Autore Topic: Lazio all'Olimpico contro il Bari ma la sfida europea è con l'Udinese  (Letto 862 volte)

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Oggi la sfida coi pugliesi. I biancocelesti fanno i conti in vista dello sprint finale: mancano 12 punti in Europa League, 20 in Champions: friulani difficili

ROMA - La Champions non è più un tabù: dopo aver espugnato Brescia, la Lazio esce allo scoperto. Quarta in classifica con gli occhi puntati sulle tre squadre che la precedono, la capolista Milan, la sorpresa Napoli e l'inseguitrice Inter, la squadra di Edy Reja non può ignorare chi sta dietro. Il campionato entra nel vivo, ogni sfida è cruciale e i punti valgono il doppio.
La vera minaccia è l'Udinese. Nelle otto partite del 2011 i friulani hanno raccolto venti punti, otto più della Lazio. Una striscia che ha ridotto il vantaggio biancoceleste a soli due punti. Però non vanno trascurate le altre squadre dell'area europea: Palermo, Juventus e Roma. I siciliani, tredici punti nel 2011, hanno un rendimento oscillante ma contano sui gol di Miccoli e sui lampi abbaglianti di Pastore: se recupereranno il miglior Ilicic saranno rivali temibile.

La Juve nel nuovo anno ha fatto soltanto dieci punti, cioè due in meno della Lazio, ma dopo l'acquisto di Matri è in forte ripresa, due vittorie nelle ultime due partite, con Cagliari in trasferta e Inter in casa. Senza contare che le squadre di Delneri a gennaio rallentano, ma si esaltano a primavera (la Sampdoria dell'anno scorso). Per i bianconeri il quarto posto-Champions è vitale e daranno l'anima per afferrarlo.
In mezzo c'è anche la Roma, che nel 2011 ha giocato una partita in meno, la trasferta di Bologna, che recupererà mercoledì prossimo. Potenzialmente, dunque, può arrivare a 13 punti in otto gare, uno in più della Lazio. Ma i giallorossi, dopo la sconfitta casalinga in Champions, sono alle prese con una crisi dai contorni ancora da chiarire.
In ogni caso per la Lazio ci sarà da lottare e da soffrire. Però la squadra ci crede e ha già concordato con Lotito un premio per l'Europa che conta. Il calendario, in questo momento, può aiutarla a consolidare la posizione acquisita o, addirittura, a migliorarla se davanti rallenteranno il ritmo. Bari in casa e Cagliari fuori sono occasioni da non perdere, prima degli scontri diretti: il Palermo all'Olimpico e il derby. All'andata, proprio la stracittadina, ha cambiato la stagione della squadra di Reja.

A Brescia, però, la vera Lazio sembra tornata. Ha vinto in trasferta dopo sei partite, soprattutto ha giocato da squadra. E ha scoperto soluzioni alternative ai soliti noti: i gol che regala Kozak, la freschezza che porta el Tata Gonzalez in mezzo al campo. Persino Scaloni sta dando un importante contributo in difesa. E l'infermeria si sta svuotando: quando Floccari e Mauri saranno a posto, la Lazio potrà migliorare ancora. La strada, però, non è tutta in discesa.
Reja deve recuperare alla causa il miglior Hernanes, che non riesce a trovare una posizione giusta e risolvere il dilemma Zarate che fa impazzire la Nord ma molto meno l'allenatore. Sculli, devastante al Genoa, alla Lazio ancora non ha dato il meglio di sé.
Servono tranquillità e nervi distesi. L'Europa (League) è lontana dieci punti, dodici forse. Insomma, dietro l'angolo. Per centrare il quarto posto, invece, bisogna arrivare almeno a 65 punti: cioè farne 20 nelle prossime tredici partite, sei delle quali da giocare all'Olimpico anche con avversari abbordabili: il Bari domenica, ma anche Cesena, Parma e Genoa. Insomma, la missione non è certo impossibile. Basterà non perdere la bussola.

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