primi due ascolti sparati ad libitum durante la preparazione di una pallosissima serie di slides per il mio AD
quindi, nel giudizio, potrei essere traviato dalle madonne che gli invio, visto che non si riesce a standardizzare un cazzo, qui da me
i radiohead, invece, standardizzano, almeno da HAIL TO THE THIEF, il loro modo di creare musica
badate, però, che non sto dicendo che sia una banalizzazione, uno scadimento ai minimi termini, anzi
standardizzare, lo intendo come rendere riconoscibile un sound, un modo di presentare la propria musica, non un modo di farla questa musica
in pratica, tu inizi ad ascoltare questo THE KING OF LIMBS e sai già cosa troverai
il problema è che non sai come lo troverai
non sai come ti arriverà
sono solo 8 pezzi
minimali
ma la minimalizzazione non scade nella semplicità: non c'è nulla di semplice nei RH degli ultimi 10 anni
hanno intrapreso una strada che li ha progressivamente liberati dalle "arie" larghe e schitarronanti della loro vita precedente, almeno fino ad OK COMPUTER
l'aria che tirava si era già intravista con KID A ed AMNESIAC, ma poi HAIL era stato un ritorno alle canzoni di 3, 4 minuti con una chiave di lettura insita nel volerle scrivere come tutte a se stanti, seppure inserite in un album fra i più coerenti e riusciti
con IN RAINBOWS, imho, erano tornati ad un'essenzialità, ad una scioltezza tipica dei gruppi basso/chitarra/batteria e tutto ciò aveva fatto pensare ad una prossima uscita molto più easy
macché
dopo due (e sono al tre mentre scrivo) ascolti, ti rendi conto di come i RH siano arrivati ad un grado di semplificazione che si scontra con la tua estrema ramificazione sinapsica, con il tuo essere un essere pieno di sovrastrutture
e così, mentre la musica che entra è semplice, è acqua, è aria, i percorsi che fa all'interno del tuo cervello la rendono complicata, ramificata, estesa, avviluppante
non è la loro musica ad essere ostica, sei tu
a me sembra molto molto bello
adatto per un sottofondo a video o installazioni di arte moderna
anzi, più che adatto, necessario, per dare loro spessore e funzione
questo disco credo sia molto più yorkeiano degli altri: mi ricorda THE ERASER, nella ritmica e nelle rarefazioni
magari, invece, questi cinque ex-ragazzi sono davvero diventati una cosa sola e scrivono come tutti fossero Yorke, Greenwood (1 e 2), O'Brien o Selway
ci sono i fantasmi in questo disco, ragazzi
attenzione
e se non li sentite, è solo un vs problema