Autore Topic: FORMELLO – Non solo Zàrate: Reja è tentato da una Lazio a trazione anteriore…  (Letto 816 volte)

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Floccari si riprende l’attacco... La difesa piange: forfait di Dias, ancora una tegola per Diakitè, tocca a Stendardo

FORMELLO – “Mauro Zàrate, Mauro Zàrate”. Sta per scoccare nuovamente il suo momento, se ne sono accorti anche i circa 30 tifosi che, sfidando l’ennesimo pomeriggio di pioggia, sono accorsi a Formello per seguire a distanza la consueta amichevole del giovedì. Reja ha deciso già da inizio settimana di riconsegnare una maglia da titolare all’argentino. Non solo, continua a lavorare su una Lazio a trazione anteriore che prevede lo spostamento di Sculli sulla destra ed Hernanes alle spalle di Floccari. L’ex genoano sta contro-passando Kozak. Muslera resta in bilico ma c'è fiducia, mentre Dias si ferma per un problema all’adduttore: pronto Stendardo, perché Diakitè dovrà fermarsi per 4-5 settimane.

L’ATTESA DI ZARATE E’ FINITA, SCULLI A DESTRA - Cori ed applausi sono sempre per l’argentino, che già dall’inizio della settimana ha ricevuto un via libera agognato da un mese. Precisamente dal 6 febbraio, quando contro il Chievo indossò per l’ultima volta la maglia da titolare. L’attesa è finita. Reja ha fatto la sua scelta: contro il Palermo vuole che la Lazio si liberi dalle catene che di tanto in tanto ne frenano la sua scalata verso l’Europa. E per farlo, potrebbe non si limitarsi a puntare sulla voglia di riscatto del suo numero 10, ma potrebbe sciogliere le briglie delle sue corsie esterne, affidandosi a sinistra alla qualità di Maurito ed a destra alla profondità di Sculli. Zàrate e Sculli contemporaneamente, con Gonzalez in panchina: la suggestiva ed ardita ipotesi emersa nel corso delle esercitazioni di ieri, ha trovato un primo riscontro nelle prove generali odierne. Sembravano destinati a vivere il finale di stagione in eterna contrapposizione, ed invece Reja sta seriamente pensando di trasformare le “corsie operaie” degli ultimi 270’ in fasce d’assalto. La tecnica e le intuizioni individuali di Zàrate sul fronte mancino, la corsa ed il movimento senza palla di Sculli sul lato opposto, guidate dalla regia avanzata di Hernanes: un mix esplosivo di soluzioni offensive al servizio di Sergio Floccari.

FLOCCARI PER KOZAK, REJA TENTANTO DA UNA LAZIO A TRAZIONE ANTERIORE - Si, l’altro uomo copertina della settimana è l’attaccante calabrese. Anche lui come Zàrate, reduce da tre panchine consecutive, sta lentamente completando la sua rimonta su Libor Kozak. Sarebbe un contro-sorpasso se, riavvolgendo il nastro delle gerarchie, si pensa alla Lazio delle prime 20 giornate. Prima dell’infortunio accusato il 29 gennaio contro la Fiorentina, la leadership dell’ex genoano sembrava inscalfibile. Poi, lo stop coinciso con la definitiva esplosione del ceco ha mischiato le carte e quella che prima sembrava una pedina intoccabile ha dovuto prenderne atto, senza mai battere ciglio. Fino al nuovo ordine, che sembra proprio scatterà domenica contro i rosanero. Il secondo indizio, dopo quello interlocutorio di ieri (provato vicino a Zàrate) è arrivato nella prima frazione dell’amichevole odierna con gli Allievi Nazionali, contro i quali Reja ha schierato in toto il poker d’attacco in questione. Floccari unico riferimento offensivo, con Hernanes primo supporto centrale, e la coppia Sculli-Zàrate a fare da pendolo tra centrocampo e attacco. Il tutto coordinato in cabina di regia dal tandem brasi-argentino Ledesma-Matuzalem. Una Lazio dall’alto tasso tecnico, dunque. Più di quella di inizio stagione, quando nel primo 4-2-3-1 c’era si Mauri (il suo rientro da Cesenatico è previsto per martedì) al posto di Sculli, ma davanti la difesa raramente Reja si è affidato al “doppio regista”. Ledesma e Matuzalem sovente si alternavano al fianco di Brocchi. Ora l’ex rossonero è indisponibile (cure per la lesione di primo grado al retto femorale, rischia anche il derby) ed allora le prime alternative in quel settore sono Bresciano e Gonzalez (schierati nel secondo tempo). L’uruguagio, comunque, resterà fino alla fine in ballottaggio con Sculli.

