Autore Topic: Anche gli yankees in pista  (Letto 177876 volte)

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borgorosso

Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #1120 : Lunedì 18 Aprile 2011, 15:09:29 »
c'è troppa gente che guarda alla borsa come il gratta e vinci.
magari viene lo sceicco e paga 2 euro ad azione.
chissà perché credono tutti alla storiella del ricco scemo.

p.s.
c'è una sorta di unanimità nello scetticismo con cui vengono accolti gli americani.
zazzaroni faceva un interessante riflessione sulla credibilità del magnate americano che ha sborsato centinaia di milioni di euro per il pacchetto di controllo dell'arsenal e lo zio tom che si fa prestare i soldi per la campagna acquisti.
anche gianni mura, su repubblica, ha lasciato intendere di avere informazioni tali per cui la gestione sensi verrà rimpianta.

Offline eaglefly1978

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Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #1121 : Lunedì 18 Aprile 2011, 15:12:37 »

...e lo zio tom che si fa prestare i soldi per la campagna acquisti.
...

Che poi è tutto da vedere: come ipotizzo io da giorni (e come ha ribadito anche Lotito ieri in diretta) quei 40 maglioni serviranno per coprire le spese di gestione, e con la ricapitalizzazione programmata DOPO il 3' trimestre dell'anno le risorse per fare mercato deriveranno dalle cessioni
Io tifo solo due squadre:
la Lazio e...chiunque giochi contro la roma!

''Ancora co sta rivoluzione culturale? Adesso ve lo dico, prendete appunti: la rivoluzione culturale é una cazzata''. Franco Melli, 14-02-2012

palla a Klose e s'abbracciamo, palla a Candreva e bestemmiamo!

borgorosso

Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #1122 : Lunedì 18 Aprile 2011, 15:34:03 »
che sarebbe un po' un ritorno al passato, solo con accento yankee

Offline CeiZanettiGarbuglia

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Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #1123 : Lunedì 18 Aprile 2011, 18:59:20 »
AS ROMA: PALLA AL CENTRO PER DIBENEDETTO 
 
   
18/04/2011 - 11:00 
   
Riparte da Boston la nuova stagione dell'As Roma.
La never ending story legata alla cessione del club giallo rosso ha trovato finalmente il suo punto d'arrivo.
Lo ha fatto nella giornata di sabato, che sembra aver scritto la parola fine anche su un campionato troppo prevedibile sotto la Madunina con il Milan che ha stravinto sulla Sampdoria e un Inter uscito dalla lotta scudetto.
Sabato la Roma ha invece vinto la sua partita Oltreoceano, dove è stata trovata la quadra sul passaggio di mano del gruppo di Trigoria.
La cordata di imprenditori statunitensi guidata dal patron dei Boston Red Sox Thomas R.
DiBenedetto, assieme ai tre soci Richard D'Amore, James Pallotta e Michael Ruane, ha, infatti, chiuso l'accordo con Unicredit per l'acquisizione della società giallorosso.

Lo "zio Tom" ha firmato un contratto preliminare per l'acquisto della squadra di capital Totti con la controllata di Italpetroli.
L'accordo prevede il passaggio del pacchetto di controllo del club giallorosso, pari al 67% del capitale, nelle mani della cordata americana al 60% e di UniCredit al 40%.
La cordata americana guidata da Thomas Di Benedetto ha rilevato la maggioranza del capitale di As Roma e lancerà un'Opa al prezzo di 0,6781 euro per azione.
Unicredit manterrà una partecipazione di minoranza nella Newco che controllerà il 67% del capitale della società.
"L'impegno di Unicredit nell'AS Roma non verrà sciolto con l'ingresso dei nuovi soci americani.
Oltre al possesso della quota del 40% della Newco, Unicredit si impegnerà a sottoscrivere il prossimo 30 luglio un impegno di finanziamento di 30 milioni per cinque anni, oltre a 10 milioni prestati da Roma 2000 Srl, posseduta da Unicredit (51%) e dalla famiglia Sensi (49%) tramite Italpetroli, destinata a diventare interamente di Unicredit, in base agli accordi sottoscritti nel luglio 2010", segnalano gli analisti di Centrosim.


"In sostanza - prosegue il broker - Unicredit ha dovuto accettare diversi compromessi, nell'impossibilità di trovare un compratore disposto a impegnarsi integralmente nella gestione di una società che a fine giugno 2011, secondo fonti di stampa, dovrebbe produrre ancora perdite per 40-50 milioni di euro e necessiterebbe quindi di interventi molto più robusti sul suo capitale".
DiBenedetto prende il posto della famiglia Sensi, dopo due anni e mezzo di gestione intensa, ricca di alti e bassi, di dure contestazioni.
Tra firme in calce e strette di mano, si chiude il rebus del passaggio di mano dell'As Roma.
Dopo anni che hanno regalato colpi di scena, indiscrezioni, trattative segrete, pretendenti più o meno internazionali condito anche da diverse delusioni.


Acquirenti che spuntano dai luoghi più disparati, cordate che nascono come funghi per poi dissolversi come una bolla di sapone.
Dalla Russia agli Emirati Arabi, dalla Svizzera alla Capitale fino all'interesse dello zio d'America, che ha le sembianze dell'imprenditore di Boston, che ha chiuso la partita.
Ce ne sono state per tutti i gusti.
In un quinquiennio i nomi di imprenditori di mezzo mondo sono stati accostati al club giallorosso: da Souleyman Kerimov a George Soros, da Vinicio Fioranelli, a Naguib Sawiris.
Nell'ultimo anno non si ferma la raffica di nomi indicati come possibili acquirenti della Roma: si passa in maniera disinvolta dall'imprenditore farmaceutico Francesco Angelini, il re delle cliniche romane, all'immobiliarista ed editore Giampaolo Angelucci.


Ma nel marasma del sotto a chi tocca ci sono anche il fondo Aabar, i cinesi, il milionario russo Leonid Fedun, il magnate egiziano Naguib Sawiris e pure lo sceicco di Dubai Saeed Al Maktoum.
Il 2011 si apre nel nome dell'imprenditore di Boston DiBenedetto.
La trattativa con Unicredit va avanti ad oltranza in questi giorni.
E sabato è arrivato l'epilogo.
Per presente e futuro della Roma bisognerà adesso far riferimento solo agli Stati Uniti.
L'affare che ha fatto lo zio Tom d'America si chiuso davanti a un "pugno di dollari": 42 milioni di euro.
Si riparte da un finanziamento e da una prima ricapitalizzazione, un gettone da 35 milioni da giocare, entro il 2011.
Poi sarà la volta di altri 75 milioni: serviranno a pagare stipendi, spese vive, iscrivere la squadra al campionato.
Dibenedetto&Co sono uomini d'affari.
Il loro obiettivo è dichiarato: produrre utili sotto il marchio As Roma.
Silvio Berlusconi, in qualità di presidente del Milan, ha mandato un segnale chiaro: con il calcio in Italia non si guadagna, i soldi si perdono.
Ci riusciranno gli americani all'Olimpico? La sfida è aperta. 
Non sono tifoso di una squadra, sono Laziale!

jumpingjackflash

Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #1124 : Lunedì 18 Aprile 2011, 19:03:44 »
AS ROMA: PALLA AL CENTRO PER DIBENEDETTO 
 
   
18/04/2011 - 11:00 
   
Riparte da Boston la nuova stagione dell'As Roma.
La never ending story legata alla cessione del club giallo rosso ha trovato finalmente il suo punto d'arrivo.
Lo ha fatto nella giornata di sabato, che sembra aver scritto la parola fine anche su un campionato troppo prevedibile sotto la Madunina con il Milan che ha stravinto sulla Sampdoria e un Inter uscito dalla lotta scudetto.
Sabato la Roma ha invece vinto la sua partita Oltreoceano, dove è stata trovata la quadra sul passaggio di mano del gruppo di Trigoria.
La cordata di imprenditori statunitensi guidata dal patron dei Boston Red Sox Thomas R.
DiBenedetto, assieme ai tre soci Richard D'Amore, James Pallotta e Michael Ruane, ha, infatti, chiuso l'accordo con Unicredit per l'acquisizione della società giallorosso.

