Autore Topic: L’illusione di trasformare il tifoso in investitore  (Letto 86616 volte)

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Offline LaLazioMia

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #460 : Giovedì 17 Febbraio 2011, 19:13:25 »
L'illusione di sentirsi il Presidente della Lazio.

io farei , io direi,io andrei...
Mai che qualcuno invece di sentirsi Presidente , si sentisse TIFOSO, e facendosi un pacco di c ..propri, si appropinquasse allo stadio, anche con pane e frittata , anche senza lo stadio fonte di speculazioni edilizie monocolori ,   facendo "er tifoso e STOP ".
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

RobCouto

Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #461 : Giovedì 17 Febbraio 2011, 19:14:33 »
Mah, non si capisce in base a quale autorità ritieni di poter determinare quali nomi alcuni possono fare oppure no.

Ognuno fa i nomi che gli pare, direi. Tanto, quando escono i nomi sbagliati, un 'dossierino' ad hoc è sempre pronto.

Vecchi metodi, comunque. Nulla di nuovo.

Ma tu pensi veramente che io debba credere a una proposta di sponsorizzazione della Red Bull fatta a voce tramite Fabrizio Maffei? Ma nella nostra quotidianità ci muoviamo con tale sciatta approssimazione? Lo sai quante volte, per lavoro, ho chiesto di produrre documenti - Gazzette Ufficiali, Norme e simili - a autorevolissimi ingegneri che mi spergiuravano dell'esistenza del tale DPR che io avrei dovuto applicare sul lavoro? Lo sai quante volte hanno prodotto tali documenti? MANCO UNA. Se mi fidavo dell'autorevolezza del prossimo a quest'ora stavo a Yuma, perché sui pezzi di carta ci mettevo timbro e firma, non producevo chiacchiere. Ma de che stamo a parla'?

Offline MagoMerlino

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #462 : Giovedì 17 Febbraio 2011, 19:59:19 »
Ma tu pensi veramente che io debba credere a una proposta di sponsorizzazione della Red Bull fatta a voce tramite Fabrizio Maffei?
Però mi chiedo perchè ritieni l'eventualità così impossibile. Capisco la tua avversione verso Maffei, "colpevole" di far parte dell'ambientone. Tra l'altro sarei curioso di sapere se se ne salva uno, o sono tutti colpevoli di qualcosa e finisce che l'unico puro è Lotito.
Maffei è stato al vertice di Rai Corporation, ruolo istituzionale che a New York ti offre la possibilità di frequentare ambienti importanti. Non è impossibile che durante una qualche riunione, Maffei per il ruolo che ricopriva, possa aver incontrato un manager d'eccellenza della Red Bull e tra una chiacchiera e l'altra, dal momento che la Red Bull è presente nel rutilante modo della F1, possano aver parlato di un eventuale sponsorizzazione nel calcio, magari nel campionato italiano. Poi Maffei è Laziale, può aver appreso di questa volontà e provato a riportare la questione a Lotito.
Dove sarebbe lo scandalo, dove la stranezza.
Uno ha provato, disinteressatamente ed in buona fede, ad aiutare la Lazio, tra l'altro senza cavalcare la facile polemica che il comportamento del Lotito poteva innescare (sai che ci voleva ad alzare il telefono, intervenire in diretta in qualche trasmissione radiofonica, raccontando l'epissodio?) ne veniamo a conoscenza ora, su un forum, a margine di un confronto tra semplici tifosi, dopo 2 anni dall'evento. Perchè questo accanimento nel demonizzare l'ipotesi, arrivando ad equiparare Maffei in quel girone dantesco dell'ambientone?
Perchè dovremmo essere "obbligati" a parlare di vicende riguardanti la Lazio solo in presenza di una prova protocollata dal Lotito stesso, unico soggetto da cui dipendono i destini della Lazio, del bene, della verità e della menzogna? Possibile che se non c'è il timbro presidenziale non è mai vero nulla e sono tutte cazzate inventate per colpire la presidenza?

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Offline LaLazioMia

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #463 : Giovedì 17 Febbraio 2011, 20:03:48 »
Dal Corriere dello Sport del 17 marzo 2010

"Lotito, è il momento di mollare la Lazio"

Il dibattito su Claudio Lotito è nuovamente aperto. Mauro Mazza, direttore di Rai 1, grande tifoso biancoceleste e nostro autorevole opinionista, ieri ha chiesto al presidente della Lazio di farsi da parte affidando ad un uomo di fiducia la gestione della società, non presentandosi allo stadio e dichiarandosi pronto ad ascoltare chi fosse interessato ad acquistare il club.

