Autore Topic: 2011: il '48 dei Paesi arabi?  (Letto 12271 volte)

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Offline Frusta

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Re:2011: il '48 dei Paesi arabi?
« Risposta #60 : Lunedì 25 Agosto 2014, 13:01:09 »
La tendenza in atto è quella dei cosiddetti Califfati, ne stanno sorgendo un po' dovunque, dalla Nigeria all'Iraq ed a Bengasi. Pare che, purtroppo, l'estremismo islamico con le sue armi metaforiche (fanatismo) e letterali (chissà da dove le prendono?) stia prevalendo, almeno a giudicare dalle notizie che ci arrivano dal Medio Oriente e dall'Africa musulmana.

Le armi metaforiche fanno facilmente presa sul disagio, ed è inutile far finta di niente ma le madrasse e le scuole coraniche ormai ben incistate in europa sono degli ottimi terreni di coltura per il fondamentalismo nostrano, che è appena agli inizi ma che non potrà non diventare uno dei più grossi dei nostri prossimi problemi.

Per quelle letterali non ci sono problemi: dal Qatar al Kuwait, passando per l'Arabia saudita avoja a finanziatori!
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Offline DinoRaggio

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Re:2011: il '48 dei Paesi arabi?
« Risposta #61 : Lunedì 25 Agosto 2014, 13:44:32 »
Può essere che il fanatismo di una minoranza condizioni pesantemente la maggioranza che ha i suoi problemi a vivere e sopravvivere, e spesso a fuggire via da questo "inferno" creato dagli estremisti? E che 'sti Califfati non siano che dei territori dove un clan, una tribù prende il potere e sottomette alla propria legge gli altri? Sulle armi, i mercanti di armi che sorridono alla guerra (quasi fossero imprenditori edili che alla notizia di un terremoto tolgono lo spumante dal frigorifero) sono sempre esistiti, così come le guerre stesse, un bizniz con tale giro di denaro deve essere sempre alimentato. Tuttavia mi chiedo che giovamento possano averne i quattro Stati-chiave di quella zona: Turchia, Iran, Israele ed Egitto. La Turchia si ritrova uno Stato jihadista alle porte di casa, con tutto quello che ne consegue. Israele è impegnata con i suoi ca**i, e quando si calmerà la situazione a casa propria, anch'essa vedrà che i vicini sono cambiati, e non sono proprio dei più pacifici. L'Egitto, in posizione strategica, sta alla finestra, ma mi sembra molto legato all'Occidente (anzi, agli USA), e poi c'è l'Iran, Stato che ha già passato tutte le varie fasi che vediamo oggi in questa "primavera", dalla rivolta all'estremismo, e che oggi è, giustamente, corteggiato da Obama. La chiave mi sembra là, anche perché tutti 'sti califfati, alla fin fine, mi pare che abbiano come modello l'Iran del '79.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline Frusta

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Re:2011: il '48 dei Paesi arabi?
« Risposta #62 : Lunedì 25 Agosto 2014, 14:11:02 »
Pe quel che riguarda l'Irak per ora il problema è piuttosto circoscritto là dove il califfato si può espandere senza eccessivi problemi, nel senso che non può farlo a nord perchè lì troverebbe nella Turchia un ostacolo piuttosto difficile da superare, e nemmeno verso l'Iran; a sud incontrerebbe un bel numero di contractors armati fino ai denti e di sciiti che non vedono l'ora di vendicarsi; non si può muovere verso la Giordania perché dovrebbe affrontare delle discrete forze combattenti e nemmeno verso la Siria, soprattutto adesso che Assad sta per avere di nuovo la panente di buono (ed un sacco di armi nuove di zecca dai russi).

La vera domanda che invece dovremmo porci in Italia, cioè ad un palmo di mare fra le due coste è la seguente: che fare del califfato che sta per sorgere in Libia?
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Offline chemist

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Re:2011: il '48 dei Paesi arabi?
« Risposta #63 : Martedì 26 Agosto 2014, 01:13:08 »


La vera domanda che invece dovremmo porci in Italia, cioè ad un palmo di mare fra le due coste è la seguente: che fare del califfato che sta per sorgere in Libia?