Lo "zio Tom" ha firmato un contratto preliminare per l'acquisto della squadra di capital Totti con la controllata di Italpetroli.
L'accordo prevede il passaggio del pacchetto di controllo del club giallorosso, pari al 67% del capitale, nelle mani della cordata americana al 60% e di UniCredit al 40%.
La cordata americana guidata da Thomas Di Benedetto ha rilevato la maggioranza del capitale di As Roma e lancerà un'Opa al prezzo di 0,6781 euro per azione.
Unicredit manterrà una partecipazione di minoranza nella Newco che controllerà il 67% del capitale della società.
"L'impegno di Unicredit nell'AS Roma non verrà sciolto con l'ingresso dei nuovi soci americani.
Oltre al possesso della quota del 40% della Newco, Unicredit si impegnerà a sottoscrivere il prossimo 30 luglio un impegno di finanziamento di 30 milioni per cinque anni, oltre a 10 milioni prestati da Roma 2000 Srl, posseduta da Unicredit (51%) e dalla famiglia Sensi (49%) tramite Italpetroli, destinata a diventare interamente di Unicredit, in base agli accordi sottoscritti nel luglio 2010", segnalano gli analisti di Centrosim.


"In sostanza - prosegue il broker - Unicredit ha dovuto accettare diversi compromessi, nell'impossibilità di trovare un compratore disposto a impegnarsi integralmente nella gestione di una società che a fine giugno 2011, secondo fonti di stampa, dovrebbe produrre ancora perdite per 40-50 milioni di euro e necessiterebbe quindi di interventi molto più robusti sul suo capitale".
DiBenedetto prende il posto della famiglia Sensi, dopo due anni e mezzo di gestione intensa, ricca di alti e bassi, di dure contestazioni.
Tra firme in calce e strette di mano, si chiude il rebus del passaggio di mano dell'As Roma.
Dopo anni che hanno regalato colpi di scena, indiscrezioni, trattative segrete, pretendenti più o meno internazionali condito anche da diverse delusioni.


Acquirenti che spuntano dai luoghi più disparati, cordate che nascono come funghi per poi dissolversi come una bolla di sapone.
Dalla Russia agli Emirati Arabi, dalla Svizzera alla Capitale fino all'interesse dello zio d'America, che ha le sembianze dell'imprenditore di Boston, che ha chiuso la partita.
Ce ne sono state per tutti i gusti.
In un quinquiennio i nomi di imprenditori di mezzo mondo sono stati accostati al club giallorosso: da Souleyman Kerimov a George Soros, da Vinicio Fioranelli, a Naguib Sawiris.
Nell'ultimo anno non si ferma la raffica di nomi indicati come possibili acquirenti della Roma: si passa in maniera disinvolta dall'imprenditore farmaceutico Francesco Angelini, il re delle cliniche romane, all'immobiliarista ed editore Giampaolo Angelucci.


