Autore Topic: L’illusione di trasformare il tifoso in investitore  (Letto 83024 volte)

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CiPpi

Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #820 : Martedì 1 Marzo 2011, 10:53:27 »
OT
Ogni tanto ti chiedi come mai lo scudetto del 1974 ed i suoi protagonisti sono mitizzati, molto ma molto di più di quello del 2000.
Poi, sempre ogni tanto ed involontariamente ti dai la risposta da solo

un mito nasce per quel che rappresenta.

quando si parla di palle, cattiveria, determinazione, volonta' de fajie male, quale formazione meglio rappresenta questi ideali?

poi c'e' anche 'o primmo amore che nun se scorda mai.

cosi come dopo aver visto arrivare De La Pena, Signori, Gasgoine, Boksic, Salas, Nesta dal vivaio e quant'altra grazia di dio il Dottore ci servi su di un piatto, lo scudetto era il minimo.

avessimo vinto la CL, allora si che il motivetto Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico sarebbe stato messo in soffitta.

Offline LaLazioMia

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #821 : Martedì 1 Marzo 2011, 10:56:12 »
Quella che tu definisci, amabilmente ed elegantemente, come "fregnaccia" è quanto risulta dai documenti di bilancio.
Il capitale sociale è formato attualmente da n. 67.738.911 azioni (pag. 17 del bilancio consolidato al 31 dicembre 2010 pubblicato oggi sul sito internet della SSLazio).
L'azionista di maggioranza detiene n. 45.408.829 azioni pari al 67,04% (pag. 12 del bilancio consolidato al 31 dicembre 2010 pubblicato oggi sul sito internet della SSLazio).
A disposizione di anonimi investitori, tifosi o meno, risulta pertanto n. 22.329.982 pari al 32,96 %d el capitale sociale.

Tanto dovevo per la precisione, con tanto di risultanze documentali.

A risentirci per nuove e sempre più amabili "fregnacce".

Nessun dubbio sulla notisima ripartizione azionaria , ma dove avresti letto la" fregnaccia" dei cinquanta nelle cui mani giacerebbe il 32.96%?
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

Offline fish_mark

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #822 : Martedì 1 Marzo 2011, 11:01:42 »
Nessun dubbio sulla notisima ripartizione azionaria , ma dove avresti letto la" fregnaccia" dei cinquanta nelle cui mani giacerebbe il 32.96%?

La fregnaccia si basa su un mio ragionamento. Visto che se superi il 2% ti devi palesare, se fai 32,96% diviso 2 fa 16, quindi siamo ad almeno una ventina di soggetti, per tenerci stretti. Ovvio che saranno non pochi coloro che hanno in portafoglio percentuali da prefisso telefonico.
Così si arriva ad almeno cinquanta. Questo è un ragionamento, una fregnaccia secondo la tua amabile visione e interpretazione della vita: ma questi soggetti esistono. Tra di loro, ci sei anche tu, se non sbaglio.
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Offline giangoverni

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #823 : Martedì 1 Marzo 2011, 11:03:17 »
No, è cronaca.

Peraltro un tentativo di golpe al fine di esonerare Maestrelli ci fu anche dopo il famoso Lazio-Ternana 0-0 del '74/'75.

Nella Lazio ci sono sempre stati un sacco di autonominati ministri senza portafoglio: Calleri e Lotito ne hanno fatto a meno. Io pago, io comando: se volete avere voce in capitolo, cacciate i soldi. E non s'è mai fatto vivo nessuno. A Calleri in particolare andrebbero fatti non uno, ma dieci monumenti, per aver posto fino alla Lazio da operetta che era andata in onda nei precedenti dieci anni, anzi trenta, ma spezzati (sul campo e solo sul campo) dalla meravigliosa parentesi dello scudetto.