« Qualcosa bisogna fare» , ha esordito così il direttore Mazza. A lui si sono associati dieci personaggi del mondo laziale. Ex giocatori, uomini dello spettacolo, grandi sportivi, attori, giornalisti, esperti di comunicazione.

Abbiamo raccolto il loro pensiero e le loro idee, abbiamo registrato reazioni e impressioni, abbiamo ascoltato il loro parere, gli abbiamo rivolto tre domande. 1) E’ il momento in cui Lotito deve mollare la Lazio? 2) Cosa dovrebbe fare intanto Lotito per salvare la stagione? 3) In questo difficile momento quale dovrebbe essere l’atteggiamento della tifoseria?

«Sì, è giusto che Lotito faccia un passo indietro. E’ giusto che dia spazio a persone diverse» , è il risultato del sondaggio. La maggioranza degli intervistati è di questo avviso. Sul tema sono intervenuti Gabriele La Porta, i gemelli Maestrelli, Fabrizio Maffei, Andrea Abodi, Clemente Mimun, Enrico Montesano, Guido Paglia, Nicola Pietrangeli, Felice Pulici e Tiberio Timperi. Hanno fornito vari spunti di riflessione, hanno auspicato una svolta immediata per il bene della Lazio. Per salvarne la stagione e il futuro. Qualcosa bisogna fare, lo dicono tutti.



PAGLIA: «Sì. La risposta è mille volte sì, anche per togliere ogni alibi ai giocatori, che di fronte a un passo indietro del pre­sidente, dovrebbero assumersi sino in fondo le proprie responsabilità. Non cre­do sia giusto entrare in discorsi privati di imprenditori che rischiano dei soldi, ma penso ci siano e che ci sono state in questi anni persone che possano o vogliano ri­schiare ».
ABODI: «Credo che questo sia il momen­to nel quale Lotito deve dimostrare di aver capito. La situazione è grave. E i suoi interessi ora passano in secondo pia­no rispetto a quelli generali della comuni­tà sportiva della Lazio. Questo non vuole dire un esproprio. Lasciare dovrebbe partire dalla sua volontà, partendo da un’analisi reale. Lotito è l’azionista di ri­ferimento della società, ma non so se l’ha interiorizzato. Ci sono interessi più ampi del suo 65% per cento dell’azionariato. Ci sarebbe anche un altro 35% e non parlo in termini speculativi. Ma c’è tutto il re­sto del mondo laziale che merita attenzio­ne e rappresentanza. A partire dal model­lo dualistico di gestione del club, peraltro legittimo, Lotito ha di fatto escluso tutti dalla rappresentanza della società».
TIMPERI: «Probabilmente sì. Credo si stia in questi mesi manifestando la fine di un rapporto, quello tra Lotito e i tifosi della Lazio, ormai sfilacciato, liso, consu­mato ».
LA PORTA: «E’ troppo tardi. Ma aggiun­go: meglio tardi che mai».
PULICI: «Non so sotto quale profilo do­vrebbe mollare. C’è qualcuno che vuole acquistare la Lazio? Io sono sempre stato dell’avviso, ancor prima dell’esonero di Ballardini, che avrebbe senso per Lotito assumere una posizione defilata, affidan­do la conduzione tecnico-dirigenziale del­la società a una persona competente, di sua fiducia. Lotito deve mettere mano al­l’organizzazione del club. Dovrebbe ri­strutturare i quadri dirigenziali».

MAFFEI: «Assolutamente sì. Credo che la realtà sia ormai sotto gli occhi di tutti. Lo­tito deve prendere seriamente in conside­razione l’idea di passare la mano o quan­tomeno di fare un passo indietro. L’unico consiglio da dargli è questo. In passato è stato supportato in tutti i modi, non solo materialmente. L’ha fatto l’opinione pub­blica e l’hanno fatto i tifosi».