Ci stavo giusto pensando da un po di tempo. Le news sono quasi zero sui combattenti di Misurata. Che devono iniziare a tagliare qualche testa per iniziare a preoccuparci?

Offline AlenBoksic

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Re:2011: il '48 dei Paesi arabi?
« Risposta #64 : Martedì 26 Agosto 2014, 08:37:15 »
Pe quel che riguarda l'Irak per ora il problema è piuttosto circoscritto là dove il califfato si può espandere senza eccessivi problemi, nel senso che non può farlo a nord perchè lì troverebbe nella Turchia un ostacolo piuttosto difficile da superare, e nemmeno verso l'Iran; a sud incontrerebbe un bel numero di contractors armati fino ai denti e di sciiti che non vedono l'ora di vendicarsi; non si può muovere verso la Giordania perché dovrebbe affrontare delle discrete forze combattenti e nemmeno verso la Siria, soprattutto adesso che Assad sta per avere di nuovo la panente di buono (ed un sacco di armi nuove di zecca dai russi).

La vera domanda che invece dovremmo porci in Italia, cioè ad un palmo di mare fra le due coste è la seguente: che fare del califfato che sta per sorgere in Libia?

Dovrebbe valere lo stesso discorso che fai per quello in Irak: ossia dove non può espandersi quello libico?
Di sicuro verso est, considerando l'Egitto che deve diventare il dominus della regione.
Le tendenze attuali ricalcano mutatis mutandis la decomposizione post 1991 cui abbiamo assistito in Europa.
Ci sono troppi stati costruiti a tavolino che - senza considerare le spinte esterne - per motivi storici, politici, economici, religiosi tendono a disintegrarsi.
Probabilmente si ridisegnerà la mappa delle zone di influenza con la nascita di nuove potenze regionali, ruolo cui possono aspirare Turchia ed Iran in MO e l'Egitto per la costiera mediterranea.
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Offline Frusta

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Re:2011: il '48 dei Paesi arabi?
« Risposta #65 : Martedì 26 Agosto 2014, 08:48:44 »
Dovrebbe valere lo stesso discorso che fai per quello in Irak: ossia dove non può espandersi quello libico?
Di sicuro verso est, considerando l'Egitto che deve diventare il dominus della regione...

Qui c'è un articolo piuttosto interessante a riguardo. Ha tutta l'aria di essere una provocazione ma non credo che lo sia nelle intenzioni di chi lo ha scritto. http://salamelik.blogspot.com/2014/08/perche-legitto-dovrebbe-annettere-la.html#disqus_thread
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Offline DinoRaggio

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Re:2011: il '48 dei Paesi arabi?
« Risposta #66 : Martedì 26 Agosto 2014, 09:04:59 »
http://www.bbc.com/news/world-africa-28933070

La Libia è nel caos più completo, due Parlamenti e forse pure due eserciti. In tutto questo, aerei degli Emirati Arabi Uniti hanno bombardato (partendo da basi egiziane) le postazioni delle milizie islamiche nei pressi dell'aeroporto di Tripoli, il tutto senza (?) informarne gli Stati Uniti.

Interessante questo passaggio:
Citazione
The BBC's Barbara Plett Usher in Washington says the air strikes have exposed another battleground in a regional struggle for power between Arab autocrats and Islamist movements.

Qatar has provided weapons and money to Islamist forces in Libya and elsewhere, she says, while Egypt and the UAE along with Saudi Arabia are trying to roll back Islamist advances.
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Offline AlenBoksic

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Re:2011: il '48 dei Paesi arabi?
« Risposta #67 : Martedì 26 Agosto 2014, 10:34:16 »
Qui c'è un articolo piuttosto interessante a riguardo. Ha tutta l'aria di essere una provocazione ma non credo che lo sia nelle intenzioni di chi lo ha scritto. http://salamelik.blogspot.com/2014/08/perche-legitto-dovrebbe-annettere-la.html#disqus_thread

È la soluzione più immediata e più logica,
visto il ruolo da sempre svolto dall'Egitto.
Nell'attuale scomposizione la creazione di vari poli di attrazione dovrebbe essere quasi automatica e oltretutto portare ad una certa stabilità, ammesso e non concesso che sia questo il fine ultimo dell'agire nella zona.

P.S.: Da notare che gli USA in Libia si sono affidati ad Haftar, uno che aveva mostrato già tutta la propria incapacità facendosi sconfiggere rovinosamente in Ciad negli anni '80 nonostante i miliardi in armamenti spesi dal colonnello
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Offline BobLovati

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Re:2011: il '48 dei Paesi arabi?
« Risposta #68 : Mercoledì 27 Agosto 2014, 11:57:12 »
appena letto un articolo di Oriana Fallaci, dell´11 settembre 2001, riproposto oggi "LA STAMPA":

Sono anni che come una Cassandra mi sgolo a gridare «Troia brucia, Troia brucia». Anni che ripeto al vento la verità sul Mostro e sui complici del Mostro cioè sui collaborazionisti che in buona o cattiva fede gli spalancano le porte. Che come nell'Apocalisse dell'evangelista Giovanni si gettano ai suoi piedi e si lasciano imprimere il marchio della vergogna. Incominciai con La Rabbia e l'Orgoglio . Continuai con La Forza della Ragione . Proseguii con Oriana Fallaci intervista sé stessa e con L'Apocalisse . I libri, le idee, per cui in Francia mi processarono nel 2002 con l'accusa di razzismo-religioso e xenofobia. Per cui in Svizzera chiesero al nostro ministro della Giustizia la mia estradizione in manette. Per cui in Italia verrò processata con l'accusa di vilipendio all'Islam cioè reato di opinione. Libri, idee, per cui la Sinistra al Caviale e la Destra al Fois Gras ed anche il Centro al Prosciutto mi hanno denigrata vilipesa messa alla gogna insieme a coloro che la pensano come me. Cioè insieme al popolo savio e indifeso che nei loro salotti viene definito dai radical-chic «plebaglia-di-destra». E sui giornali che nel migliore dei casi mi opponevano farisaicamente la congiura del silenzio ora appaiono titoli composti coi miei concetti e le mie parole. Guerra-all'Occidente, Culto-della-Morte, Suicidio-dell'Europa, Sveglia-Italia-Sveglia.

Il nemico è in casa
Continua la fandonia dell'Islam «moderato», la commedia della tolleranza, la bugia dell'integrazione, la farsa del pluriculturalismo. E con questa, il tentativo di farci credere che il nemico è costituito da un'esigua minoranza e che quella esigua minoranza vive in Paesi lontani. Be', il nemico non è affatto un'esigua minoranza. E ce l'abbiamo in casa. Ed è un nemico che a colpo d'occhio non sembra un nemico. Senza la barba, vestito all'occidentale, e secondo i suoi complici in buona o in malafede perfettamente-inserito-nel-nostro-sistema-sociale. Cioè col permesso di soggiorno. Con l'automobile. Con la famiglia. E pazienza se la famiglia è spesso composta da due o tre mogli, pazienza se la moglie o le mogli le fracassa di botte, pazienza se non di rado uccide la figlia in blue jeans, pazienza se ogni tanto suo figlio stupra la quindicenne bolognese che col fidanzato passeggia nel parco. È un nemico che trattiamo da amico. Che tuttavia ci odia e ci disprezza con intensità. Un nemico che in nome dell'umanitarismo e dell'asilo politico accogliamo a migliaia per volta anche se i Centri di accoglienza straripano, scoppiano, e non si sa più dove metterlo. Un nemico che in nome della «necessità» (ma quale necessità, la necessità di riempire le strade coi venditori ambulanti e gli spacciatori di droga?) invitiamo anche attraverso l'Olimpo Costituzionale. «Venite, cari, venite. Abbiamo tanto bisogno di voi». Un nemico che le moschee le trasforma in caserme, in campi di addestramento, in centri di reclutamento per i terroristi, e che obbedisce ciecamente all'imam. Un nemico che in virtù della libera circolazione voluta dal trattato di Schengen scorrazza a suo piacimento per l'Eurabia sicché per andare da Londra a Marsiglia, da Colonia a Milano o viceversa, non deve esibire alcun documento. Può essere un terrorista che si sposta per organizzare o materializzare un massacro, può avere addosso tutto l'esplosivo che vuole: nessuno lo ferma, nessuno lo tocca.

