Autore Topic: Trent'anni  (Letto 8123 volte)

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Offline MagoMerlino

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Re:Trent'anni
« Risposta #20 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 12:32:54 »
D'accordissimo.
Oggi quella funzione non può più essere svolta, in quelle modalità, vista la proliferazione dei mezzi di comunicazione e l'avvento, addirittura, della informazione fai da te con internet.
L'esigenza però di un racconto approfondito e mediato, anche sentimentalmente, rimane ancora e in questa attività soltanto pochissimi nell'etere romano riescono a fare questo lavoro egregiamente.
Si può dire però senza remore che con l'avvento di Lotito il racconto si è alterato, viziato da quello che troppo spesso è stata soltanto questione personale. Se ne sono accorti tutti, finalmente, ma in questo momento ci sono soltanto macerie fumanti.
Si, purtroppo la megalomania e l'egocentrismo di Lotito hanno prodotto un solco difficile da colmare (ovviamente non è solo tutta colpa sua). In diversi ci hanno provato con risultati alterni. Ultimamente la coppia Peruzzi, Diaconale, aveva prodotto ottimi risultati, la questione che i loro contratti non siano ancora ufficialmente confermati potrebbe generare quale dubbio e apprensione. Probabilmente sarà semplicemente una questione di lotitempi, o almeno c'è da sperarlo.
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Zapruder

Re:Trent'anni
« Risposta #21 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 12:39:50 »
Purtroppo Stefano Trotti, uno dei Principi della Contea, ci ha lasciati circa due anni fa. Quanto dispiacere nell'apprenderlo.  :(

Dalla Contea (trasmissione prima radiofonica e poi televisiva) nasce tutto: fu con il soprannome di franz_kappa che mi iscrissi alla Contea nel tardo 1998 oppure nei primissimi mesi del 1999. Numero di iscrizione 2777, mi pare. Mi ero anche fatto uno stendardo personale, così come auspicato dai Principi per ogni nuovo 'accolito'. Fu una speciale esperienza, per certi versi ingenua e meravigliosa: una comunità virtuale di laziali nata dal nulla e durata purtroppo troppo poco. Era una sorta di forum senza Web. Il culmine, dal mio soggettivo punto di vista, fu la partecipazione alla MERAVIGLIOSA trasferta della Contea a Genova per samp-Lazio 0-1, quella del gol di Bobo Vieri nel secondo tempo sotto Gradinata Sud su cross di Sergio Conceicao dalla destra. Partiti da Roma con tanta speranza (eravamo reduci da due terribili sconfitte, derby e juventus in casa, con il milan a -1...  >:() ma, soprattutto, con le teglie di alluminio piene di pasta al forno e i boccioni di vino rosso...  ;D

Della Contea faceva parte anche Alfa, tra i primi creatori di Lazionet. Approdai al forum dal quale proveniamo quasi noi tutti grazie alla Contea, dunque. Anche di questo sono grato alla Contea.

Anni dopo la fine di quell'esperienza (che pagò il troppo 'successo' che stava ottenendo, i troppi proseliti che stava facendo oltre a scontare altre difficoltà organizzativo-logistiche) ho incontrato Antonio in zona Trastevere: due veloci chiacchiere per rievocare, con nostalgia, i tempi andati.  :)
E allora parliamo e rievochiamo, darienzo! E chi vuole si unisca, è solo gradito.
Il topic è quello giusto.  ;)

Il "biondo" era Antonio Barile, che a un certo punto fu preso di mira dai soliti noti perché... non andava in trasferta, quindi non poteva fare il "guru" a loro avviso.

Purtroppo abbiamo pagato la "prudenza", chiamiamola così, di tutto l'ambiente laziale, a partire da Plastino, De Angelis, ecc.

darienzo

Re:Trent'anni
« Risposta #22 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 12:42:29 »
Il "biondo" era Antonio Barile, che a un certo punto fu preso di mira dai soliti noti perché... non andava in trasferta, quindi non poteva fare il "guru" a loro avviso.


Un po' come dire che chi non va di frequente allo stadio e non fa l'abbonamento (ma lo ha fatto per una vita) non può scrivere di Lazio qua sopra

Offline franz_kappa

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Re:Trent'anni
« Risposta #23 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 12:42:43 »
Il "biondo" era Antonio Barile, che a un certo punto fu preso di mira dai soliti noti perché... non andava in trasferta, quindi non poteva fare il "guru" a loro avviso.
Esatto, a fine post mi ero reso conto di aver scritto "Antonio" senza chiarire a chi mi riferivo.
Proprio lui, Antonio Barile. Chissà che fine ha fatto. Gli auguro, ovviamente, il meglio. Di cuore.  :)
Buon viaggio, caro Piero.

