Lotito: "La Lazio è imperiale, la Roma è popolare"

[Mark Lenders]

Che aggettivi userebbe Claudio Lotito per definire le due squadre della Capitale? “La Lazio imperiale, la Roma popolare”. Il presidente della Ss Lazio lo ha detto ai microfoni del programma di Radio2 ‘Un Giorno da Pecora’. Se gliela  offrissero, potrebbe comprare la Roma? “Non si può prendere tecnicamente e da un punto di vista affettivo non la comprerei. Forse la cosa migliore era che la comprasse mio cognato”, ha detto il numero 1 della squadra biancoceleste, riferendosi all’imprenditore a Marco Mezzaroma, fratello della moglie di Lotito Cristina, che è stato anche amministratore delegato dell’ As Roma.

[Mark Lenders]

[continua]

RICORDO TUTTA FORMAZIONE SCUDETTO ’73, TRANNE UNO…

Claudio Lotito, da laziale doc, ricorda tutti i nomi della squadra che vinse lo scudetto nel 1973, tranne uno. Ospite in studio del programma di Radio2 ‘Un Giorno da Pecora’, Lotito spiega: “Nel 1973 avevo 16 anni, certo che mi ricordo la formazione dello scudetto, era una formazione epica. L’unica cosa è che ci sono alcune persone che non vorrei nominare perché poi hanno avuto un comportamento…” Da chi era composto quel collettivo da sogno? “Pulici, Petrelli, Oddi, Wilson, Martini, Nanni, Frustalupi, Re Cecconi, Garlaschelli, D’Amico”. I due conduttori, notando che il nome mancante è evidentemente quello di Giorgio Chinaglia, lo stuzzicano: ne manca uno, quello grosso che segnava tanto. “E poi l’attaccante…di peso”. Ma dove sta ora “ l’attaccante di peso’”, che giocava anche in nazionale? “E’ rifugiato in America…”. Inseguito da lei dalle autorità? “No no, inseguito dalle autorità”.

[franz_kappa]

Che aggettivi userebbe Claudio Lotito per definire le due squadre della Capitale? “La Lazio imperiale, la Roma popolare”.

La ritengo una colossale sciocchezza. E avrei detto lo stesso anche se questa cosa l'avesse pronunciata un qualsiasi altro laziale.
Ma temo che su molti l'affermazione farà presa.

Certo che... mi sono sempre chiesto, visto che la muffita retorica della Lazio club dei borghesi dei quartieri alti e la xxxx club dei popolari delle borgate (a parte che di 'popolari' e borgatari ne vedo parecch anche all'Olimpico quando gioca la Lazio) non è cosa recente ma la sento da anni e anni... ma se gli altri sono 'popolari', noi che speranza abbiamo di ambire a un ampliamento del nostro bacino di utenza?

Ma perché, dico io, la Lazio si deve condannare a essere tifoseria 'di nicchia', minoritaria (ma fiera, ci mancherebbe! "Scozzesi in terra inglese", come piace ad alcuni dipingerci) e soverchiata nei numeri dagli altri occupanti della città?

Io voglio essere popolare e universale, altro che. Voglio che nei colori dell'Aquila si identifichino non uno ma mille popoli. I romani e gli italiani, ma anche i nuovi italiani che accogliamo da tutto il mondo e che costituiscono la base della popolazione futura della Capitale e della Penisola. E non dobbiamo confinarci solo nei ristretti limiti delle frontiere patrie: che la Lazio guardi oltre, che guardi al Mondo. D'altronde, ostentiamo o no i colori della Grecia, patria delle Olimpiadi? E allora siamo latori dei valori Olimpici, dei valori dello sport. Valori universali, buoni per tutti, potenzialmente.

Nulla di tutto ciò, invece. "I colori della Grecia, il simbolo dell'Impero". Lo so, Lotito replica immagini che già esistono, espressioni già codificate. Non me la prendo con lui, insomma. Le sue parole offrono uno spunto contingente alle mie riflessioni. Solo che, sommessamente, a me pare che espressioni come "Lazio imperiale" non significhino nulla. O quasi.

Eppure piacciono tanto a molti. Chissà perche. 

[Mark Lenders]

Io voglio essere popolare e universale, altro che. Voglio che nei colori dell'Aquila si identifichino non uno ma mille popoli. I romani e gli italiani, ma anche i nuovi italiani che accogliamo da tutto il mondo e che costituiscono la base della popolazione futura della Capitale e della Penisola.

Non mi sembra che tutto ciò sia in contrasto con l'aggettivo "imperiale".
Che nemmeno io apprezzo, ma questo è un altro discorso.

