Autore Topic: L’illusione di trasformare il tifoso in investitore  (Letto 83106 volte)

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Offline LaLazioMia

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #760 : Lunedì 28 Febbraio 2011, 15:35:45 »
Rispondo io al posto di giangoverni, immaginando di riassumere anche il suo pensiero: di sostanziale non sarebbe cambiato nulla.

Ma la presenza di qualche centinaio di persone in viale Europa (tra cui lo scrivente, che ha un lucido e fotografico ricordo di quello che accadde, essendosi trovato - per fortuna senza conseguenze - nel cuore degli avvenimenti) può aver trasmesso all'opinione pubblica la sensazione che la salvezza della Lazio stesse a cuore a parecchie persone.

Una consapevolezza quanto mai utile in un frangente complesso (si era alla vigilia di importanti elezioni regionali) e nel quale componenti della stessa maggioranza politica erano in apparente forte disaccordo sull'applicazione concreta alla Lazio di una generica legge dello Stato.

Non credo che quelle cento persone abbiano potuto trasmettere all'opinione pubblica la sensazione che la salvezza della Lazio stesse a cuore a orde di tifosi scalmanati che potessero mettere in pericolo l'ordine pubblico. Quei feriti trasmisero solo pietà e simpatia per un aggressione da parte della Polizia che se pur iniziata dal blocco di viale Europa e dal lancio di alcuni fumogeni ( e se c'eri ricorderai perfettamente queste circostanze) fu comunque del tutto spropositata e censurabile.
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

Offline franz_kappa

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #761 : Lunedì 28 Febbraio 2011, 15:36:45 »
daccordo , ma la legge non si applica in base a quanto rumore si fa'.
Beata ingenuità.  ;)
Buon viaggio, caro Piero.

Offline franz_kappa

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #762 : Lunedì 28 Febbraio 2011, 15:42:02 »
Non credo che quelle cento persone abbiano potuto trasmettere all'opinione pubblica la sensazione che la salvezza della Lazio stesse a cuore a orde di tifosi scalmanati che potessero mettere in pericolo l'ordine pubblico.

Mi sono spiegato male. Eppure credevo di essere stato sufficientemente chiaro.
Quando ho parlato della necessità di trasferire la consapevolezza che il destino della Lazio stesse a cuore a parecchi, aggiungendo che detta consapevolezza era "quanto mai utile in un frangente complesso (si era alla vigilia di importanti elezioni regionali) e nel quale componenti della stessa maggioranza politica erano in apparente forte disaccordo sull'applicazione concreta alla Lazio di una generica legge dello Stato" volevo evidenziare l'utilità strumentale di qualche centinaio di manifestanti sotto l'AdE.

La presenza dei laziali sotto l'AdE servì a qualcuno per dare forza - alla luce di una concreta, anche se non massiccia, mobilitazione - ai messaggi inviati a qualcun altro.
C'erano resistenze da fugare, c'erano interessi 'di coalizione' da tutelare.
Buon viaggio, caro Piero.

Mazzola

Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #763 : Lunedì 28 Febbraio 2011, 15:42:25 »
Ma io sì, Mazzola. Proprio di azionisti sto parlando. E non potrei fare altrimenti. Non c'è infatti modo di allontanarci da questo, FONDAMENTALE, assunto.

L'unica ipotesi di (blanda e comunque tutta da verificare) cogestione di un club di calcio quotato implica che i suoi tifosi/azonisti si mettano insieme per raccogliere le rispettive quote individuali sino a costituire una 'massa critica' tale da giustificare la richiesta di entrare - a qualche titolo - con un proprio rappresentante nel Consiglio del club.

Il fondamento di tale aspirazione deriverebbe dall'essere, pro quota, proprietari di un pezzetto di Lazio. Proprio come Lotito, che ha in mano quasi i 2/3 del totale.

Ogni altra opzione che tira in ballo esponenti del famigerato ambientone NON HA ALCUN FONDAMENTO. Semplicemente perché dei tifosi (o tifosoni che dir si voglia) della Lazio non maturano alcun titolo a ingerire nella gestione della società per il solo fatto di essere sostenitori (magari anche famosi) del club.

Chi ragiona su questa opzione (i tifosoni in Consiglio) o ha voglia di spargere fumo in giro per confondere i contorni della vicenda oppure non ha ben compreso (evidentemente per colpa di chi, come me, si è spiegato male) gli obiettivi (tutti teorici e ideali. Poco concreti, insomma) di chi ipotizza un nuovo e diverso metodo di gestione dei club di calcio (e, soprattutto, dei club di calcio quotati in Borsa).

Un metodo che presuppone un diverso modello di relazioni tra società e sostenitori che, inevitabilmente, dovrebbe essere 'diretto' dall'alto e teso non certo a indebolire la società ma anzi a rafforzarla rinsaldando il legame tra Lazio e tifoseria tutta.

Franz ma se 'sti tifosi/azionisti non cacciano una lira e quindi non si mettono insieme e la "massa critica" non si forma...che vogliamo fare ?
Dovrebbe funzionare come dici tu. Ma non è così nella "pratica".

Non che il ping pong sia costruttivo, a domanda non si dovrebbe rispondere con altra domanda, però la controdomanda è lecita e rispondo.
Dal punto dell'economia aziendale probabilmente nessuno dei citati potrebbe avere l'esperienza di Lotito in quanto a gestione  economica di una azienda.
Ma il calcio, giocato, dipende da ben altre variabili che non sono così precise come la partita doppia.
Io non so se Lotito è in grado di decidere, lui da solo, se tizio è un buon giocatore, ottimo, 'na sega. Non so se Lotito è in grado di capire, parlando con un allenatore, se quello che gli sta proponendo quell'allenatore è applicabile alle caratteristiche tecniche dei giocatori in rosa. So' che come massimo esponente di una squadra di calcio si affida un po' troppo e spesso si rifugia nell'imponderabile.
Invece tra quelli citati, c'è gente che un calciatore lo riconosce solo da come palleggia. C'è gente che potrebbe offrire lezioni a Lotito di come si gestisce la comunicazione nel mondo del calcio nel XXI secolo. Solo per fare un paio di esempi, facili facili.
Basta, non basta? Di certo hanno esperienze specifiche nei loro campi di competenza. Esperienze che Lotito non può avere perchè fino a 7 anni fa si preoccupava di tutt'altro. Servono conoscenze specifiche ed esperienza anche per riconoscere i collaboratori giusti a cui affidare compiti di fiducia, con cui confrontarsi, mettendo anche in dubbio le proprie convinzioni. Collaboratori a cui poi devi anche concedere libertà di movimento ed autonomia, cosa che Lotito fa fatica a concepire e nel complicato mondo del calcio, può essere un limite.

Mago...senza che ti ri-ribalto con un'altra domanda...ma lo faccio... ;D Zamparini Cellino e tutti gli altri ecc sono in grado di capire ? Anche loro facevano altro prima di entrare nel calcio...
Senza tornare alle leggende metropolitane, Lotito non conosceva i Filippini, nè Kolarov, nè Hernanes, nè Artipoli.
Ti devi rivolgere al tuo allenatore al tuo DS e ai procuratori. Quando un procuratore ti dà una sòla, gli concedi un'altra possibilità. Se ti dà la seconda sòla, stop. Ti rivolgi ad un altro.
Non so se c'è stato un "agente" che gli ha consigliato Dias e Hernanes. Se c'è direi di farsi consigliare ancora, no ? e così viceversa.
Quello che io contesto è: perchè senza fare nomi, dovrei seguire quello che mi consgilia D'Amico ?
Perchè è stato un gradissimo giocatore ?
chi mi dice che non sia più preparato Nanni, per parlare di uno dello scudetto ? o Petrelli ?
La "bravura" di D'Amico dipende dal fatto che sono 30 anni che fa GDN e lavora in Rai e fa parte dei "noti" della Lazio quelli che partecipano sempre agli eventi di Gala ?
Magari potrebbe essere un ottimo allenatore della Scuola Calcio oppure no.
Magari potrebbe fare il responsabile del settore giovanile in maniera ottima oppure no.
Non lo so e non lo sappiamo.
Ma non ha "meriti" solo perchè è D'Amico.
Stesso discorso per Mimun o Mazza o La Porta ecc.
Dobbiamo "ascoltarli" solo perchè dirigono una testata seppur importantissima ?
A me è capitato di sentirli per le "aradio" e dicono le stesse "banalità" che diciamo noi.
E' gente che darebbe la Scuola Calcio a Gascoigne per dire...

Ma che significa? Io ad esempio lo ricordo, ma non per questo porto avanti questi discorsi. NON capisco PERCHE' non dovrei.

Se ricordi, ricorderai che ai tempi c'erano Lenzini ed i "dirigenti".
Gli stessi dirigenti che non volevano Maestrelli in quanto provinciale non adatto al blasone della Lazio, che volevano mandarlo via nel 1973 dopo il terzo posto per sostituirlo con Liedholm (mentra la squadra era negli USA) e che misero in cattiva luce il povero Frustalupi con il povero Corsini per poterlo cedere ed acquistare Brignani.
Gli stessi dirigenti che Calleri indicò, appena arrivato a Tor Di Quinto, come il vero problema della Lazio più della situazione economica dell'epoca.

Offline Matita

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #764 : Lunedì 28 Febbraio 2011, 15:42:59 »
Beata ingenuità.  ;)

quindi secondo te :" La Legge si applica in base al clamore prodotto ? "



Ma che scemi che siamo ?

Perchè non scendiamo in piazza a ogni rigore negato allora???

Ma ti rendi almeno conto ??

La mia domanda sta ancora li' .

In che modo e con quali accordi , i tifosi hanno favorito o agevolato Lotito all'ADE ?

Se li sotto non c'era nessuno cosa cambiava ?

Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline franz_kappa

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #765 : Lunedì 28 Febbraio 2011, 15:45:41 »
quindi secondo te :" La Legge si applica in base al clamore prodotto ? "
Sì, sì, proprio questo sostenevo. Si vede che hai ben comprenso il senso del mio intervento.
Complimenti, davvero.
Buon viaggio, caro Piero.

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #766 : Lunedì 28 Febbraio 2011, 15:47:21 »
Facciamo un po’ di informazione tecnica perché ogni tanto ne vale la pena.
In questo senso si cerca anche di dar corso allo spirito civico manifestato da coloro i quali se lo Stato non avesse incassato “140 milioni” (si immagina di euro), potendo usare una legge normalissima (normalissima, come ce ne sono tante), da cittadino italiano si sarei altamente vergognato di pagare le tasse (al che si sarebbe proclamato uno sciopero fiscale, par di capire).
Tratto dal sito di cui riporto il link. Come si nota non è un sito tipo fiscoceleste.it oppure ilfiscosiamonoi.org, quindi non è cateterame.

http://www.fiscooggi.it/attualita/articolo/dalla-serie-alla-c2-le-partite-da-recuperare-1

Un panorama piuttosto critico del rapporto del calcio con l'Erario

Dunque, i prospetti riassuntivi  articolati secondo un primo riepilogo generale e poi serie per serie, si riferiscono al credito erariale vantato al 30 novembre 2005 nei confronti delle società di calcio professionistiche partecipanti ai campionati di serie A, B e C negli anni 2001-2002-2003-2004 (stagione 2004/2005). In tali cifre, non sono stati compresi le somme riguardanti il contenzioso Iva e Irap, che saranno resi pubblici in tempi ristretti.
La prima tabella riguarda il riepilogo al 30 novembre 2005. Come si può notare, sulla cifra totale pesa notevolmente il cosiddetto "scaduto", cioè le cartelle esattoriali richieste dal fisco e non pagate dalle società. Per quanto riguarda la voce "rateizzato", invece, la cifra più pesante, riguarda la Serie A, così come il sospeso.

Riepilogo al 30 novembre 2005

    Scaduto   Rateizzato   Sospeso   Totale
Serie A   62.571.940,78   116.413.254,96   51.749.443,96   230.734.639,70
Serie B   143.693.671,02   3.547.104,18   1.334.702,76   148.575.477,96
Serie C1   29.697.290,58   3.322.266,78   1.713.397,07   34.732.954,43
Serie C2 e altre   137.685.238,53   0.00   1.552.819,85   139.238.058,38
    373.648.140,91   123.282.625,92   56.350.363,64   553.281.130,47


Scendendo nel particolare delle serie calcistiche interessate, ecco la tabella che riguarda la situazione "fiscale" della massima categoria nazionale, sempre attinente all'Irpef.

La serie A alla stagione 2004/2005
    Totale   Scaduto   Rateizzato   Sospeso
Atalanta Bergamo Calcio Spa   0,00   0,00   0,00   0,00
Bologna F.C. Spa       174.154,83   0,00   0,00   174.154,63
Brescia Calcio Spa       6.721.273,37   0,00   83.146,40   6.638.127,17
Cagliari Calcio Spa       44.412,84   44.412,84   0,00   0,00
A.C. Chievoverona S.r.l.   0,00   0,00   0,00   0,00
Florentia Viola S.r.l.   0,00   0,00   0,00   0,00
F.C. Internazionale Milano Spa   0,00   0,00   0,00   0,00
Juventus F.C. Spa    0,00   0,00   0,00   0,00
S.S. Lazio Spa       140.434.392,52   0,00   103.130.108,58   37.304.283,94
U.S. Lecce Spa   0,00   0,00   0,00   0,00
A.S. Livorno Calcio Spa   0,00   0,00   0,00   0,00
F.C. Messina Peloro Spa   18.037.678,22   0,00   13.200.000,00   4.837.678,22
A.C. Milan Spa   0,00   0,00   0,00   0,00
U.S. Città di Palermo   0,00   0,00   0,00   0,00
Parma A.C. Spa   62.527.527,94   62.527.527,94   0,00   0,00
Reggina Calcio Spa       2.795.200,00   0,00   0,00   2.795.200,00
A.S. Roma Spa   0,00   0,00   0,00   0,00
A.C. Siena Spa   0,00   0,00   0,00   0,00
Udinese Calcio Spa   0,00   0,00   0,00   0,00
    230.734.639,72      62.571.940,78   116.413.254,98   51.749.443,96


La tabella esalta il debito Irpef della S.S. Lazio Spa, diviso in due parti: una porzione, di oltre 103 milioni di euro, è stata rateizzato, in 23 anni, grazie all'applicazione dell'articolo 3, comma 3, del decreto legge 138/2002, mentre il rimanente, circa 37 milioni di euro, è stato sospeso. Il motivo di tale consentita rateizzazione è da trovare nel parere favorevole espresso, lo scorso 30 marzo, da parte della Commissione consultiva per la riscossione dei tributi. In tale parere, è stato chiaramente indicato che l'accordo tra la S.S. Lazio Spa e l'Agenzia delle entrate sarebbe stato, per le casse dell'Erario, certamente più favorevole del fallimento della stessa società biancoazzurra.


Altra società in difficoltà economica è il Parma A.C. Spa, che ha un debito Irpef di oltre 62 milioni di euro. Anche in questo caso, la sofferenza societaria è stata gestita di concerto con il Governo a seguito del rovescio finanziario della "controllante" Parmalat. Durante la fase iniziale delle indagini della magistratura, il vertice del Parma A.C. Spa era stato accusato di aver evaso il fisco - mancata denuncia di plusvalenze relative a cessioni di calciatori - per un ammontare di circa 320 milioni di euro. In seguito, però, la nuova Parmalat di Enrico Bondi ha precisato, in un comunicato, che "ogni contenzioso fiscale relativo al periodo 1 luglio 1998 - 30 giugno 2001, in merito alle plusvalenze realizzate con le cessioni dei giocatori, risulta definito attraverso il condono tombale previsto dalla legge Finanziaria 2003. I pagamenti della prima e della seconda rata sono già avvenuti secondo le modalità previste dalla medesima legge di condono. In relazione all'IRAP del periodo d'imposta chiuso al 30 giugno 2002, la società ha iscritto in bilancio un fondo rischi per imposte".

Scorrendo la tabella, si notano altre situazioni di una certa esposizione relativa al debito Irpef, riguardanti soprattutto l'F.C. Messina Peloro Spa, con 13 milioni di euro rateizzati e circa 4 milioni sospesi, e il Brescia Calcio Spa - ora militante in Serie B - che ha ottenuto una parziale sospensione del suo debito totale.


Riporto poi il testo dell’Articolo 3, comma 3. del D.L. D.L. 8-7-2002 n. 138
Interventi urgenti in materia tributaria, di privatizzazioni, di contenimento della spesa farmaceutica e per il sostegno dell'economia anche nelle aree svantaggiate.  convertito in legge, con modificazioni, dall'art. 1, L. 8 agosto 2002, n. 178
Il quale recitava
[L'Agenzia delle entrate, dopo l'inizio dell'esecuzione coattiva, può procedere alla transazione dei tributi iscritti a ruolo dai propri uffici il cui gettito è di esclusiva spettanza dello Stato in caso di accertata maggiore economicità e proficuità rispetto alle attività di riscossione coattiva, quando nel corso della procedura esecutiva emerga l'insolvenza del debitore o questi è assoggettato a procedure concorsuali.
Alla transazione si procede con atto approvato dal direttore dell'Agenzia, su conforme parere obbligatorio della Commissione consultiva per la riscossione di cui all'articolo 6  del decreto legislativo 13 aprile 1999,n . 112, acquisiti altresì gli altri pareri obbligatoriamente prescritti dalle vigenti disposizioni di legge. I pareri si intendono rilasciati con esito favorevole decorsi 45 giorni dalla data di ricevimento della richiesta, se non pronunciati espressamente nel termine predetto. La transazione può comportare la dilazione del pagamento delle somme iscritte a ruolo anche a prescindere dalla sussistenza delle condizioni di cui all'articolo 19, commi 1 e d, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 60
2.

Tale disposizione è stata poi abrogata dall’articolo 151 del D.Lgs. 9-1-2006 n. 5, Riforma organica della disciplina delle procedure concorsuali a norma dell'articolo 1, comma 5, della L. 14 maggio 2005, n. 80.




Infine un comunicato stampa dell’epoca


L'Agenzia delle Entrate, secondo quanto si legge in un comunicato, sulla
scorta del parere preventivo formulato dal Consiglio di Stato, afferma che
'l'istituto e' caratterizzato dalla possibilita', al verificarsi di
determinate condizioni ed in deroga ai principi generali, di raggiungere
un accordo che, attraverso reciproche concessioni, consenta la chiusura
delle controversie relative alla fase della riscossione, ovvero ne
impedisca l'insorgenza, ed il conseguimento di un risultato piu' proficuo
rispetto a quello conseguibile coattivamente'.

L'Agenzia delle Entrate ha tuttavia fissato delle condizioni per la
transazione del debito delle societa' in crisi. La transazione non potra'
essere effettuata a meno che l'accordo non si inserisca in un piano di
riassetto dell'impresa di piu' ampia portata e di ristrutturazione del
debito con il coinvolgimento di tutti i creditori. Nell'iter per la
concessione della transazione - riduzione o rateizzazione dei debiti - e'
necessario inoltre il parere vincolate dell'apposita commissione
consultiva.

un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #767 : Lunedì 28 Febbraio 2011, 15:49:41 »
Sì, sì, proprio questo sostenevo. Si vede che hai ben comprenso il senso del mio intervento.
Complimenti, davvero.

Il netter non ricorda che il clamore prodotto, non solo a viale Europa, ma anche su tutti i giornali, guidò la mano degli estensori del provvediemnto dellAdE ispirato, come si potrà notare con i riferimenti normativi sopra citati, al largo uso della c.d. discrezionalità amministrativa.
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Offline Matita

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #768 : Lunedì 28 Febbraio 2011, 15:51:21 »
Se rispondi "Beata ingenuita" , non pretendere .

Spiega piuttosto, se no pari fish .

Detto questo , pero'  , il punto è un altro.

Che chiedo a giangoverni da 5 pagine.

Come fai a non saperlo? Chi ha portato quelle centinaia di persone (che hanno poi preso un sacco di botte dalla polizia in una aggressione ingiustificata e strana) davanti all'agenzia delle entrate? mentre Lotito trattava ad oltranza la maxi rateizzazione del debito?

Chi , perchè e per cosa in cambio hanno portato quelle persone la sotto?

l'amore per la Lazio ? e allora non hann nulla da pretendere. Invece si parla di accordi non rispettati da Lotito ?

Marchetta ?

cosa ? spiega tu che sai.

