Autore Topic: Trent'anni  (Letto 7968 volte)

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Zapruder

Trent'anni
« : Mercoledì 21 Giugno 2017, 08:26:15 »
Lazialmente parlando, la distanza nel tempo la sento tutta.

Il prossimo sarà il trentesimo campionato di A consecutivo, per noi. Una normalità che ancora non sento tale.

Mi pare un po' come quei racconti di chi ha talmente sofferto durante la guerra da commuoversi ogni volta che compiva un gesto scontato come salare i cibi.

Ecco, a me celebrare quella sofferenza sportiva non piace molto. Fa parte di noi, certo, e profondamente. Ma sono cicatrici quelle che esibiamo, non certo sorrisi.

Mai più quegli anni. Mai più.

darienzo

Re:Trent'anni
« Risposta #1 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 09:12:23 »
Sontuoso inserto rievocativo oggi allegato al nuovo Corsport formato tabloid.

Ottima la rassegna iconografica, interviste ai protagonisti dell'epoca, sezione statistica.

Da comprare e conservare



ThomasDoll

Re:Trent'anni
« Risposta #2 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 09:18:44 »
Ovazione.
Il punto più basso della nostra storia si può ricordare solo come il giro della boa che porta all'inferno, dopo il quale si fa vela verso la redenzione.
La Lazio è stata sul punto di sparire più volte, in un lasso di tempo brevissimo. Ci si ricorda di quegli anni atroci con una certa esaltazione per motivi che con il campo non hanno niente a che fare: la gioventù, gli ES, la topa. In realtà qualunque Lazio senz'anima vista dopo, inclusa quella di Ballardini o quella di Caso, avrebbe raccolto col cucchiaino quella pattuglia di onesti mestieranti, tra i quali qualcuno sarebbe diventato giocatore, qualcuno era finito, qualcuno non era mai cominciato.
Se pensiamo a quante volte in questi anni abbiamo detto a sproposito che rischiamo di sparire...
Il Fiorini day ha senso per ricordare da dove veniamo e quali peripezie abbiamo passato. In realtà è come un gran premio della montagna messo a tre curve dallo scollinamento vero, che è stato raggiunto da Poli. La differenza tra Italia-Brasile dell'82 e quello che è successo dopo, più o meno.
E' giusto che Giuliano sia ricordato come un piccolo eroe biancoceleste, giusto per com'era e per quello che era, l'immagine della Lazio di allora, di tanti avrei potuto e voluto ma non ce l'ho fatta. La storia, dopo, ci ha voluto bene. Avevamo sofferto abbastanza. Nevermore.

Offline Fabio70rm

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Re:Trent'anni
« Risposta #3 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 09:44:22 »
Penso che il 1986/87 sia stata la peggiore annata di sempre della Lazio.

Oddio anche luglio 1984 non scherza....

Ma nel 1987 non c'era veramente speranza, non c'era un improbabile quanto schifoso lodo petrucci, sarebbe stata C e fallimento.
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline SAV

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Re:Trent'anni
« Risposta #4 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 09:51:36 »
Il prossimo sarà il trentesimo campionato di A consecutivo, per noi.

Se non sbaglio, sarà il ventinovesimo consecutivo.
L'estate di trent'anni fa ho fatto il mio primo abbonamento ed eravamo in serie B.
Ho beneficiato della riduzione perché avevo solo 16 anni... :D

Zapruder

Re:Trent'anni
« Risposta #5 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 09:59:16 »
Penso che il 1986/87 sia stata la peggiore annata di sempre della Lazio.

Oddio anche luglio 1984 non scherza....

Ma nel 1987 non c'era veramente speranza, non c'era un improbabile quanto schifoso lodo petrucci, sarebbe stata C e fallimento.

Per me il fondo l'abbiamo toccato nell'81/82. Tecnico e morale.

Se non sbaglio, sarà il ventinovesimo consecutivo.

Trenta. Ma non ha importanza, sempre tanti sono. Siamo tra le QUATTRO squadre che negli ultimi 30 anni ci sono sempre state. Passando attraverso scandali, rivolgimenti profondi dell'economia e del calcio stesso, avvento delle tv, introduzione del fine di lucro, sentenza Bosman, le montagne russe di Cragnotti.