Il crocifisso sparirà
Un nemico che appena installato nelle nostre città o nelle nostre campagne si abbandona alle prepotenze ed esige l'alloggio gratuito o semi-gratuito nonché il voto e la cittadinanza. Tutte cose che ottiene senza difficoltà. Un nemico che ci impone le proprie regole e i propri costumi. Che bandisce il maiale dalle mense delle scuole, delle fabbriche, delle prigioni. Che aggredisce la maestra o la preside perché una scolara bene educata ha gentilmente offerto al compagno di classe musulmano la frittella di riso al marsala cioè «col liquore». E-attenta-a-non-ripeter-l'oltraggio. Un nemico che negli asili vuole abolire anzi abolisce il Presepe e Babbo Natale. Che il crocifisso lo toglie dalle aule scolastiche, lo getta giù dalle finestre degli ospedali, lo definisce «un cadaverino ignudo e messo lì per spaventare i bambini musulmani». Un nemico che in Inghilterra s'imbottisce le scarpe di esplosivo onde far saltare in aria il jumbo del volo Parigi-Miami. Un nemico che ad Amsterdam uccide Theo van Gogh colpevole di girare documentari sulla schiavitù delle musulmane e che dopo averlo ucciso gli apre il ventre, ci ficca dentro una lettera con la condanna a morte della sua migliore amica. Il nemico, infine, per il quale trovi sempre un magistrato clemente cioè pronto a scarcerarlo. E che i governi eurobei (ndr: non si tratta d'un errore tipografico, voglio proprio dire eurobei non europei) non espellono neanche se è clandestino.

Dialogo tra civiltà
Apriti cielo se chiedi qual è l'altra civiltà, cosa c'è di civile in una civiltà che non conosce neanche il significato della parola libertà. Che per libertà, hurryya, intende «emancipazione dalla schiavitù». Che la parola hurryya la coniò soltanto alla fine dell'Ottocento per poter firmare un trattato commerciale. Che nella democrazia vede Satana e la combatte con gli esplosivi, le teste tagliate. Che dei Diritti dell'Uomo da noi tanto strombazzati e verso i musulmani scrupolosamente applicati non vuole neanche sentirne parlare. Infatti rifiuta di sottoscrivere la Carta dei Diritti Umani compilata dall'Onu e la sostituisce con la Carta dei Diritti Umani compilata dalla Conferenza Araba. Apriti cielo anche se chiedi che cosa c'è di civile in una civiltà che tratta le donne come le tratta. L'Islam è il Corano, cari miei. Comunque e dovunque. E il Corano è incompatibile con la Libertà, è incompatibile con la Democrazia, è incompatibile con i Diritti Umani. È incompatibile col concetto di civiltà.

Una strage in Italia?
La strage toccherà davvero anche a noi, la prossima volta toccherà davvero a noi? Oh, sì. Non ne ho il minimo dubbio. Non l'ho mai avuto. E aggiungo: non ci hanno ancora attaccato in quanto avevano bisogno della landing-zone, della testa di ponte, del comodo avamposto che si chiama Italia. Comodo geograficamente perché è il più vicino al Medio Oriente e all'Africa cioè ai Paesi che forniscono il grosso della truppa. Comodo strategicamente perché a quella truppa offriamo buonismo e collaborazionismo, coglioneria e viltà. Ma presto si scateneranno. Molti italiani non ci credono ancora. Si comportano come i bambini per cui la parola Morte non ha alcun significato. O come gli scriteriati cui la morte sembra una disgrazia che riguarda gli altri e basta. Nel caso peggiore, una disgrazia che li colpirà per ultimi. Peggio: credono che per scansarla basti fare i furbi cioè leccarle i piedi.