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #769 : Lunedì 28 Febbraio 2011, 15:56:13 »
Franz ma se 'sti tifosi/azionisti non cacciano una lira e quindi non si mettono insieme e la "massa critica" non si forma...che vogliamo fare ?
Dovrebbe funzionare come dici tu. Ma non è così nella "pratica".
Che vogliamo/possiamo fare?
Attendiamo, Mazzola. Fin tanto che non si crea la massa critica non abbiamo che un'alternativa: attendere che i tempi divengano maturi per avviare un cambiamento (che deve partire dal basso ma successivamente andrà diretto dall'alto, ovvero dalla stessa società).
E, nel frattempo, continuare ad amare e a sostenere la Lazio e la sua Dirigenza. Non risparmiando critiche, anche dure, al legittimo Presidente Claudio Lotito ma allo stesso tempo riconoscendo a Lotito la difficoltà di operare in un mercato complesso come quello del calcio italiano.

In NESSUN MODO io ho interesse  a delegittimare la Presidenza della Lazio con i miei ragionamenti su un nuovo modello di governance societaria. Mi limito a immaginare un diverso schema di gestione dei rapporti tra club e tifoseria (un'elite della tifoseria, ovvero coloro disposti a rischiare del proprio - acquistando azioni - per contare di più e maturare diritti. Fatti salvi i DOVERI che ogni tifoso interessato al bene del suo club dovrebbe rispettare e attuare nella pratica quotidiana).

Ogni altra ipotesi che non implichi un coinvolgimento diretto di tifosi/azionisti è priva di alcun fondamento.
Buon viaggio, caro Piero.

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #770 : Lunedì 28 Febbraio 2011, 15:57:44 »

guidò la mano degli estensori del provvediemnto dellAdE


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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #771 : Lunedì 28 Febbraio 2011, 15:59:37 »

cosa ? spiega tu che sai.

Ma cosa c'è da spiegare? Basta che ti leggi il post di TD per trovare una risposta, al netto di retroscena che né io, né te, nè nessun altro su questo forum sappiamo.
L'imprenditore li chiama a raccolta. Loro ci vanno speranzosi di poter continuare su un certo andazzo. All'indomani l'imprenditore li ringrazia gratis e loro gli alzano la canizza che dura da 6 anni. Vuoi documenti? Foto? impronte digitali? verbali di ps? Intercettazioni?
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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #772 : Lunedì 28 Febbraio 2011, 16:01:49 »
Franz ma se 'sti tifosi/azionisti non cacciano una lira e quindi non si mettono insieme e la "massa critica" non si forma...che vogliamo fare ?
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Mazzola ti do una notizia.
I tifosi, alcuni, li hanno cacciati i soldi, ma non finora non hanno fatto massa critica.
Per colpa di chi o cosa è un altro discorso. Ma il 30 per cento sta in mano ad almeno una cinquantina di persone.
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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #773 : Lunedì 28 Febbraio 2011, 16:04:01 »
Ma cosa c'è da spiegare? Basta che ti leggi il post di TD per trovare una risposta, al netto di retroscena che né io, né te, nè nessun altro su questo forum sappiamo.
L'imprenditore li chiama a raccolta. Loro ci vanno speranzosi di poter continuare su un certo andazzo. All'indomani l'imprenditore li ringrazia gratis e loro gli alzano la canizza che dura da 6 anni. Vuoi documenti? Foto? impronte digitali? verbali di ps? Intercettazioni?

Strano pero'.

Leggendo giangoverni sembra conosca i retroscena e io gliene chiedevo conto.

Anche tu pero' da come scrivi sembri certo....

L'imprenditore li chiama a raccolta.

Bene , qual'è la cosa negativa? dov'è il problema ?

Chiamarli a raccolta comporta poi un conto da pagare?? ah l'amor...
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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #774 : Lunedì 28 Febbraio 2011, 16:04:41 »
Se rispondi "Beata ingenuita" , non pretendere .

Spiega piuttosto, se no pari fish .
Io posso anche spiegare, non so se tu hai voglia di ascoltare.
Io posso discutere con chi ha voglia di dibattere, non con chi incalza e se ne esce con espressioni come "spiega piuttosto, se no pari fish".

