Autore Topic: "Vadi, vadi Ragioniere..."  (Letto 2697 volte)

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Offline MCM

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"Vadi, vadi Ragioniere..."
« : Lunedì 3 Luglio 2017, 08:35:53 »
Non ci sono parole per descrivere la gratitudine e l'onore per aver potuto godere di un capolavoro come Fantozzi.
La tragicommedia di questo paese è tutta Paolo Villaggio

E allora senza sprecarsi in parole...
92 minuti di applausi per il nostro Ragioniere...

Offline Jim Bowie

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Re:"Vadi, vadi Ragioniere..."
« Risposta #1 : Lunedì 3 Luglio 2017, 13:49:17 »
Grandissimo.
R.I.P. Rag. Ugo Fantozzi
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"Forza Lazio"
till i die

Sarri uomo di Principi non di Opportunita'

Antiromanista si nasce non ci si diventa, ed io modestamente lo nacqui!

Offline zorba

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Re:"Vadi, vadi Ragioniere..."
« Risposta #2 : Lunedì 3 Luglio 2017, 15:43:11 »
Là dove torneranno ad osare le aquile (e dal 26.05.2013, ci siamo andati un pò più vicino!!!!)

Offline franz_kappa

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Re:"Vadi, vadi Ragioniere..."
« Risposta #3 : Lunedì 3 Luglio 2017, 16:01:02 »
Un uomo poco piacevole (così, almeno, si manifestava nelle sue apparizioni pubbliche) capace tuttavia di creare una maschera immortale.
Grazie infinite a Paolo Villaggio per tutto quello che ci ha regalato.
RIP.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline franz_kappa

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Re:"Vadi, vadi Ragioniere..."
« Risposta #4 : Lunedì 3 Luglio 2017, 16:10:23 »
Ah, una doverosa aggiunta: era un uomo sinceramente e meravigliosamente cattivo (molti episodi lo testimoniano: tra i più eclatanti l'agghiacciante battuta in un programma Rai degli anni Sessanta/Settanta, quando si rivolse a una signora del pubblico e le disse "Stia zitta, vecchia imbecille"). Una dote non comune, soprattutto quando palesata senza reticenze.
Buon viaggio, caro Piero.

POMATA

Re:"Vadi, vadi Ragioniere..."
« Risposta #5 : Lunedì 3 Luglio 2017, 17:50:45 »
Riposa in pace :(

Offline Frusta

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Re:"Vadi, vadi Ragioniere..."
« Risposta #6 : Lunedì 3 Luglio 2017, 19:56:32 »
92 minuti di applausi...
"Per me la corazzata Potiomkim è una cagata pazzesca."
L'unica frase rivoluzionaria pronunciata in Italia negli ultimi ultimi 50 anni.  ;D

Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline Er Matador

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Re:"Vadi, vadi Ragioniere..."
« Risposta #7 : Martedì 4 Luglio 2017, 05:13:09 »
Difficile esprimere qualcosa che non appaia banale, già detto o già analizzato quando si parla di Villaggio e del suo Fantozzi.
E forse questa considerazione porta a riflettere su un tratto particolare della sua personalità: il rapporto con la morte.
Argomento che faceva capolino nelle sue dichiarazioni da almeno una ventina d’anni a questa parte, sia pure col cinismo e l’amarezza mescolati, nel consueto e irripetibile cocktail, al lato comico della situazione.
Un’evoluzione dell’uomo per certi versi parallela a quella del suo personaggio.
Gli ultimi capitoli della saga come Fantozzi va in pensione, a parte la minore freschezza e ispirazione, segnano anche una progressiva evanescenza della componente comica a favore di riflessioni più profonde e malinconiche.
Si diceva del rapporto con la morte, leggibile sotto diverse angolazioni.
La sua scomparsa, innanzitutto, ha suscitato comprensibile emozione: ma, diversamente da quanto accade in analoghe circostanze, non ha inciso sulla percezione del personaggio.
Nessuna riscoperta dopo un più o meno lungo oblio, dato che la sua fama non ha conosciuto soluzioni di continuità.
Nessuno stravolgimento del palinsesto, se non nell’immediato, dato che i suoi film – a maggior ragione nei mesi estivi, periodo di repliche – non hanno mai smesso di andare in onda.
Nessuna rivalutazione, dato che Fantozzi – a differenza dell’opera di un Totò, per dire – non ha avuto bisogno di passare per le Forche Caudine di un’iniziale incomprensione.
Nessun progetto artistico di particolare spessore lasciato a metà, col contorno di rimpianti, Ucronie e maldestri tentativi di sequel.
Neppure la sensazione che investe, come se gli anni trascorsi da allora arrivassero addosso tutti insieme, quando se ne va un personaggio legato a emozioni e ricordi.
Forse perché per il grande pubblico - quello più ristretto dei teatri ha continuato ad apprezzarne le doti nella recitazione - era artisticamente già morto dopo Fantozzi.
Non che non avesse più nulla da dire: semplicemente, dopo l’invenzione di una simile maschera, non c’era più molto da dire.
Di fatto la valutazione al riguardo si è stabilizzata in via definitiva, conferendo allo scrittore e attore genovese il quantomai raro privilegio di conoscere in vita il giudizio dei posteri.
O forse perché “l’ultima maschera italiana”, come è stato definito il ragioner Ugo, ha davvero fermato il tempo.
Nell’immaginario collettivo è eternamente uguale a sé stesso, definitivamente immortalato nelle sembianze del Paolo Villaggio di trenta o quaranta anni fa: al punto da rendere quasi impercettibile, con tutto il rispetto per la persona, la scomparsa del suo ideatore.
Uguale a sé stesso ma non fossile: se è vero che tante situazioni comiche, nate come rappresentazioni del presente di allora, si sono trasformate in archetipi senza tempo e in grado di fornire chiavi di lettura anche nel presente di oggi.
A proposito: Fantozzi in realtà è morto, come ossessivamente voluto dal suo creatore.
“Temevo che mi sopravvivesse” fu la sua giustificazione: che sembrava dare un calcio senza motivo neanche alla fortuna, ma a un pezzetto di immortalità.
Poi uno ci pensa, e si ricorda che anche Agatha Christie si congedò dal suo protagonista più noto in Sipario. L’ultima avventura di Poirot.
O che Camilleri, in una recente intervista, parlava – e non senza un certo disagio – di Montalbano come di una persona quasi reale, sfuggita dalla pagina e dallo schermo per dotarsi di un’esistenza autonoma.
Chissà, forse per noi comuni mortali è difficile comprendere il legame psicologico, persino la rivalità, che si crea con un alter ego letterario ingombrante: così ingombrante da fare ombra al suo autore o addirittura cannibalizzarlo, sovrapponendosi completamente a lui nella percezione dall’esterno.
E poi, tornando al fermare il tempo, non si può dimenticare una sorta di immortalità della risata nelle sequenze più note.
Le si è viste mille volte, sapendole praticamente a memoria; le si rivede per la millesima volta; si ride per la millesima volta.
Quanti altri comici, compresi i grandissimi, hanno saputo ottenere un simile risultato?
Quale capolavoro di comicità continua a funzionare a pieno regime benché privato dell’effetto-sorpresa, dell’aprosdoketon, senza il quale anche la migliore battuta arriva attutita e depotenziata?
Oggi ricordiamo con affetto e stima un attore e scrittore.
Non è escluso che i posteri, rileggendo la nostra epoca nei suoi personaggi, lo ricordino come un pensatore di più nobile lignaggio.

P.S. Per quanto riguarda il Villaggio extra-Fantozzi, merita una citazione Il volpone, tratto dall’omonima commedia di Ben Jonson


Online Ataru

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Re:"Vadi, vadi Ragioniere..."
« Risposta #8 : Martedì 4 Luglio 2017, 06:47:18 »
Grande artista. Eclettico come solo chi è veramente geniale e avanti coi tempi riesce ad esserlo.

Citazione
E' mai possibile, porco d'un cane,
che le avventure in codesto reame
debban risolversi tutte con grandi puttane!
Anche sul prezzo c'è poi da ridire
ben mi ricordo che pria di partire
v'eran tariffe inferiori alle tremila lire
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti