Autore Topic: Il ritorno di Cragnotti..  (Letto 8732 volte)

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Offline jegue98

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Il ritorno di Cragnotti..
« : Mercoledì 9 Febbraio 2011, 07:13:23 »
Cragnotti: "Tornare alla Lazio è un sogno che si può realizzare, ma solo dopo aver risolto i miei problemi.
A Lotito si può solo imputare una mancanza di comunicazione: la gente vuole partecipare"

Fonte: noibiancocelesti.net//Radio Manà Manà

«Sogno di tornare nel calcio e riprendermi la Lazio, ma prima devo risolvere i miei problemi personali. La Roma agli americani? Felice per la famiglia Sensi».

Queste le parole dell’ex presidente biancoceleste Sergio Cragnotti, intervenuto ai microfoni di Radio Erre Due nel corso della trasmissione “Noi Biancocelesti”. L’ex numero uno laziale ha ringraziato i tifosi per come gli sono ancora legati: «Fa sempre piacere ricevere l’affetto dei sostenitori biancocelesti anche se sono passati tanti anni da quando non sono più il presidente della Lazio, ma evidentemente ho lasciato un segno profondo e ciò mi conforta, mi fa tanto piacere. Ancora oggi quando giro per strada in tanti mi vengono a salutare».

Cragnotti non ha nascosto che gli manca la sua società: «Ho tanta nostalgia della Lazio, ma nessun rimpianto perché ho fatto bene il mio lavoro, anche se potevamo fare ancora meglio. Sono felice di aver lasciato un segno profondo in questa società. L’affetto è veramente grande e mi rende orgoglioso per quanto abbiamo fatto».

Tanti sono i tifosi biancocelesti che gli chiedono di riprendersi la Lazio: «La mia risposta è sempre la stessa, non è che si possa nascondere la verità. Ora devo affrontare dei momenti difficili, sto cercando di risolvere la mia vita e se tutto questo dovesse andare bene allora tutte le strade sono aperte, perché io voglio ricominciare a lavorare in pieno per quelle che sono le mie conoscenze e tornare anche nel mondo del calcio. È un sogno che si può realizzare solo quando avrò risolto i miei problemi».

L’ex numero uno laziale ha dato un giudizio sul mercato invernale di Lotito: «Sono soddisfatto di questa squadra, ma bisognava fare qualcosa per rinforzarla anziché acquistare gente che non serviva e ha creato un frastuono nel gruppo. C’era bisogno di un intervento in profondità. Non c’è stato e le aggregazioni avute non hanno una rilevanza tecnica tale da portare risultati. È inutile aver preso Sculli, non crea alcun valore aggiunto alla squadra e il suo acquisto sta innervosendo Zarate ed altri. Credo comunque in questo gruppo, ci sono alcuni elementi importanti nei vari ruoli. Occorre che il mister lavori sia a livello fisico, dove ho visto un calo, che a livello psicologico perché possa spingere questi giocatori ad un traguardo. Ma per riuscirci, mister e società devono dire a cosa si ambisce, bisogna dare delle mete ai calciatori, non farlo è uno sbaglio di conduzione importante. Questo è un gruppo che può dare risultati, ma serve una spinta sia tecnica che societaria per farlo migliorare. Penso possa centrare l’Europa League, ma non credo nella Champions».

L’ex presidente ha poi dato un consiglio a Lotito: «Credo che quello che ha fatto all’inizio della sua storia da presidente sia stato giusto, l’aver preso in mano le redini della società, messo a posto le cose prima di cominciare a gestire. Io penso però che possa fare qualcosa in più per riavvicinare i tifosi, lo spero. La gioia di andare la domenica allo stadio è soprattutto quella di vederlo pieno di passione». Ai messaggi dei tifosi laziali che non vanno allo stadio per protesta nei confronti di Lotito, ha risposto: «È importante stare vicino alla squadra anche in questo momento, perché la Lazio rimane e le persone vanno via».

Un Cragnotti ancora dispiaciuto per essere uscito dal mondo del calcio: «Non ho messo da parte il rammarico del fatto che la Lazio mi è stata tolta. Ho però anche uno spirito di grande orgoglio perché quello che avevamo fatto e stavamo facendo vedo che oggi viene ripreso da molti. In tanti stanno seguendo dal punto di vista industriale il nostro esempio, perché soltanto l’internazionalizzazione può salvare l’economia dalla sua crisi».

