Autore Topic: Anche gli yankees in pista  (Letto 183243 volte)

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Offline Centurio

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Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #360 : Venerdì 11 Marzo 2011, 10:58:53 »


ahó, benvenuti a trigoria! Sete i novi propetari?

ach nein, signorina, siamo solo turisti...
sine pennis volare haud facile est

Offline Matita

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Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #361 : Venerdì 11 Marzo 2011, 11:00:48 »
signori' , laggiu' c'è n'artra barca....


































Si er papa te donasse tutta Roma
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Offline AlenBoksic

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Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #362 : Venerdì 11 Marzo 2011, 11:27:37 »
DiBenedetto pronto a creare una newco nello stato Usa a bassa imposizione fiscale. E dove non sarà possibile vedere chi è dentro la societàMentre la trattativa per la vendita dell’A.S. Roma galoppa e il direttore generale di Unicredit Paolo Fiorentino conferma che le trattative con Thomas DiBenedetto sono in dirittura d’arrivo, emergono particolari sulla newco che dovrà acquistare la società quotata in Borsa. Ne parla Gianni Dragoni sul Sole 24 Ore, che dice che la nuova società avrà sede in Delaware:

Minuscolo, ma con una legislazione molto favorevole alle imprese. Il Delaware è un centro finanziario offshore, anche se non è nella lista nera dei paradisi fiscali Qui hanno la sede legale più di metà delle società quotate negli Usa. E registrata nel Delaware anche la società statunitense che – secondo Italpetroli – «ha formulato l’offerta più competitiva tra quelle pervenute» per l’acquisto del 67% dell’As Roma, la DiBenedetto As Roma Llc. E una nuova società, a responsabilità limitata, il veicolo per dare l’assalto alla Magica. È a questa che i venditori, UniCredit insieme alla famiglia Sensi, hanno deliberato di «concedere un’esclusiva negoziale per un periodo di 3o giorni». Colpisce che la società sia in Delaware visto che il capocordata, Tom DiBenedetto, è di Boston.

I motivi sarebbero prettamente fiscali:

I suoi consulenti spiegano che la scelta di una nuova società, una «Newco», basata nel Delaware è dovuta alla semplicità della legislazione locale e ai costi più contenuti. Qui si pub contare sul segreto bancario e su un carico fiscale leggerissimo: non si paga l’Iva, le imposte sugli utili delle aziende si fermano all’8,7%, le tasse sul reddito non superano il 5,95 per cento. Il Delaware però evoca anche brutti ricordi. Qui era registrata una società in cui si sono persi i denari dei risparmiatori che hanno dato fiducia alla Parmalat. Vengono in mente le parole del lussemburghese Jean-Claude Junker, presidente dell’Eurogruppo, il 31 marzo 2009, alla vigilia del G-20, quando accusò gli Stati Uniti di ospitare paradisi fiscali: «Il G-2o è un organismo senza alcuna credibilità se sulla cosiddetta lista nera dei paradisi fiscali non ci saranno anche Delaware, Wyoming e Nevada, più le isole remote degli Stati Uniti».

Perché l’imprenditore DiBenedetto non ha utilizzato una delle sue società anziché crearne una nuova?

Lo schermo del Delaware non consente di vedere chi ci sia nella piccola società. I consulenti assicurano che hanno firmato gli accordi per aderire alla cordata altri tre uomini d’affari americani: Richard D’Amore, Jantes Pallotta, Michael Ruane. La cordata tuttavia non sembra al completo.

http://www.giornalettismo.com/archives/117180/la-s-roma-da-trigoria-al-delaware/

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Offline Whistle

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Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #363 : Venerdì 11 Marzo 2011, 11:32:14 »
"La cordata tuttavia non sembra al completo"


jumpingjackflash

Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #364 : Venerdì 11 Marzo 2011, 11:37:34 »

SNELLL doppiamo arrifare per crante festa di kapitanen
- jawohl loro tetto ti portare i likquiti ma io feramente non ce la faccio più!!


