Autore Topic: rischio fusione nucleare  (Letto 13744 volte)

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CiPpi

Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #100 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 13:33:07 »
Mah, ho letto stime secondo le quali finora sono stati consumati 1.000 miliardi di barili, e che la disponibilità è ancora di 1.600 miliardi di barili. In base al consumo ATTUALE, pari a circa 100 milioni di barili al giorno, fanno meno di 50 anni. Questa stima tiene già conto della scoperta di un enorme giacimento in Brasile (dice che rivedono la loro politica nucleare: grazie arca, ma possibile che 'sti giornalisti non siano in grado di andare oltre la lettura dell'Ansa?), di quello in Canada non sapevo, ma ho idea che appartenga a quella categoria di giacimenti che un tempo non si sfruttavano, perché l'estrazione era più complicata e il petrolio meno "puro": anche questi sono stati reinseriti nelle stime, perché sarà giocoforza sfruttarli: naturalmente con costi ben più elevati di quelli attuali. Le teorie abiogene le lascerei perdere, in mancanza di riscontri concreti, al momento inesistenti.

Vent'anni fa, più o meno, lessi un'altra stima sui combustibili fossili rimanenti, che parlava di disponibilità in TEP (tonnellate equivalenti di petrolio) per circa 140 anni.

Secondo alcuni studiosi il superamento del consumo della metà della disponibilità di un bene comporta un salto di qualità psicologico fondamentale: i prezzi saliranno e con loro la tendenza ad accaparrarsi scorte e controllare le sorgenti. Ne vedremo delle belle, i 15-20 di cui parli sono abbastanza veritieri, secondo me.

Sul nucleare ho letto stime che ne valutano la durata in 50 anni, ma anche in 300: e perfino in 2000, ma in questo caso in base a un'ipotesi di sviluppo non ancora verificata.
....

il discorso delle stime e' un di per se' complesso e poco affidabile.

certo e' buono per farci un idea ma, come si vedra' nelle prossime righe, troppo suscettibile a fattori non scientifici che e' come parlare di plusvalenza di un giocatore non ancora venduto.

questo perche' le stime, alla fonte, sono basate su dati messi a disposizione di chi il fossile lo sfrutta.

l'intera sezione scientifica di ricerca e scoperta di giacimenti e' al soldo diretto dei colossi dell'industria.

ecco quindi che un giacimento scoperto 30 anni fa che mostrava un ritorno solo ad un prezzo non inferiore ai 100 dollari al barile veniva considerato inutile e difficilmente andava a far parte delle stime, e poteva:

- o essere dimenticato, fino a quando magari un'altra compagnia lo ri-scopriva in periodo come quello degli ultimi anni dove 100 dollari al barile e' un prezzo in linea con il mercato,

- oppure 'nascosto', da chi lo scopriva, per evitare che la competizione si interessasse alla zona e permettere un meglio 'aggancio' con gli esponenti politici ed amministrativi senza avversari. Fino a quando, oggigiorno, il giacimento veniva definitivamente 'scoperto' ed inserito nel gruppo dei dati,

- cosi come un misto delle due sopra.

Allo stesso tempo il consumo attuale, come tutti sanno varia, ma pochi sanno prevedere di quanto, quindi le stime di 50 anni potrebbero cambiare del 70% come del 20% nel giro di 10 anni.

Tanto piu' che se girano meno soldi, ci sono meno consumi e quindi il totale ne risente. O magari no perche' mel frattempo chi invece si puo' permettere di consumare di piu' lo fa tranquillamente.

Insomma, altro che prevedere come arrivera' la Lazio quest'anno :)

In un paese come il nostro in cui la metà dei soli edifici scolastici ha più di un secolo investendo le risorse destinate al nucleare (che poi in questi tre anni - more solito - profluvio di annunci e dichiarazioni ma fatti zero spaccato) nell'efficenza energetica degli edifici pubblici si otterrebbe un risparmio energetico nettamente maggiore e si farebbe lavorare molta più gente in tutta la penisola: pò s?