Sembra sempre più probabile l’acquisizione da parte di un gruppo americano del pacchetto azionario della Roma. L’ex patron laziale ne è soddisfatto: «Sono piacevolmente sorpreso per la famiglia Sensi, che ha fatto tanti sacrifici in questi anni. Il fatto di trasferire il comando della loro società ad un gruppo internazionale che possa rendere più forte la squadra, è segno che è stato svolto un buon lavoro dalla società stessa. C’è un interesse effettivo da parte di chi controlla questo business a cedere all’estero dal momento che Roma ha una grande attrattiva per gli investitori internazionali. Sinceramente non conosco queste persone, ma so che sono parte del mondo sportivo e imprenditoriale, e senza dubbio non possono che far bene. Portare il nome di Roma sui mercati internazionali è interesse di tutti, sia dell’Italia che dei mercati stessi, per far si che si crei un caposaldo turistico importante e portare l’esperienza calcistica italiana nel mondo oltre alla bellezza della nostra terra».

Un giudizio poi anche sul calcio italiano: «Credo che in questi dieci anni da quando ho lasciato il calcio ci siano stati tanti cambiamenti. Hanno creato delle norme che hanno portato un cambiamento della gestione del calcio stesso. Quel pensiero che avevamo portato nel 97 quando presentammo i giocatori in bombetta per pubblicizzare l’entrata in borsa, era segno di una svolta epocale. I dirigenti italiani però non si sono rinnovati in quel momento, così la grande crisi economica che sta attraversando il mondo ha creato un handicap tra noi e gli altri, così il nostro calcio ha avuto un livellamento verso il basso. Mi ha fatto piacere vedere che la Juventus sta proseguendo il suo progetto di creare una propria casa calcistica, ciò porterà un incentivo per il cambiamento. Serve uno sviluppo, un progetto che possa legare le tifoserie e la società a traguardi ambiziosi. Il campionato italiano si è’ ridotto di interesse, perché governano sempre le solite squadre e le altre partecipano soltanto al torneo. In questo modo guadagnano d’importanza le competizioni internazionali».

Competizioni alle quali non prende parte la Lazio: «Non partecipandovi intorno alla Lazio è nato un disinteresse sempre maggiore da parte dei tifosi, dovuto anche alla mancanza di programmazione da parte della società».

Infine, tornando al suo passato da presidente, ha ricordato i giorni della cessione di Nesta: «Non è vero che non voleva lasciare la Lazio, era d’accordo ad andarsene come tutti quelli che lo hanno fatto. Sono dei professionisti. Si è sempre discusso sul calciatore bandiera. È una volontà soggettiva, alla fine l’assenso ad una cessione viene dal giocatore, che esprime interesse ad andare e cercare motivazioni in un’altra piazza. Non credo al calciatore bandiera, ma al professionista che crea gruppo e da valore aggiunto. Un esempio è Roberto Mancini che ha quando è arrivato alla Lazio ha creato un gruppo vincente. Che un calciatore ami la società al punto da sacrificarsi è difficile. È successo per Totti che aveva i suoi interessi particolari a rimanere, ma non è stato il caso di Nesta».

Sergio Cragnotti è intervenuto anche ai microfoni di “Lazio Patria Nostra” sulle frequenze di Radio Manà Manà. Lezioni di economia e di stile.