Abbiamo le spalle grosse.

darienzo

Re:Trent'anni
« Risposta #6 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 10:06:49 »
Per me il fondo l'abbiamo toccato nell'81/82. Tecnico e morale.

La Lazio sfiorò la retrocessione in terza serie sia nell'81-82 (Lazio-Varese), che nell'85-86 (Catanzaro-Lazio). Per noi il punto più basso furono le due sconfitte casalinghe rispettivamente con Cremonese e Monza. Si era davvero aperto un baratro. Non sapremmo decidere su quale delle due sia stata peggio

ThomasDoll

Re:Trent'anni
« Risposta #7 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 10:11:33 »
Concordo (quasi) con Zap su 81/82, ma penso che la sequenza 84/85-85/86, tra sconfitte, disastri dirigenziali e vicissitudini processuali, danza di personaggi assurdi intorno alla società e miserie miserrime d'ogni sorta sia stata un vero inferno, il massimo del possibile e un bel po' d'impossibile.
Non credo che se fossimo retrocessi Calleri avrebbe mollato, comunque, la Lazio non sarebbe finita lì.

darienzo

Re:Trent'anni
« Risposta #8 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 10:25:54 »
Certo, anche se l'84-85 era in serie A, con la retrocessione arrivata praticamente alla seconda di ritorno lo spirito era lo stesso.

Forse cambiavano le attese per la stagione successiva, il 1982 vedeva l'arrivo di Casoni che sembrava un cavaliere non dico bianco, ma almeno capace di generare un sano entusiasmo, nel 1985 il "grido di battaglia" non si era ancora sbiadito e prometteva un rapido rialzare la testa (e in effetti la campagna acquisti dopo la retrocessione fu sontuosa, ricca di pezzi pregiati), il 1986 produsse un assoluto patimento tra speranze americane (you are welcome, Mr.Ross) e nobili decaduti (il marchese Gerini)

Offline franz_kappa

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Re:Trent'anni
« Risposta #9 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 10:55:24 »
[...]
La Lazio è stata sul punto di sparire più volte, in un lasso di tempo brevissimo. Ci si ricorda di quegli anni atroci con una certa esaltazione per motivi che con il campo non hanno niente a che fare: la gioventù, gli ES, la topa.
[...]
Aggiungi anche l'incoscienza, la scoperta, l'ebbrezza del nuovo: erano - parlo per me ma direi che vale per tutti quelli che sono nati da metà anni Settanta in poi - gli anni del primo contatto 'maturo' con la squadra di calcio. L'era di mezzo a cavallo tra la fine delle elementari e l'inizio delle medie nella quale non sei più bambino e inizi a vivere la passione per la squadra del cuore all'insegna della più totalizzante ossessività. La fase, per citare l'autore britannico evocato nella firma dell'amico lazio_alè, in cui "non supereremo mai quella fase".

Allora il mondo del tifo e della Lazio era tutto bellissimo, visto attraverso le lenti della nostalgia: i propri eroi riprodotti sulle figurine (però quelle non con unico calciatore in foto verticale ma riprodotti a coppia in orizzontale...  :(), le partite raccontate dagli inviati di Teleroma 56 di "In campo con xxxx e Lazio", gli articoli del Messaggero, letti, riletti e stra-letti (anche se la Lazio veniva sempre dopo la xxxx), "Oliviero bomber vero", la prima volta allo stadio.

Anni meravigliosi, nel ricordo. Ma la Lazio di allora faceva schifo, con tutto il dovuto rispetto per ogni singolo eroe (esclusi ovviamente quelli che si vendettero le partite) che ha vestito in quegli anni la gloriosa casacca biancoceleste anche una sola volta, anche senza giocare un minuto ma restando in panchina.

La Lazio di allora era uno schifo ma la vita ci arrideva, anche se Eupalla non prometteva nulla ma davvero nulla ai laziali. Chiunque avesse detto a ognuno dei 60mila di Lazio-vicenza, reduci da un assurdo pomeriggio di tragedia e rinascita, che a distanza di quasi 13 anni si sarebbero ritrovati, assieme a nuovi e vecchi amici, per festeggiare uno Scudetto nello stesso stadio sarebbe stato considerato un folle o, più moderatamente, un assurdo inguaribile ottimista.

