Le donne che oggi sono in piazza sono le stess che quarantanni fa con le mani a forma di figa urlavano che era loro e che se la gestivano loro, invitando a fare l' amore(che all' epoca equivaleva ad accoppiarsi senza senno) anzichè la guerra. Oggi fanno la guerra a chi ogni tanto mette in pratica il loro invito di 40 anni fa.
allora,
io ieri in piazza c'ero
c'ero perché sono figlio di una buona donna
, perché ho avuto due nonne oneste ma sfigate e che mi hanno lasciato valori e sentimenti, perché ho una sorella che vorrei si amasse di più, perché nella mia vita ho amato donne dalle quali ho ricevuto amore, schiaffi e lacrime, perché le persone importanti della mia vita sono state tutte donne, perché io sono cresciuto rispettandole e perché ho ritenuto giusto condividere questa manifestazione con la donna che amo
detto questo, che esclude a prescindere qualsiasi connotazione "politica" (ma sull'accezione della parola "politica" ci sarebbe da fare un forum apposta per insegnare a molti a distinguere fra le sue molte deviazioni e la vita dell'Uomo che è, quasi per costituzione, "politica"), detto questo, dicevo, ieri in piazza non c'erano nè veterofemministe, nè neo-femministe, nè ex-amazzoni uterine, tantomeno esagitate esclusivamente di sinistra
ho visto donne stanche, stufe, imbarazzate, orgogliose, anche strafottenti, ma, principalmente, ho visto Donne
ho visto mamme, nonne, ragazzine
ho visto molta Cultura, molto rispetto, molta emozione
la "politica", per come la intendi tu, MCM, non c'era
si, c'erano colori più tendenti al rosso che al nero, ma in quel milione di persone non c'erano solo comuniste, credimi
ho ascoltato il discorso di Giulia Bongiorno, l'avvocato Giulia Bongiorno, la deputata ex-pdl Giulia Bongiorno, la co-fondatrice di fli Giulia Bongiorno...ma per me, come per tantissime persone, in quel momento era la neo-mamma Giulia Bongiorno, presumibilmente preoccupata per il Paese, anzi per la Cultura ed il rispetto che suo figlio troverà in questo Paese, pur avendo una madre indubbiamente importante
ho ascoltato, io che rifuggo chiese e vaticani, con interesse il discorso di Suor Eugenia Bonetti: una che le mani se le sporca e se le è sporcate cercando di ridare dignità a donne mercificate e sfruttate
una che ha avuto parole di fuoco anche contro i suoi stessi vertici religiosi
insomma, ho visto gente applaudire non solo la Camusso o una accorata Comencini, non ridere amaro solo con la Finocchiaro o pensare solo con la Ragonese
c'era una trasversalità che fa pensare, che fa paura, proprio perché non gestibile a livello politico e non riconducibile, grazie al lavoro delle organizzatrici, ad un'area sola
detto questo, parlerei degli uomini
ne ho visti molti: papà, mariti, compagni, anziani, gay, universitari, preti
io voglio credere, voglio sperare, che ci sia stato qualcuno che la pensasse come te, prima
ma che poi, di fronte a quella piazza, a quella partecipazione, abbia capito, abbia pensato
ma so già che anni ed anni di formazione cazzocentrica, maschilista, fallocrate e psicologicamente difficile da rimuovere se non attraverso un percorso preciso ed ostinato, non possono essere scalfiti da una manifestazione
e so anche che una violenza verbale (ma non ho dubbi a credere anche fisica) come quella che esprimi tu verso tutto un mondo del quale hai paura, una paura fottuta, sia quasi impossibile da ricondizionare, riconsiderare, rimuovere
a me una tale violenza non fa paura: fa tristezza
non fa paura perché, alla fine, in 46 anni manco ho avuto mai tanto bisogno di risponderle per le vie di fatto (e non che non ne avessi la voglia o le capacità, eh): è bastata la Storia
fa tristezza perché, immagino, anche tu abbia avuto ed abbia ancora (me lo auguro) una mamma, una sorella, una ragazza, un'amica da guardare negli occhi, cercando almeno di non abbassarli per la vergogna del dover supportare idee che loro non esiterebbero a definire ripugnanti
no
tu ieri anche se ci fossi stato non avresti capito
peccato, però
saresti stato fiero di te