Questo è vero,
però credo che nel caso sopra a rimetterci sarebbero i grandi gruppi che si avvantaggiano di grandi opere come le centrali nucleari facendo la parte del leone nelle relative commesse, piuttosto che il gettito fiscale che invece ne trarrebbe giovamento visto la mole dei lavori sarebbe molto più sostanziosa e diffusa.

ti faccio due esempi pratici AB.

nel primo caso molti di noi nella giusta eta' degli anta ricordera' quando il vuoto era a rendere.

si comprava la bottiglia, si consumava il contenuto, si restituiva la bottiglia al negoziante, che la restituiva al fornitore, che la riempiva, o faceva riempire, per poi rimetterla in circolo.

chi lavorava in questo circolo era:

chi faceva la bottiglia (una volta)
chi portava la bottiglia a chi la usava per il proprio prodotto (una volta)
chi riempiva la bottiglia (ogni volta quando serviva)
chi trasportava la bottiglia (che viaggiava sempre pieno sia di bottiglie piene o di bottiglie vuote)

e basta.

con un consumo energetico ridotto alla produzione singola della bottiglia, del suo riempimento e del viaggio di consegna e recupero, andata e ritorno.

si e' poi introdotto il vuoto a perdere, per cui:

chi faceva la bottiglia lavorava tutte le volte che il consumatore non rendeva la bottiglia, cois come chi la trasportava a chi la usava per il proprio prodotto.
chi trasportava la bottiglia la dettaglio faceva il viaggio di ritorno a vuoto
mentre le discariche si riempivano di vetro e la materia prima cominicava a scarseggiare.

si e' passato poi al riciclo, per cui oltre a quelli di sopra si sono aggiunti:

chi raccoglie il vetro da riciclare, chi lo divide, chi lo ri-lavora, chi lo distribuisce.

il tutto con un grande aumento del consumo energetico.

si volesse ridurre il consumo energetico, si dovrebbe ritornare al vuoto a rendere quando lavoravano in pochi. (se poi l'esempio vi ricorda una scena de 'Il 5o Elemento' vuol dire che avete capito :) ).

sul gettito fiscale immagina quanti soldi farebbe lo stato imponendo una tassa dell'1% ad una compagnia che ha profitti per un miliardo di euro, e quante persone che guadagnano 20.000 euro l'anno dovrebbero essere tassate al 40% per avere lo stesso gettito.

Offline Il lodolaio

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Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #101 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 13:39:13 »
Miserie italiane.

http://bracconi.blogautore.repubblica.it/?ref=HRER1-1

Con sublime sprezzo del ridicolo, il centrodestra è nuclearista a Roma e no-nuke nelle Regioni. Una specie di federalismo cerebrale, per cui si cambiano opinioni a seconda del dialetto che si parla in loco.

Se potesse, Zaia direbbe che il nucleare è come la monnezza. Sarà anche inevitabile, ma se la mettano in casa gli altri.

Quello che non si capisce è perché i Prestigiacomi che accusano i referendari di strumentalizzare lo tsunami non rivolgano la stessa accusa ai governatori loro amici, che dopo Fukushima hanno cominciato a fare esattamente la stessa cosa.

Forse perché la strumentalizzazione è come la monnezza e l’uranio arricchito. Inevitabile, ma sempre meglio in casa degli altri.
Oh vivacchiare...

Offline lollapalooza

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Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #102 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 13:56:20 »
Impressionante, i terremoti +5M dell'ultima settimana:

Codice: [Seleziona]
http://1.usa.gov/hGrPRY


porgascogne

Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #103 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 14:01:26 »
desertec, ricordateve 'sta parola
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Offline cartesio

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Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #104 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 14:03:42 »
però c' ho le centrali atomiche svizzere, slovene, francesi e tedesche sotto al culo...
Me devo preoccupà? ;D

Neanche te se po' di' che hai un culo che fa provincia!
Deppiù!
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

RobCouto

Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #105 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 14:04:36 »
Intanto su SKY dicono che dalle rilevazioni che alcuni tecnici hanno fatto sul tetto dell'ambasciata italiana a Tokio risulta che la capitale nipponica è meno radioattiva di Roma!

Bisogna vedere cosa hanno misurato, e come. I becquerel, i curie, i sievert, i roentgen, il caxxo che se li frega? Ogni unità ha un significato diverso, e può essere usata come fa comodo.

Offline lollapalooza

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Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #106 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 14:28:55 »
Non manca nulla, nel Giappone settentrionale nevica.

 :-X

Citazione
Da stanotte nelle zone del Giappone settentrionale colpite dal terremoto e dallo tsunami cade la neve, complicando il lavoro di chi smaltisce le macerie e avvia la ricostruzione, come anche la vita già devastata dei sopravvissuti. le temperature nelle province di Iwate, Miyagi e Fukushima sono scese bruscamente vicino allo zero e per domani le previsioni indicano che possano arrivare a meno cinque.

fonte

Poracci.

 :(


Offline AlenBoksic

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Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #107 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 14:43:05 »
...

