www.gazzetta.itIl debutto del tecnico dei rosanero si trasforma presto in una sconfitta: Sculli colpisce al 7' e al 18', sempre su assist di Ledesma. Poi la squadra di Reja si limita a controllare e rischia pochissimo: Pastore e Ilicic spenti, poche occasioni per gli ospiti. Finisce 2-0, con i biancazzurri che si riprendono il quarto postoMILANO, 6 marzo 2011 - A voler vedere per forza il bicchiere mezzo pieno, Zamparini può consolarsi col fatto di aver preso cinque gol in meno della settimana scorsa. Il debutto di Cosmi al Palermo però è tutt'altro che trionfale, la Lazio vince 2-0 e chiude praticamente in 18 minuti la pratica, con una doppietta di Sculli. I rosanero, forse ancora scossi dai sette gol rimediati dall'Udinese e dal cambio in panchina non dimostrano mai di essere in grado di riaprire la partita, tanto che nella ripresa la Lazio si limita a controllare. E a riposarsi in vista del derby. Così il protagonista assoluto resta Sculli, nonostante esca a inizio ripresa. La Lazio si riprende il quarto posto in classifica, avvicinandosi al Napoli, il Palermo non esce dalla crisi.
sculli, gol e allergia — Beppe Sculli non aveva ancora segnato in questo campionato: fuori a lungo per infortunio, poi passato dal Genoa alla Lazio, si è sbloccato contro il Palermo. E lo ha fatto in fretta e aggiungendoci un secondo gol per la doppietta. Merito di Ledesma (suoi entrambi gli assist) e anche del guardalinee Ayroldi, che non vede la sua posizione di fuorigioco in occasione del 2-0. Il primo gol arriva al 7' di destro, con un piatto su Sirigu in uscita: Ledesma lo aveva trovato con un filtrante dopo aver recuperato palla a centrocampo. Al 18' il bis, stavolta di testa, su un lancio in verticale sempre dell'argentino. Ma Sculli qui parte un passo oltre l'ultimo difensore, oltre a sfruttare una uscita sbagliata di Sirigu. Dopo i due gol, Sculli si piazza a destra per aiutare Scaloni in difesa e poi, a inizio ripresa, deve uscire. Pare che nell'intervallo sia diventato tutto rosso per una reazione allergica alla vernice, con cui sono state dipinte di verde alcune zolle spelacchiate del campo. Prova a rientrare, ma deve cedere. Tanto il grosso del lavoro l'aveva già fatto.
cosmi, debutto senza punti — Cosmi torna in panchina dopo un anno: l'ultima era stata il 6 aprile scorso, col Livorno in casa Genoa. Riparte dal solito 3-5-2, anche se la seconda punta in realtà è Pastore ed è piuttosto libero di svariare dietro a Hernandez: insomma, è un 3-5-1-1. I due gol presi a freddo sicuramente hanno condizionato l'esordio, ma non è che il cambio convinca troppo. Rispetto alla gestione Rossi ancora manca la tenuta difensiva, in compenso si è perso anche il gioco nella metà campo avversaria. Pastore si perde fra le linee della Lazio, ed è anche più impreciso del solito, Ilicic alterna gran giocate a lunghe, lunghissime, fasi di apatia. Non alterna nulla invece Hernandez, unica punta, perché vede pochissimi palloni e al massimo si sfianca in un pressing poco utile. Nel secondo tempo Cosmi si affida al "talismano" Liverani, ma il centrocampista è visibilmente fuori forma e si muove a ritmi bassissimi. Alla fine il migliore dei rosanero risulterà Balzaretti, specie per quello che fa nel primo tempo, quando scorrazza senza sosta sulla sinistra, costringendo Reja a cambiare piani per limitarlo.
lazio, gran ledesma — E' l'unica mossa piccola preoccupazione che occupa la serata del tecnico della Lazio: del resto Scaloni era una soluzione di emergenza, così come Stendardo. La difesa della Lazio è falcidiata dagli infortuni, ma rischia pochissimo, anche per demerito del Palermo. In vista del derby la Lazio quasi si riposa nel secondo tempo, dopo aver deciso presto la gara. Il 4-2-3-1 mette in mostra, oltre a Sculli, un Ledesma sontuoso nelle due fasi (chiusure, regia e pure assist) e uno Zarate che dimostra di essere disposto a sacrificarsi, rientrando parecchio, specie nella ripresa. Floccari non tira mai, ma stasera non serviva nemmeno. Squadra quadrata, nonostante una serata anonima di Hernanes: farà strada.
Valerio Clari