[franz_kappa]

Non mi sembra che tutto ciò sia in contrasto con l'aggettivo "imperiale".
Che nemmeno io apprezzo, ma questo è un altro discorso.

Beh, stabilendo una contrapposizione tra "imperiale" e "popolare" - desumo io - si afferma implicitamente che la Lazio "popolare" non è. E' un'altra cosa, appunto. E' "imperiale".

Ma l'aggettivo "imperiale" io lo immagino associato a scenari di potenza assoluta, tipici di un club capace di mietere e aver mietuto successi non solo nel suo Paese ma al di fuori dei confini nazionali.

Non mi pare proprio che questi scenari, ad eccezione del periodo 1997-2000, siano associabili in alcun modo alla Lazio.

[Mark Lenders]

Infatti probabilmente Lotito intendeva "aristocratica".
E comunque, anche se fosse, neanche questo è l'aggettivo che mi piace.
Certo, ci sono diversi tipi di aristocrazia (c'è quella del pensiero e non solo quella economica), ma la verità è che dentro una tifoseria ormai ci trovi di tutto.
Quello che invece mi piace è essere minoranza.
Non ci posso fare niente, 'sta cosa che siamo di meno (non tantissimi di meno, però un po' di meno) mi piace un sacco.

[Whistle]

[continua]

RICORDO TUTTA FORMAZIONE SCUDETTO ’73, TRANNE UNO…

Claudio Lotito, da laziale doc, ricorda tutti i nomi della squadra che vinse lo scudetto nel 1973, tranne uno. Ospite in studio del programma di Radio2 ‘Un Giorno da Pecora’, Lotito spiega: “Nel 1973...

E comunque era il 1974!

[fish_mark]

Non ci posso fare niente, 'sta cosa che siamo di meno (non tantissimi di meno, però un po' di meno) mi piace un sacco.

Anche a me piace e in certo senso inorgoglisce.
Ma non bisogna far passare il concetto di specie in cattività di fronte a una massa oceanica.
Noi non siamo l'Espanyol e loro non sono il Barca!
Quindi nessun scozzese perché non c'è nessun inglese, come di chi subisce un dominio.

NOI SIAMO RESISTENTI, ora, sempre.

Quanto alla scelta del riferimento imperiale contrapposto all'anima popolare, non mi sembrano termini che bucano il video. Non faranno la fortuna di "bikila", oppure sì.

[franz_kappa]

Non ci posso fare niente, 'sta cosa che siamo di meno (non tantissimi di meno, però un po' di meno) mi piace un sacco.

Detto inter nos... Potrei dirti che anche per me la cosa ha in effetti un certo fascino, se me lo chiedessi in via confidenziale.
Ma in vista di un calcio che dovrà sempre più tutelare gli equilibri finanziari, dove le proprietà dissennate - quelle che immettono nella gestione corrente enormi flussi finanziari per compensare inaccettabili squilibri di bilancio - sono destinate a sparire progressivamente, sarà il bacino di utenza (ovvero il NUMERO) a fare la differenza tra i diversi club (vi stoppo: assieme agli agganci col potere in senso lato e alle coperture politico-mafiose in senso stretto. Così diamo giù a chi sappiamo noi e siamo tutti contenti... Però nel mio discorso vorrei, se possibile, prescindere dalla questione delle ingerenze del potere nella gestione dei club).

La Lazio, diciamocelo, nella storia del calcio italiano occupa un posto di rilievo, certo, ma non primario. Fiorentina, Bologna e Torino hanno vinto storicamente più di noi o quanto noi. E hanno tutte vinto ben prima di noi, in Italia e anche in Europa.
Ma nell'era del calcio-business quelle antiche gerarchie sono state completamente disarticolate. Oggi conta in NUMERO e solo quello. E il criterio del numero ci penalizza sì nei confronti di inter-juve-milan, xxxx e napoli, ma ci avvantaggia nei confronti di tutti gli altri. Semplicemente perché siamo un club METROPOLITANO. Un club con un bacino d'utenza potenziale di svariati milioni di tifosi.

Questo potenziale va messo a frutto. Va coltivato, va arato, va concimato, va curato perché produca quello che ci serve: persone fidelizzate che siano non solo consumatori dei servizi che offre la società (ingresso a pagamento allo stadio, acquisto di prodotti a marchio nei negozi ufficiali o in quelli che operano su licenza) ma anche soggetti 'profilabili' dalle tv che trasmettono le partite o da partner commerciali con cui il club stabilisce o stabilirà rapporti e partnership d'affari.