Multiculturalismo, che panzana
L'Eurabia ha costruito la panzana del pacifismo multiculturalista, ha sostituito il termine «migliore» col termine «diverso-differente», s'è messa a blaterare che non esistono civiltà migliori. Non esistono principii e valori migliori, esistono soltanto diversità e differenze di comportamento. Questo ha criminalizzato anzi criminalizza chi esprime giudizi, chi indica meriti e demeriti, chi distingue il Bene dal Male e chiama il Male col proprio nome. Che l'Europa vive nella paura e che il terrorismo islamico ha un obbiettivo molto preciso: distruggere l'Occidente ossia cancellare i nostri principii, i nostri valori, le nostre tradizioni, la nostra civiltà. Ma il mio discorso è caduto nel vuoto. Perché? Perché nessuno o quasi nessuno l'ha raccolto. Perché anche per lui i vassalli della Destra stupida e della Sinistra bugiarda, gli intellettuali e i giornali e le tv insomma i tiranni del politically correct , hanno messo in atto la Congiura del Silenzio. Hanno fatto di quel tema un tabù.

Conquista demografica
Nell'Europa soggiogata il tema della fertilità islamica è un tabù che nessuno osa sfidare. Se ci provi, finisci dritto in tribunale per razzismo-xenofobia-blasfemia. Ma nessun processo liberticida potrà mai negare ciò di cui essi stessi si vantano. Ossia il fatto che nell'ultimo mezzo secolo i musulmani siano cresciuti del 235 per cento (i cristiani solo del 47 per cento). Che nel 1996 fossero un miliardo e 483 milioni. Nel 2001, un miliardo e 624 milioni. Nel 2002, un miliardo e 657 milioni. Nessun giudice liberticida potrà mai ignorare i dati, forniti dall'Onu, che ai musulmani attribuiscono un tasso di crescita oscillante tra il 4,60 e il 6,40 per cento all'anno (i cristiani, solo 1'1 e 40 per cento). Nessuna legge liberticida potrà mai smentire che proprio grazie a quella travolgente fertilità negli anni Settanta e Ottanta gli sciiti abbiano potuto impossessarsi di Beirut, spodestare la maggioranza cristiano-maronita. Tantomeno potrà negare che nell'Unione Europea i neonati musulmani siano ogni anno il dieci per cento, che a Bruxelles raggiungano il trenta per cento, a Marsiglia il sessanta per cento, e che in varie città italiane la percentuale stia salendo drammaticamente sicché nel 2015 gli attuali cinquecentomila nipotini di Allah da noi saranno almeno un milione.

Addio Europa, c'è l'Eurabia
L'Europa non c'è più. C'è l'Eurabia. Che cosa intende per Europa? Una cosiddetta Unione Europea che nella sua ridicola e truffaldina Costituzione accantona quindi nega le nostre radici cristiane, la nostra essenza? L'Unione Europea è solo il club finanziario che dico io. Un club voluto dagli eterni padroni di questo continente cioè dalla Francia e dalla Germania. È una bugia per tenere in piedi il fottutissimo euro e sostenere l'antiamericanismo, l'odio per l'Occidente. È una scusa per pagare stipendi sfacciati ed esenti da tasse agli europarlamentari che come i funzionari della Commissione Europea se la spassano a Bruxelles. È un trucco per ficcare il naso nelle nostre tasche e introdurre cibi geneticamente modificati nel nostro organismo. Sicché oltre a crescere ignorando il sapore della Verità le nuove generazioni crescono senza conoscere il sapore del buon nutrimento. E insieme al cancro dell'anima si beccano il cancro del corpo.

Integrazione impossibile
La storia delle frittelle al marsala offre uno squarcio significativo sulla presunta integrazione con cui si cerca di far credere che esiste un Islam ben distinto dall'Islam del terrorismo. Un Islam mite, progredito, moderato, quindi pronto a capire la nostra cultura e a rispettare la nostra libertà. Virgilio infatti ha una sorellina che va alle elementari e una nonna che fa le frittelle di riso come si usa in Toscana. Cioè con un cucchiaio di marsala dentro l'impasto. Tempo addietro la sorellina se le portò a scuola, le offrì ai compagni di classe, e tra i compagni di classe c'è un bambino musulmano. Al bambino musulmano piacquero in modo particolare, così quel giorno tornò a casa strillando tutto contento: «Mamma, me le fai anche te le frittelle di riso al marsala? Le ho mangiate stamani a scuola e...». Apriti cielo. L'indomani il padre di detto bambino si presentò alla preside col Corano in pugno. Le disse che aver offerto le frittelle col liquore a suo figlio era stato un oltraggio ad Allah, e dopo aver preteso le scuse la diffidò dal lasciar portare quell'immondo cibo a scuola. Cosa per cui Virgilio mi rammenta che negli asili non si erige più il Presepe, che nelle aule si toglie dal muro il crocifisso, che nelle mense studentesche s'è abolito il maiale. Poi si pone il fatale interrogativo: «Ma chi deve integrarsi, noi o loro?».