MIMUN: «E’ il momento di tirarci fuori dai guai tutti insieme, rinviando le pole­miche a tempi migliori, sperando che ar­rivino ».
PIETRANGELI: «Non conosco Lotito personalmente, ma la regola del “chi sba­glia paga” vale in ogni ambito. E chi sba­glia più volte è recidivo, è normale paga­re, anche per lui. Rimanere in sella nono­stante le critiche non è normale, arriva un momento in cui decidi di mandare tut­ti a quel paese. In questo caso non sta succedendo».
MONTESANO: «Più che mettersi da parte servirebbe che mettesse subito da parte certi atteggiamenti, ma un passo in­dietro sarebbe opportuno. Lotito dovreb­be assumere un bravo direttore generale o un bravo direttore sportivo, già questo sarebbe un nuovo inizio. In questo modo rinforzerebbe l’organigramma, potrebbe ridare slancio al club. Ne guadagnerebbe anche da un punto di vista dell’immagine. Serve un’operazione simile».
MAESTRELLI: «Sì, serve una svolta per salvare la Lazio, la situazione sta diven­tando veramente complicata. Il presiden­te Lotito dovrebbe farsi affiancare da persone competenti, da uomini di espe­rienza, tante società hanno inserito in or­ganigramma manager importanti. La struttura Lazio va potenziata una volta per tutte, questo è indispensabile per an­dare avanti, per pensare al futuro, per non rischiare come sta succedendo in questa stagione».

PAGLIA: «Lotito dovrebbe dimettersi adesso, affidando la società a una persona di sua fiducia. Sono sulla stessa linea espressa da Mauro Mazza. C’è necessità di un segnale, di una scossa. Lotito, nel con­tempo, non dovrebbe più andare allo sta­dio, così i tifosi non avrebbero giustifica­zioni per disertare l’Olimpico e i giocatori sarebbero responsabilizzati aldilà degli errori del presidente».
ABODI: «Dovrebbe fare due cose, che non farà mai. La prima: un bagno d’umil­tà, ammettendo di aver commesso degli errori, chiedendo ai tifosi il massimo ap­porto sino alla fine del campionato. Do­vrebbe dire: per un momento dimenticate che sia io il presidente. La seconda mossa: si dovrebbe autosospendere. Non so se questo significhi dimettersi, ma certo sa­rebbe un gesto forte e simbolico in questo momento senza intaccare il suo diritto alla proprietà».
TIMPERI: «Preparare l’uscita di scena, una exit-strategy, potrebbe dare una scos­sa molto forte alla squadra. Io credo non si rendano conto i giocatori che il rischio di retrocedere in serie B è davvero concre­to ».
LA PORTA: «Lotito dovrebbe cedere la società o almeno affidarla a una persona di sua fiducia. Sono d’accordo con Mazza.
Serve un uomo di alta moralità, di spicca­ta lazialità e ci sarebbe soltanto l’imbaraz­zo della scelta. Continuando così si fa sol­tanto il male della Lazio. Mai vista in 55 anni, cioè da quando la seguo, una Lazio così debole come quella vista domenica con il Bari».
PULICI: «Occorre l’intervento di un per­sonaggio che esprima carisma nei con­fronti della squadra, che sia capace nei rapporti e nelle relazioni esterne. Io, già in tempi non sospetti, avevo indicato la figu­ra di Zoff. Ci vuole un uomo che sappia rapportarsi con le istituzioni e che abbia ascendente nella tifoseria. Questo è il mo­mento in cui tutti devono mettersi nella condizione di partecipare e contribuire al­la salvezza della Lazio, altrimenti faremo fatica a venirne fuori. E poi la domanda non è di adesso. Un giorno Lotito va in Le­ga, un altro a Montecitorio, un altro anco­ra a Formello: come fa a essere onnipre­sente?
».
MAFFEI: «La mossa più responsabile do­vrebbe essere quella di nominare una per­sona che si assuma la gestione della socie­tà. Sono d’accordo con ciò che ha scritto Mauro Mazza, Lotito potrebbe mantenere il pacchetto di maggioranza dando però un segnale all’esterno. Dovrebbe considerar­si disponibile nel valutare un’eventuale trattativa».
MIMUN: «Ora tutto dipende dalla testa, dall’orgoglio e dalle gambe dei nostri gio­catori. Se ce la mettono tutta ed il mister trova subito la quadratura del cerchio pos­siamo ancora farcela, ma sarà durissima».
PIETRANGELI: «La classifica parla chia­ramente, in questo momento non si può far altro che andare in campo e cercare di vincere. Lotito non gioca a calcio, i gioca­tori hanno qualche colpa. Nello sport ci so­no i più bravi ed i meno bravi, visto il ren­dimento della Lazio in questo momento la squadra fa parte del secondo gruppo».
MONTESANO: «Mauro Mazza ha propo­sto la figura dell’avvocato Gentile come uomo nuovo della società. Già questo sa­rebbe un segnale forte da parte di Lotito.
Ribadisco il concetto, un passo indietro del presidente sarebbe consigliabile. E’ un momento molto difficile della storia bian­coceleste, serve una presa di coscienza».
MAESTRELLI: «Lotito deve farsi affian­care subito da qualcuno che possa gestire l’emergenza ed il mercato. E’ il momento delle riflessioni ma è anche il momento giusto per auspicare una svolta gestionale e tecnica. La Lazio ha bisogno di inter­venti mirati e che possano aiutarla a cre­scere ».
PAGLIA: «I tifosi dovrebbero ritagliare il titolo del Corriere dello Sport-Stadio di ieri e riproporlo ovunque.
Bisognerebbe tappezzare i finestrini delle macchine e girare per la città. Lo dico anche ai tassisti. Io sono per la mobilitazione del popolo laziale, per una campagna di sensibilizzazione. E sarebbe bello se il Corriere dello Sport pubblicasse un coupon per una raccolta di firme. Ogni tifoso, mettendo nome, cognome e indirizzo, potrebbe chiedere a Lotito di fare un passo indietro e di lasciare la Lazio».


