Autore Topic: rischio fusione nucleare  (Letto 13747 volte)

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Aquilotta del Nord

Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #80 : Martedì 15 Marzo 2011, 22:40:11 »
(ilfattoquotidiano.it)

"......Cinquecento centri europei specializzati nel trapianto di midollo osseo sono stati allertati affinché siano pronti a trattare pazienti esposti a radiazioni in Giappone......"

 :( :( :( :( :( :( :( :(

Ho il cuore gonfio di pena, per loro, per noi tutti.

Offline Chuncho

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Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #81 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 04:06:50 »
Giuseppe erricchiello, 26 anni, fa il pizzaiolo nella capitale giapponese

Peppe, l'ultimo italiano rimasto a Tokyo
Martedì mattina la telefonata dell'ambasciatore:
«Ormai sei rimasto da solo, ti prego scappa»

MILANO - «Peppe, sei l’ultimo italiano rimasto a Tokyo. Ti prego, scappa». Inizia così la telefonata dell’ambasciatore italiano in Giappone, ricevuta questa mattina da Giuseppe Erricchiello, in arte Peppe, pizzaiolo nato 26 anni fa ad Afragola, vicino a Napoli, e residente a Tokyo da cinque anni.

 
Peppe nella sua pizzeria
Peppe è un mio amico. Peppe è uno dei molti che hanno fatto grande l’Italia all’estero. L’ho conosciuto in uno dei miei viaggi in Giappone, ho mangiato la sua pizza ed ho ascoltato la sua storia. Una storia che mi ha fatto comprendere il valore, il coraggio, la dolcezza e la straordinaria semplicità di questo ragazzo dal naso partenopeo. Peppe non padroneggia un italiano perfetto e l’inflessione dialettale è predominante, ma ciò che dice e racconta arriva sempre dritto al cuore: aveva circa 20 anni quando venne accoltellato perché - sembra impossibile, ma è storia di oggi - si era innamorato di una ragazza di cui non doveva innamorarsi. Era stato avvertito del rischio della sua scelta, ma le motivazioni che gli erano state fornite erano impossibili da comprendere per un ragazzino della sua età. Peppe rimane qualche mese in coma e al suo risveglio chiede aiuto a sua nonna, la donna che lo ha cresciuto: «Nonna, io non voglio rimanere in Italia, ho paura. La cosa che so fare meglio di tutte è la pizza. Secondo te, qual è il Paese dove piace di più la pizza?». La nonna rispose che le pareva che ai giapponesi la pizza piacesse, e Peppe, raccolto tutto il suo denaro, parte da solo per Tokyo, città dove inizia immediatamente a lavorare. Come garzone, aiuto cuoco e poi, finalmente, come pizzaiolo.

Pizza dopo pizza, ristorante dopo ristorante, Peppe in soli cinque anni riesce ad avere una pizzeria tutta sua – che ha chiamato La Bicocca - e a fare breccia nel cuore della gente della città, che lo ama. Oggi, o meglio, sino allo scorso venerdì, Peppe era diventato un personaggio pubblico: andava nelle scuole ad insegnare ai bambini giapponesi a fare la pizza napoletana; era a fare ospitate sulla televisione nazionale per raccontare i segreti del suo impasto; era all’ambasciata italiana, a fondare l’associazione dei pizzaioli napoletani in Giappone. E tutte le sere nel suo locale, a lavorare sodo, sempre, fino a tarda notte.

