Autore Topic: Maurizio Moscatelli: Io e la Lazio  (Letto 5420 volte)

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oizaL

Maurizio Moscatelli: Io e la Lazio
« : Lunedì 7 Marzo 2011, 21:43:35 »

Spero di aver messo tutte le domande (o quasi) che mi avete segnalato.


Maurizio Moscatelli, portiere classe 1955, tre stagioni con la Lazio: 1980-81, 1981-82, 1982-83

Cosa fai adesso Maurizio?
Vivo a Cesena e sto in pensione. Ho lavorato 18 anni con il Cesena:  10 anni come allenatore dei portieri e 8 nel settore giovanile. Adesso non faccio quasi nulla. Alleno i portieri al Bakia Cesenatico due volte a settimana.  Purtroppo zoppicchio e ho una caviglia che non muovo più. Sono i postumi dell’incidente al tendine d’Achille occorsomi in quel Lazio-Monza.

Prima di arrivare alla storia dell’infortunio, raccontaci come arrivi alla Lazio.
Nel 1979-80 sono promosso con la Pistoiese in serie A e vengo eletto non solo miglior portiere ma addirittura miglior giocatore della categoria. E la Lazio decide di comprarmi.

Ricordi di quella Pistoiese?
Promozione storica. Mi è dispiaciuto andar via ma andavo a giocare nella Lazio ed ero felice. A Pistoia ho conosciuto mia moglie.

Con gli arancioni hai giocato con Marcello Lippi. Che personaggio era?
Era il mio libero. Il penultimo baluardo della difesa. Persona serissima, era a fine carriera.

Poi c’era anche Frustalupi.
Era l’opposto di Lippi, gli piaceva scherzare di continuo. Persona fantastica che ricordo con immenso piacere. Purtroppo ha avuto una brutta fine.

Estate 1980: sbarchi a Roma.
La notizia fu bella. Andai su a Milano in treno all’Hotel Hilton a parlare con Moggi che era il direttore generale della Lazio.  E mi fregarono subito (ride, ndr): mi diedero un ingaggio bassissimo. All’epoca non c’erano i procuratori. La somma era di 33 milioni annui.  Comunque ero felice, a Pistoia prendevo 20 milioni. Moggi mi disse che la media degli ingaggi era quella e ci cascai. Ma andava benissimo così. La notizia brutta arrivò dopo.

Lo scandalo scommesse e la condanna alla serie B?
Esatto. Stavamo in ritiro con Castagner, con Van de Kerkhof, tutti pronti per la serie A e arrivò la notizia della retrocessione. La notizia la presi malissimo. Non andavo più in serie A. E non ci sarei andato più in tutta la carriera.

Reazione della squadra?
Moggi fece da intermediario e disse alla squadra di non preoccuparsi.  Tutti i giocatori “ricattarono” in un certo senso la società. Con il fatto che non avevano firmato ancora i contratti vennero loro stipulati accordi a prezzi maggiorati. Diciamo una sorta di risarcimento per il danno subito di non poter giocare in serie A. Io rimasi fregato perché ero tra i pochi che avevo firmato un contratto poche settimane prima, quello da 33 milioni. E con quello sono restato, mentre gli altri prendevano il doppio del sottoscritto (ride, ndr).  Anzi no, adesso ricordo che erano 36. E pagavo un milione d’affitto.

Hai citato Van de Kerkhof, che giocatore era?
Della sua esperienza laziale non ricordo quasi nulla. E’ stato con noi una settimana, gli dissero che in B non poteva giocare, fece le valigie e non si presentò più.

Parte la stagione 1980-81. Tutto sommato un buon inizio, poi arriva Lazio-Monza e la rottura del tendine. Ci spieghi se fu una buca o una sassata?
No, niente sasso. Mi sono rotto da solo. Era molto freddo, era dicembre, vado per saltare in uscita, sento ‘sta frustata e faccio crac. La storia del sasso è venuta fuori perché la rottura del tendine d’Achille dà la sensazione di una sassata.