Ed ecco una riprova della capacità di analisi di autorevolissimi opinionisti:

(commenti a margine di Lazio-Reggina del 2005/06)

"Diversi concordano con lo sciopero attuato domenica scorsa.

Come Gabriele La Porta, direttore di Rai Notte. "Non sono andato alla partita perché Lotito amministra, ma non ha il cuore. La sua gestione può andar bene per una ditta di hamburger, non per una squadra di calcio. Lotito ha inoltre commesso un peccato grave: l'arroganza. Non si può permettere di trattare Chinaglia come se fosse un pezzo da museo".

Mauro Mazza, direttore del Tg2, assente allo stadio per ragioni personali, approva comunque il gesto forte. "Capisco le ragioni della protesta. Non dico che Lotito deve andare via, ma è necessario un chiarimento ed un incontro con Chinaglia".

Clemente Mimun, direttore del Tg1, era invece in tribuna. "Ma non per un discorso pro o contro Lotito. La partita si può vedere solo allo stadio, altrimenti non si gusta la bellezza dell'azione". Sul conflitto interno rimane super partes. "Per me la Lazio sono le undici maglie che vanno in campo ed è a quelle che sono legato. I presidenti passano...".

Anche lo scrittore Carlo D'Amicis, autore di "Ho visto un re", biografia romanzata di Re Cecconi, ha scelto di essere al suo posto nei distinti. "Non sono d'accordo con il non andare allo stadio e la critica mi è sembrata un po' eccessiva. Ma Lotito è un presidente troppo manageriale e protagonista, che soffre la personalità di Di Canio e Chinaglia". Daniele Masala, olimpionico di pentathlon. "Giorgio è un amico, ma il problema è: Lotito vuole vendere?".

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Piantatela di spendere "nomi", e soprattutto certi nomi.

Pessima cosa la MEMORY
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

RobCouto

Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #464 : Giovedì 17 Febbraio 2011, 20:23:41 »
Merlino, la Red Bull ha ricavi per circa 3 miliardi di Euro l'anno.

Più o meno quanto il mio datore di lavoro. Il quale, per impegnare 5.000 Euro, vuole tre firme.

Nella Red Bull, invece, un manager può affidare a voce, a un intermediario che di mestiere fa tutt'altro, 3 MILIONI DI EURO, fidandosi della sua parola - senza alcun riscontro scritto - quanto a corretta trasmissione della proposta e della risposta del destinatario.

Non ci credo manco se me lo dice Gesù Cristo in persona.

Tra l'altro, fosse vero, vorrebbe dire che la Red Bull è gestita da deficienti, che permettono che un qualsiasi RobCouto possa pensare che sia gestita da deficienti. E che un miserabile Lotito possa sghignazzare di una loro proposta, e che la cosa si venga a sapere.

Ergo, non è vero. Qualcuno ha preso per il culo Maffei, fatta salva la sua buonafede. E scommetto che si tratta di qualcuno dei soliti noti (i tre anni a New York mi danno parecchio da pensare, in tal senso).

Bill Kelso

Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #465 : Giovedì 17 Febbraio 2011, 20:45:13 »
Mago,

io rimango basito, perché alle volte sembra che tu voglia far credere di venire dal mondo delle favole.
Tutta questa gente, voglio dire questi nomi, sono tutte persone che grazie alla Lazio ci sono costruite un castello di "credibilità", di esposizione. E ciò è avvenuto dai tempi di Cragnotti quando improvvisamente scoprimmo che tizio e/o caio erano laziali. Per fare un esempio, ma solo un esempio, che Mimum fosse laziale io lo scoprii solo in quegli anni formidabili. La stessa cosa, sempre in quegli anni, la scoprii di quel personaggio rivoltante che arrivò a giustificare persino le parate dei nazisti dell'Illinois nella Nord. L'unico laziale che riesco a ricordarmi, a parte Galeazzi che negli anni bui aprì una rivista intitolata La Lazio, è naturalmente Montesano visto che è nato è cresciuto nel mio stesso quartiere.

