Premiato come miglior tecnico dalla Stampa Estera, il tecnico della Lazio ha incontrato a Coverciano il suo predecessore: "Gli ho chiesto come riusciva a farlo rendere al top.
Ogni volta che scende in campo crede per forza di dover essere decisivo: non gli giova. E’ un bravo ragazzo, avverte le pressioni e non è stato gestito nel modo giusto. Mi auguro ritrovi le sue giocate e la serenità»
ROMA, 8 febbraio - «Delio, come hai fatto con Zarate?». Argomento principale: il rendimento dell’attaccante argentino. L’ha chiesto Reja a Rossi. E’ successo ieri mattina a Coverciano. Si sono incontrati e salutati, durante la pausa per una sigaretta, zio Edy ha avvicinato il tecnico del Palermo, suo predecessore sulla panchina della Lazio. Quel talento argentino che tre anni fa era esploso all’Olimpico, sembra sparito, non c’è più. E allora meglio chiedere consigli, ascoltare altri pareri.
Lui le sta provando tutte, con le buone e con le cattive, con la fiducia e con le esclusioni. Reja non è mai stato un allenatore presuntuoso, ancora prima di sbarcare a Formello da Spalato aveva telefonato a Delio per una fotografia sulla Lazio. E ieri ne ha approfittato di nuovo. L’ha raccontato, con la semplicità e la saggezza che gli appartiene, nel pomeriggio a viale dell’Umiltà, sede dell’Associazione Stampa Estera. Premiato come miglior allenatore del 2010, ma non sono bastati 66 punti in 39 partite sulla panchina della Lazio per evitare critiche e fischi ingenerosi. Gli si chiede lo scudetto o la Champions trascurando la salvezza miracolosa della passata stagione e la consistenza di un organico che può giocarsela (come sta facendo) tra il quarto e l’ottavo posto. E se cambia Zarate, viene giù lo stadio, anche quando Maurito non becca palla e non indovina mezzo dribbling.
PRESSIONI -Così, all’ennesima domanda sull’argentino, Edy s’è messo a raccontare:«Mi auguro ritrovi presto la giocata giusta. Ha bisogno di serenità, di continuità di rendimento. Ha mezzi importanti, deve sfruttarli. Vengo da Coverciano. Ho incontrato Rossi. L’ho salutato, gli ho fatto i complimenti per come sta giocando il Palermo, e gli ho anche chiesto come faceva con Zarate, visto che tre anni fa aveva reso al meglio. Sì, abbiamo parlato anche di questo...».La curiosità non si poteva esaurire e allora è stato scontato chiedere: e Rossi cosa ha risposto?«
Mi ha detto che attorno a questo giocatore la gestione non era giusta. Mauro, però, è un bravissimo ragazzo. Non si può dire che non si impegni. Forse il problema è che sente e avverte troppe responsabilità,così ogni volta che scende in campo pensa di dover essere per forza decisivo e non gli giova».
BOMBER -Non fa gol la Lazio, non arriva in porta. Si torna su vecchi argomenti, mai passati di moda:«
La squadra si difende bene, tiene a centrocampo, ma in avanti non c’è concretezza. Manca un bomber o un giocatore che metta dentro il pallone. Anche quando la Lazio giocava meglio, creando diverse opportunità, faticava a concretizzare. Ora spero di recuperare giocatori importanti come Floccari e Rocchi». Si sente risucchiata la Lazio, ma è ancora quarta, in piena corsa:«
Il nostro obiettivo resta l’Uefa, ci sono squadre più titolate, con valori superiori. Se abbiamo fatto bene sinora significa che ci sono qualità anche nella Lazio. Da qui alla fine del campionato potremo dire la nostra, ci proveremo. Ma non possiamo più sbagliare. Serve una squadra in tiro al 100 per cento e che non perda mai compattezza».
CLASSIFICA -Una vittoria sul Chievo avrebbe restituito entusiasmo e stimoli. La Lazio deve tenere duro, rimettersi a correre.«Ho sempre detto arriviamo a 40 punti per la salvezza e poi vediamo. Ora ci siamo, tocca a noi. Scherzando, avevo detto anche che mi dispiaceva essere partito così forte. Era meglio arrivarci per gradi, perché è più facile rincorrere che essere rincorsi e l’entusiasmo ti viene quando hai qualcosa da raggiungere. Ma noi abbiamo qualcosa da raggiungere».
TRAGUARDO -C’è da guardare avanti. Reja a Brescia festeggerà un anno sulla panchina della Lazio: 66 punti in 39 partite (media da Champions) non basta per evitare discussioni. Lui resta concentrato sull’Europa:«E’ una media importante, il merito va ai ragazzi. Ma il campionato non è finito e non si può fare la somma di due mezzi campionati. Le somme si tirano alla fine. Mi auguro che la Lazio torni quella del girone d’andata e riesca a mantenere queste posizioni. Anche quando eravamo primi o secondi, sapevo che sarebbe stata dura e che da dietro sarebbero arrivate squadre più forti. Noi cercheremo di tenerle lontano».
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