E invece è accaduto l'incredibile: ormai quell'era, che celebriamo nella memoria di vecchi tifosi ben incamminati sulla via del rintontonimento, la portiamo nel cuore e la coltiviamo come dolce ricordo. Ma ci inganniamo, inevitabilmente: e finiamo per alterare nel ricordo un'età della Lazio che non può essere rimpianta. MAI PIU', altro che storie.
Buon viaggio, caro Piero.

darienzo

Re:Trent'anni
« Risposta #10 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 11:05:04 »
Le radio all'epoca dedicavano al calcio giusto un paio d'ore al  giorno intorno all'ora di pranzo (monitorare sarebbe stato una passeggiata di salute...)

La mattina c'era solo Gianni Elsner e i suoi incredibili "appunti di stadio" del lunedì mattina.

Quanto ci mancano

Offline franz_kappa

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Re:Trent'anni
« Risposta #11 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 11:13:01 »
Le radio all'epoca dedicavano al calcio giusto un paio d'ore al  giorno intorno all'ora di pranzo (monitorare sarebbe stato una passeggiata di salute...)

La mattina c'era solo Gianni Elsner e i suoi incredibili "appunti di stadio" del lunedì mattina.

Quanto ci mancano
Ero troppo giovane, mio buon amico, e all'epoca non consideravo la radio come mezzo per apprendere informazioni sportive. La radio era per me il terrificante oggetto dal quale venivano diffusi, la mattina presto, inquietanti messaggi con i bollettini delle previsioni meteo per i naviganti. Le giornate di influenza alle elementari, senza tv in camera da letto, erano un lungo incubo di noia aggravato - fortunatamente per brevi frangenti - dall'ascolto dei pedanti programmi di Radio Uno (unico diversivo a disposizione) trasmessi dalla vecchia radiosveglia dei genitori che riceveva solo stazioni AM.
Eppure la domenica mi lasciavo soggiogare proprio da una voce, quella dell'inviato all'Olimpico o in trasferta al seguito della Lazio per la citata trasmissione condotta da Lamberto Giorgi "In campo con xxxx e Lazio".

In realtà quella era per me, giovane tifoso, una stagione in cui il rapporto con la Lazio era mediato quasi unicamente dalla carta: i quotidiani mi fornivano aggiornamenti sul presente e gli almanacchi od ogni altra fonte (ad esempio gli album delle figurine. Conservo ancora, da quale parte, un ormai semi-ammuffito album 'Flash', stagione 1984-85, e ricordo bene la tabella con i piazzamenti in campionato nel ventennio precedente, in alto nella pagina di destra. Avevamo due pagine, essendo quell'anno in A) mi permettevano di provare a ricostruire nella fantasia - tra mille buchi e omissioni - il passato.
Era un modo di vivere la Lazio fantastico, meraviglioso, quasi avventuroso: la Lazio era da me amatissima ma, di fatto, poco conosciuta e ancor meno vista (negli anni della B bisognava attendere il Tg3 delle 19.30 per vedere qualche gol).
Era davvero un altro mondo.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline SAV

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Re:Trent'anni
« Risposta #12 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 11:16:02 »
le partite raccontate dagli inviati di Teleroma 56 di "In campo con xxxx e Lazio"

Quando la Lazio giocava in trasferta, le immagini dell'incontro venivano portate fisicamente a Roma dall'inviato di Teleroma 56 (quasi sempre Ugo Russo).
Ricordo l'attesa a Gol di Notte per vedere i gol della rimonta laziale a Taranto... un 3 a 3 che chiudeva il girone d'andata... :D

Offline MagoMerlino

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Re:Trent'anni
« Risposta #13 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 11:26:24 »
Quando la Lazio giocava in trasferta, le immagini dell'incontro venivano portate fisicamente a Roma dall'inviato di Teleroma 56 (quasi sempre Ugo Russo).
Ricordo l'attesa a Gol di Notte per vedere i gol della rimonta laziale a Taranto... un 3 a 3 che chiudeva il girone d'andata... :D

In effetti c'è stato un tempo, remoto e pioneristico, in cui le private, TV e radio hanno svolto un compito che prima nessuno svolgeva.
Il problema è stata l'evoluzione ed il fatto che accanto a molti che mossi dalla passione, sono diventati ottimi professionisti, ce ne sono stati tanti che si sono inventati un lavoro per convenienza e si sono evoluti in pessimi professionisti, anzi professionisti, per questi ultimi, non è la definizione giusta.
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Offline franz_kappa

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Re:Trent'anni
« Risposta #14 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 11:28:13 »
Sontuoso inserto rievocativo oggi allegato al nuovo Corsport formato tabloid.