L’ex presidente biancoceleste rimane nell’immaginario collettivo come il presidente che spendeva tanto. Difficilmente si pensa a Cragnotti come colui che comprava Nedved a 8 miliardi e lo rivendeva a 70, oppure Vieri a 25 e lo rivendeva a 90, Veron a 42 e lo rivendeva a 60/70. C’era un progetto dietro. Come mai la società che riusciva a fare questa plusvalenze vere, ha accumulato un grosso debito? Cosa non ha funzionato?
"Questo grande progetto che si voleva portare avanti non è andato a compimento perché è stato interrotto da una brusca situazione economica del gruppo: la Lazio ha subito quello che è successo nel gruppo in cui la Lazio partecipava. Non è stato un problema nato nella Lazio e insoluto nella Lazio. La Lazio ad un certo punto si è trovata senza punti di riferimento. Però se andiamo poi in definitiva ad analizzare la situazione economico-finanziaria di un bilancio che io ho lasciato al 31/12/2002, era la situazione di una Lazio con un patrimonio immobiliare importante, un parco giocatori importante, una situazione calcistica di leader, quindi ritengo che la situazione debitoria in quel momento fosse normalissima. Non capisco poi cosa successe dopo, ovvero la gestione avvenuta sotto il controllo della Banca di Roma, l’azionista di riferimento, avvenuto nei 16 mesi successivi, fondamentali per questa situazione economica della Lazio. Il mio debito fiscale infatti era 40 milioni di euro. La situazione economica finanziaria era quella che era, controllandola nei bilanci. Noi non abbiamo partecipato all’aumento di capitale dei 110/120 milioni [sparì un aumento di capitale di 110 milioni di euro]. È come se io avessi fatto un aumento di capitale portando i 120 milioni e dunque pagando una parte dei miei debiti in definitiva. Se io mi sono venduto la partecipazione attraverso una diluizione della stessa, l’aumento di capitale mi appartiene perché è la mia vendita al mercato di quelle azioni. Se io contabilizzassi quell’entrata di capitale alla situazione debitoria di quel momento, verrebbe una situazione di normalissima gestione, ma con un patrimonio immobiliare importante, con un parco giocatori importante, e con una situazione debitoria zero. Quella situazione era pertinente ad una strategia industriale che si era condotta fino ad allora che aveva portato dei grossi investimenti sia di carattere immobiliare che calcistico. Il punto di riferimento in quel momento è stato che la Banca di Roma ha voluto al primo gennaio 2003 prendere il controllo della Lazio. Quindi il punto di riferimento è passato da Sergio Cragnotti all’istituto bancario. Ed è in quel momento che vanno rintracciate le responsabilità e i perché di quel pensiero industriale che non ha più avuto un grande successo: perché era fatto da uomini improvvisati, che non avevano nessuna mentalità industriale e che non hanno portato nessun valore aggiunto nella conduzione della società".

"Il calcio ha bisogno di grandi mezzi finanziari: per fare un calcio a livello internazionale, competivio, globale come oggi. Un’industria oggi deve competer e alivello della globalizzazione. Deve avere mezzi e una spinta industriale che possa portarla a competere nei mercati internazionali. Il calcio non è un’attività sociale, ma industriale che ci porta a competere e ad avere dei risultati economici e sociali dal punto di vista della socializzazione".

Lei è stato duramente contestato, ma a volte ha anche ammesso di aver sbagliato. Lotito invece non l'ha mai fatto.
"Io credo che al presidente Lotito, a parte la strategia calcistica di questo o quel giocatore, cosa che poi diventa aleatoria e possibilista, gli si può solo imputare la mancanza di comunicazione. Forse non si è reso conto che una società calcistica è una società di comunicazione, ma non solo di attività sportiva. È un mezzo di comunicazione, che deve puntare sui giovani, sulle persone che amano veramente il calcio, su quelli affezionati alla propria società. È il tifoso che ha creato questa idea del giocatore che ama la maglia. Non è la società che ha inventato il concetto di bandiera, ma il tifoso. Il fatto di comunicare, di esternare il problema importante, credo che sia l’elemento cardine di una politica gestionale".

"La gente vuole partecipare e quindi bisogna trovare quel giusto contatto che possa accontentare tutti. Le scelte calcistiche possono essere viste in maniera differente. Tutto è legato ai mezzi finanziari, però credo che quello che è mancato al tifoso sia il rispetto delle proprie emozioni, della propria partecipazione. A parte le varie strumentalizzazioni che nel calcio esistono. Però credo sia importante farsi rispettare, ma dare anche alla gente grandi emozioni che sono quelle che legano il tifoso alla squadra".
 
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Offline Rupert

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Re:Il ritorno di Cragnotti..
« Risposta #1 : Mercoledì 9 Febbraio 2011, 08:18:49 »
Quanto meno finiremmo di trattare giocatori alle 18.55 dell'ultimo giorno di mercato....
"...e gente giusta che rifiuti di esser preda
di facili entusiasmi e ideologie alla moda!"

LOTITO VATTENE!

Errare è umano, perseverare è da Lotito!

Offline Eagles71

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Re:Il ritorno di Cragnotti..
« Risposta #2 : Mercoledì 9 Febbraio 2011, 08:22:42 »
Quanto meno finiremmo di trattare giocatori alle 18.55 dell'ultimo giorno di mercato....

non mi va nemmeno che si comprino i giocatori coi soldi irpef però.......
Ci vorrebbe una classica via di mezzo, Laziale, ricco e onesto.
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

TD

Re:Il ritorno di Cragnotti..
« Risposta #3 : Mercoledì 9 Febbraio 2011, 08:25:10 »
Sempre grazie.
Sui contenuti ci sarebbe parecchio da dire, a cominciare dalla comunicazione di poca qualità che la Lazio di Cragnotti faceva, per finire alla valanga di contratti firmati e di ammortamenti pesantissimi lasciati a lievitare e a ingrossarsi con la gestione inerte di Capitalia. Che non ci sarebbe mai stata, se non fosse stato per il default Cirio, maturato nelle circostanze che sappiamo. Il giudizio su Cragnotti rimane altamente positivo. Se avesse proceduto a emettere il prestito obbligazionario che annunciò, se non sbaglio, nell'evento che dava vita alla holding biancoceleste, oggi forse staremmo lottando per tornare nel calcio professionistico. Per fortuna non è successo, quindi gloria al più grande presidente che la Lazio abbia mai avuto...

