Ucciso per questioni di calcio identificati i quattro aggressori
Nella caserma dei carabinieri di La Spezia ci sarebbe anche chi ha sferrato la coltellata mortale. La vittima si chiamava Jonathan Esposito, 26 anni, padre di un bimbo di due anni. E' stato colpito al petto dopo una lite tra due gruppi di tifosi davanti ad un circolo Arci di periferia. Inutili i soccorsi. Il ragazzo è morto durante il trasporto in ospedale. L'avvocato: "Un testimone ha visto tutto"
Sono stati identificati e rintracciati quattro giovani di Carrare che avrebbero partecipato alla rissa in cui è morto Jonathan Esposito, il ragazzo di 26 anni ucciso con una coltellata davanti al circolo Arci Shake a la Spezia. Dopo un lungo interrogatorio, uno di loro ha ammesso le proprie responsabilità. All'origine della tragedia ci sarebbe una rivalità tra tifosi di due squadre avversarie. Jonathan era padre di un bimbo di due anni.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri la rissa tra due gruppi di giovani è scoppiata verso le 4.30, davanti al circolo di via della Concia, vicino al vialone Valdilocchi, nella periferia della città. Un circolo considerato "tranquillo" che propone concerti e organizza feste familiari.
Jonathan Esposito aveva preso parte alla festa di carnevale che si era svolta nel locale. Dopo che il giovane era uscito, il circolo stava chiudendo, i ragazzi all'interno sono stati richiamati dalle urla di una rissa in strada, ma l'accoltellamento c'era già stato.
Forse una parola di troppo, un'offesa, sono bastate a scatenare la lite tra i giovani. Fra spezzini e carraresi esiste da sempre una "atavica rivalità": una tradizione campanilistica, che ha nel settore calcistico momenti di forte tensione. Per questo, fin dal momento in cui si è consumato l'episodio, i presenti hanno rilevato che si trattava di due gruppi contrapposti, quasi "naturalmente" rivali.
Inizialmente, spiegano i carabinieri, hanno iniziato a darsi pugni e cinghiate, poi qualcuno ha tirato fuori dalla tasca un coltello e ha colpito il 26enne. Gli amici della vittima hanno chiamato i soccorsi e lanciato l'allarme ai carabinieri ma quando l'autombulanza è giunta sul posto le condizioni del ragazzo erano già molto gravi ed è morto in seguito alla grave emorragia.
Il cerchio degli investigatori si è stretto attorno ad alcuni giovani arrivati da Carrara. In particolare, dopo l'accoltellamento, i ragazzi sono risaliti sulla macchina con la quale erano arrivati, e sono fuggiti. Qualcuno per cercare di fermarli ha scagliato contro l'auto degli oggetti, come un bidone di latta, che i carabinieri spezzini hanno sequestrato. Gli amici di Jonathan ricordano che l'assassino aveva un braccio ingessato o comunque fasciato.
"Un testimone oculare ha visto tutto, l'intera sequenza dell'accoltellamento, si tratta di un giovane straniero che domani rientrerà al suo Paese di origine. Abbiamo segnalato al pubblico ministero dottor Caporuscio la sua identità", ha spiegato l'avvocato Marco Corini, l'avvocato della famiglia Esposito.
"Siamo sconcertati dalla ferocia inaudita, di questo omicidio irreale - ha detto il legale - c'erano tanti amici di Jonathan, che hanno visto. Si parla di battute a sfondo calcistico, ma il ragazzo non era un tifoso particolarmente interessato alle vicende del pallone. Al di là comunque di quale futile motivo abbia scatenato l'aggressione - ha concluso Corini - non si parte da casa col coltello, per andare ad una festa di carnevale. Posso solo ritenere che non si fossero portati dietro il coltello per tagliare la torta della festa".