Ma nel marasma del sotto a chi tocca ci sono anche il fondo Aabar, i cinesi, il milionario russo Leonid Fedun, il magnate egiziano Naguib Sawiris e pure lo sceicco di Dubai Saeed Al Maktoum.
Il 2011 si apre nel nome dell'imprenditore di Boston DiBenedetto.
La trattativa con Unicredit va avanti ad oltranza in questi giorni.
E sabato è arrivato l'epilogo.
Per presente e futuro della Roma bisognerà adesso far riferimento solo agli Stati Uniti.
L'affare che ha fatto lo zio Tom d'America si chiuso davanti a un "pugno di dollari": 42 milioni di euro.
Si riparte da un finanziamento e da una prima ricapitalizzazione, un gettone da 35 milioni da giocare, entro il 2011.
Poi sarà la volta di altri 75 milioni: serviranno a pagare stipendi, spese vive, iscrivere la squadra al campionato.
Dibenedetto&Co sono uomini d'affari.
Il loro obiettivo è dichiarato: produrre utili sotto il marchio As Roma.
Silvio Berlusconi, in qualità di presidente del Milan, ha mandato un segnale chiaro: con il calcio in Italia non si guadagna, i soldi si perdono.
Ci riusciranno gli americani all'Olimpico? La sfida è aperta.
COME?? ?
in pareggio pure pure ma utili? quando mai una squadra di calcio ha generato utili? bah

auguri !!

Offline Andre

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Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #1125 : Martedì 19 Aprile 2011, 00:44:51 »
se ci riusciranno, credo sarà grazie a stadio e, soprattutto, merchandising ...

come detto più volte, hanno la possibilità di sfruttare il brand più bello e famoso del mondo: Roma
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

jumpingjackflash

Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #1126 : Martedì 19 Aprile 2011, 08:40:01 »
se ci riusciranno, credo sarà grazie a stadio e, soprattutto, merchandising ...

come detto più volte, hanno la possibilità di sfruttare il brand più bello e famoso del mondo: Roma
però lo possiamo fare pure noi  ;D

Boks XV

Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #1127 : Martedì 19 Aprile 2011, 08:59:14 »
però lo possiamo fare pure noi  ;D

esatto. iniziando dal recupero di questo:



e poi dall'inserire il nome di Roma ovunque: S.S.Lazio di Roma.anche nel simbolo, se necessario.
e tutte le mille varianti sull'orgoglio, il prestigio etc. di essere la prima squadra di Roma.
nel mondo devono percepire che al nome Roma sono legate due squadre.
se dici Manchester non basta. devi precisare se intendi il City o lo United.
idem a Madrid.
dobbiamo ridurli a farsi chiamare aesse.

RobCouto

Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #1128 : Martedì 19 Aprile 2011, 09:07:01 »
All'estero ci conoscono come spaghetti, maccaroni, pizza, mafia, pasta, wops. Allusioni alla città più famosa del mondo (ma da quando in qua?) non le ho mai sentite.

Di Roma Caput Mundi non gliene frega una mazza a nessuno. E tantomeno la cosa ha una qualche valenza calcistica. Lo Schacktar Donetz in questo momento è assai più popolare del PSG, in barba alla Tour Eiffel, le Champs Elisees, Montparnasse o come si scrive, la baguette, Platini, le but e le Stade de France.

Comunque, fosse solo per impallinargli il tentativo di monopolio sulla romanità, io farei come dice Boks. Prendiamoci il marchio SPQR pure noi, ficchiamolo da qualche parte, scriviamo "pride of rome" sui tovagliolini del bar dell'aeroporto, schiaffiamo l'aquila dentro al Colosseo e tutto il resto. Solo per fargli dispetto ne varrebbe la pena.

Boks XV

Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #1129 : Martedì 19 Aprile 2011, 09:17:17 »
Prendiamoci il marchio SPQR pure noi, ficchiamolo da qualche parte, scriviamo "pride of rome" sui tovagliolini del bar dell'aeroporto, schiaffiamo l'aquila dentro al Colosseo e tutto il resto. Solo per fargli dispetto ne varrebbe la pena.

ecco bravo, intendevo esattamente questo.

jumpingjackflash

Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #1130 : Martedì 19 Aprile 2011, 09:19:47 »
All'estero ci conoscono come spaghetti, maccaroni, pizza, mafia, pasta, wops. Allusioni alla città più famosa del mondo (ma da quando in qua?) non le ho mai sentite.

Di Roma Caput Mundi non gliene frega una mazza a nessuno. E tantomeno la cosa ha una qualche valenza calcistica. Lo Schacktar Donetz in questo momento è assai più popolare del PSG, in barba alla Tour Eiffel, le Champs Elisees, Montparnasse o come si scrive, la baguette, Platini, le but e le Stade de France.