RobCouto

Re:Il ritorno di Cragnotti..
« Risposta #4 : Mercoledì 9 Febbraio 2011, 08:28:23 »
Cragnotti non è nemmeno paragonabile agli altri presidenti della storia della Lazio. Sarebbe come fare un confronto tra vetture stradali e una Ferrari di Formula Uno. Ha fatto vivere alla Lazio dieci anni indimenticabili, e se all'orizzonte si affacciasse un altro come lui non esiterei, personalmente, a scegliere di saltargli in groppa e ricominciare la giostra. Dal primo all'ultimo giro. Un tifoso può anche discutere di borsa e plusvalenze, ma quello che a mio avviso deve interessarlo sono il campo e la bacheca. Cragnotti ha preso in mano un libro di nobilissima storia e lo ha stravolto, aggiungendo quei capitoli vincenti che mancavano. Non c'è stato mai uno come lui e chissà quando sarà possibile averne un altro.

Ma Cragnotti Sergio è ormai un signore di 71 anni che non può far altro che celebrare i bei ricordi del tempo che furono. E spero che, come hanno fatto troppi altri, non distrugga anche lui il proprio monumento: che, seppure con qualche macchietta, svetta ancora nel cuore di tanti.

en_rui

Re:Il ritorno di Cragnotti..
« Risposta #5 : Mercoledì 9 Febbraio 2011, 08:47:43 »
L'Imperatore rimane il piu' grande Presidente della Lazio, pero' il passaggio dell'intervista a riguardo di Nesta e' fasullo.
Io credo di piu' a Nesta che a Cragnotti.
Ne venisse un altro de Sergio ma senza famiglia al seguito.

jumpingjackflash

Re:Il ritorno di Cragnotti..
« Risposta #6 : Mercoledì 9 Febbraio 2011, 08:53:04 »

Offline salasso

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Re:Il ritorno di Cragnotti..
« Risposta #7 : Mercoledì 9 Febbraio 2011, 08:56:39 »
Cragnotti non è nemmeno paragonabile agli altri presidenti della storia della Lazio. Sarebbe come fare un confronto tra vetture stradali e una Ferrari di Formula Uno. Ha fatto vivere alla Lazio dieci anni indimenticabili, e se all'orizzonte si affacciasse un altro come lui non esiterei, personalmente, a scegliere di saltargli in groppa e ricominciare la giostra. Dal primo all'ultimo giro. Un tifoso può anche discutere di borsa e plusvalenze, ma quello che a mio avviso deve interessarlo sono il campo e la bacheca. Cragnotti ha preso in mano un libro di nobilissima storia e lo ha stravolto, aggiungendo quei capitoli vincenti che mancavano. Non c'è stato mai uno come lui e chissà quando sarà possibile averne un altro.

Ma Cragnotti Sergio è ormai un signore di 71 anni che non può far altro che celebrare i bei ricordi del tempo che furono. E spero che, come hanno fatto troppi altri, non distrugga anche lui il proprio monumento: che, seppure con qualche macchietta, svetta ancora nel cuore di tanti.

100%
il lupo non potrà mai volare
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geddy

Re:Il ritorno di Cragnotti..
« Risposta #8 : Mercoledì 9 Febbraio 2011, 09:06:18 »
Il calcio ha bisogno di grandi mezzi finanziari: per fare un calcio a livello internazionale, competivio, globale come oggi. Un’industria oggi deve competer e alivello della globalizzazione. Deve avere mezzi e una spinta industriale che possa portarla a competere nei mercati internazionali. Il calcio non è un’attività sociale, ma industriale che ci porta a competere e ad avere dei risultati economici e sociali dal punto di vista della socializzazione".

Non vuol dire nulla.Però ci sono tanti paroloni.
Ci ha fatto vincere uno scudetto, grazie. Neanche più di tanto. Io i biglietti, gli abbonamenti e le trasferte me li sono pagati.
Potrebbe evitare di farsi strumentalizzare ciclicamente quando le cose vanno male. Se si dice Laziale dovrebbe saperlo a cosa mirano interviste del genere Cos'è un prestito obbligazionario poteva farselo spiegare prima di emetterlo.

