione internazionale: è guerra!
« Risposta #66 : Venerdì 29 Agosto 2014, 11:07:45 »
La Libia, paese ora ridotto allo macerie e allo stato brado dal terrorismo internazionale guidato da Usa, Israele e UE, con Gheddafi era un modello per tutta l' Africa.
Il colonnello, che per esempio a differenza di Saddam, era anche relativamente mite nel trattare gli oppositori politici (che in quei paesi sono quasi sempre oppositori militarmente addestrati, spesso da potenze estere e quindi per forza di cose vanno combattuti con fermezza), aveva fatto della Libia un paese all'avanguardia, capace di candidarsi come stato ospitante (insieme alla Tunisia) del mondiale del 2010.

Oggi in Libia il campionato di calcio è sospeso da tempo , ma in generale non esistono oramai più neppure le condizioni per poter parlare di una nazione.

I responsabili di questo scempio verranno cancellati dalla storia. Su questo io ho pochi dubbi.

Giglic

Re:Gheddafi vs coalizione internazionale: è guerra!
« Risposta #67 : Venerdì 29 Agosto 2014, 11:38:32 »
...guidato da Usa, Israele e UE, ...

tutti che hanno sottoscritto la "laicissima" Dichiarazione dei diritti dell'uomo. Frusta, come fai ad essere d'accordo con MCM e con chi non vuole (come la Libia di Gheddafi) firmare quella carta?

Per MCM: posso comprendere il tuo punto di vista, tu (forse nel 1985 eri piccino) non ricordi che il "mite" Gheddafi fu l'unico che fece, dalla fine della II guerra mondiale, un deliberato atto di guerra contro l'Italia. Per tutta risposta quel gran genio di Craxi fece Sigonella (che cialtrone, diomio)

Offline MCM

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Re:Gheddafi vs coalizione internazionale: è guerra!
« Risposta #68 : Venerdì 29 Agosto 2014, 11:50:36 »
Quanto da me espresso è semplicemente realtà, non opinione.
I tuoi "firmatati" sono criminali di guerra senza scrupoli conclamati.

Ma come si può anche solo pensare di controbattere ad uno che, di fronte allo scempio della Libia, della Yugoslavia, dell'Iraq, della Palestina...mi parla di sottoscrizione di pezzi di carta?.
Mi prendi per il culo.
O sei in malafede o mi prendi per il culo.

Offline Frusta

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Re:Gheddafi vs coalizione internazionale: è guerra!
« Risposta #69 : Venerdì 29 Agosto 2014, 12:35:26 »
tutti che hanno sottoscritto la "laicissima" Dichiarazione dei diritti dell'uomo. Frusta, come fai ad essere d'accordo con MCM e con chi non vuole (come la Libia di Gheddafi) firmare quella carta?

Per MCM: posso comprendere il tuo punto di vista, tu (forse nel 1985 eri piccino) non ricordi che il "mite" Gheddafi fu l'unico che fece, dalla fine della II guerra mondiale, un deliberato atto di guerra contro l'Italia. Per tutta risposta quel gran genio di Craxi fece Sigonella (che cialtrone, diomio)

Giglic, non puoi mischiare mele e pere per puro prurito di polemica.

Mele) Che i musulmani si siano fatta una una Dichiarazione dei diritti dell'uomo adattandola alla loro sharia vuol dire semplicemente che con te non ci si vogliono mischiare e che la tua idea di integrazione (qualunque sia) nei loro confronti deve tener conto di questo fatto.

Pere) Che Gheddafi e Saddam non siano stati dei fior di galantuomini è un conto, che la loro deposizione abbia scaraventato in un abisso libici ed irakeni abbandonandoli nelle mani dei criminali che sappiamo e destabilizzando tutto quel popò di mondo che vediamo è un altro.

P.s.
Ma te se devono pefforza spiegà stecose, non ci arrivi da solo?

Poi se vogliamo parlare dei danni fatti dagli ammerekani negli ultimi sessant'anni dovunque abbiano messo le mani parliamone, che ci costa?
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Giglic

Gheddafi vs coalizione internazionale: è guerra!
« Risposta #70 : Venerdì 29 Agosto 2014, 13:07:52 »

Giglic, non puoi mischiare mele e pere per puro prurito di polemica.