Le cose andarono in maniera molto diversa. Maestrelli fu contestato da un gruppo di laziali vip (diremmo oggi) che si erano dati anche un nome: la coscienza della Lazio. Lo fecero dopo il ritorno in Serie A alla vigilia del campionato magico 1972-73. La Lazio aveva fatto un disastroso precampionato ed era stata eliminata in maniera pesante dalla Coppa Italia. I contestatori erano nostalgici di Lorenzo, un personaggio pittoresco e approssimativo che ci aveva fatto retrocedere con una squadra che aveva già in nuce lo spirito e l'ossatura della squadra dello scudetto. Furono zittiti da Lenzini e Maestrelli rimase, per nostra fortuna, in sella. Le altre contestazioni non contano: sono cose "normali".

geddy

Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #824 : Martedì 1 Marzo 2011, 11:07:33 »
un mito nasce per quel che rappresenta.

quando si parla di palle, cattiveria, determinazione, volonta' de fajie male, quale formazione meglio rappresenta questi ideali?

poi c'e' anche 'o primmo amore che nun se scorda mai.

cosi come dopo aver visto arrivare De La Pena, Signori, Gasgoine, Boksic, Salas, Nesta dal vivaio e quant'altra grazia di dio il Dottore ci servi su di un piatto, lo scudetto era il minimo.

avessimo vinto la CL, allora si che il motivetto Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico sarebbe stato messo in soffitta.
Il mito nasce da una squadra che arriva dalla serie B, gioca un calcio diverso, sfiora lo scudetto e l'anno dopo lo vince. Non è che sia riuscito a tanti altri,credo mai a nessuno anzi, ne prima ne dopo. Le pistolettate, le risse erano solo un contorno. Quella squadra, la nostra,  è nella storia del calcio italiano.Al pari del Bologna che tremare il mondo fà o del Torino di Pulici e Graziani. Una pagina di grande calcio.

CiPpi

Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #825 : Martedì 1 Marzo 2011, 11:07:57 »
nel periodo del boom del titolo Lazio ottobre/novembre si arrivarono a scambiare anche piu' di 9 milioni di azioni, la meta' di quel 30% rimanente.

mi pare alquanto strano che fossero appena una cinquantina di persone ad agire.

Offline giangoverni

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #826 : Martedì 1 Marzo 2011, 11:08:49 »
un mito nasce per quel che rappresenta.

quando si parla di palle, cattiveria, determinazione, volonta' de fajie male, quale formazione meglio rappresenta questi ideali?

poi c'e' anche 'o primmo amore che nun se scorda mai.

cosi come dopo aver visto arrivare De La Pena, Signori, Gasgoine, Boksic, Salas, Nesta dal vivaio e quant'altra grazia di dio il Dottore ci servi su di un piatto, lo scudetto era il minimo.

avessimo vinto la CL, allora si che il motivetto Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico sarebbe stato messo in soffitta.

Certo che la gioia del primo scudetto rimarrà indelebile nella nsotra memoria. Perché arrivò con una squadra nata quasi per caso, grazie ad un allenatore straordinario che oggi però sarebbe emarginato, con un presidente che correva con il suo libretto di assegni a tappare i buchi e vendendo qualche appartamento che costruiva. Il secondo scudetto nasce da una programmazione con conseguenti ingenti investimenti.

Offline MagoMerlino

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #827 : Martedì 1 Marzo 2011, 11:10:07 »
Tipico intervento da oracolo: Mazzò, ti rifaccio una domanda già posta in altri termini tempo fa, ma la sostanza è sempre la stessa. Parli per esperienza diretta degli episodi o per averli sintetizzati sui giornali tempo dopo che sono accaduti?
Finchè si scherza, si scherza.
Non ho interpretato un bel nulla.

Sono tutte cose documentate.
Se non credi a me spero crederai almeno alle parole di Maestrelli all'epoca e a quelle di Giancarlo Oddi ancora oggi.

Per cortesia, famola finita.
Tornando al contendere, che all'epoca ci possa essere stato qualcuno, che per chissà quali motivi, era contrario a Maestrelli e rivoleva Lorenzo, lo sappiamo tutti. Che questa volontà abbia in qualche modo influenzato i risultati della Lazio mi sembra proprio no. Tant'è che Maestrelli e Lazio vinsero uno scudetto, se poi volete mettere in dubbio anche questo, fate pure, ma fate da soli.
Questo per dire che: la critica esiste da quando esiste il campionato di calcio a girone unico, anzi forse è nata prima la critica poi il pallone, 22 giocano uno arbitra un milione chiacchierano...... Dare alla critica più importanza, a seconda della convenienza discorsiva, di quello che merita è strumentale.
Esiste una critica se è giusta va presa in considerazione anche da chi è stato criticato. Se è stata mossa tanto per fare, va ignorata.