Ciclicamente quello che qualcuno, non erroneamente, chiama l'ambientone, riciccia fuori. Basta una piccola flessione in classifica, una trattativa di mercato andata male, un giocatore che se ne va. E ogni personaggio, guarda caso, trova sempre spazio in determinati ambienti giornalistici (che io continuerei a chiamare ambiente cateteraro).

Tutta quella gente, quei portatori di nomi, sponsor, soldi, partner commerciali e altre bufale è tutta gente che deve stare lontana dalla Lazio e più se ne sta fuori dalle balle meglio è.

Questi personaggi, sono coloro che non ti fanno godere la Lazio, che mettono in giro le voci più assurde, che si inventano Siviglia malato, che ipotizzano bonifici, trattative, assegni, chiusura di scuole calcio, intrusi e abusivi nei derby quando si gioca in casa.
Io non so quanto fatturi la Red Bull (10 miliardi l'anno?), ma conoscendo abbastanza bene la serietà della nazione di provenienza mi viene il dubbio che magari il Maffei (ammesso sia vera sta storia) sia stato perculato da qualcun altro (non austriaco).

Per dire.

Mazzola

Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #466 : Giovedì 17 Febbraio 2011, 20:45:32 »
Anche se non ti conosco e sei un'utenza anonima su un forum non ho problemi a ritenere che stai affermando tutto ciò in buona fede.

Ma qualcuno potrà sempre obiettare che tu e giangoverni potreste aver appreso l'indiscrezione [priva di effettivi riscontri oggettivi] dalla medesima fonte.

Non se ne esce più, insomma.  :(

Non ho appreso nulla.
Mi fido di quello che ha raccontato giangoverni, esponendosi in prima persona e non da utenza anonima.

Offline giangoverni

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #467 : Giovedì 17 Febbraio 2011, 20:46:51 »
Ma tu pensi veramente che io debba credere a una proposta di sponsorizzazione della Red Bull fatta a voce tramite Fabrizio Maffei? Ma nella nostra quotidianità ci muoviamo con tale sciatta approssimazione? Lo sai quante volte, per lavoro, ho chiesto di produrre documenti - Gazzette Ufficiali, Norme e simili - a autorevolissimi ingegneri che mi spergiuravano dell'esistenza del tale DPR che io avrei dovuto applicare sul lavoro? Lo sai quante volte hanno prodotto tali documenti? MANCO UNA. Se mi fidavo dell'autorevolezza del prossimo a quest'ora stavo a Yuma, perché sui pezzi di carta ci mettevo timbro e firma, non producevo chiacchiere. Ma de che stamo a parla'?

Certo che i talebani a te te fanno una pippa... ;D ;D ;D e sto a scherza'  ;D ;D ;D Comunque fuori dallo scherzo ti dico che quattro anni fa Lotito chiese anche a me e a Gianni Borgna di trovare uno sponsor. Gianni e io ci sentimmo anche un po' orgogliosi della richiesta di Lotito, poi scoprimmo che lo chiedeva a tutti quelli che incontrava. Cosa c'è di strano che il presidente di una autorevole società di comunicazione italiana si sia messo anche lui a cercare sollecitato da Lotito (aveva sollecitato me...). Il fatto è che Maffei portò l'offerta della Red Bull e Lotito lo trattò come un pezzo di merda.

Offline MagoMerlino

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #468 : Giovedì 17 Febbraio 2011, 20:50:24 »
Merlino, la Red Bull ha ricavi per circa 3 miliardi di Euro l'anno.

Più o meno quanto il mio datore di lavoro. Il quale, per impegnare 5.000 Euro, vuole tre firme.

Nella Red Bull, invece, un manager può affidare a voce, a un intermediario che di mestiere fa tutt'altro, 3 MILIONI DI EURO, fidandosi della sua parola - senza alcun riscontro scritto - quanto a corretta trasmissione della proposta e della risposta del destinatario.

Non ci credo manco se me lo dice Gesù Cristo in persona.