Zapruder

Re:Trent'anni
« Risposta #24 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 12:44:35 »
Esatto, a fine post mi ero reso conto di aver scritto "Antonio" senza chiarire a chi mi riferivo.
Proprio lui, Antonio Barile. Chissà che fine ha fatto. Gli auguro, ovviamente, il meglio. Di cuore.  :)

Tempo fa è ricomparso, non ricordo dove.

Non sapevo di Trotti, mi dispiace.

Dalla Contea originano molti soprannomi poi diventati "nickname" storici del web laziale: Trilussa, Mancina, Rockerduck, tanto per citarne alcuni.

Offline fish_mark

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Re:Trent'anni
« Risposta #25 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 12:47:06 »
Si, purtroppo la megalomania e l'egocentrismo di Lotito hanno prodotto un solco difficile da colmare (ovviamente non è solo tutta colpa sua). In diversi ci hanno provato con risultati alterni. Ultimamente la coppia Peruzzi, Diaconale, aveva prodotto ottimi risultati, la questione che i loro contratti non siano ancora ufficialmente confermati potrebbe generare quale dubbio e apprensione. Probabilmente sarà semplicemente una questione di lotitempi, o almeno c'è da sperarlo.

Peruzzi-Diaconale è la cosa migliore che il presidente abbia fatto nel campo del rapporto con l'ambiente. purtroipo arrivata molto tardi, quando troppi pozzi sono stati irrimediabilmente rovinati.
Spero si continui su questa strada.


PS Solo un omaggio a Gianni Elsner. Un personaggio a me molto caro. Non potevi non volergli bene.

Un po' come dire che chi non va di frequente allo stadio e non fa l'abbonamento (ma lo ha fatto per una vita) non può scrivere di Lazio qua sopra

come in politica chi sta a sinistra ha sempre uno più a sinistra di lui (o chi sta a destra sta trova uno più a destra di lui) anche in questo campo c'è sempre uno più laziale di te che ti chiede, come prova del nove della tua lazialità, se hai partecipato ai 30 mila di Napoli sei hai fatto parte degli eroi di Catanzaro.
La verifica light della tua lazialità sta anche nell'abbonamento, come riscontro del tuo essere tifoso, mentre chi va ogni tanto allo stadio si merita l'appellativo di occasionale-simpatizzante.
Quando l'intelligenza raggiunge vette inarrivabili.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Offline franz_kappa

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Re:Trent'anni
« Risposta #26 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 12:50:24 »
Tempo fa è ricomparso, non ricordo dove.

Non sapevo di Trotti, mi dispiace.

Dalla Contea originano molti soprannomi poi diventati "nickname" storici del web laziale: Trilussa, Mancina, Rockerduck, tanto per citarne alcuni.
Esatto. Io ricordo la 'Signora Almeyda', per dirne una.
La Contea aveva scatenato la fantasia dei laziali: tra i pochi soprannomi che rammento c'era il mitico "Atletico Madrid", che arricchiva il suo nick con uno slogan programmatico: "Sono Atletico Madrid. Professione musicista, hobby antiromanista".  ;D
Anche "Panta Rei", che ogni tanto scrive anche qui.
E ancora, se non erro, c'era Maurizio "Animale" o "L'animale", uno schietto e genuino laziale dai modi non proprio oxfordiani...  :D

Ma troppi ne dimentico, mannaggia alla memoria mia...
Buon viaggio, caro Piero.

Zapruder

Re:Trent'anni
« Risposta #27 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 12:52:52 »
 purtroipo arrivata molto tardi, quando troppi pozzi sono stati irrimediabilmente rovinati.

Peruzzi è un marchettone agli amici degli amici.

Dire "i pozzi sono stati avvelenati" è come dire che il giudice Livatino era uno che "non sapeva stare al mondo".


Offline franz_kappa

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Re:Trent'anni
« Risposta #28 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 12:58:30 »
f_m, zapruder... Posso chiedere che questo post resti immune dalle solite, muffite, polemiche, per cortesia? Avete tutto un forum da devastare, d'altronde.
Il topic aveva preso la piega della rievocazione, con nostalgia e in leggerezza, dei tempi andati laziali. Tempi andati antichi e recenti. Che c'entrano Diaconale e Peruzzi?
Buon viaggio, caro Piero.