L'islam moderato non esiste
Il declino dell'intelligenza è il declino della Ragione. E tutto ciò che oggi accade in Europa, in Eurabia, ma soprattutto in Italia è declino della Ragione. Prima d'essere eticamente sbagliato è intellettualmente sbagliato. Contro Ragione. Illudersi che esista un Islam buono e un Islam cattivo ossia non capire che esiste un Islam e basta, che tutto l'Islam è uno stagno e che di questo passo finiamo con l'affogar dentro lo stagno, è contro Ragione. Non difendere il proprio territorio, la propria casa, i propri figli, la propria dignità, la propria essenza, è contro Ragione. Accettare passivamente le sciocche o ciniche menzogne che ci vengono somministrate come l'arsenico nella minestra è contro Ragione. Assuefarsi, rassegnarsi, arrendersi per viltà o per pigrizia è contro Ragione. Morire di sete e di solitudine in un deserto sul quale il Sole di Allah brilla al posto del Sol dell'Avvenir è contro Ragione.

Ecco cos'è il Corano
Perché non si può purgare l'impurgabile, censurare l'incensurabile, correggere l'incorreggibile. Ed anche dopo aver cercato il pelo nell'uovo, paragonato l'edizione della Rizzoli con quella dell'Ucoii, qualsiasi islamista con un po' di cervello ti dirà che qualsiasi testo tu scelga la sostanza non cambia. Le Sure sulla jihad intesa come Guerra Santa rimangono. E così le punizioni corporali. Così la poligamia, la sottomissione anzi la schiavizzazione della donna. Così l'odio per l'Occidente, le maledizioni ai cristiani e agli ebrei cioè ai cani infedeli.
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

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Re:2011: il '48 dei Paesi arabi?
« Risposta #69 : Mercoledì 27 Agosto 2014, 12:27:32 »
riproposto come i peperoni pesanti quando e' sera.

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Re:2011: il '48 dei Paesi arabi?
« Risposta #70 : Mercoledì 27 Agosto 2014, 14:56:25 »
...Oriana Fallaci...

riproposto come i peperoni pesanti quando e' sera.


Nel momento in cui si crea "il partito dei buoni" e lo si riempie di fondamentalisti pronti a sparare addosso a chiunque non sia dei loro cresce la tanto convenienza nel mimetizzarsi quanto quella di aggiungersi al coro.
Il perché si sia così titubanti nel dire della Fallaci stesse additando un pericolo reale e così solleciti a darle della cazzara sta tutto qui.

P.s.
L'islam è nato 600 anni dopo il cristianesimo, ed i musulmani stanno come stavamo 600 anni fà.
Con la pericolosa aggravante di trovarsi sociologicamente piena era malleus maleficarum e tecnologicamente nel XXI secolo.
Cercare con una convivenza senza attriti è faticoso, anche se in fondo (faticosissimamente) non impossibile, cercare la cosiddetta "integrazione" è come voler "integrare" una comunità cristiana dei tempi di Jacob Sprenger con una del tempo papa Luciani: mission impossible.
A meno che fra 400 anni non abbiano anche loro una rivoluzione francese, cosa che gli auguro di tutto cuore, ma, data la lentezza con cui la palla al piede della loro religione li fa muovere verso la laicità, credo che gli ci vorrà qualche secolo in più.
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.