Offline AlonZo

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Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #365 : Venerdì 11 Marzo 2011, 11:42:39 »
DiBenedetto pronto a creare una newco nello stato Usa a bassa imposizione fiscale. E dove non sarà possibile vedere chi è dentro la societàMentre la trattativa per la vendita dell’A.S. Roma galoppa e il direttore generale di Unicredit Paolo Fiorentino conferma che le trattative con Thomas DiBenedetto sono in dirittura d’arrivo, emergono particolari sulla newco che dovrà acquistare la società quotata in Borsa. Ne parla Gianni Dragoni sul Sole 24 Ore, che dice che la nuova società avrà sede in Delaware:

Minuscolo, ma con una legislazione molto favorevole alle imprese. Il Delaware è un centro finanziario offshore, anche se non è nella lista nera dei paradisi fiscali Qui hanno la sede legale più di metà delle società quotate negli Usa. E registrata nel Delaware anche la società statunitense che – secondo Italpetroli – «ha formulato l’offerta più competitiva tra quelle pervenute» per l’acquisto del 67% dell’As Roma, la DiBenedetto As Roma Llc. E una nuova società, a responsabilità limitata, il veicolo per dare l’assalto alla Magica. È a questa che i venditori, UniCredit insieme alla famiglia Sensi, hanno deliberato di «concedere un’esclusiva negoziale per un periodo di 3o giorni». Colpisce che la società sia in Delaware visto che il capocordata, Tom DiBenedetto, è di Boston.

I motivi sarebbero prettamente fiscali:

I suoi consulenti spiegano che la scelta di una nuova società, una «Newco», basata nel Delaware è dovuta alla semplicità della legislazione locale e ai costi più contenuti. Qui si pub contare sul segreto bancario e su un carico fiscale leggerissimo: non si paga l’Iva, le imposte sugli utili delle aziende si fermano all’8,7%, le tasse sul reddito non superano il 5,95 per cento. Il Delaware però evoca anche brutti ricordi. Qui era registrata una società in cui si sono persi i denari dei risparmiatori che hanno dato fiducia alla Parmalat. Vengono in mente le parole del lussemburghese Jean-Claude Junker, presidente dell’Eurogruppo, il 31 marzo 2009, alla vigilia del G-20, quando accusò gli Stati Uniti di ospitare paradisi fiscali: «Il G-2o è un organismo senza alcuna credibilità se sulla cosiddetta lista nera dei paradisi fiscali non ci saranno anche Delaware, Wyoming e Nevada, più le isole remote degli Stati Uniti».

Perché l’imprenditore DiBenedetto non ha utilizzato una delle sue società anziché crearne una nuova?

Lo schermo del Delaware non consente di vedere chi ci sia nella piccola società. I consulenti assicurano che hanno firmato gli accordi per aderire alla cordata altri tre uomini d’affari americani: Richard D’Amore, Jantes Pallotta, Michael Ruane. La cordata tuttavia non sembra al completo.

http://www.giornalettismo.com/archives/117180/la-s-roma-da-trigoria-al-delaware/

difficile che la Consob possa accettare una cosa simile.

Offline WBB

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Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #366 : Venerdì 11 Marzo 2011, 11:44:34 »
Ci saranno dollari sporchi De Laware. ::)
trigoria delenda est

Offline Matita

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Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #367 : Venerdì 11 Marzo 2011, 11:50:01 »


Hi little boy !  where is the try goria ?


ao' ma come te sei vestito ??? Pe' rigoria basta che segue la puzza de merda


Grazie little boy , i take a new dream for you !

ma che niu' drimme. Ma vattelappianderculo !

what's vatelapia n dir culo ?

ah , ho capito , tu sei pe attaccatte ar cazzo , va bene uguale, sempre dritto
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Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #368 : Venerdì 11 Marzo 2011, 11:55:37 »


americaaaaaa !!!! ma li baiocchi ?????


bi occhi ?? what's bi occhi ???


ho capito, tii sei magnati.... va va  , vai tranquillo

thanks guys !! i'm going very happy

si si ...come no...Happy.....APPI ANDERCULO !
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Offline eaglefly1978

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Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #369 : Venerdì 11 Marzo 2011, 12:02:10 »
difficile che la Consob possa accettare una cosa simile.