Tra l'altro, fosse vero, vorrebbe dire che la Red Bull è gestita da deficienti, che permettono che un qualsiasi RobCouto possa pensare che sia gestita da deficienti. E che un miserabile Lotito possa sghignazzare di una loro proposta, e che la cosa si venga a sapere.

Ergo, non è vero. Qualcuno ha preso per il culo Maffei, fatta salva la sua buonafede. E scommetto che si tratta di qualcuno dei soliti noti (i tre anni a New York mi danno parecchio da pensare, in tal senso).
Vabbè, stamo a vedè che dietro a tutto questo c'è Chinaglia.

Il ruolo istituzionale di presidente di Rai Corporation ti offre l'opportunità di parlare anche con il massimo dirigente della Red Bull, che di fatto è un parigrado.
Inoltre credo che l'estrema correttezza di Maffei avrà fatto comunicare come risposta alla Red Bull un laconico "non è interessato", senza stare troppo a sottilizzare i modi. Esiste anche gente seria.

Comincio a pensare che Lotito possa diventare per la Lazio un problema maggiore di quanto si possa immaginare. Se continuiamo così, veramente c'è il rischio che i tifosi, quelli tiepidi, i simpatizzanti, si allontanino sempre di più dalla Lazio, andando a svilire il famoso bacino d'utenza.
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Offline giangoverni

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #469 : Giovedì 17 Febbraio 2011, 20:51:24 »
Non ho appreso nulla.
Mi fido di quello che ha raccontato giangoverni, esponendosi in prima persona e non da utenza anonima.

Grazie Mazzola. Comunque vorrei precisare per l'ultima volta che la cosa mi è stata raccontata direttamente da Maffei. Quindi tutte le illazioni potrei anche ritenerle offensive. io, come tu Mazzola hai notato (e te ne ringrazio) mi espongo con il mio nome e quindi se si dubita di quello che dico riportando un fatto o una notizia (al di fuori del cazzeggio...) se permettete mi incazzo.

Offline MagoMerlino

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #470 : Giovedì 17 Febbraio 2011, 20:59:08 »
Mago,

io rimango basito, perché alle volte sembra che tu voglia far credere di venire dal mondo delle favole.
Tutta questa gente, voglio dire questi nomi, sono tutte persone che grazie alla Lazio ci sono costruite un castello di "credibilità", di esposizione. E ciò è avvenuto dai tempi di Cragnotti quando improvvisamente scoprimmo che tizio e/o caio erano laziali. Per fare un esempio, ma solo un esempio, che Mimum fosse laziale io lo scoprii solo in quegli anni formidabili. La stessa cosa, sempre in quegli anni, la scoprii di quel personaggio rivoltante che arrivò a giustificare persino le parate dei nazisti dell'Illinois nella Nord. L'unico laziale che riesco a ricordarmi, a parte Galeazzi che negli anni bui aprì una rivista intitolata La Lazio, è naturalmente Montesano visto che è nato è cresciuto nel mio stesso quartiere.

Ciclicamente quello che qualcuno, non erroneamente, chiama l'ambientone, riciccia fuori. Basta una piccola flessione in classifica, una trattativa di mercato andata male, un giocatore che se ne va. E ogni personaggio, guarda caso, trova sempre spazio in determinati ambienti giornalistici (che io continuerei a chiamare ambiente cateteraro).

Tutta quella gente, quei portatori di nomi, sponsor, soldi, partner commerciali e altre bufale è tutta gente che deve stare lontana dalla Lazio e più se ne sta fuori dalle balle meglio è.

Questi personaggi, sono coloro che non ti fanno godere la Lazio, che mettono in giro le voci più assurde, che si inventano Siviglia malato, che ipotizzano bonifici, trattative, assegni, chiusura di scuole calcio, intrusi e abusivi nei derby quando si gioca in casa.
Io non so quanto fatturi la Red Bull (10 miliardi l'anno?), ma conoscendo abbastanza bene la serietà della nazione di provenienza mi viene il dubbio che magari il Maffei (ammesso sia vera sta storia) sia stato perculato da qualcun altro (non austriaco).

Per dire.
Dai su Bill, siamo al festival della prevenzione ad oltranza. Non possiamo credere e dare per scontato che non ci siano più persone serie che seguono la Lazio per professione, disinteressate e moralmente corrette e correttamente si comportano.
E non è possibile arrivare a pensare che chi è convinto che esiste della professionalità oltre la prevenzione, scenda a slalom dalla montagna del sapone.
Anche perchè alla fine di questi ragionamenti l'unico da preservare resta Lotito, per il ruolo che ricopre e che non può più essere ricoperto da alcuno al di fuori di lui, circondato dagli infedeli che tramano contro di lui e quindi per estensione contro la Lazio della quale lui è rappresentante pressoche unico, autocertificato. Altro che George Armstrong Custer a Little Bighorn.....
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"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Bill Kelso

Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #471 : Giovedì 17 Febbraio 2011, 21:13:02 »
Mi fido anche io di Governi, persona eccellente di cui vado fiero avere i suoi libri dentro casa.
Ma non è questo il punto.
Come non lo è difendere Lotito dall'accerchiamento. Io Lotito manco l'ho nominato.

Io al lavoro ne vedo di cotte e di crude e la professionalità, per quanto mi riguarda, è finita dai tempi di Mimmo De Grandis e Walter Gallone.

Offline carpelo

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #472 : Giovedì 17 Febbraio 2011, 21:14:35 »
Comunque è evidente che, al di là della maleducazione di Lotito, l'offerta era bassa.
Lotito, se interessato, diventa molto cortese:



 :D :D :D :D

Offline Matita

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #473 : Giovedì 17 Febbraio 2011, 21:18:53 »
Merlino, la Red Bull ha ricavi per circa 3 miliardi di Euro l'anno.

Più o meno quanto il mio datore di lavoro. Il quale, per impegnare 5.000 Euro, vuole tre firme.

Nella Red Bull, invece, un manager può affidare a voce, a un intermediario che di mestiere fa tutt'altro, 3 MILIONI DI EURO, fidandosi della sua parola - senza alcun riscontro scritto - quanto a corretta trasmissione della proposta e della risposta del destinatario.

Non ci credo manco se me lo dice Gesù Cristo in persona.

Tra l'altro, fosse vero, vorrebbe dire che la Red Bull è gestita da deficienti, che permettono che un qualsiasi RobCouto possa pensare che sia gestita da deficienti. E che un miserabile Lotito possa sghignazzare di una loro proposta, e che la cosa si venga a sapere.

Ergo, non è vero. Qualcuno ha preso per il culo Maffei, fatta salva la sua buonafede. E scommetto che si tratta di qualcuno dei soliti noti (i tre anni a New York mi danno parecchio da pensare, in tal senso).

Mago,

io rimango basito, perché alle volte sembra che tu voglia far credere di venire dal mondo delle favole.
Tutta questa gente, voglio dire questi nomi, sono tutte persone che grazie alla Lazio ci sono costruite un castello di "credibilità", di esposizione. E ciò è avvenuto dai tempi di Cragnotti quando improvvisamente scoprimmo che tizio e/o caio erano laziali. Per fare un esempio, ma solo un esempio, che Mimum fosse laziale io lo scoprii solo in quegli anni formidabili. La stessa cosa, sempre in quegli anni, la scoprii di quel personaggio rivoltante che arrivò a giustificare persino le parate dei nazisti dell'Illinois nella Nord. L'unico laziale che riesco a ricordarmi, a parte Galeazzi che negli anni bui aprì una rivista intitolata La Lazio, è naturalmente Montesano visto che è nato è cresciuto nel mio stesso quartiere.

Ciclicamente quello che qualcuno, non erroneamente, chiama l'ambientone, riciccia fuori. Basta una piccola flessione in classifica, una trattativa di mercato andata male, un giocatore che se ne va. E ogni personaggio, guarda caso, trova sempre spazio in determinati ambienti giornalistici (che io continuerei a chiamare ambiente cateteraro).

Tutta quella gente, quei portatori di nomi, sponsor, soldi, partner commerciali e altre bufale è tutta gente che deve stare lontana dalla Lazio e più se ne sta fuori dalle balle meglio è.

Questi personaggi, sono coloro che non ti fanno godere la Lazio, che mettono in giro le voci più assurde, che si inventano Siviglia malato, che ipotizzano bonifici, trattative, assegni, chiusura di scuole calcio, intrusi e abusivi nei derby quando si gioca in casa.
Io non so quanto fatturi la Red Bull (10 miliardi l'anno?), ma conoscendo abbastanza bene la serietà della nazione di provenienza mi viene il dubbio che magari il Maffei (ammesso sia vera sta storia) sia stato perculato da qualcun altro (non austriaco).

Per dire.