Oggi Peppe è l’ultimo italiano rimasto a Tokyo, tutti gli altri sono già tornati in Italia o si sono spostati in altre città del Giappone. Ha paura, ma non vuole andarsene. Non vuole scappare dalla città che lo ha accolto, non vuole abbandonare la gente che gli vuole bene. L’ho chiamato questa mattina per sentirlo, per sapere come e dove stesse vivendo queste incredibili ore, e l’ho trovato ancora a Tokyo. «Venerdì è stata durissima: ho avuto il tempo di pregare, di chiedere scusa per tutti i miei peccati e ho chiuso gli occhi pensando che tutto sarebbe sparito. Poi ho riaperto gli occhi e tutto era ancora lì, ma era caduto per terra. Stamattina mi ha chiamato l’Ambasciatore per dirmi di andare via subito, che è pericoloso. Ma mi dispiace lasciare questa gente. Se non faccio io la pizza, nessuno va più al ristorante. La città è vuota, per le strade non c’è più nessuno: sono tutti chiusi nelle case. I negozi sono serrati e gli alimentari non hanno più nulla da vendere, in alcune zone della città non c’è l’acqua e l’elettricità funziona solo ogni tanto. Sembra di essere in una città fantasma». Proprio ieri la moglie di Peppe, che si è sposato con una bella ragazza giapponese, ha scoperto di essere incinta e lui, fiero, mi ha detto che diventerà papà. E questo è l’unico motivo per cui Peppe oggi prenderà un treno e si sposterà per qualche giorno nel sud del Giappone. «Ma voglio tornare, perché la mia vita è tutta in questa città».

Massimo Triulzi
15 marzo 2011
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Questo peppe non e' l'ultimo. Tutti i lavoratori del Maggio fiorentino, andati in Giappone per fare 2 opere sono ancora li'. Hanno chiesto al governo di portarli in Italia, ma il governo si e' rifutato perche' secondo loro non c'e' ancora un'emergenza (cosi' non pagano) ed il teatro non vuole pagare il rientro, ma sembra che domani torneranno lo stesso.
Cosi' dice Repubblica, ma ho parlato con una di loro ed ancora non si sa nulla.
http://firenze.repubblica.it/cronaca/2011/03/15/news/i_lavoratori_del_maggio_bloccati_a_tokyo-13623004/

zorba

Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #82 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 07:00:34 »
A proposito degli artisti del Maggio Fiorentino, ho sentito proprio stamane al Gr1 che il Comune di Firenze, in persona del sindaco Renzi, si è attivato sborsando svariate migliaia di euro per organizzare mi pare 3 voli charter per riportare tutti i componenti in Italia, andando così ben al di là delle prerogative dell'amministrazione locale, vista l'immobilità delle autorità governative.

jumpingjackflash

Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #83 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 08:52:16 »
incendio nel reattore n.4 e nuova scossa di terremoto
http://bit.ly/eg3cOO

Offline Andre

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Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #84 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 10:07:24 »
A proposito degli artisti del Maggio Fiorentino, ho sentito proprio stamane al Gr1 che il Comune di Firenze, in persona del sindaco Renzi, si è attivato sborsando svariate migliaia di euro per organizzare mi pare 3 voli charter per riportare tutti i componenti in Italia, andando così ben al di là delle prerogative dell'amministrazione locale, vista l'immobilità delle autorità governative.

il direttore d'orchestra aveva di fatto "obbligato" ad inizio settimana l'orchestra a restare sino al giorno di concerto

poi si sono mossi i sindacati, e credo che ormai il loro rientro sia certo, posto aereo permettendo
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

jumpingjackflash

Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #85 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 10:32:25 »

***KYODO: NEWS ADVISORY: Radiation of 1,500 microsievert per hour as of 4 p.m. near nuke plant: Edano (18:12)***


(minkia!!)

jumpingjackflash

Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #86 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 10:42:09 »
***KYODO: NEWS ADVISORY: Gov't asks nationwide municipalities to accept evacuees: Edano (18:22)***

porgascogne

Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #87 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 10:53:59 »
Continueremo quindi a usare l'energia disponibile in grandi quantità, su questo non ci sono dubbi: l'idea che si rinunci a una fonte come il nucleare è impensabile. Nel frattempo, continueremo a cercare nuove fonti: c'è da risolvere ancora qualche problemino, visto che anche un massiccio sviluppo delle fonti alternative non sembra permettere di mantenere la qualità di vita e le abitudini occidentali. E' possibile che dovremo rivedere pesantemente il nostro stile di vita attuale, e non vedo come questo possa accadere senza gravi sconvolgimenti politici e sociali. Tra una quindicina d'anni sarà consumata la metà del petrolio esistente sul pianeta, e saranno dolori.