Ne dubito anch'io...però mai disperare, magari chiudono un occhio (come hanno fatto più e più volte durante le montagne russe delle quotazioni del titolo dei coprofili tra russi, arabi e Soros vari) e ce cascano!
Io tifo solo due squadre:
la Lazio e...chiunque giochi contro la roma!

''Ancora co sta rivoluzione culturale? Adesso ve lo dico, prendete appunti: la rivoluzione culturale é una cazzata''. Franco Melli, 14-02-2012

palla a Klose e s'abbracciamo, palla a Candreva e bestemmiamo!

Offline borges

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Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #370 : Venerdì 11 Marzo 2011, 12:51:44 »
perchè dietro a tutto c'è joe tacopina.......
Alla Sensi consiglio un Aulin (S.Siviglia)
Bisogna rinunciare al consenso per la legalità (C. Lotito)
è il calcio pulito, baby (centurio)

Offline CeiZanettiGarbuglia

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Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #371 : Venerdì 11 Marzo 2011, 14:16:41 »
Gruppo tedesco
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Avvocato di Norimberga...mica cazzi   ;D
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Offline AlonZo

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Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #372 : Venerdì 11 Marzo 2011, 14:43:04 »
ultimi colpi di coda di chi ha interessi personali da difendere e ha tutto l'interesse a prolungare questa situazione o addirittura spera di far "scappare" gli americani.

Clamorosamente si stanno uccidendo al loro interno, ma il popolo bue non se ne rende conto e accusa la banca ladra (cit.)

ma magari se ne vanno gli americani, sai poi che ridere.

Possiamo infliggere loro un bel colpo del KO, ma temo non ci sarà data la possibilità.

Offline WBB

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Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #373 : Venerdì 11 Marzo 2011, 14:57:32 »
Gruppo tedesco
Banca svizzera
Avvocato di Norimberga...mica cazzi   ;D
e perché i regimi assolutistici si processano a Norimberga, aoh, e informate...
"reggggime giallorosso" :-[ e c'avemio er leguleio pratico der posto
trigoria delenda est

Offline CeiZanettiGarbuglia

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Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #374 : Venerdì 11 Marzo 2011, 19:03:45 »
Gianni Dragoni per il Sole 24 Ore

Da Trigoria al Delaware. Il futuro dell'As Roma, se avrà buon esito la trattativa per la cessione alla cordata guidata da Thomas DiBenedetto, potrebbe essere radicato nel piccolo Stato sulla costa orientale degli Stati Uniti, il secondo più piccolo degli Usa
Minuscolo, ma con una legislazione molto favorevole alle imprese. Il Delaware è un centro finanziario off shore, anche se non è nella lista nera dei paradisi fiscali. Qui hanno la sede legale più di metà delle società quotate negli Usa.
 È registrata nel Delaware anche la società statunitense che - secondo Italpetroli - «ha formulato l'offerta più competitiva tra quelle pervenute» per l'acquisto del 67% dell'As Roma, la DiBenedetto As Roma Llc. È una nuova società, a responsabilità limitata, il veicolo per dare l'assalto alla Magica. È a questa che i venditori, UniCredit insieme alla famiglia Sensi, hanno deliberato di «concedere un'esclusiva negoziale per un periodo di 30 giorni».
Colpisce che la società sia in Delaware visto che il capocordata, Tom DiBenedetto, è di Boston. I suoi consulenti spiegano che la scelta di una nuova società, una «Newco», basata nel Delaware è dovuta alla semplicità della legislazione locale e ai costi più contenuti. Qui si può contare sul segreto bancario e su un carico fiscale leggerissimo: non si paga l'Iva, le imposte sugli utili delle aziende si fermano all'8,7%, le tasse sul reddito non superano il 5,95 per cento.
Il Delaware però evoca anche brutti ricordi. Qui era registrata una società in cui si sono persi i denari dei risparmiatori che hanno dato fiducia alla Parmalat. Vengono in mente le parole del lussemburghese Jean-Claude Juncker, presidente dell'Eurogruppo, il 31 marzo 2009, alla vigilia del G-20, quando accusò gli Stati Uniti di ospitare paradisi fiscali: «Il G-20 è un organismo senza alcuna credibilità se sulla cosiddetta lista nera dei paradisi fiscali non ci saranno anche Delaware, Wyoming e Nevada, più le isole remote degli Stati Uniti».
Perché l'imprenditore DiBenedetto non ha utilizzato una delle sue società anziché crearne una nuova? Lo schermo del Delaware non consente di vedere chi ci sia nella piccola società. I consulenti assicurano che hanno firmato gli accordi per aderire alla cordata altri tre uomini d'affari americani: Richard D'Amore, James Pallotta, Michael Ruane. La cordata tuttavia non sembra al completo.
Permane un'aura di riservatezza intorno alla vicenda. Il direttore generale di UniCredit, Paolo Fiorentino, ha espresso ieri ottimismo. I 30 giorni per l'esclusiva scadono giovedì 17 marzo. È «tutto come programmato», ha detto Fiorentino all'Ansa. Interpellato sui tempi, ha risposto: «Ci siamo!», con DiBenedetto «va tutto bene». Queste parole hanno infiammato le azioni della Roma, in rialzo del 7,64% a 1,127, mentre l'indice Mib ha perso l'1,46 per cento.
 Ma chi è DiBenedetto? A Roma nessuno lo ha visto, malgrado circoli una sua foto sulle gradinate dell'Olimpico. C'è curiosità anche tra gli americani che vivono a Roma. «L'ambasciatore David Thorne è di Boston, ma non lo conosce», ha detto al Sole 24 Ore un autorevole diplomatico
Non sono tifoso di una squadra, sono Laziale!