Panzabianca

Re:Trent'anni
« Risposta #29 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 13:03:37 »
Il miglior cantore di Lazio è stato Gianni Elsner, che però non è mai stato un giornalista, ma solo un "prossimamente addetto"


Un giorno sono andato a trovarlo per delega/mandato di mia sorella (insegnante e ascoltatrice di Gianni) impegnata con i suoi ragazzi nell'allestimento di un'opera teatrale per la quale era fondamentale una base musicale richiesta anche ad Orlando Filosa, storico fonico di Elsner. Filosa sorprendentemente rispose ed io andai a ritirare sta cassetta.
Fu divertente. Gianni era un grande Laziale. Parlò per circa un'ora, a suo modo (...), del giornalistume romano, radiofonico e non. Ricordo la sua casa-studio radiofonico-serra-giardino, ne ricordo le pareti tappezzate con foto molto laziali, ricordo le cornici celesti. Fu divertente e mi onoro di averlo conosciuto. Anche dal vivo mi confermò di essere uno vero come peraltro già si percepiva in onda. Un bel ricordo.

Offline franz_kappa

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Re:Trent'anni
« Risposta #30 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 13:07:39 »
La mia formazione laziale non si è purtroppo arricchita dei contributi e della passione di Gianni Elsner, conosciuto come personaggio pubblico solo tanti anni dopo. Non credo di aver mai ascoltato la sua trasmissione dalla radio che lo ospitava. Il suo era un nome evocativo che non riuscivo ad associare ad alcuno.

L'ho apprezzato tanti anni dopo in qualità di padre nobile dei comunicatori laziali. Una sorta, evocando Eduardo, di "sindaco del Rione Lazialità": un carismatico, una figura di riferimento per tutti, insomma. Di lui ricordo, nell'epoca di Cragnotti, tonanti strali contro certe dannose camarille che avvelenavano lo spogliatoio biancoceleste.

Appuntamento immancabile, nell'era dei trionfi, il suo brindisi al Brachetto con Ericsson dopo ogni vittoria domenicale.
Buon viaggio, caro Piero.

ThomasDoll

Re:Trent'anni
« Risposta #31 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 13:10:49 »
Il miglior cantore di Lazio è stato Gianni Elsner, che però non è mai stato un giornalista, ma solo un "prossimamente addetto"

Elsner era uomo di teatro, avvezzo alla poesia. E aveva l'ironia ciaciona. Un mix perfetto. Ascoltato pochissimo, orari impraticabili, ma ho sempre avuto stima di lui.

Panzabianca

Re:Trent'anni
« Risposta #32 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 13:13:21 »
La mia formazione laziale non si è purtroppo arricchita dei contributi e della passione di Gianni Elsner, conosciuto solo tantissimi anni dopo. All'epoca non ascoltavo la radio da dove trasmetteva. Il suo era un nome evocativo che non riuscivo ad associare ad alcuno.

L'ho apprezzato tanti anni dopo in qualità di padre nobile dei comunicatori laziali. Una sorta, evocando Eduardo, di "sindaco del Rione Lazialità": un padre nobile, una figura di riferimento per tutti, insomma. Di lui ricordo, nell'epoca di Cragnotti, tonanti strali contro certe dannose camarille che avvelenavano lo spogliatoio biancoceleste.

Appuntamento immancabile, nell'era dei trionfi, il suo brindisi al Brachetto con Ericsson dopo ogni vittoria domenicale.
Gianni mi accompagnò radiofonicamente per tutto il periodo universitario. Ogni tanto partecipavo anche a quei suoi quiz per vincere qualche biglietto per il Basket  o altro evento sportivo e non.

Offline MagoMerlino

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Re:Trent'anni
« Risposta #33 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 13:26:28 »
Radiofonicamente parlando, Gianni Elsner è stato un genio, già dai tempi di Radio Luna, appena approdato a Roma, nella quale inventò, tanto per fare un nome, Cicciolina e i suoi bacini, bacini.
Per me è a livello di Arbore e Boncompagni, peccato sia rimasto nelle retrovie, avrebbe meritato ben altri palcoscenici.
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darienzo

Re:Trent'anni
« Risposta #34 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 13:47:08 »
Gianni mi accompagnò radiofonicamente per tutto il periodo universitario. Ogni tanto partecipavo anche a quei suoi quiz per vincere qualche biglietto per il Basket  o altro evento sportivo e non.