Esempio in questo topic, si parla dell'azionariato, siamo riusciti a tirare fuori episodi di 40 anni fa che con l'azionariato non hanno MINIMAMENTE nulla a che vedere, ma servono solo a riconfermare le proprie opinioni e rinsaldare le posizioni personali su certe tematiche.
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Offline fish_mark

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #828 : Martedì 1 Marzo 2011, 11:12:10 »
Sembra emergere una visione un po' curiosa del calcio e del rapporto tra tifoseria (più o meno organizzata) e le vicende della squadra di appartenenza.
Se va male la squadra, di solito parte una contestazione e questo è naturale (inaccettabili sono le sue manifestazioni più violente, ovvio, ma è normale che un tifoso esprima la sua delusione.
Se va bene si porta tutto e tutti in trionfo.
Specialmente in Italia, non ci sono mezze misure.

Pensare che tra i tifosi si annida il male, che parte di essi ordiscano maligni complotti e che per questo motivo siano agenti patogeni di una società di calcio o di una squadra, a mio modesto avviso, significa vedere la questione soltanto da un punto di vista, per lo più viziato, il rapporto tra tifoseria e squadra di appartenenza.

Non si possono dividere i termini di questo rapporto: è l'essenza del calcio, è la fisiologia della nostra passione. Fermatevi con questa furia purificatrice.
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CiPpi

Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #829 : Martedì 1 Marzo 2011, 11:16:37 »
... Una pagina di grande calcio.

...Il secondo scudetto nasce da ... ingenti investimenti.

il fatto che da due occasioni non sia mai nata una serie, od un periodo, ma anzi ne rappresentarono la fine, (e che fine in entrambe le occasioni mi verrebbe da dire) in una certa maniera dimostra che programmazione non c'e' mai stata.

solo casualita', o gestione da operetta come dice Rob.

geddy

Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #830 : Martedì 1 Marzo 2011, 11:18:43 »
Certo che la gioia del primo scudetto rimarrà indelebile nella nsotra memoria. Perché arrivò con una squadra nata quasi per caso, grazie ad un allenatore straordinario che oggi però sarebbe emarginato, con un presidente che correva con il suo libretto di assegni a tappare i buchi e vendendo qualche appartamento che costruiva. Il secondo scudetto nasce da una programmazione con conseguenti ingenti investimenti.
Oggi sarebbe emarginato? Perchè? Ma come vi vengono fuori queste affermazioni?
Nata per caso? Ma non sarà stato Maestrelli achiedere Frustalupi in cambio di Massa? Re Cecconi lo prendemmo dal foggia perche Maestrelli lo conosceva e lo aveva avuto come giocatore, così come sempre Maestrelli  è stato a spostare Martini da mediano a terzino destro. C'era un grande allenatore e dei grandi giocatori.

RobCouto

Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #831 : Martedì 1 Marzo 2011, 11:25:01 »
La critica è sacrosanta.

Un po' meno sacrosanto è il fatto che figure di secondo e terzo piano interne ed esterne alla società pretendano di dettare le scelte aziendali, spesso portando istanze che si sono rivelate, o sarebbero state, disastrose.

Non furono solo i tifosoni a chiedere la testa di Maestrelli, ci furono anche movimenti interni alla società in tal senso. E di queste ingerenze è strapiena la nostra storia.

C'entra eccome, con l'azionariato popolare. Nessuno vuole caccia' una lira, dov'è il 2,5% che alcuni s'erano proposti di raggiungere? però tutti contestano il fatto che comandi uno solo.

Al tavolo da poker ci si accosta coi soldi: sennò al massimo ti fanno vuotare i posacenere.

Offline franz_kappa

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #832 : Martedì 1 Marzo 2011, 11:27:41 »
Pensare che tra i tifosi si annida il male, che parte di essi ordiscano maligni complotti e che per questo motivo siano agenti patogeni di una società di calcio o di una squadra, a mio modesto avviso, significa vedere la questione soltanto da un punto di vista, per lo più viziato, il rapporto tra tifoseria e squadra di appartenenza.
E' un pensiero che ha tratti inquietanti. Quasi preoccupanti, direi.

Non si possono dividere i termini di questo rapporto: è l'essenza del calcio, è la fisiologia della nostra passione. Fermatevi con questa furia purificatrice.
See, beato a te...  ::)
E' allarme rosso, tutte le garanzie democratiche sono sospese. Siamo in guerra. La Lazio è sotto attacco. Bisogna sparare a tutto ciò che si muove. Se in mezzo ci sono anche i nemici, meglio così.
Buon viaggio, caro Piero.