Mele) Che i musulmani si siano fatta una una Dichiarazione dei diritti dell'uomo adattandola alla loro sharia vuol dire semplicemente che con te non ci si vogliono mischiare e che la tua idea di integrazione (qualunque sia) nei loro confronti deve tener conto di questo fatto.

Pere) Che Gheddafi e Saddam non siano stati dei fior di galantuomini è un conto, che la loro deposizione abbia scaraventato in un abisso libici ed irakeni abbandonandoli nelle mani dei criminali che sappiamo e destabilizzando tutto quel popò di mondo che vediamo è un altro.

P.s.
Ma te se devono pefforza spiegà stecose, non ci arrivi da solo?

Poi se vogliamo parlare dei danni fatti dagli ammerekani negli ultimi sessant'anni dovunque abbiano messo le mani parliamone, che ci costa?

Sei fantastico. Rispondi sempre insultando. Ti adoro. Poi con calma mi dici chi salvate, tu e il tuo ego.


MCM: la prima frase non era per te, era la seconda. Qui a Roma diciamo: "a sandokan, ariponi la scimitarra" :-)

Offline Frusta

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Re:Gheddafi vs coalizione internazionale: è guerra!
« Risposta #71 : Venerdì 29 Agosto 2014, 14:01:45 »
Sei fantastico. Rispondi sempre insultando. Ti adoro. Poi con calma mi dici chi salvate, tu e il tuo ego.
Ma te ed il tuo, ovviamente.
P.s.
Ma possibile che tu ti debba ritenere sempre insultato qualsiasi cosa io scriva?
Ti dovessi insultare davvero (come fai tu spesso con me) che succederebbe?
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline DinoRaggio

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Re:Gheddafi vs coalizione internazionale: è guerra!
« Risposta #72 : Venerdì 29 Agosto 2014, 14:17:20 »
Sulla Libia, articolo di Lorenzo Cremonesi sul Corriere della Sera

http://www.corriere.it/reportages/esteri/2014/libia/

Libia tre anni dopo

Testo di Lorenzo Cremonesi
Foto di Mads Nissen / Berlingske / Prospekt

I recenti successi della nazionale di calcio libica alla Coppa d’Africa non bastano per nascondere la triste realtà di un Paese ancora gravemente destabilizzato dall’incapacità di costruire una via solida al dopo-Gheddafi. A tre anni dalla rivoluzione garantita dall’ombrello Nato, la Libia resta impantanata in una crisi profonda. Uno Stato dal governo centrale debolissimo, diviso da lotte tribali feroci; lacerato dall’anima araba contrapposta a quella africana; spaccato tra Cirenaica, Tripolitania e Fezzan sahariano; soprattutto incapace di assorbire oltre 1.700 differenti milizie armate pronte a farsi la guerra per un nonnulla.

Un luogo privo di identità comune, dove tanti vorrebbero primeggiare nella consapevolezza che se si riuscisse a mettere finalmente in sicurezza e piena efficienza il sistema dell’esportazione di gas e petrolio sarebbero poi le entrate di valuta pregiata dall’estero a garantire un alto livello di vita. Ma dove nessuno è però ancora riuscito a raccogliere il consenso sufficiente per primeggiare. Gli eventi recenti non rassicurano affatto. In Cirenaica, specie a est di Bengasi, i gruppi radicali islamici fanno da padrone. La cittadina costiera di Dernah è considerata off limits dagli stranieri. La presenza di elementi pro Al Qaeda, persino in lotta con i Fratelli Musulmani di ispirazione egiziana, costituisce una minaccia costante per i tecnici delle compagnie petrolifere arrivati dall’estero.

Banditismo e fanatismo religioso si alimentano e sovrappongono a vicenda nella totale assenza di ordine pubblico. Ne è stata riprova il recente rapimento di due italiani che lavoravano a Dernah, liberati solo dopo il veloce intervento degli uomini dei servizi inviati da Roma e sembra grazie al pagamento di un forte riscatto. I pochi funzionari dello Stato centrale che osano reagire vengono metodicamente assassinati nella massima impunità. Più a ovest, verso le regioni centrali attorno a Sirte che restano il bastione delle tribù più fedeli al clan Gheddafi, rabbia, frustrazione e desiderio di riscatto sono di casa e vengono rafforzati dalla dura repressione tutt’ora praticata con pugno di ferro specialmente per volere dei più bellicosi tra i miliziani provenienti da quella che è ormai a tutti gli effetti la città Stato indipendente di Misurata. Anche sulle montagne di Nafusah, roccaforte di quelle stesse tribù berbere (gli amazig, come vengono chiamati in loco) che lanciarono l’attacco decisivo su Tripoli nell’agosto 2011, tira aria di autonomia separatista. I dirigenti berberi sono ben decisi a prendersi ciò che il verticismo accentratore e autoritario di Gheddafi aveva impedito a suon di arresti, punizioni collettive e persino assassinii: la libertà di parlare la loro lingua, assieme a scuole, istituzioni culturali, gestione dell’economia e dell’ordine pubblico assolutamente indipendenti.