due cose

primo: è giusto quando dici che bisognerà rivedere pesantemente il nostro stile di vita attuale; l'altra settimana, in un convegno al quale ho partecipato, il presidente di esso italia ha ipotizzato che senza un efficientamento delle reti di trasmissione e del risparmio energetico che salga presto fino al 70%, abbiamo 15, max 20 anni di questo tenore di vita...dopodiché, il crollo...nel senso che saremo talmente energivori che non riusciremo più a mantenere questo stile di vita, mica che spariremo, eh...capirai da te, però, che la pezza calla del nucleare anche se fosse non arriverebbe mai in tempo e, semmai, lo farebbe a costi improponibili (qui nessuno si sta ponendo il problema di quanto costerebbero le centrali, oltre al loro costo intrinseco e di carburante, in termini di mancato gettito fiscale - a causa delle detrazioni quasi totali che le regioni/province/comuni vorrebbero applicate per digerire la centrale vicino casa - o dei costi sociali aumentati - esercito, polizia anti sommossa, scontri, cause, detenzioni, cure mediche post scontri, ecc - )

secondo: non è vero che tra 15 anni sarà consumata la metà del petrolio esistente nel pianeta...solo in kazakstan (kashagan) a partire dal 2013 si estrarranno i 13 miliardi di barili del giacimento e, udite udite, nelle sabbie bituminose di Athabasca (Alberta - Canada) ci sono stimati 1,7 migliaia di miliardi di barili...insomma, hai ragione nel dire, collegato al punto di cui sopra, che dovremmo rivedere le nostre abitudini, però non sta finendo fidati...senza parlare delle teorie abiogene dei russi o del riempimento di giacimenti che sembravano quasi esitinti (tipo quello nel golfo del messico di Eugene Island)

 :)

CiPpi

Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #88 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 11:51:53 »
che siamo sull'orlo di un possibile collasso del sistema causa risorse energetiche e' abbastanza chiaro a chiunque sia informato, seriamente, sull'argomento.

quale la soluzione dipende da cosa si vorra' fare e come sara' possibile.

ovvio, ad esempio, che potremo utilizzare il petrolio delle sabbie bituminose, cosi come raschiando i tanti giacimenti finora sfruttati al minimo.

o il nucleare o le rinnovabili.

ma a cio' corrispondera' un aumento del prezzo del greggio dovute alla maggiore lavorazione, appunto per 'pulire' il petrolio dalle sabbie, e al maggiore sforzo per arrivare li dove nessun uomo e' mai giunto finora (cit.), per le maggiori precauzioni necessarie, tra scorie e radiazioni, e sviluppo di tecnologie, non solo per il fotovoltaico.

il punto e' sempre e comunque non tanto la disponibilita', ossia quello che c'e' in giro, quanto la accessibilita', cioe' la possibilita' di acquistare cio' che c'e' in giro.

quando negli anni 70 furono scoperti i giacimenti del mare del Nord non siamo diventati piu' ricchi, nonostante tutto cio' che puo' sembrare guardando agli ultimi 30 anni.

semplicemente il greggio, i suoi derivati sono diventati molto piu' economici, rendendo piu' facilmente abbordabile l'economia basata sull'uso del petrolio da parte di un maggior numero di persone.

ed il futuro come il passato sara' modellato proprio sulla capacita' di acquisto.

capacita' di acquisto che, a mio avviso, sta diminuendo enormemente.