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #833 : Martedì 1 Marzo 2011, 11:31:48 »

Al tavolo da poker ci si accosta coi soldi: sennò al massimo ti fanno vuotare i posacenere.

Nei miei ricordi di bambino ricordo pomeriggi interi al bar a guardare i grandi, anziani e giovani, giocare interminabili e appassionanti partite di tresette, con regolare e istituzionale passatella.
Era bellissimo vedere i pugni sul tavolo con i "venticinque a spade", le napoli in mano, gli assi calati e le partite che si susseguivano veloci e elettrizzanti.
Ricordo anche i capannelli con i commenti, talvolta sprezzanti, tal'altra esaltanti questo o quel giocatore o questa o quella coppia.
Il vero e grande giocatore è quello che non si fa condizionare dal chiacchericcio che gli sta attorno: al massimo filtra quello che sente e fa selezione. E' silente, ma non assente e soprattutto non è sordo.
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RobCouto

Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #834 : Martedì 1 Marzo 2011, 11:31:54 »
solo casualita', o gestione da operetta come dice Rob.

Ma guarda, la programmazione nel calcio è un'altra fesseria che va di moda nominare oggi.

Lenzini incontrò Petrelli nell'albergo del calciomercato e gli chiese come mai fosse lì: Petrelli disse che la Roma lo aveva scaricato e stava cercando un'altra squadra. E Lenzini gli propose di venire alla Lazio. Che doveva fa'? Siccome non aveva programmato di sostituire Facco, non doveva ingaggiare Petrelli?

Il calcio è questo: cercare buoni calciatori in base ai mezzi a propria disposizione. Cragnotti ha messo soldi sul tavolo finché non ha vinto, unico problema: s'è speso pure quelli che non aveva. Pazienza. La "programmazione" ancora devo capire cosa sia, sinceramente, e come si esplicita.

Offline fish_mark

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #835 : Martedì 1 Marzo 2011, 11:34:07 »
See, beato a te...  ::)
E' allarme rosso, tutte le garanzie democratiche sono sospese. Siamo in guerra. La Lazio è sotto attacco. Bisogna sparare a tutto ciò che si muove. Se in mezzo ci sono anche i nemici, meglio così.

E ringraziando il Signore siamo quarti. Pensa se anche quest'anno eraavmo in fondo classifica, oppure, pensa se tutto dovesse svanire nei prossimi due mesi (nello scrivere questa frase le mie dita per un attimo, molto lungo, abbandonano la tastiera per opportune misure di sicurezza).
A mio modesto avviso, l'estrema sensibilità dell'argomento inibisce qualsiasi disponibilità al dialogo, al confronto e anche alla presa in esame di realtà non sempre gradite. Si chiama confronto, talvolta conflitto.
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RobCouto

Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #836 : Martedì 1 Marzo 2011, 11:39:31 »
Nei miei ricordi di bambino ricordo pomeriggi interi al bar a guardare i grandi, anziani e giovani, giocare interminabili e appassionanti partite di tresette, con regolare e istituzionale passatella.
Era bellissimo vedere i pugni sul tavolo con i "venticinque a spade", le napoli in mano, gli assi calati e le partite che si susseguivano veloci e elettrizzanti.
Ricordo anche i capannelli con i commenti, talvolta sprezzanti, tal'altra esaltanti questo o quel giocatore o questa o quella coppia.
Il vero e grande giocatore è quello che non si fa condizionare dal chiacchericcio che gli sta attorno: al massimo filtra quello che sente e fa selezione. E' silente, ma non assente e soprattutto non è sordo.

Hai mai visto qualcuno degli spettatori fregasse cinque sacchi dal tavolo?

O suggerire, più o meno amichevolmente, ai giocatori strategie di gioco a partita in corso?

O chiedere al giocatore di uscire al gioco piombo del compagno quando ha una napoli lunga, senza essere spernacchiato dall'intero bar?

Fai sempre paragoni non calzanti e incompleti.

