A SILVIO
Silvio, rimembri ancora
quel tempo della tua vita, oi maiale
quando beltà splendea
davanti ai tuoi occhi lascivi
e con l'aiuto di Viagra a cati
le belle minorenni mputtanivi?
Suonavan le quiete stanze
e le vie d'intorno
la tua perpetua vava
ai corpi femminili intenta
Di quel vago avvenir che in mente avevi
per quella zoccola messe a registro
che un giorno prossimo sarà ministro.
E gli studi leggiadri
talor lasciando le sudate carte
non servono ad un cazzo proprio ora
che sono in scuderia da Lele Mora
egli porgea la mano si veloce
sulla tua patta ancora chiusa e rara
volea veder se pure la sua croce
potea toccare frutto tanto caro
Mirava il ciel sereno, alla Certosa Villa
quando Nicol Minetti, la pappona
ti disse: oi Silvio, guarda a chissa, gustatilla
ca tena sidici anni eppuru è bona
Ma sappi , caro Silvio, Silvio mio
non tutti gli italiani sono inermi
e forse un giorno...crederò a Dio
se ti vedrò mangiar tutto dai vermi.
di sergio crocco, amico e capo ultras del cosenza calcio.