Comunque, fosse solo per impallinargli il tentativo di monopolio sulla romanità, io farei come dice Boks. Prendiamoci il marchio SPQR pure noi, ficchiamolo da qualche parte, scriviamo "pride of rome" sui tovagliolini del bar dell'aeroporto, schiaffiamo l'aquila dentro al Colosseo e tutto il resto. Solo per fargli dispetto ne varrebbe la pena.
bisogna iniziare una campagna di guerriglia marketing, affiancare campagne pubblicitarie sul brand SS Lazio 1900 SPQR in ogni luogo essi infestino, Sfruttare le rivalità sportive:  in America ad esempio nel baseball per il quale mi dicono sono molto sentite. Conquistiamo New York che è sportivamente nemica di Boston sia nel baseball che nel basket chiediamo agli americani se preferiscono tifare per una lupa o per l'Aquila.

Boks XV

Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #1131 : Martedì 19 Aprile 2011, 09:57:04 »
 chiediamo agli americani se preferiscono tifare per una lupa o per l'Aquila.

anche perchè, se non ci sbrighiamo a recuperare SPQR e il nome di Roma, fanno prima questi ad accorgersi che ii simbolo che Roma portava nel mondo era l'aquila.
e se ne appropriano.

Offline aquilafelyx

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Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #1132 : Martedì 19 Aprile 2011, 10:01:04 »
http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2011-04-19/autogol-risparmiatori-064023.shtml?uuid=AabqDAQD
Il prezzo al momento dell'accordo tra IP e UC era € 0,9895 , la procedura di vendita non ha brillato per trasparenza ,

la consob che dice ?
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

Offline WombyZoof

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Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #1133 : Martedì 19 Aprile 2011, 10:19:47 »
sto discorso dell'aquila è di importanza cruciale,  sepro che de martino ci legga e riferisca al presidente.

attenzione che questi sono ladri e oltre alle partite ci possono anche rubare l'aquila. 
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

CiPpi

Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #1134 : Martedì 19 Aprile 2011, 11:22:58 »
anche perchè, se non ci sbrighiamo a recuperare SPQR e il nome di Roma, fanno prima questi ad accorgersi che ii simbolo che Roma portava nel mondo era l'aquila.
e se ne appropriano.

assaporeranno anche loro l'indubbio piacere di una scelta che sta al mostarda-team di... rigore

either they hold up to the cock or they shavel it up their arse  8)

jumpingjackflash

Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #1135 : Martedì 19 Aprile 2011, 13:43:42 »
intanto scrive Dagospia
http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-24809.htm
1- I TIFOSI DEL PUPONE HANNO PERSO IN TRE GIORNI LA METÀ ESATTA DEL VALORE DELLE AZIONI COMPRATE PER UN ATTO DI FEDE
Quando 30 anni fa è entrato in Unicredit Paolo Fiorentino, il top manager che ha guidato la trattativa per la cessione della As Roma, non avrebbe mai immaginato di finire nel pallone.

Questo sembra però il destino del 55enne dirigente napoletano che con enorme fatica è riuscito venerdì notte a concludere l'accordo con lo zio Tom DiBenedetto e i suoi compagni di cordata.


DIBENEDETTO-GMT/ROSS
La scelta compiuta da Unicredit di indire a Boston una conferenza stampa quando in Italia la Borsa era chiusa e i giornali andavano in stampa, non è stata casuale perché ha evitato che si entrasse troppo nel merito dell'accrocco con i partner americani. Ciò non ha impedito che ieri mattina all'apertura della Borsa il titolo della As Roma sprofondasse del 42,5% con un bagno di sangue per i piccoli azionisti che continua ancora oggi. Ciò che sorprende è che la stampa economica e finanziaria non dimostra alcun interesse nei confronti di questa vicenda.