FranzKa, visto che avatar? E' il nuovo addetto alle relazioni esterne: sessanta megatoni...  :D

CiPpi

Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #837 : Martedì 1 Marzo 2011, 11:42:07 »
un punto importante della programmazione potrebbe essere non spenderti i soldi che non hai, finche' non ce l'hai.

o per dirla alla Trap 'non spendere 20 milioni, se mancano 5 mesi alla fine del campionato'.  ;D

che poi il calcio e' una mistura, e la vera bravura sarebbe riuscire a bilanciare le casualita' di un palo o di un giocatore che ti si rompe la gamba in una finale di coppa l'ultima partita che gioca prima di trasferirsi con una certa crescita graduale e ...'programmata' per cui se capiti in preliminare CL per caso, grazie a tutta una serie di imponderabilita', non si affrontano i mesi di campagna acquisti come se fosse l'ultima opportunita' di vita.

siccome cio' e' molto difficile, ed il tifoso non ha pazienza e non sa cosa sia, al calcio vince chi ha piu' soldi.

Offline giangoverni

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #838 : Martedì 1 Marzo 2011, 11:45:20 »
Oggi sarebbe emarginato? Perchè? Ma come vi vengono fuori queste affermazioni?
Nata per caso? Ma non sarà stato Maestrelli achiedere Frustalupi in cambio di Massa? Re Cecconi lo prendemmo dal foggia perche Maestrelli lo conosceva e lo aveva avuto come giocatore, così come sempre Maestrelli  è stato a spostare Martini da mediano a terzino destro. C'era un grande allenatore e dei grandi giocatori.
Emarginato perché troppo signore, troppo gentiluomo fuori da tutti i giochi miliardari di potere.
Nata per caso perché tutto nacque dalla vendita di Massa che fu sopravvalutato dall'Inter (infatti Massa non combinò più niente) che ci dette il danaro necessario per comprate Re Cecconi, Pulici e Garlaschelli (su quest'ultimo ci fu addirittura uno scambio di persona che ci favorì, nel senso che noi avevamo chiesto al Como un certo Rossi e questi invece ci mandarono ci mandarono lui) e per di più si liberarono di Frustalupi che da loro non giocava mai. Poi ci fu il genio di Maestrelli a fare il resto a mettere insieme questi grandi allenatori. Anche e soprattutto con la sua grande umanità: una dote che oggi sarebbe un grave difetto. Pensa che una volta si misero a contestare un difensore non ricordo chi. Ebbene convinsero Maestrelli ad andare a visionare un ragazzo della Primavera, un certo Cremaschini o Somaschini non ricordo. Alla fine della partita Maestrelli disse, sentito con le mie orecchie, potrei acquistare un terzino ma parderei un uomo. Che ci farebbe un personaggio così nel calcio di oggi.
PS. Ti vorrei pregare, siccome io  ho l'abitudine di argomentare anche in un forum, di njon liquidare quello che scrivo con battute come quelle che hai usato. Chiedimi spiegazioni e chiarimenti ma non mi liquidare così. Grazie.

Offline fish_mark

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #839 : Martedì 1 Marzo 2011, 11:46:38 »
Hai mai visto qualcuno degli spettatori fregasse cinque sacchi dal tavolo?

O suggerire, più o meno amichevolmente, ai giocatori strategie di gioco a partita in corso?

O chiedere al giocatore di uscire al gioco piombo del compagno quando ha una napoli lunga, senza essere spernacchiato dall'intero bar?

Fai sempre paragoni non calzanti e incompleti.


No, caro ROb, tanto sono immagini che credo appartengono anche alla tua memoria.
Ricordo benissimo il silenzio durante la partita, qualche brusio, neanche si fosse al centrale di Wimbledon. Poi le ultime due o tre mano giocate con velocità sempre cresente poi la mano finale con le carte che si scambiano a ritmo forsennato come in una volata. Da lì, urla e strepiti: "ma c'avevo l'asso!!!", "ma che cazzo hai fatto? aveva scartato a spade!" "si, ma se tu non me dai er due io che cazzo faccio".
Mi scuso con l'uditorio con l'eloquio non elegantissimo, ma il dovere della cronaca ha reso necessario il ricorso a certi termini.
Erano polemiche a non finire con gli astanti che occhieggiavano le carte, si lanciavano sguardi complici e occhiate da lestofanti. Non si può escludere che qualcuno facesse anche la spia.
E' il gioco caro Rob e tu conosci bene la fisiologia di questo microcosmo.

Pertanto

Hai mai visto qualcuno degli spettatori fregasse cinque sacchi dal tavolo?

No, mai. Parlo di bar del paese. Una cosa del genere è inconcepibile.

O suggerire, più o meno amichevolmente, ai giocatori strategie di gioco a partita in corso?

vedi sopra il mio racconto. Cose che sanno anche i sassi, anche tu.
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