Facevo un discorso diverso basandomi su la situazione degli edifici scolastici e pubblici in Italia: strutture ottocentesche, prive di qualsiasi forma di centralizzazione (col risultato che lo spegnimento di monitor, stampanti ecc è lasciato alle buone intenzioni del dipendente, quindi centinaia di migliaia di apparecchia lasciati accesi o in standby ogni sera e ogni week),
con infissi fatiscenti, vetri di carta velina quando non rotti, infiltrazioni dai soffitti, pompe di calore e condizionatori antidiluviani, lampadine a risparmio energetico non pervenute ecc ecc,
moltiplicato per centinaia di migliaia (solo le scuole son 60mila).
Credo che si potrebbe fare un grande e proficuo piano di risparmio energetico che a regime frutterebbe assai di più dell'energia prodotta da queste centrali.
Ma è un'idea mia, non so se e da chi sia stato fatto un calcolo del genere.
Sarebbe poi interessante sapere come potrebbe gestire il nucleare (e relative scorie) un paese che non è uin grado di togliere le macerie dal centro aquilano e il pattume da quello napoletano.
Ricordo anche qualche anno addietro, con lo stesso governo attuale, una rivolta a Scanzano dove si era deciso di stoccare le scorie, con conseguente dirottamento delle stesse in Germania.
Voglio 11 Scaloni

jumpingjackflash

Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #108 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 14:46:36 »

porgascogne

Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #109 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 15:04:42 »
Ricordo anche qualche anno addietro, con lo stesso governo attuale, una rivolta a Scanzano dove si era deciso di stoccare le scorie, con conseguente dirottamento delle stesse in Germania.

scanzano ionico: la sola idea di ipotizzare di scegliere tale sito come sito di stoccaggio costò 15 gg di scontri

figuriamoci se avessero deciso di metterci una centrale

CiPpi

Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #110 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 15:06:38 »
...

avevo capito che il tuo discorso era nel dettaglio di edifici fatiscienti e il conseguente risparmio energetico che porterebbe un loro miglioramento.

ma siccome poi concludevi con il discorso che si poteva far lavorare piu' gente rispondevo a questa seconda parte, visto che la prima era abbastanza ovvia :)

il 'caso' che ti esposto mi era venuto in mente tempo fa discutendo sull'argomento energetico come oggi, e personalmente mi sembra abbastanza chiaro che un posto di lavoro alla fine ha un costo energetico, anche per il solo fa guadagnare soldi e quindi consumare prodotti.

considerazioni questa che mettono ancora piu' in luce quanto la nostra societa' sia 'bisognosa' di energia.

CiPpi

Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #111 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 15:16:49 »
desertec, ricordateve 'sta parola
 8)

le cifre che vengono fuori al solo gogglare in giro dell'affare solare in Sahara fanno pensare che forse se ne poteva gia' parlare qualche settimana fa  8)

Offline pisixtynine

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Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #112 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 15:22:02 »
Bisogna vedere cosa hanno misurato, e come. I becquerel, i curie, i sievert, i roentgen, il caxxo che se li frega? Ogni unità ha un significato diverso, e può essere usata come fa comodo.
Già. Una task force composta da sei esperti è arrivata stamattina a Tokyo per misurare i livelli di radioattività. Tra qualche giorno tornano e potrò parlare con uno di loro e sapere esattamente come stanno le cose. Mi pare strano che abbiano già rilasciato comunicati ufficiali comunque.

@RobCouto circa le reti. Ieri ero ad un convegno e un dirigente di ENEL distribuzione ci ha fornito il punto di vista ENEL sul problema della ristrutturazione delle reti. Identificano nella conversione MT/AT le criticità, non nella rete BT. Il punto è che ci sono trasformatori che sono dimensionati per sopportare un tot di potenza istantanea, indipendentemente dal verso di percorrenza dell'energia. Tale potenza è stata dimensionata rispetto al fabbisogno delle diverse aree. Ora, la concentrazione di centrali fotovoltaiche in Puglia per esempio, ha già fatto si che in alcuni momenti di picco i trasformatori MT/AT abbiano lavorato a flusso invertito. Fin qui nessun problema. Il problema esiste se la potenza che "risale" sulla dorsale supera quella consentita. Ad oggi siamo ben lontani da queste casistiche (cioè una regione per dire dovrebbe produrre istantaneamente una potenza pari al fabbisogno locale + quella limite sopportabile dalle cabine di trasformazione) e i rapporti ENEL vengono fatti non basandosi sulla potenza realmente allacciata, ma sulle domande di connessione effettuate. Omettendo di ricordare che ogni 10 Mw di fotovoltaico richiesti alla fine, se ne allaccia 1, per problemi autorizzativi, finanziari o altro. Insomma l'aggiornamento delle reti secondo me è un alibi bello e buono.

@porga: Sempre al convegno ieri un responsabile del progetto Desertec ci ha raccontato un po' lo stato dell'arte.
Il progetto è ambizioso ed ha difficoltà realizzative immense, per via della situazione geopolitica dei paesi nordafricani e per il numero di attori pubblici e privati coinvolti. Per fortuna i driver sono tedeschi - e questo se non altro è una garanzia di qualità.