E' vero, Gianni a un certo punto cominciò ad appassionarsi alla Virtus: in un'unica trasmissione avevamo entrambe le nostre passioni sportive. E si era pure fomentato parecchio

Radiofonicamente parlando, Gianni Elsner è stato un genio, già dai tempi di Radio Luna, appena approdato a Roma, nella quale inventò, tanto per fare un nome, Cicciolina e i suoi bacini, bacini.
Per me è a livello di Arbore e Boncompagni, peccato sia rimasto nelle retrovie, avrebbe meritato ben altri palcoscenici.


Perfetto. Era uno che aveva lavorato con Strehler. Ogni tanto dispensava dei pezzi di teatro come "Il discorso di Marco Antonio" o "Antigone il messo" che non mancavamo di registrare sulle nostre cassettine. Pensiamo che a un certo punto preferì godersi l'universo che si era creato, piuttosto che dedicarsi in toto alla recitazione.

Ogni tanto però tornava agli antichi fuochi. Al Teatro belli fu protagonista di un divertente e allo stesso tempo commovente spettacolo intitolato "Cocomeri in salita", serate sempre affollate da tanti tifosi laziali. Prima della malattia poi lo ricordiamo in una parte in uno sceneggiato televisivo assieme agli Amendola padre e figlio ("Little Roma")

POMATA

Re:Trent'anni
« Risposta #35 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 16:45:37 »
Sono d'accordo, Plastino è l'esempio di come il proprio ego si possa erigere sopra la professionalità e la passione.
Purtroppo è un difetto diffuso e neppure dobbiamo andare troppo distante per trovare altri esempi, seppur con contenuti e metodologie differenti. Plastino e gli antiplastino sono ormai due facce della stessa medaglia, hanno altre priorità, devono difendere il personaggio che si sono costruiti che non la Lazio.

Credice...

Chi è andato contro Plastino è chi continua a seguire la Lazio, solo quella, senza pensare chi c'è al comando...

Solo amore


Offline fish_mark

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Re:Trent'anni
« Risposta #36 : Giovedì 22 Giugno 2017, 15:59:30 »
Radiofonicamente parlando, Gianni Elsner è stato un genio, già dai tempi di Radio Luna, appena approdato a Roma, nella quale inventò, tanto per fare un nome, Cicciolina e i suoi bacini, bacini.
Per me è a livello di Arbore e Boncompagni, peccato sia rimasto nelle retrovie, avrebbe meritato ben altri palcoscenici.

A livello mediatico (e romantico) fa parte del mio personalissimo Pantheon visto che ho avuto la fortuna (ma permettetemi di dire anche la sagacia) di ascoltarlo fin dal 1982-83, anno nel quale conduceva anche una trasmissione su TRE42 (mi pare) prima con Gepi&Gepi (quello del famosissimo hit da discoteca - un po' lento ma efficace - "Body to Body") poi con un autore TV moolto romanista (e "amatissimo" dai laziali).

Poi ci sarebbero Plastino e Gianni Bezzi che però da un quarto di secolo si è lanciato nel mondo RAI, ma da "giovane" fu una delle voci di quella Lazio bella e disperata che finalmente chiuse un'epoca con quella puntata di Fiorini.

PS Comunque anche se non avesse segnato Fiorini, la Lazio avrebbe continuato a vivere. Ma questa è fantastoria.
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Offline franz_kappa

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Re:Trent'anni
« Risposta #37 : Giovedì 22 Giugno 2017, 16:12:58 »
Sontuoso inserto rievocativo oggi allegato al nuovo Corsport formato tabloid.

Ottima la rassegna iconografica, interviste ai protagonisti dell'epoca, sezione statistica.

Da comprare e conservare
Acquistato ma non ancora letto. Poi condividerò con piacere cosa ne penso quando lo avrò sfogliato.

Con l'occasione, torno indietro a ieri sera: per caso ero impegnato in uno spostamento in auto verso le 20.00 e ho potuto con l'occasione ascoltare su Lazio Style Radio la riproposizione del servizio di "Sfide" sulla Lazio del -9. A seguire una trasmissione speciale (ho purtroppo seguito solo i primi minuti) con interviste a Fascetti e Filisetti.
Meraviglioso Eugenio, che alla domanda "Mister, come vive questo anniversario?" risponde "Normalmente". Ma se poi si dipana il filo dei ricordi il burbero toscano si scioglie. Gli passano Filisetti senza annunciarlo e gli chiedono di riconoscerlo dalla voce. Lui fa: "Mister, buonasera". Fascetti replica: "Ma chi è, Poda?". "No, Mister, sono Filisetti". Al che Fascetti commenta "Beh, la zona è quella". In effetti i due sono, rispettivamente, bresciano (Podavini) e bergamasco (Filisetti).