Se questo è il futuro, come si può descrivere il nostro club con termini che, inevitabilmente, rimandano a una 'ghettizzazione' (per quanto 'nobile')? Lazio "imperiale", Lazio  "aristocratica", quello che vi pare. Ma comunque Lazio "di minoranza", Lazio non "popolare".

Ma è proprio la 'massa' quella che ti occorre per competere in città, in Italia e in Europa!

[LaLazioMia]

Forse l'aggettivo giusto per i riommerdisti è "mafiosi tutelati".Per noi è "massacrati ma fieri" . Orgogliosi di essere minoranza , se la maggioranza è quella della "giuventus romana" scelta, per motivi di opportunità e non per altro, da calabresi e immigrati in transumanza a Roma.

[MagoMerlino]

imperiale.......

[LaLazioMia]

Imperiale come l'aquila ? embè? mica c'avemo na lupa per simbolo.

[POMATA]

Nel fondo concordo con FK, comunque in ogni cittá dove ci sono due squadre si dividono anche i ceti sociali, ad esempio a Madrid l'atletico é il "populaccio" e il Madrid il "señorio" a sevilla il betis é il populaccio e il sevilla l'opposto, a torino chi é di torino é del toro. Non conosco altre realtá ma sicuramente ce ne saranno molte in giro per l'europa.

Io mi sono sempre ritenuto al cospetto di loro, la parte nobile della cittá di roma

E grande  il presidente a ricordajelo...

[MagoMerlino]

Imperiale come l'aquila ? embè? mica c'avemo na lupa per simbolo.

quindi loro figli della lupa, noi dell'impero, da qui agli unici eredi di un grande impero il passo è breve.....

[LaLazioMia]

Meglio figli dell'Impero ROMANO che figli della lupa ( queli si' di derivazione fascio).





PS: Comunque una cosa è certa , qualsiasi cosa dica Lotito, anche quando si tratta di dare giu' alle mmerde, non vi va bene un c.

[POMATA]

Piú che figli della lupa dovrebbero chiamarsi figli di mignotta, la leggenda della lupa dice che in realtá la lupa era una donna dalle facili maniere...

[Matita]

Piú che figli della lupa dovrebbero chiamarsi figli di mignotta, la leggenda della lupa dice che in realtá la lupa era una donna dalle facili maniere...

Non necessariamente. Mignotta deriva da madre ignota , mentre a loro di ignoto c'è il padre.

Possiamo comunque fare un eccezione per sta volta.

[aquilavecchia]

Dovrebbe eliminare gli aggettivi dal suo lessico personale.

[surg]

In realtà  sbaglia, perchè non si schierava la difesa a 4, ma era una modificazione del WM con il libero (Wilson)

Allora fa formazione, sui giornali e dall'altoparlante, veniva riportata in questo modo:

Pulici
Petrelli - Martini
Wilson - Oddi - Nanni
Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D'Amico

[Giglic]

Fermo restando le "intemperanza verbali" di Sor Claudio, sono invece molto d'accordo con il messaggio lanciato:

 - Contrapporre imperiale a popolare è una forzatura volutamente polemica del discorso. Nessuno dei due termini è buono o cattivo in se (anzi, popolare in genere ha un significato emotivo migliore di imperiale che ricorda troppo aquile completamente diverse dalla nostra Olimpia)
 - Caratterizzarsi rispetto ai romanisti è parte di quella strategia che f_k ha indicato come necessaria: e cioè acquistare utenza. Se mi devo proporre come prodotto "diverso", non ha senso presentarsi come una rioma con una maglia diversa, si sceglierebbe l'orginale: il MESSAGGIO che mandiamo è diverso: e questo è verso indipendentemente dal presidente. Io voglio essere tifato, non popolare (due cose profondamente diverse. La june era stratifata, ed era tutto tranne che popolare)
 - Attaccare Lotito (che non sta simpaticissimo a quasi nessuno, in particolar modo a CSF) per quell'intervista è secondo me scorretto, strumentale e chi lo fa usa il solito metro del pregiudizio: spiegatemi dove starebbero le sciocchezze: nei termini? no, li usiamo noi e se qualcuno vuole essere popolare la squadra da tifare ce l'ha già bella e pronta (la Lazio manda messaggi DIVERSI, ricordiamocelo). Nel 1973 invece del 1974? Bene io contesto chi afferma che lo scudetto è del 1974. Io dico che vale l'anno di inizio del campionato, invece che quello di fine. Che famo, ci mettiamo a litigare su questi "dettagli", per usare un eufemismo?