AMEN !
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline giangoverni

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #474 : Giovedì 17 Febbraio 2011, 23:52:56 »

Pessima cosa la MEMORY

Caro Carlo guarda la data, se non sbaglio stavamo per andare in B per le stravaganze di Lotito, chiamiamole così. Anche io pensavo quelle cose anche se non fui intervistato dal Corriere dello Sport. Comunque per quel giornale scrissi un fondo che riletto oggi, ovviamente contestualizzato, riscriverei con le stesse oarile e la stessa punteggiatura.
Ovviamente mi riferisco alla tavola rotonda del marzo 2010. Delle altre dichiarazioni nonm condivido niente.

Offline franz_kappa

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #475 : Giovedì 17 Febbraio 2011, 23:54:08 »
Mai che qualcuno invece di sentirsi Presidente , si sentisse TIFOSO, e facendosi un pacco di c ..propri, si appropinquasse allo stadio, anche con pane e frittata , anche senza lo stadio fonte di speculazioni edilizie monocolori ,   facendo "er tifoso e STOP ".
Beh, certo, è bello essere TIFOSI, scritto in maiuscolo, magari. Tifosi e basta, appunto.

Non sudditi, però. Tifosi liberi.
Liberi di agire e di pensare. Ed, eventualmente, mettere in discussione l'altrui operato.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline fish_mark

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #476 : Giovedì 17 Febbraio 2011, 23:58:07 »
Caro Carlo guarda la data, se non sbaglio stavamo per andare in B per le stravaganze di Lotito, chiamiamole così. Anche io pensavo quelle cose anche se non fui intervistato dal Corriere dello Sport. Comunque per quel giornale scrissi un fondo che riletto oggi, ovviamente contestualizzato, riscriverei con le stesse oarile e la stessa punteggiatura.

Infatti le dichiarazioni riportate nel post di Rob sono tratte dal Corriere dello Sport di mercoledì 17 marzo 2010, nella settimana immediatamente successiva al famoso Lazio-Bari 0-1 di domenica 14 marzo 2010.
In quel periodo per incontrare un ottimisti tra i tifosi della Lazio bisognava fare una macumba. Del resto, la Lazio in quel momento - XVIII giornata - ha 26 punti e mancano 12 partite al termine. Fate voi.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Offline giangoverni

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #477 : Venerdì 18 Febbraio 2011, 00:01:42 »
Beh, certo, è bello essere TIFOSI, scritto in maiuscolo, magari. Tifosi e basta, appunto.

Non sudditi, però. Tifosi liberi.
Liberi di agire e di pensare. Ed, eventualmente, mettere in discussione l'altrui operato.

Letto approvato e sottoscritto. Se così non fosse potremmo chiudere le radio, i giornali e i forum. Qualcuno dirà meglio così, a costoro dico: si tengano stretta la rivista ufficiale con il suo nome ridicolo (LazioStyle, ma de che?) io mi tengo stretta Lazialità. E ci scrivo gratis et amore Dei soltanto come tributo alla mia "lazialità".

RobCouto

Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #478 : Venerdì 18 Febbraio 2011, 00:14:22 »
Infatti le dichiarazioni riportate nel post di Rob sono tratte dal Corriere dello Sport di mercoledì 17 marzo 2010, nella settimana immediatamente successiva al famoso Lazio-Bari 0-1 di domenica 14 marzo 2010.
In quel periodo per incontrare un ottimisti tra i tifosi della Lazio bisognava fare una macumba. Del resto, la Lazio in quel momento - XVIII giornata - ha 26 punti e mancano 12 partite al termine. Fate voi.

E la cordata spagnola? S'è materializzata al fischio finale della partita, come in Ritorno al Futuro?

Offline fish_mark

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #479 : Venerdì 18 Febbraio 2011, 00:20:01 »
E la cordata spagnola? S'è materializzata al fischio finale della partita, come in Ritorno al Futuro?

Caro Rob
hai tirato fuori un documento che dà conto del momento dell'epoca.
Non so cosa sarebbe successo veramente se la lazio fosse retrocessa e, magari - ci metto un po' di pepe alla pietanza -, le truppe di occupazione bombardavano di porchetta  le strade di Roma tronfie di uno scudetto vinto, ma forse è meglio che questo scenario resti nella fantasia di chi lo ha tracciato sommariamente in questo post.
Di sicuro la presa di potere del nostro sarebbe stata alquanto precaria.

Non è roba sua, nonostante i 30 milioni spesi. In quel caso temo che se ne sarebbe dovuto andare e di corsa perché si sarebbero avviate le ... "primarie" per rimuoverlo dal prestigioso incarico.
Siamo a Roma, non a Poggibonsi: se non riesci a essere all'altezza di un palcoscenico prestigioso, per evitare i (meritati) pomodori è meglio che guadagni in fretta l'uscita.
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