RobCouto

Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #89 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 12:00:15 »
Mah, ho letto stime secondo le quali finora sono stati consumati 1.000 miliardi di barili, e che la disponibilità è ancora di 1.600 miliardi di barili. In base al consumo ATTUALE, pari a circa 100 milioni di barili al giorno, fanno meno di 50 anni. Questa stima tiene già conto della scoperta di un enorme giacimento in Brasile (dice che rivedono la loro politica nucleare: grazie arca, ma possibile che 'sti giornalisti non siano in grado di andare oltre la lettura dell'Ansa?), di quello in Canada non sapevo, ma ho idea che appartenga a quella categoria di giacimenti che un tempo non si sfruttavano, perché l'estrazione era più complicata e il petrolio meno "puro": anche questi sono stati reinseriti nelle stime, perché sarà giocoforza sfruttarli: naturalmente con costi ben più elevati di quelli attuali. Le teorie abiogene le lascerei perdere, in mancanza di riscontri concreti, al momento inesistenti.

Vent'anni fa, più o meno, lessi un'altra stima sui combustibili fossili rimanenti, che parlava di disponibilità in TEP (tonnellate equivalenti di petrolio) per circa 140 anni.

Secondo alcuni studiosi il superamento del consumo della metà della disponibilità di un bene comporta un salto di qualità psicologico fondamentale: i prezzi saliranno e con loro la tendenza ad accaparrarsi scorte e controllare le sorgenti. Ne vedremo delle belle, i 15-20 di cui parli sono abbastanza veritieri, secondo me.

Sul nucleare ho letto stime che ne valutano la durata in 50 anni, ma anche in 300: e perfino in 2000, ma in questo caso in base a un'ipotesi di sviluppo non ancora verificata.

Il petrolio e i fossili in generale hanno una prerogativa che li rende insostituibili: permettono di stipare, trasportare e disporre di enormi quantità di energia, in uno spazio limitato e molto rapidamente: questo non è possibile con nessun altro tipo di fonte.

Il fotovoltaico non può essere calato come un asso vincente sul tavolo: il suo utilizzo introduce diversi problemi che andranno affrontati e risolti. La rete elettrica è - giustamente - fatta di tanti anelli interconnessi sul lato MT/AT: i generatori, che fanno parte dell'anello visto che possono essere posti in qualsiasi punto dell'impianto, concentrano la produzione in "punti" molto compatti, quali possono essere una centrale termoelettrica o una idroelettica. O una nucleare.

La distribuzione in BT, invece, è di tipo radiale: come un tubo grosso all'inizio che si restringe man mano che serve gli utenti. Il massiccio ricorso al fotovoltaico, quindi, è incompatibile con la rete elettrica: che può sostenere (visto che il generatore è alla fine dell'impianto) un certo numero di impianti, ma non più di tanti: non si può immettere troppa acqua dalla parte stretta del tubo. Tuttavia l'interconnessione rimane necessaria: l'energia elettrica non si può mettere da parte (salvo che in minime quantità e a costi enormi, anche sotto il profilo dell'inquinamento) e l'interconnessione resta indispensabile: uno può essere ecologico quanto gli pare ma di notte la luce continuerà ad accenderla, secondo me. Sui costi del fotovoltaico inciderà di brutto insomma, prima o poi, il rifacimento integrale della rete elettrica: non è uno scherzetto da poco. C'è anche da dire che il fotovoltaico e i biocarburanti (sennò gli autoveicoli come marceranno?) sottrarrano enormi spazi all'agricoltura, che resta però indispensabile perché l'umanità prima di tutto avrà bisogno di mangiare, e pare già che i conti non tornino: non c'è abbastanza spazio per la soja da trasformare in gasolio e quella ad uso alimentare. I problemi sono enormi e complessi, quindi, col fotovoltaico a mio avviso siamo a livello di sacrosanti, propedeutici esperimenti, non certo di soluzione.