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Re:2011: il '48 dei Paesi arabi?
« Risposta #71 : Mercoledì 27 Agosto 2014, 15:11:06 »
...
P.s.
L'islam è nato 600 anni dopo il cristianesimo, ed i musulmani stanno come stavamo 600 anni fà.
...

pensa te. ci tengono per le palle, pur non sapendo a che serve il petrolio.

chiamali micchi.  :-*

Offline BobLovati

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Re:2011: il '48 dei Paesi arabi?
« Risposta #72 : Mercoledì 27 Agosto 2014, 15:18:49 »
riproposto come i peperoni pesanti quando e' sera.

grazie; la prossima volta ti sottopongo il link prima     ::)
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Re:2011: il '48 dei Paesi arabi?
« Risposta #73 : Mercoledì 27 Agosto 2014, 15:20:29 »
mi riferivo al fatto che fosse stato riproposto dalla Stampa.

Offline DinoRaggio

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Re:2011: il '48 dei Paesi arabi?
« Risposta #74 : Mercoledì 27 Agosto 2014, 15:21:09 »
Assad comunque è rimasto in sella, e col senno di poi e molto cinicamente, forse non è tiutto 'sto male, almeno dal punto di vista dell'Occidente. Poi, attenzione che non esiste un'omogeneità di islamismo fra i vari Stati, si passa dai quasi laici Emirati Arabi Uniti allo Yemen ed ai neonati califfati.

Da questo punti di vista (dell'Occidente), si potrebbe rivalutare persino Gheddafi, la Libia non sembra essere l'Egitto dove esiste una classe media in grado di governare, e questi scontri fra bande potrebbero risultare in uno Stato (estremista) islamico alle porte dell'Italia.
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Re:2011: il '48 dei Paesi arabi?
« Risposta #75 : Mercoledì 27 Agosto 2014, 15:28:17 »
mi riferivo al fatto che fosse stato riproposto dalla Stampa.

ci credo, ma l´hai scritto in maniera ... equivoca    ;D
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Offline Frusta

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Re:2011: il '48 dei Paesi arabi?
« Risposta #76 : Mercoledì 27 Agosto 2014, 16:10:16 »
pensa te. ci tengono per le palle, pur non sapendo a che serve il petrolio.

Beh, se vuoi arrivare al ci tengono per le palle bisogna che la frase la citi tutta:

L'islam è nato 600 anni dopo il cristianesimo, ed i musulmani stanno come stavamo 600 anni fà.
Con la pericolosa aggravante di trovarsi sociologicamente in piena era malleus maleficarum e tecnologicamente nel XXI secolo.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

CP 4.0

Re:2011: il '48 dei Paesi arabi?
« Risposta #77 : Mercoledì 27 Agosto 2014, 16:27:58 »
Beh, se vuoi arrivare al ci tengono per le palle bisogna che la frase la citi tutta:

che i paesi arabi e i munssulmani 'famodetuttanerbanfascio' siano cacciatori di streghe lo credi tu e chi lo vuole (ben piu' della famosa mezza palazzina tua :) ).

chi si informa sa che non e' cosi. almeno non di piu' di quanto non lo sia in aree occidentali tipo la 'cintura della Bibbia'.

ci credo, ma l´hai scritto in maniera ... equivoca    ;D

chiedo venia :D

Offline carpelo

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Re:2011: il '48 dei Paesi arabi?
« Risposta #78 : Mercoledì 27 Agosto 2014, 16:40:57 »
Mi sembra strano che nessuno di voi conosca un musulmano ben distante dalle posizioni che tanto ci fanno accapponare la pelle.
O che non noti differenze tra i vari popoli islamici, dalla Somalia alle Maldive, dall'Afghanistan all'Albania, dalla Turchia alla Nigeria, dal Sudan financo alla Bosnia.

PS Sono ben distante da tutte le religioni, eccetto forse il Pastafarianesimo.

Offline Frusta

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Re:2011: il '48 dei Paesi arabi?
« Risposta #79 : Mercoledì 27 Agosto 2014, 17:40:42 »
Mi sembra strano che nessuno di voi conosca un musulmano ben distante dalle posizioni che tanto ci fanno accapponare la pelle.
O che non noti differenze tra i vari popoli islamici, dalla Somalia alle Maldive, dall'Afghanistan all'Albania, dalla Turchia alla Nigeria, dal Sudan financo alla Bosnia.

PS Sono ben distante da tutte le religioni, eccetto forse il Pastafarianesimo.

Detta così diventa facile buttare il discorso altrove, cioè sul razzismo (e rispondo anche a CP) sul fare d'ogni erba un fascio.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.