Nel prosieguo della chiacchierata Fascetti ha un lampo di genio. Gli chiedono se aveva mai visto uno stadio pieno come a Lazio-vicenza e lui risponde, prontamente e con perfida intonazione, "Sì. il giorno di xxxx-Lecce". Grande Mister!  ;)


Che dire: dopo 30 anni di tifo militante mi sento ben avviato sulla via del rimbecillimento nostalgico e quindi, anche se significa tornare indietro con la memoria ad anni terribili, non posso non farmi prendere dalla nostalgia - per i laziali che eravamo, per gli anni della gioventù che vivevamo. Non per la Lazio che avevamo - nel sentire le rievocazioni di quel periodo.

Però, di fondo, c'è in noi la sensazione che quel 21 giugno del 1987, cui fa seguito l'altrettanto decisivo atto successivo del 5 luglio 1987, sono state poste le due pietre angolari delle fondamenta di una nuova Lazio nata allora e a tutt'oggi vivissima e più che vegeta.

Trenta anni fa, nell'estate 1987, si è chiuso un periodo ultradecennale il cui inizio non so quanto indietro collocare (minimo al 1961, anno della prima retrocessione in B. M forse potremmo andare ancora indietro di qualche anno) ma che è durato a lungo. Un periodo in cui la Lazio in campo è stata l'espressione di Proprietà e Dirigenze deboli, precarie, spesso improvvisate, talvolta grottesche, financo artigianali e/o casarecce. Un periodo pure segnato da rari bellissimi trionfi (lo Scudetto, la prima Coppa Italia) ma nella norma avaro di soddisfazioni e non parco di umiliazioni.

Nell'estate 1987 siamo arrivati ben oltre il limite del precipizio ma, miracolosamente, ci siamo mantenuti in equilibrio sul baratro. Sarebbe bastato un colpetto in più, sotto forma dell'ennesima parata del portiere vicentino Dal Canto o di un colpo di testa meglio indirizzato da parte dell'attaccante del Campobasso Francesco Boito, per precipitare senza avere la certezza di poter ripartire. Però quel colpetto non arrivò.
Sarà pure una cicatrice quella che rechiamo e che, forse, talvolta vorremmo celare e non ostentare. Ma quello è il segno, vissuto sulla pelle, di un cruciale momento di svolta nella nostra storia, di uno snodo che ci ha visti prendere la buona strada che ci ha condotti a trionfare in Italia ed Europa e, soprattutto, che ci ha consegnato, a distanza di 30 anni, una Lazio solida come MAI è stata prima.

Se siamo ormai divenuti, a pieno titolo, il quinto/sesto Club italiano per importanza lo dobbiamo agli eroi - tutti, nessuno escluso: da Proprietò, Dirigenza, Mister e Squadra all'ultimo magazziniere - che ci hanno tenuto a galla nella stagione 1986-87, consentendo a chi ha raccolto quell'eredità preservata dapprima di risanare definitivamente il Club e poi consegnalo a chi lo ha portato dove mai era giunto.

Fondati nel 1900, certamente. Ma, per certi versi, rifondati nel 1987. Ecco perché, nel Pantheon degli affetti laziali, la banda del -9 occupa e per sempre occuperà un posto unico e speciale.
Buon viaggio, caro Piero.

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Re:Trent'anni
« Risposta #38 : Giovedì 22 Giugno 2017, 16:48:28 »
Nell'estate 1987 siamo arrivati ben oltre il limite del precipizio ma, miracolosamente, ci siamo mantenuti in equilibrio sul baratro. Sarebbe bastato un colpetto in più, sotto forma dell'ennesima parata del portiere vicentino Dal Canto o di un colpo di testa meglio indirizzato da parte dell'attaccante del Campobasso Francesco Boito, per precipitare senza avere la certezza di poter ripartire. Però quel colpetto non arrivò.
Sarà pure una cicatrice quella che rechiamo e che, forse, talvolta vorremmo celare e non ostentare. Ma quello è il segno, vissuto sulla pelle, di un cruciale momento di svolta nella nostra storia, di uno snodo che ci ha visti prendere la buona strada che ci ha condotti a trionfare in Italia ed Europa e, soprattutto, che ci ha consegnato, a distanza di 30 anni, una Lazio solida come MAI è stata prima.