Un infortunio che ha inciso sulla tua carriera.
Sì, moltissimo. Non sono mai guarito bene. Nonostante l’intervento chirurgico me lo abbia fatto il professor Perugia che era un luminare, l’operazione riuscì male. Dopo sei mesi mi hanno rioperato. Dovevo rientrare in squadra e sono tornato sotto i ferri. Una cosa tremenda. Dal dicembre ’80 sono tornato a giocare nella primavera dell’82. Ma non sono più tornato quello di prima perché la gamba non era più al 100%.

Esagerato dire che quell’infortunio è stato uno dei motivi della mancata promozione in A nell’81?
Dopo 13 partite, prima dell’infortunio stavamo andando molto bene. Dopo il mio posto lo prese Nardin che andò male male, poverino. Dopo hanno lanciato Marigo, l’anno dopo ancora Pulici. Hanno provato un po’ di tutto. Ma non è questione del mio infortunio se la Lazio non venne promossa già nel primo anno di B.

La figura del presidente Aldo Lenzini.
Ho pochi ricordi di lui. La persona che parlava con me era Moggi. Dopo c’era Bob Lovati, uno dei pochi che mi è rimasto vicino dopo l’infortunio. Mi sono sentito abbandonato e molto escluso dal gruppo. E’ stato un brutto periodo.

Il Moggi di allora era lo stesso di oggi?
Era molto più giovane ma era già uno che contava. Faceva un po’ il factotum in società al posto dei Lenzini.

L’allenatore Ilario Castagner.
A ripensare certe cose non è il massimo di persona che piace a me. Però in quell’epoca lì era molto ingenuo. Poi, nonostante fossi portiere, ero molto timido, stavo nelle mie. Ero un portiere atipico. Non è che ricordo una cosa in particolare di Castagner che non mi piacesse, magari sono solo sfumature. Però c’è qualcosa, anche adesso quando lo sento parlare nelle telecronache, che di lui non mi piace. Era un tipo molto narciso.

Andiamo con la classica carrellata di personaggi. Partiamo da Albertino Bigon.
Persona fantastica. Io poi da ragazzino ero pure tifoso del Milan, immaginati a ritrovarlo a giocare accanto a me. Ho fatto molto amicizia con lui, andavamo a cena assieme e anche qualche vacanza abbiamo fatto.

Fernando Viola.
Nando? Un ragazzo straordinario. Ho saputo che è morto in un incidente stupidissimo. Devo dire però che ho giocato con compagni veramente bravi. C’erano problemi societari in quell’epoca e il gruppo si è sempre comportato bene.

Giocatore con il quale sei rimasto più legato?
Pochissimi compagni. Tramite Facebook sento Arcadio Spinozzi e Giorgio Mastropasqua.

Di Felice Pulici, che ricordi hai?
Che lo ripresero dall’Ascoli dopo che mi ero fatto male. Però non ricordo niente altro. Si è capito che non ho una buona memoria (ride, ndr)?

Qui a Roma ricordiamo come una tragedia Lazio-Vicenza del 1981 e il rigore sbagliato da Chiodi.
Povero Stefano, è morto anche lui da poco. Della partita ricordo poco. Stavo in tribuna proprio accanto alla moglie di Chiodi che ha vissuto un mezzo dramma dopo il penalty sbagliato.

La leggenda narra che fu Marigo a fare la buca sul dischetto per mettere in difficoltà i vicentini nel caso il rigore fosse toccato a loro.
‘Ste cose non me le ricordo. Se fosse stato così ci siamo fregati da soli.

L’anno dopo va via Castagner. Arriva Clagluna.
I ricordi su Clagluna risalgono all’anno dopo, quando rientrarono Giordano e Manfredonia dopo la squalifica. Bruno e Lionello lo trattavano malissimo, a livelli da farsa. Una cosa mai vista in tutta la mia carriera. Addirittura gli tiravano la roba a tavola. In albergo gli facevano cose terribili. Ricordo una volta siamo andati via in pullman, Clagluna stava al telefono con un giornalista e lo hanno lasciato appiedato. Giordano e Manfredonia comandavano pure sull’autista del pullman che era il mitico Recchia, personaggio storico.

Loro due erano i boss?
A livello sportivo erano due campioni. A livello umano una delusione atroce. Non so se sono cambiati con il tempo, me lo auguro. Un altro che veniva massacrato da Giordano e Manfredonia era Miele. Anche a me mi hanno fatto fuori loro.

In che senso?
Comincia il terzo anno romano, stagione 1982-83. Dopo tre partite mi fanno fuori e decidono di mettere Orsi in porta. Per fortuna della Lazio Fernando è andato benissimo. Ma a me mi hanno fuori senza motivo.  A Lazio-Monza prendo un gol senza troppe colpe con Pochesci anticipato sul primo palo. La domenica dopo non gioco più. Non credo sia stata una scelta di Clagluna.

Facciamo un passo indietro. Eri rientrato alla fine della stagione 1981-82. Da annoverare in quella parte finale, la partita Lazio-Varese 3-2 che ci salva dalla C.
Mi spari se ti dico che non me la ricordo? Addirittura rischiavamo la C? Meglio così che ho una brutta memoria…

Perdonato. Andiamo avanti e torniamo all’esclusione a vantaggio di Orsi. L’hai presa male?
Beh, certo non ero felice. Ma ripeto, non contavo nulla nel gruppo. Non ho mai protestato con nessuno. Ero un coglione, dai. Ma che potevo fare? Il sabato notte venne Clagluna in camera e mi disse che il giorno dopo avrebbe giocato Nando. Ho accettato la scelta. A onor del vero devo dire che avevo fatto male in Coppa Italia, presi un gol bruttissimo contro l’Avellino. Però in campionato non avevo avuto colpe e non ho capito il motivo dell’esclusione.

C’è chi dice che ci fu una “congiura estetica”. Fecero fuori i due riccioloni: te e Vagheggi.
Ah, questo non lo sapevo (ride, ndr) Visto che pure Pochesci portava i capelli come noi e fecero fuori pure lui, potrebbe essere (ride, ndr). Comunque a parte gli scherzi ho un bel ricordo di quel periodo. Poi a Roma è nata anche mia figlia che adesso ha 30 anni.

Tua figlia è tifosa della Lazio?
No, ultras del Cesena. Siamo tutti del Cesena.  Simpatizzo per la Lazio perché ci ho giocato, però sono di Cesena e tifo bianconero. Quando è venuta la Lazio a giocare qui ho fatto il tifo per il Cesena (ride, ndr).

Di Chinaglia presidente che mi dici?
Mi ricordo solo che quando siamo venuti in serie A, era finita anche la squalifica di Cacciatori. Gli avevano promesso che lo avrebbero rimesso dentro e hanno mandato via a me. Poi è venuto Chinaglia. Quindi non so dirti granché.

Lasci la Lazio e vai alla Cavese in un maxi scambio che coinvolge Vagheggi, Calisti, Sciarpa e Cupini. La partita della promozione in A era stata giocata propria a Cava dei Tirreni in un clima molto “amichevole”. E’ possibile sospettare qualche pastetta visto che poche settimane dopo c’è questa trattativa di mercato?
Ma no, figurati. Non so niente di preciso, ma la Cavese non aveva più nulla da chiedere al campionato.

Come è andata la carriera una volta lasciata Roma?
E’ stata un po’ un disastro. Ero andato alla Lazio che mi aveva pagato anche tanto a 25 anni quando ero uno dei portieri più quotati. Dopo l’incidente non sono tornato più quello di prima. Sono andato alla Cavese, tornato alla Pistoiese, e poi ho fatto la serie C.

Ancora amarcord. Ti ricordi qualche giovane giocatore della Lazio che non ha avuto la fortuna che avrebbe meritato?
A me piaceva molto Carletto Perrone che però ha fatto una buona carriera. Ma soprattutto Scarsella che era un fenomeno e anche un pazzo scatenato. Finito male pure lui, morto giovanissimo purtroppo.

Passiamo al pubblico biancoceleste. Ricordi?
Mi successe una cosa incredibile. Coppa Italia 1984-85, ero tornato alla Pistoiese in C dopo l’anno a Cava dei Tirreni. Nel girone capitiamo con la Lazio e veniamo a giocare di notte al Flaminio. Entro in campo e il pubblico mi fa una accoglienza clamorosa che mai mi sarei aspettato.  Mi viene la pelle d’oca. In tre anni avevo giocato pochissime partite e vengo trattato così. Uno spettacolo. Poi, però, succede un altro dramma.