Offline boksic70

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Re:Il ritorno di Cragnotti..
« Risposta #9 : Mercoledì 9 Febbraio 2011, 09:16:29 »
Bella intervista.
Bei ricordi.
Nostalgia.
Ma possibilmente la smetta di ricordare in quella maniera la vicenda Nesta perchè mi si iniettano ancora gli occhi di sangue...venduto e a quella maniera....l'ultimo giorno del mercato...abbonamenti fatti...i fischi e le bottigliette...

bak

Re:Il ritorno di Cragnotti..
« Risposta #10 : Mercoledì 9 Febbraio 2011, 09:19:33 »
Dio voglia. Mi fare volentieri un altro giretto su quelle montagne russe (cit)

CiPpi

Re:Il ritorno di Cragnotti..
« Risposta #11 : Mercoledì 9 Febbraio 2011, 09:30:37 »
piu' che un ritorno del Dottore, anelo  per un  ritorno del suo portafoglio gonfio. del resto ringrazio ma ne faccio volentieri a meno. al piu' una tessera tribuna d'onore a vita.

Offline fish_mark

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Re:Il ritorno di Cragnotti..
« Risposta #12 : Mercoledì 9 Febbraio 2011, 09:40:28 »
Torna Sergio, c'è bisogno di una frustata. Siamo stanchi di questa botticella.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Offline Andre

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Re:Il ritorno di Cragnotti..
« Risposta #13 : Mercoledì 9 Febbraio 2011, 09:58:46 »
sempiterna gratitudine per Sergio Cragnotti, ci mancherebbe ...

senza dimenticare un fatto, non malleabile per i propri desiderata:

- averci portato ad un millimetro dal fallimento, dal quale ci ha salvato Claudio Lotito

tutto il resto sono opinioni, a favore o contro
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Offline BobLovati

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Re:Il ritorno di Cragnotti..
« Risposta #14 : Mercoledì 9 Febbraio 2011, 10:02:27 »

Dal Tifone:

" ... e, intanto, il Cinicia s´allena, s´allena (cit) "        8)

Questa è solo per mooolto anziani ( magari fra 2-3 pagine la racconterò    ;)  )
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline MagoMerlino

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Re:Il ritorno di Cragnotti..
« Risposta #15 : Mercoledì 9 Febbraio 2011, 10:04:29 »
Intervista interessante.
Scettico sulle possibilità di un ritorno alla presidenza
Di certo un Sergio Cragnotti con finanze limitate per capacità manageriali è sempre preferibile al Claudio Lotito temporeggiatore ad oltranza
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Offline fish_mark

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Re:Il ritorno di Cragnotti..
« Risposta #16 : Mercoledì 9 Febbraio 2011, 10:09:48 »
- averci portato ad un millimetro dal fallimento, dal quale ci ha salvato Claudio Lotito

ricostruzione un po' troppo sintetica, ma passiamo oltre.
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Offline Andre

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Re:Il ritorno di Cragnotti..
« Risposta #17 : Mercoledì 9 Febbraio 2011, 10:13:14 »
sintesi che si limita all'unico fatto accertato, che ti/ci/vi piaccia o no ...
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Offline fish_mark

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Re:Il ritorno di Cragnotti..
« Risposta #18 : Mercoledì 9 Febbraio 2011, 10:16:29 »
Bella intervista.
Bei ricordi.
Nostalgia.
Ma possibilmente la smetta di ricordare in quella maniera la vicenda Nesta perchè mi si iniettano ancora gli occhi di sangue...venduto e a quella maniera....l'ultimo giorno del mercato...abbonamenti fatti...i fischi e le bottigliette...

Sì, tutto ok, ma non fu un fulmine a ciel sereno. Era ormai nell'aria: erano 15 giorni che Cragnotti e Galliani si vedevano.
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Offline sole e luna

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Re:Il ritorno di Cragnotti..
« Risposta #19 : Mercoledì 9 Febbraio 2011, 10:19:37 »
Eternamente grata al Presidente più vincente della nostra storia. Andavamo negli stadi d'Italia e d'Europa consapevoli di avere una squadra temibile che poteva vincere ovunque.
Avrà fatto degli errori, alcuni anche gravi, ma darei qualunque cosa per rivivere almeno la metà di quei momenti di vittoria.
Io non ci credo, ma ci spero.