Le conseguenze di questo mosaico di forze centrifughe si riverberano nella paralizzante incertezza che domina a Tripoli. Il 7 febbraio doveva sciogliersi il governo in vista di elezioni anticipate. Ma di fatto è rimasta in piedi la coalizione di minoranza guidata dal primo ministro Ali Zidan. Scelto dopo infinite trattative seguite alle elezioni parlamentari del 7 luglio 2012, Zidan è costretto a navigare a vista e in posizione di estrema debolezza da quando il fronte islamico è passato all’opposizione. Segno tangibile della sua impotenza è stato il rapimento durato alcune ore subito prima dell’alba il 10 ottobre scorso.

Ora si paventano possibili attentati e scontri di piazza in occasione delle celebrazioni di questo terzo anniversario della rivoluzione del 17 febbraio. Tre giorni dopo dovrebbero invece finalmente tenersi le elezioni nazionali per scegliere i 58 membri dell’assemblea costituente. In realtà avrebbero dovuto essere 60, ma l’astensione già dichiarata dei berberi toglie due deputati dalla quota prevista. “Meglio tardi che mai”, esclamano gli ottimisti. Eppure domina lo scetticismo. Due anni fa la prospettiva di una nuova costituzione democratica e rispettosa delle minoranze, la prima dopo il mezzo secolo di dittatura all’ombra del “Libro Verde” della Jamahiriha, eccitava ed incuriosiva corroborando un generale e speranzoso vento di attività partecipativa. Ora non più. Solo un milione dei circa due e mezzo degli aventi diritto al voto si sono registrati. Non è escluso che in questo contesto gli eletti alla costituente rinviino i lavori.

Originariamente si sperava che già a giugno potessero presentare il loro documento e sottoporlo al referendum popolare. Ma adesso si presenta la prospettiva di votare prima parlamento e presidente. E solo in un secondo tempo deliberare la nuova costituzione.“Siamo come sospesi. Il Paese è in mezzo al guado. Sono forse possibili progressi verso la pacificazione interna. Ma neppure si può escludere il precipitare nel vortice di violenze e attentati”, sostengono tra i circoli diplomatici occidentali a Tripoli.

Qui l’assassinio dell’ambasciatore americano John Christopher Stevens assieme a quattro connazionali il 12 settembre 2012 nel consolato Usa di Bengasi ha lasciato un segno profondo. Oggi sono le stesse rappresentanze straniere in Libia a suggerire agli uomini d’affari dei loro Paesi di limitare al massimo gli spostamenti. Regioni meridionali e orientali sono altamente sconsigliate. I giovani che si rivoltarono nel 2011 erano certi in cuor loro che tre anni dopo la situazione sarebbe stata infinitamente migliore. Ma oggi regna forte il sentimento della disillusione. Ne sono un simbolo tangibili i grafici dell’estrazione di barili di petrolio. Un dato seguito con trepidazione anche dai dirigenti dell’Eni. Non è un caso che proprio a Roma sia programmata per il 6 marzo un’importante riunione volta a rilanciare il futuro del Paese. Un anno fa, prima del blocco estivo di terminali e oleodotti vittime dell’anarchia trionfante tra le milizie super armate grazie ai vecchi arsenali dell’ex dittatura, la Libia estraeva ben oltre un milione di barili quotidiani. Poi si scese a circa 300.000. Ultimamente la quota è risalita a 650.000 barili, secondo i dati forniti dalla Bloomberg (comunque solo il 42 per cento delle medie nel decennio precedente la morte di Gheddafi). E il trend resta positivo al momento. Ma sono successi effimeri. Sono sufficienti pochi commando armati per ricordare l’estrema caducità del sistema. Solo la pacificazione interna e il monopolio della forza nelle mani dello Stato centrale potranno garantire che la stabilità si sostituisca al caos.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)