Ottima la rassegna iconografica, interviste ai protagonisti dell'epoca, sezione statistica.

Da comprare e conservare
Mi ero colpevolmente perso questo messaggio.
D'accordo a prescindere con te: acquisto immancabile. In pausa pranzo comprerò la mia copia e poi vi dirò che ne penso. Ma per me è già sufficiente la positiva recensione di darienzo.  ;)
Buon viaggio, caro Piero.

Offline SAV

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Re:Trent'anni
« Risposta #15 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 11:46:26 »
In effetti c'è stato un tempo, remoto e pioneristico, in cui le private, TV e radio hanno svolto un compito che prima nessuno svolgeva.
Il problema è stata l'evoluzione ed il fatto che accanto a molti che mossi dalla passione, sono diventati ottimi professionisti, ce ne sono stati tanti che si sono inventati un lavoro per convenienza e si sono evoluti in pessimi professionisti, anzi professionisti, per questi ultimi, non è la definizione giusta.

Plastino ne è l'esempio più lampante.
Da grandissimo giornalista e fulgido esempio di lazialità, si è trasformato in "disamorato", tanto che quando l'ho incontrato mi ha detto apertamente che non riesce più a gioire per le vittorie della Lazio.  Mi fece un paragone tra la Lazio e la Germania nazista.  I tedeschi per bene non potevano gioire per le vittorie militari, ma auspicavano la cacciata del tiranno per avere una Germania migliore...

Offline MagoMerlino

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Re:Trent'anni
« Risposta #16 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 11:54:39 »
Plastino ne è l'esempio più lampante.
Da grandissimo giornalista e fulgido esempio di lazialità, si è trasformato in "disamorato", tanto che quando l'ho incontrato mi ha detto apertamente che non riesce più a gioire per le vittorie della Lazio.  Mi fece un paragone tra la Lazio e la Germania nazista.  I tedeschi per bene non potevano gioire per le vittorie militari, ma auspicavano la cacciata del tiranno per avere una Germania migliore...
Sono d'accordo, Plastino è l'esempio di come il proprio ego si possa erigere sopra la professionalità e la passione.
Purtroppo è un difetto diffuso e neppure dobbiamo andare troppo distante per trovare altri esempi, seppur con contenuti e metodologie differenti. Plastino e gli antiplastino sono ormai due facce della stessa medaglia, hanno altre priorità, devono difendere il personaggio che si sono costruiti che non la Lazio.
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

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Offline fish_mark

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Re:Trent'anni
« Risposta #17 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 11:58:17 »
In effetti c'è stato un tempo, remoto e pioneristico, in cui le private, TV e radio hanno svolto un compito che prima nessuno svolgeva.
Il problema è stata l'evoluzione ed il fatto che accanto a molti che mossi dalla passione, sono diventati ottimi professionisti, ce ne sono stati tanti che si sono inventati un lavoro per convenienza e si sono evoluti in pessimi professionisti, anzi professionisti, per questi ultimi, non è la definizione giusta.

D'accordissimo.
Oggi quella funzione non può più essere svolta, in quelle modalità, vista la proliferazione dei mezzi di comunicazione e l'avvento, addirittura, della informazione fai da te con internet.
L'esigenza però di un racconto approfondito e mediato, anche sentimentalmente, rimane ancora e in questa attività soltanto pochissimi nell'etere romano riescono a fare questo lavoro egregiamente.
Si può dire però senza remore che con l'avvento di Lotito il racconto si è alterato, viziato da quello che troppo spesso è stata soltanto questione personale. Se ne sono accorti tutti, finalmente, ma in questo momento ci sono soltanto macerie fumanti.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

darienzo

Re:Trent'anni
« Risposta #18 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 12:06:45 »
Il miglior cantore di Lazio è stato Gianni Elsner, che però non è mai stato un giornalista, ma solo un "prossimamente addetto"
(chi si ricorda quella trasmissione del lunedì sera a inizio anni ottanta prima con lo strabordante Gepy & Gepy, poi con lo smilzo Catalani?).