CiPpi

Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #113 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 15:47:59 »
...
@porga: Sempre al convegno ieri un responsabile del progetto Desertec ci ha raccontato un po' lo stato dell'arte.
Il progetto è ambizioso ed ha difficoltà realizzative immense, per via della situazione geopolitica dei paesi nordafricani e per il numero di attori pubblici e privati coinvolti. Per fortuna i driver sono tedeschi - e questo se non altro è una garanzia di qualità.

ovviamente mi riferivo a questo prima, non al decreto del governo.

Offline pisixtynine

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Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #114 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 15:56:24 »
Già. Una task force composta da sei esperti è arrivata stamattina a Tokyo per misurare i livelli di radioattività. Tra qualche giorno tornano e potrò parlare con uno di loro e sapere esattamente come stanno le cose. Mi pare strano che abbiano già rilasciato comunicati ufficiali comunque.

Come volevasi dimostrare. La notizia della bassa radioattività a Tokyo è rimbalzata su tutti i media, che citano come fonte la Protezione Civile. Peccato che non sia uscito nessun comunicato stampa a riguardo, né da loro, né dal Corpo dei Vigili del Fuoco.


Offline pisixtynine

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Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #115 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 17:05:13 »
Come volevasi dimostrare. La notizia della bassa radioattività a Tokyo è rimbalzata su tutti i media, che citano come fonte la Protezione Civile. Peccato che non sia uscito nessun comunicato stampa a riguardo, né da loro, né dal Corpo dei Vigili del Fuoco.


Ok, trovata la fonte, la piu' ovvia, btw. Comunicato stampa dell'ambasciata italiana a Tokyo. Bene cosi', per ora Tokyo è a norma.

http://www.ambtokyo.esteri.it/Ambasciata_Tokyo/Archivio_News/InformazioniAiConnazionali_1603_22_30.htm

POMATA

Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #116 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 19:32:50 »
Povera gente :(

Offline jegue98

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Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #117 : Mercoledì 16 Marzo 2011, 23:10:49 »
FUKUSHIMA (GIAPPONE) – La Tokyo Electric Power li ha schierati a Fukushima, nel mezzo della nube radioattiva, per salvare il Giappone. Sono in cinquanta, cinquanta uomini, cinquanta “martiri” del nucleare.

Stanno mettendo in pericolo la loro vita, probabilmente ne sono consapevoli. Sono un fascio di radiazioni. Solo vicino al reattore 4 ieri si sono registrati livelli di radioattività pari a 400 millisieverts (mSv) per ora; secondo la World Nuclear Association basta un’esposizione superiore ai 100 mSv in un anno per sviluppare un cancro. C’è chi dice che le leucemie possono arrivare anche otto anni dopo.

Prima della nuova scossa, del nuovo incendio a Fukushima, le barre erano coperte d’acqua, più o meno raffreddate. Tutto questo è avvenuto grazie a loro, agli omini in tuta bianca che da quasi una settimana fanno turni massacranti.
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Offline Andre

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Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #118 : Giovedì 17 Marzo 2011, 16:47:28 »
vero!questo non l'avevo sentito.

Se il governo dochiarava l'emergenza doveva pgare il rientro, invece non lo hanno fatto e con i tagli al Fus il Teatro non ha troppi soldi per affittare uno o due aeri. Comunque sembra che oggi o domani partono.

arriva da fonti (quasi) dirette, non dai giornali
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Offline Andre

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Re:rischio fusione nucleare
« Risposta #119 : Giovedì 17 Marzo 2011, 16:51:49 »
FUKUSHIMA (GIAPPONE) – La Tokyo Electric Power li ha schierati a Fukushima, nel mezzo della nube radioattiva, per salvare il Giappone. Sono in cinquanta, cinquanta uomini, cinquanta “martiri” del nucleare.

Stanno mettendo in pericolo la loro vita, probabilmente ne sono consapevoli. Sono un fascio di radiazioni. Solo vicino al reattore 4 ieri si sono registrati livelli di radioattività pari a 400 millisieverts (mSv) per ora; secondo la World Nuclear Association basta un’esposizione superiore ai 100 mSv in un anno per sviluppare un cancro. C’è chi dice che le leucemie possono arrivare anche otto anni dopo.

Prima della nuova scossa, del nuovo incendio a Fukushima, le barre erano coperte d’acqua, più o meno raffreddate. Tutto questo è avvenuto grazie a loro, agli omini in tuta bianca che da quasi una settimana fanno turni massacranti.

i veri eroi del nostro tempo, chi lavora per salvare vite altrui ... tutto il resto è fuffa
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)