Tradotta in termini elementari: un po' di gazzarra sotto l'AdE serviva, con tutta probabilità, a fugare le resistenze della Lega nei confronti di un'applicazione benevola della legge grazie alla quale la Lazio transò il debito Irpef. Si era nell'imminenza di importanti elezioni regionali e i sondaggi, evidentemente, davano i due candidati abbastanza vicini.

Qualche migliaio di voti (a Viale Europa, di laziali, ce n'erano solo alcune centinaia. Ma non si può escludere che molti di più, come peraltro annunciato via radio e altri media, si sarebbero lasciati guidare da ragioni extra-politiche nell'espressione del suffragio) poteva essere decisivo.

Considerato che, alla fine, lo Stato non ci perdeva neanche molto con la transazione (solo le sazioni e gli interessi di mora a fronte di un rimborso ultraventennale), il 'rospo' forse divenne assai più digeribile per i leghisti dopo gli eventi sotto l'AdE.
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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #775 : Lunedì 28 Febbraio 2011, 16:15:46 »
Io posso anche spiegare, non so se tu hai voglia di ascoltare.
Io posso discutere con chi ha voglia di dibattere, non con chi incalza e se ne esce con espressioni come "spiega piuttosto, se no pari fish".

Tradotta in termini elementari: un po' di gazzarra sotto l'AdE serviva, con tutta probabilità, a fugare le resistenze della Lega nei confronti di un'applicazione benevola della legge grazie alla quale la Lazio transò il debito Irpef. Si era nell'imminenza di importanti elezioni regionali e i sondaggi, evidentemente, davano i due candidati abbastanza vicini.

Qualche migliaio di voti (a Viale Europa, di laziali, ce n'erano solo alcune centinaia. Ma non si può escludere che molti di più, come peraltro annunciato via radio e altri media, si sarebbero lasciati guidare da ragioni extra-politiche nell'espressione del suffragio) poteva essere decisivo.

Considerato che, alla fine, lo Stato non ci perdeva neanche molto con la transazione (solo le sazioni e gli interessi di mora a fronte di un rimborso ultraventennale), il 'rospo' forse divenne assai più digeribile per i leghisti dopo gli eventi sotto l'AdE.

Hai spiegato ed ho ascoltato.

Tra farla  o no lo stato ci perdeva moltissimo.
Non mi convince la connessione tra il clamore e l'applicazione della legge.

Ma grazie per la risposta.




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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #776 : Lunedì 28 Febbraio 2011, 16:21:01 »
Mago...senza che ti ri-ribalto con un'altra domanda...ma lo faccio... ;D Zamparini Cellino e tutti gli altri ecc sono in grado di capire ? Anche loro facevano altro prima di entrare nel calcio...
Senza tornare alle leggende metropolitane, Lotito non conosceva i Filippini, nè Kolarov, nè Hernanes, nè Artipoli.
Ti devi rivolgere al tuo allenatore al tuo DS e ai procuratori. Quando un procuratore ti dà una sòla, gli concedi un'altra possibilità. Se ti dà la seconda sòla, stop. Ti rivolgi ad un altro.
Non so se c'è stato un "agente" che gli ha consigliato Dias e Hernanes. Se c'è direi di farsi consigliare ancora, no ? e così viceversa.
Quello che io contesto è: perchè senza fare nomi, dovrei seguire quello che mi consgilia D'Amico ?
Perchè è stato un gradissimo giocatore ?
chi mi dice che non sia più preparato Nanni, per parlare di uno dello scudetto ? o Petrelli ?
La "bravura" di D'Amico dipende dal fatto che sono 30 anni che fa GDN e lavora in Rai e fa parte dei "noti" della Lazio quelli che partecipano sempre agli eventi di Gala ?
Magari potrebbe essere un ottimo allenatore della Scuola Calcio oppure no.
Magari potrebbe fare il responsabile del settore giovanile in maniera ottima oppure no.
Non lo so e non lo sappiamo.
Ma non ha "meriti" solo perchè è D'Amico.
Stesso discorso per Mimun o Mazza o La Porta ecc.
Dobbiamo "ascoltarli" solo perchè dirigono una testata seppur importantissima ?
A me è capitato di sentirli per le "aradio" e dicono le stesse "banalità" che diciamo noi.
E' gente che darebbe la Scuola Calcio a Gascoigne per dire...
Diciamo che quelli che citi sono dirigenti che ormai hanno accumulato molta esperienza, ANCHE attraverso risultati che la Lazio non si può (e deve) permettere e che l'anno scorso abbiamo rischiato. Molto dipende pure dagli obiettivi che vuoi raggiungere. Una Lazio dovrebbe essere più ambiziosa di Venezia, Cagliari e Palermo. Senza dover riparlare del bacino d'utenza.
Poi dici bene, Lotito dovrebbe ASCOLTARE quello che dicono gli altri, registrarlo, pensarci e poi decidere se applicare in che forma e in quale quantità, quanto suggerito, o meno. Nessuno gli chiede fiducia incondizionata, nessuno gli chiede un posto di consulente. Anche perchè ormai lo conoscono.
Però non possiamo pensare che tutto quello che dicono i consiglieri in pectore sia assolutamente sbagliato, solo perchè Lotito ha l'ambizione (o la presunzione) del one man show e nessuno deve fargli ombra.
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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #777 : Lunedì 28 Febbraio 2011, 16:23:39 »
Tra farla  o no lo stato ci perdeva moltissimo.
Se ci perdeva moltissimo non lo so.
Rammenti a quale cifra è stato valorizzato il marchio della Lazio? E quello (il marchio, intendo) stava in pancia al club eventualmente fallito, per dire. Si metteva all'asta il 'pacchetto completo' e lo Stato, in quanto creditore della Lazio, avrebbe avuto SUBITO la sua parte (poco o tanto che fosse).