Offline AlenBoksic

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Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #90 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 12:10:07 »
la pezza calla del nucleare anche se fosse non arriverebbe mai in tempo e, semmai, lo farebbe a costi improponibili (qui nessuno si sta ponendo il problema di quanto costerebbero le centrali, oltre al loro costo intrinseco e di carburante, in termini di mancato gettito fiscale - a causa delle detrazioni quasi totali che le regioni/province/comuni vorrebbero applicate per digerire la centrale vicino casa - o dei costi sociali aumentati - esercito, polizia anti sommossa, scontri, cause, detenzioni, cure mediche post scontri, ecc - )

In un paese come il nostro in cui la metà dei soli edifici scolastici ha più di un secolo investendo le risorse destinate al nucleare (che poi in questi tre anni - more solito - profluvio di annunci e dichiarazioni ma fatti zero spaccato) nell'efficenza energetica degli edifici pubblici si otterrebbe un risparmio energetico nettamente maggiore e si farebbe lavorare molta più gente in tutta la penisola: pò s?
Voglio 11 Scaloni

RobCouto

Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #91 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 12:20:43 »
Vorresti abbattere i consumi energetici del 30%, AB? Sarebbe facilissimo: ma stroncheresti anche i profitti di molti privati e il gettito fiscale. A chi conviene, insomma? Il capitalismo è un mostro che cresce da una parte mentre divora sé stesso dall'altra.

Offline AlenBoksic

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Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #92 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 12:27:38 »
Questo è vero,
però credo che nel caso sopra a rimetterci sarebbero i grandi gruppi che si avvantaggiano di grandi opere come le centrali nucleari facendo la parte del leone nelle relative commesse, piuttosto che il gettito fiscale che invece ne trarrebbe giovamento visto la mole dei lavori sarebbe molto più sostanziosa e diffusa.
Voglio 11 Scaloni

Offline MCM

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Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #93 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 12:42:30 »

***KYODO: NEWS ADVISORY: Radiation of 1,500 microsievert per hour as of 4 p.m. near nuke plant: Edano (18:12)***


(minkia!!)

Microsievert...
sono 1,5 MILLIsievert

Intanto finalmente un bell' articolo sul Corriere della Sera.
Parla uno scienziato che ci dice perchè è folle rinunciare la nucleare.(oggi quei pazzi di repubblica intervistano un tipo che parla che da noi va fin troppo bene il gas...)
http://www.corriere.it/cronache/11_marzo_16/boncinelli_alternativa_inesistente_c54e3890-4fb0-11e0-acff-d18cea4068c4.shtml


Ieri ho sentito Casini dire cose molto sensate, ricordando che lo sviluppo tenologico è di per sè un pò rischioso.

Cazzo ho pensato...per fortuna che ci danno degli oscurantisti a noi un pochetto conservatori....

Offline cartesio

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Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #94 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 12:51:33 »
Un dato su ciò che stava già accadendo prima dell'incidente.

Da http://ecoalfabeta.blogosfere.it/2009/07/produzione-nucleare-in-calo-per-il-secondo-anno-di-fila.html (articolo del 2009)

Per il secondo anno consecutivo, la produzione mondiale di energia elettrica da fonte nucleare è in calo (fonte BP); la diminuzione è stata di 55 TWh nel 2007 (-2%) e di 13 TWh nel 2008 (-0,5%). Per il 2009 è possibile stimare un'ulteriore perdita di altri 15 TWh. (1)

Nella storia del nucleare la produzione è calata soltanto nel 1997 e nel 2003, ma non era mai avvenuto che perdesse colpi per due ( e forse tre) anni di fila. Dal grafico qui sopra (che mostra la variazione annua nella produzione di energia nucleare) vediamo che non si tratta di un incidente di percorso, ma di un trend negativo di lungo periodo che è cominciato proprio nel 1986, l'anno di Chernobyl.