Se siamo ormai divenuti, a pieno titolo, il quinto/sesto Club italiano per importanza lo dobbiamo agli eroi - tutti, nessuno escluso: da Proprietò, Dirigenza, Mister e Squadra all'ultimo magazziniere - che ci hanno tenuto a galla nella stagione 1986-87, consentendo a chi ha raccolto quell'eredità preservata dapprima di risanare definitivamente il Club e poi consegnalo a chi lo ha portato dove mai era giunto.

Fondati nel 1900, certamente. Ma, per certi versi, rifondati nel 1987. Ecco perché, nel Pantheon degli affetti laziali, la banda del -9 occupa e per sempre occuperà un posto unico e speciale.


La tua periodizzazione è un po' fallace e frutto di un entusiasmo che ti ha fatto prendere la mano.
Tra il 1961 e il 1987 ne è scorsa di acqua sotto i ponti e di Lazio se ne sono viste (e raccontate) fin troppe da mettere tutto insieme.
Con il 1987 si chiude la vicenda che parte dalla sentenza della CAF che ci condanna alla B nel 1980, mentre il periodo precedente parte dal 1972 con la promozione in A fino ad arrivare al culmine dello scudetto. Ma forse sarebbe più corretto metterci un avvenimento che faccia da spartiacque in quel periodo: la partenza di Long John per l'America oppure la morte di Maestrelli, fate voi.

Poi con il gol di Poli si chiude tutta questa sofferenza, ma inizia un periodi di passaggio che porta al 7 febbraio 1992. Lì la Lazio cominciò a risalire veramente la china.
Ricordo uno striscione che nel mio immaginario (ma sicuramente in quello di tutti i laziali) ci fece sentire id essere finalmente tornati "Normali". Fu lo striscione "bentornati in A" che i tifosi del Torino ci mostrarono nel Lazio-Torino del 1988, 1-1, con gol di Pin (aut.) e di Gregucci.
Prego la regia di far partire le immagini



ma se siamo poi diventati, stabilmente, il "quinto/sesto Club italiano per importanza" lo dobbiamo ad altri eroi ed altre vicende. Con tutto il ringraziamento e l'ammirazione sconfinata per la banda Fascetti.

PS Anche se fossimo andati in C saremmo comunque risorti. Ci sottovalutiamo troppo spesso.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Re:Trent'anni
« Risposta #39 : Giovedì 22 Giugno 2017, 17:02:04 »
Due chiose, f_m: la periodizzazione (soggettiva, arbitraria e dunque sindacabile, ci mancherebbe) è legata alla volontà di scindere i periodi della nostra storia che ci hanno visti sempre in A (dal 1929-30 al 1960-61), tra A e B con concreto rischio di retrocedere in C-1 (dal 1960-61 al 1987-88) e poi di nuovo sempre in A (da 1988-89 a oggi).

Ma, al di là di questo, il senso della mia riflessione era: la salvezza fu un passaggio cruciale verso il risanamento condotto da Calleri e prodromico all'era Cragnotti. Ritengo che questo, al di là d ogni considerazione soggettiva, sia pacifico.
Ammettiamo pure che se fossimo retrocessi saremmo poi risaliti. Ma quando e come resta da stabilirlo e purtroppo, ex post, è assai complicato da stabilire.

Chiaramente "se siamo poi diventati, stabilmente, il 'quinto/sesto Club italiano per importanza' lo dobbiamo ad altri eroi ed altre vicende. Con tutto il ringraziamento e l'ammirazione sconfinata per la banda Fascetti". Ma a me fa piacere - e credo, in cuor mio, sia giusto così - riconoscere a costoro in eterno il merito di aver posto il primo, decisivo, mattone di un edificio che altri negli anni a venire avrebbero contribuito a edificare e consolidare.

Quanto agli anni tra 1961 e 1987, è verissimo che nell'intervallo "ne è scorsa di acqua sotto i ponti e di Lazio se ne sono viste (e raccontate) fin troppe da mettere tutto insieme" ma il minimo comune denominatore, a mio modesto avviso, è stata la fragilità della struttura proprietaria e dirigenziale, fatto salvo il valore degli uomini che costruirono la Lazio del triennio 1972-1975.
Buon viaggio, caro Piero.