Cioè?
Verso la fine della partita Laudrup punta la porta, faccio un’uscita radente di quelle basse, il danese scivola e non mi salta. Scontro violento, Laudrup mi pianta il piede nel ginocchio e me lo frantuma. Mi sono quasi rotto i legamenti, ma intanto sto 7 mesi fermo e perdo ancora una volta l’intera stagione. Praticamente finisco lì la carriera. Si vede che con Roma dovevo avere questo destino.

Oggi segui la Lazio?
Certo, ho pure visto la partita col Palermo. Squadra molto solida, mi piace. Ha tutte le carte in regola per puntare alla qualificazione in Champions.

Da portiere che opinione hai di Muslera?
Fantastico. Mi piace moltissimo. Dopo l’esordio tragico col Milan ha saputo recuperare alla grande. Per me diventa uno dei più forti al mondo.

A Roma, storciamo ancora la bocca. Sulle uscite, con la palla nell’aerea piccola, lascia un po’ a desiderare…
Ma no, dai. Per me è un buonissimo portiere. Leva dalla porta delle palle difficili. E’ giovanissimo e per me dà molta sicurezza. Se non me lo dicevi tu pensavo che a Roma lo stimaste. Non sapevo che avevate queste titubanze.

Il più forte portiere del campionato italiano?   
Julio Cesar

E per la Nazionale che vedi?
Viviano meglio di Sirigu. E poi l’altro giorno mi è piaciuto quando ha detto che vorrebbe rimanere un altro anno a Bologna. E’ positivo questo. Anche perché all’Inter dove è destinato sarebbe ancora chiuso da Julio Cesar.

RobCouto

Re:Maurizio Moscatelli: Io e la Lazio
« Risposta #1 : Lunedì 7 Marzo 2011, 21:48:50 »
Grazie oizaL, un lavoro da applausi. E quante chicche.

bak

Re:Maurizio Moscatelli: Io e la Lazio
« Risposta #2 : Lunedì 7 Marzo 2011, 21:58:14 »
ottimo lavoro oiz. Visti i comportamenti di Bruno e Lio credo si capiscano appieno i motivi della retrocessione due anni dopo la risalita.
Umana solidarietà a Clagluna, il quale mi cascò letteralmente dalle balle quando passò coi rigoriani1927

en_rui

Re:Maurizio Moscatelli: Io e la Lazio
« Risposta #3 : Lunedì 7 Marzo 2011, 22:02:04 »
bellissima intervista, grazie.

jumpingjackflash

Re:Maurizio Moscatelli: Io e la Lazio
« Risposta #4 : Lunedì 7 Marzo 2011, 22:07:08 »
:hello2:

Offline cuchillo

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Re:Maurizio Moscatelli: Io e la Lazio
« Risposta #5 : Lunedì 7 Marzo 2011, 22:08:06 »
Immenso Oizal.
Dopo l'intervista a Badiani e altre ancora, ora questa.
Un onore avere Oizal qui.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Offline fiDelio

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Re:Maurizio Moscatelli: Io e la Lazio
« Risposta #6 : Lunedì 7 Marzo 2011, 22:10:33 »
A Roma, storciamo ancora la bocca. Sulle uscite, con la palla nell’aerea piccola, lascia un po’ a desiderare…
Ma no, dai. Per me è un buonissimo portiere. Leva dalla porta delle palle difficili. E’ giovanissimo e per me dà molta sicurezza. Se non me lo dicevi tu pensavo che a Roma lo stimaste. Non sapevo che BobLovati  :P avesse queste titubanze.

Ottimo Oizal..
Una tua impressione sulla persona Moscatelli?
#Liberate I Laziali

"Ancora date retta a quegli stronzi dei giornalisti?"