DIAS VERSO IL FORFAIT, MALEDIZIONE DIAKITE' - Se dalla cintola in su, Reja ride per l’abbondanza di soluzioni a disposizione, è in difesa che nella giornata di oggi è tornata apprensione. Il recupero di Lichtsteiner dall’infiammazione al piede destro è confermato, ma non quello di Andrè Dias al centro. Oggi il brasiliano si è nuovamente fermato e sfortuna ha voluto che le causa non sia stata quella che ad inizio settimana l’aveva costretto ad effettuare una terapia anti-infiammatoria. Il fastidio al ginocchio è superato, tanto che oggi l’ex San Paolo era anche sceso in campo nel secondo tempo in coppia con Stendardo. Il test, però, è durato solo una manciata di minuti, quando dopo un normale intervento di gioco si è accasciato a terra dolorante all’altezza dell’adduttore della coscia sinistra. Il soccorso dello staff sanitario è stato imminente, nelle prossime ore se ne saprà di più, ma il rischio di uno stop muscolare di seria entità è concreto. Alla vigilia di un derby che è già stato ribattezzato da Champions non è una buona notizia: “L’atleta verrà sottoposto ad un controllo strumentale nella giornata di sabato, al momento le sue condizioni non depongono favorevolmente per un suo impiego nella partita di domenica”, ha fatto sapere la società tramite il bollettino medico. E’ quasi una sentenza. Al suo posto, per affiancare Biava è pronto Stendardo. Diakitè, infatti, che da qualche giorno era tornato a lavorare con il gruppo si è nuovamente fermato. Per lui è un’altra tegola, perché gli accertamenti effettuati oggi hanno evidenziato la presenza di una “frattura da stress della tibia sinistra. L'atleta pertanto dovrà osservare un periodo di riposo e cure specifiche non inferiore alle 4-5 settimane. Tra 15-20 giorni verrà sottoposto a nuovi accertamenti strumentali che definiranno con più precisione i tempi di prognosi”. Un referto che fa risprofondare nel tunnel il gigante transalpino che aveva da poco smaltito una lesione di secondo grado.

OTTIMISMO MUSLERA - Un passo indietro sembrerebbe averlo fatto Muslera, che ieri aveva sorpreso tutti anticipando una tabella di marcia precedentemente stilata. A 10 giorni dall’infortunio alla caviglia era tornato a lavorare regolarmente con il gruppo, suscitando l’ottimismo dello staff sanitario. “La risposta è stata ottima, le possibilità di vederlo in campo con il Palermo sono aumentate sensibilmente", ha spiegato in serata il medico sociale Salvatori, puntualizzando poi che “in queste situazioni bisogna mantenere sempre una percentuale di riserbo, dobbiamo ancora valutare la reazione delle articolazioni nelle prossime ore”. A 24 ore di distanza dal primo provino, il portiere uruguaiano oggi non ha giocato l'amichevole, ha lasciato i guanti a Berni e Bizzarri, continuando il lavoro iniziato ieri con il preparatore dei portieri Grigioni. Si è trattato di una scelta precauzionale, ma la sua disponibilità con il Palermo si deciderà nelle prossime 24 ore. C’è fiducia, ma ancora nessuna certezza. Giornata importante per Tommaso Rocchi, che dopo un calvario lungo due mesi a causa della lesione al collaterale del ginocchio ha disputato la parte finale dell’amichevole (complice l'infortunio di Dias). La ripresa degli allenamenti è prevista domani alle ore 15:00.

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