PAOLO FIORENTINO
Soltanto il giornalista del "Messaggero" Rosario Dimito, che il neodirettore del "Sole 24 Ore" Roberto Napoletano sta corteggiando per strapparlo al quotidiano di Caltagirone, ha puntualmente raccontato il braccio di ferro che porterà lo zio Tom a presidente della squadra e Paolo Fiorentino al vertice della holding in cui Unicredit disporrà del 40%.

E oggi tocca a lui, Dimito, riprendere alcune dichiarazioni che Fiorentino ha rilasciato alla trasmissione "GR Parlamento" di fronte alle quali perfino personaggi miliardari come il "Pupone" Francesco Totti proveranno un brivido nella schiena. Con parole sibilline il top manager di Unicredit dice che quella con gli americani "è stata la scelta migliore. Speriamo che l'affare l'abbiano fatto la Roma e la città".


JAMES PALLOTTA
È una dichiarazione che la dice lunga sullo scetticismo che sembra regnare anche ai piani alti di Unicredit costretta sul filo di lana a prestare 10 milioni alla cordata dello zio Tom e a garantire un finanziamento di altri 30 al Club. Ma Fiorentino aggiunge anche che il valore degli asset si basa su dati di carattere economico e non sulla suggestione del brand. Viene così smontata la tesi dello zio Tom e dei suoi amici finanziatori che il brand della Roma sia l'asset vincente che ha sbloccato la trattativa.

Nell'articolo del "Messaggero" si legge inoltre che sarà fissato un tetto di 15 milioni per l'acquisto di nuovi giocatori, e che questa misura si accompagnerà a una riduzione drastica degli ingaggi perché 4 milioni l'anno per un campione sono lontani anni luce dalle possibilità della "nuova" Roma.

Nei prossimi giorni sul tavolo di Tonino Catricalà, il presidente dell'Authority habitué dello stadio, dovrà essere esibita la documentazione completa di tutti gli investimenti che lo zio Tom e gli altri partner hanno negli Stati Uniti, e qui ci sarà da ridere perché ormai è chiaro che DiBenedetto di soldi ne ha ben pochi e gli unici investimenti seri sono quelli dell'amico finanziere James Pallotta che ama il basket più del pallone.


GUARGUAGLINI
La conclusione è una sola: l'accrocco di Unicredit è una soluzione che lo stesso Fiorentino considera provvisoria; non a caso ieri quando gli è stato fatto il nome di altri imprenditori italiani tra cui l'industriale farmaceutico Angelini ha detto: "conoscono la sua passione per la Roma, se lui fosse interessato sarebbe un'opportunità".

È quanto sperano quei tifosi che oltre ad applaudire il Pupone hanno perso in tre giorni la metà esatta del valore delle azioni comprate per un atto di fede.


Offline Andre

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Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #1136 : Martedì 19 Aprile 2011, 14:03:05 »
15 milioni ?

Uhm
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

jumpingjackflash

Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #1137 : Martedì 19 Aprile 2011, 14:05:19 »
15 milioni ?

Uhm
e limite su gli ingaggi  ::)

Offline Andre

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Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #1138 : Martedì 19 Aprile 2011, 14:09:11 »
Eh, ma non possono (s)vendere tutti ... De rossi ha mercato, anche vucinic ma gli altro no

É pur vero che puoi costruire un'ottima squadra da una cessione illustre (v. Kolarov)
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Offline lollapalooza

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Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #1139 : Martedì 19 Aprile 2011, 14:23:09 »
Eh, ma non possono (s)vendere tutti ... De rossi ha mercato, anche vucinic ma gli altro no

É pur vero che puoi costruire un'ottima squadra da una cessione illustre (v. Kolarov)

É pur vero che quando stai alla canna del gas e devi vendere magari trovi qualcuno che ti prende per le palle e ti da du' spicci.

Il succitato ovviamente riguarda l'estero, ché in Italia fra un Borriello e un Burdisso 'sti zozzi di regali ne ricevono e non pochi.