"Se un giorno dovessi fare un trapianto di cervello, vorrei quello di un giornalista sportivo. Perché so che non è mai stato usato"

Offline aquilafelyx

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Re:Maurizio Moscatelli: Io e la Lazio
« Risposta #7 : Lunedì 7 Marzo 2011, 22:13:11 »
Grazie veramente , m'hai fatto tornà regazzino :)
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

oizaL

Re:Maurizio Moscatelli: Io e la Lazio
« Risposta #8 : Lunedì 7 Marzo 2011, 22:44:00 »
Una tua impressione sulla persona Moscatelli?

Una persona molto alla mano e parecchio timida.

Era contentissimo di ricordare quei momenti e le stagioni romane.

Come dice nell'intervista sta pure su Facebook assieme a Giorgio Mastropasqua e Spinozzi. Se avete altre domande e curiosità potete rivolgegliele lì.

darienzo

Re:Maurizio Moscatelli: Io e la Lazio
« Risposta #9 : Lunedì 7 Marzo 2011, 22:52:06 »
La mia Lazio degli anni ottanta.

Grazie Oizal

(Mastropasqua....avevo pure chiesto De Nadai...magari entrambi)

Offline pantarei

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Re:Maurizio Moscatelli: Io e la Lazio
« Risposta #10 : Lunedì 7 Marzo 2011, 22:57:45 »
a me invece me fai senti' vecchio.
monza lazio me la ricordo che la ascoltavo per radio.
il rigore di chiodi stavo allo stadio.
vabbe'....

Offline giangoverni

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Re:Maurizio Moscatelli: Io e la Lazio
« Risposta #11 : Lunedì 7 Marzo 2011, 23:20:23 »
Questa intervista, molto professionale, sarebbe degna di figurare in una delle riviste della Lazio ed anche in una apposita sezione di LazioWiki.

Offline giamma

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Re:Maurizio Moscatelli: Io e la Lazio
« Risposta #12 : Martedì 8 Marzo 2011, 00:08:25 »
 :fan: eizarG :fan:
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

Offline Fabio70rm

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Re:Maurizio Moscatelli: Io e la Lazio
« Risposta #13 : Martedì 8 Marzo 2011, 00:57:40 »
Bellissima intervista, grazie mille oizaL!!!
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline Indaco

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Re:Maurizio Moscatelli: Io e la Lazio
« Risposta #14 : Martedì 8 Marzo 2011, 01:33:06 »
Monza-Lazio è la partita, vero? Non Lazio-Monza. Giusto?

Offline lollapalooza

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Re:Maurizio Moscatelli: Io e la Lazio
« Risposta #15 : Martedì 8 Marzo 2011, 08:02:45 »
Grande oizaL, questa intervista è oro puro, grazie davvero.

...
Un onore avere Oizal qui.



geddy

Re:Maurizio Moscatelli: Io e la Lazio
« Risposta #16 : Martedì 8 Marzo 2011, 08:40:28 »
Bella! io c'ero quando si è rotto i legamenti. DOve la trovo quella a Badiani?
Grazie Oizal.

Offline diepa

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Re:Maurizio Moscatelli: Io e la Lazio
« Risposta #17 : Martedì 8 Marzo 2011, 09:16:54 »
Ho scoperto solo ora che sono morti SCARSELLA e CHIODI...

Non lo sapevo, è stato un colpo al cuore!!!

PS: e poi a pensarci bene...FERNANDO VIOLA, FRUSTALUPI, CLAGLUNA.... Tutti deceduti... Intervista bella sì, ma mi ha messo addosso una tristezza infinita...

Offline Breizh

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Re:Maurizio Moscatelli: Io e la Lazio
« Risposta #18 : Martedì 8 Marzo 2011, 09:39:00 »
Bravissimo, oizaL.

Offline WBB

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Re:Maurizio Moscatelli: Io e la Lazio
« Risposta #19 : Martedì 8 Marzo 2011, 11:23:21 »
Mamma mia che macchina del tempo, che ricordi...
sembrano passati 100 anni, onestamente.
Moscatelli... io mi ricordo, si, io mi ricordo...
anche Monza me ricordo...
incredibile flusso di ricordi, penso che mi occuperà la capoccia ancora per ore...
grazie oilaZ ;D grande come sempre
trigoria delenda est