Il record negativo spetta al Giappone, che ha prodotto 25 TWh in meno nel 2007 e altri 27 in meno nel 2008.  Il paese del Sol Levante paga lo scotto di aver voluto costruire centrali nucleari in un territorio altamente sismico. La centrale di Kasiwazaki (il più grande impianto del mondo, con 7 reattori) , colpita dal terremoto terremoto nel 2007, è tuttora fuori uso.

Performance molto negativa anche per il Regno Unito (vedi Il tramonto del nucleare inglese) a causa di impianti vecchi che devono chiudere i battenti uno dopo l'altro.

La produzione è in diminuzione anche per USA, Messico, Finlandia, Francia, Belgio, Svezia, India e Pakistan. Unica eccezione significativa, la Cina che ha aumentato la sua produzione di 6 TWh.

E' appena il caso di ricordare che nel periodo 2007-2008, l'energia eolica ha prodotto ben 95 TWh in più rispetto agli anni precedenti (2) , cioè quello che è stato perso con il nucleare è stato più che rimpiazzato dalle rinnovabili.

(1) La stima è stata effettuata sui dati dell'ultimo rapporto IEA. Nel periodo gennaio - aprile 2009, la produzione nucleare dei paesi OECD è calata di circa 4 TWh rispetto allo stesso periodo del 2008. Se il trend dovesse continuare, il calo annuo sarebbe di 12 TWh. Poichè i paesi  OECD nel 2008 hanno contribuito per il 78% del totale, se il trend fosse comune anche agli altri paesi, la perdita arriverebbe a 15 TWh.

(2) I dati per il 2006 e il 2007 sono in Wikipedia , mentre i dati per il 2008 si trovano in Wind-works.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

Offline MCM

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Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #95 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 12:59:05 »

Offline jegue98

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Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #96 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 13:08:10 »
Intanto su SKY dicono che dalle rilevazioni che alcuni tecnici hanno fatto sul tetto dell'ambasciata italiana a Tokio risulta che la capitale nipponica è meno radioattiva di Roma!
Never change the way you are...

Offline MCM

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Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #97 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 13:23:35 »
Intanto su SKY dicono che dalle rilevazioni che alcuni tecnici hanno fatto sul tetto dell'ambasciata italiana a Tokio risulta che la capitale nipponica è meno radioattiva di Roma!

Io sono a 600 km :P

però c' ho le centrali atomiche svizzere, slovene, francesi e tedesche sotto al culo...
Me devo preoccupà? ;D

Offline Chuncho

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Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #98 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 13:29:51 »
A proposito degli artisti del Maggio Fiorentino, ho sentito proprio stamane al Gr1 che il Comune di Firenze, in persona del sindaco Renzi, si è attivato sborsando svariate migliaia di euro per organizzare mi pare 3 voli charter per riportare tutti i componenti in Italia, andando così ben al di là delle prerogative dell'amministrazione locale, vista l'immobilità delle autorità governative.
vero!
il direttore d'orchestra aveva di fatto "obbligato" ad inizio settimana l'orchestra a restare sino al giorno di concerto

poi si sono mossi i sindacati, e credo che ormai il loro rientro sia certo, posto aereo permettendo
questo non l'avevo sentito.

Se il governo dochiarava l'emergenza doveva pgare il rientro, invece non lo hanno fatto e con i tagli al Fus il Teatro non ha troppi soldi per affittare uno o due aeri. Comunque sembra che oggi o domani partono.

Offline Il lodolaio

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Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #99 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 13:30:16 »
Dagospia:

LE TESTE D’ATOMO TRABALLANO, MA PER FORTUNA SCENDE IN CAMPO IL CORRIERE CHE FA IL SOLITO FINTO ESERCIZIO DI TERZISMO SCHIERANDO DUE “ESPERTI” SU POSIZIONI DIVERSE. A DIFENDERE L’ATOMO INVITA EDOARDO BONCINELLI. PER SCRIVERE (SCRIVERE?) CONTRO INGAGGIA ADRIANO CELENTANO. VI PIACE VINCERE FACILE, EH?
Oh vivacchiare...