Per tacere del fatto che uno Stato ha la facoltà di decidere se 'perderci' o meno in una questione alla luce delle ricadute che quella decisione ha, ad esempio in termini di dissuasione nei confronti di, future, analoghe condotte censurabili (come il mancato pagamento delle tasse sui compensi dei calciatori).

Per dire... Gli Usa hanno fatto fallire Lehmann Bros. Hai mai pensato alle migliaia di miliardi, a livello globale, che il mondo avrebbe forse risparmiato se si fosse deciso di salvare Lehmann? Ma il governo Usa ha deciso comunque di usare il pugno duro e, forse, mandare un segnale inequivocabile all'industria finanziaria statunitese. Non possiamo ragionare delle decisioni di uno Stato pensando con la tasca di noi poveri uomini della strada, insomma.
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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #778 : Lunedì 28 Febbraio 2011, 16:28:59 »

Per dire... Gli Usa hanno fatto fallire Lehmann Bros. Hai mai pensato alle migliaia di miliardi, a livello globale, che il mondo avrebbe forse risparmiato se si fosse deciso di salvare Lehmann? Ma il governo Usa ha deciso comunque di usare il pugno duro e, forse, mandare un segnale inequivocabile all'industria finanziaria statunitese. Non possiamo ragionare delle decisioni di uno Stato pensando con la tasca di noi poveri uomini della strada, insomma.

Attenzione, gli USA hanno fatto così con una prima banca, poi con una seconda, alla terza si sono ricordati che ogni tanto val la pena di salvare. Quando non un singolo soggetto, ma l'intero sistema è in pericolo diventiamo tutti statalisti e dirigisti.
Questo spiega anche, con la filosofia solidaristica tipicamente europea e italiana, è stata salvata la Lazio. 23 anni di dilazione sono un affare, anzi un regalo. Si ricorda anche quello il periodo dell'ammortamento in 10 anni, poi ridotto a 5 il che haprodotto l'altra trovata della vendita del marchio a una controllata (pratica diffusa in tutta Italia).
Ma va bene così, il calcio è un "bene primario", un servizio pubblico garantito.
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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #779 : Lunedì 28 Febbraio 2011, 16:30:06 »
Lehmann Brothers era una scatola vuota,tenerla in vita voleva dire aumentare il debito senza ritorno.
La Lazio ha un reddito dato dai tifosi in termini di abbonamenti et simila, ergo la china si poteva risalire.Quelle che si chiamano garanzie.
E ci stiamo riuscendo alla grande.

Col fallimento saremmo risorti comunque , ma lo stato intascava molto meno dei 140 milioni.




Ma stiamo divagando. Da sto topic aspetto solo la risposta da giangoverni.

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