Poi ci piacevano molto i Fratelli Celletti, Bruno e Arnaldo, portatori sani di una lazialità tutta calda, tutta nostra. Forse i nostri idoli assoluti di sempre.

Anche il Gianni W.Bezzi, ora alla rai, sapeva infondere un bell'entusiasmo. E Mauro Mazza, che ha fatto carriera, con radiocronache genuine sulla vecchia Dimensione Suono.

E più tardi "quelli della contea" il Biondo e il Moro, il secondo faceva e penso faccia tuttora il parrucchiere sulla Braccianese, e una volta per caso capitammo sotto le sue mani fatate. Avevano creato una sorta di club associato a vari simbolismi dove ognuno in epoca pre-forum aveva il suo nickname.

Quanti ricordi, se ci lasciamo andare al filo di essi se ne potrebbe parlare a iosa.

Sarebbe bello poterne discettare soprattutto coi colleghi nostri coevi, invece di incartarci su stantìe polemicucce da condominio

Offline franz_kappa

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Re:Trent'anni
« Risposta #19 : Mercoledì 21 Giugno 2017, 12:25:49 »
[...]
E più tardi "quelli della contea" il Biondo e il Moro, il secondo faceva e penso faccia tuttora il parrucchiere sulla Braccianese, e una volta per caso capitammo sotto le sue mani fatate. Avevano creato una sorta di club associato a vari simbolismi dove ognuno in epoca pre-forum aveva il suo nickname.
Purtroppo Stefano Trotti, uno dei Principi della Contea, ci ha lasciati circa due anni fa. Quanto dispiacere nell'apprenderlo.  :(

Dalla Contea (trasmissione prima radiofonica e poi televisiva) nasce tutto: fu con il soprannome di franz_kappa che mi iscrissi alla Contea nel tardo 1998 oppure nei primissimi mesi del 1999. Numero di iscrizione 2777, mi pare. Mi ero anche fatto uno stendardo personale, così come auspicato dai Principi per ogni nuovo 'accolito'. Fu una speciale esperienza, per certi versi ingenua e meravigliosa: una comunità virtuale di laziali nata dal nulla e durata purtroppo troppo poco. Era una sorta di forum senza Web. Il culmine, dal mio soggettivo punto di vista, fu la partecipazione alla MERAVIGLIOSA trasferta della Contea a Genova per samp-Lazio 0-1, quella del gol di Bobo Vieri nel secondo tempo sotto Gradinata Sud su cross di Sergio Conceicao dalla destra. Partiti da Roma con tanta speranza (eravamo reduci da due terribili sconfitte, derby e juventus in casa, con il milan a -1...  >:() ma, soprattutto, con le teglie di alluminio piene di pasta al forno e i boccioni di vino rosso...  ;D

Della Contea faceva parte anche Alfa, tra i primi creatori di Lazionet. Approdai al forum dal quale proveniamo quasi noi tutti grazie alla Contea, dunque. Anche di questo sono grato alla Contea.

Anni dopo la fine di quell'esperienza (che pagò il troppo 'successo' che stava ottenendo, i troppi proseliti che stava facendo oltre a scontare altre difficoltà organizzativo-logistiche) ho incontrato Antonio in zona Trastevere: due veloci chiacchiere per rievocare, con nostalgia, i tempi andati.  :)

Quanti ricordi, se ci lasciamo andare al filo di essi se ne potrebbe parlare a iosa.

Sarebbe bello poterne discettare soprattutto coi colleghi nostri coevi, invece di incartarci su stantìe polemicucce da condominio
E allora parliamo e rievochiamo, darienzo! E chi vuole si unisca, è solo gradito.
Il topic è quello giusto.  ;)
Buon viaggio, caro Piero.