POMATA

Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #375 : Venerdì 11 Marzo 2011, 19:17:33 »
Nubi nere all'orizzonte ;D ;D ;D me puzza tanto de soldi da laware...

POMATA

Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #376 : Venerdì 11 Marzo 2011, 19:24:50 »
Sto sentendo in radio MP che parla delle vicende societarie della roma con altri collaboratori.

Quanto je piaceno le cordate ;D ;D ;D ;D

POMATA

Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #377 : Venerdì 11 Marzo 2011, 19:36:35 »
Stanno a di che sto DB non lo conosce nessuno... :D :D :D

SPETTACOLO :D :D :D

jumpingjackflash

Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #378 : Venerdì 11 Marzo 2011, 23:37:38 »
Gianni Dragoni per il Sole 24 Ore

Da Trigoria al Delaware. Il futuro dell'As Roma, se avrà buon esito la trattativa per la cessione alla cordata guidata da Thomas DiBenedetto, potrebbe essere radicato nel piccolo Stato sulla costa orientale degli Stati Uniti, il secondo più piccolo degli Usa
Minuscolo, ma con una legislazione molto favorevole alle imprese. Il Delaware è un centro finanziario off shore, anche se non è nella lista nera dei paradisi fiscali. Qui hanno la sede legale più di metà delle società quotate negli Usa.
 È registrata nel Delaware anche la società statunitense che - secondo Italpetroli - «ha formulato l'offerta più competitiva tra quelle pervenute» per l'acquisto del 67% dell'As Roma, la DiBenedetto As Roma Llc. È una nuova società, a responsabilità limitata, il veicolo per dare l'assalto alla Magica. È a questa che i venditori, UniCredit insieme alla famiglia Sensi, hanno deliberato di «concedere un'esclusiva negoziale per un periodo di 30 giorni».
Colpisce che la società sia in Delaware visto che il capocordata, Tom DiBenedetto, è di Boston. I suoi consulenti spiegano che la scelta di una nuova società, una «Newco», basata nel Delaware è dovuta alla semplicità della legislazione locale e ai costi più contenuti. Qui si può contare sul segreto bancario e su un carico fiscale leggerissimo: non si paga l'Iva, le imposte sugli utili delle aziende si fermano all'8,7%, le tasse sul reddito non superano il 5,95 per cento.
Il Delaware però evoca anche brutti ricordi. Qui era registrata una società in cui si sono persi i denari dei risparmiatori che hanno dato fiducia alla Parmalat. Vengono in mente le parole del lussemburghese Jean-Claude Juncker, presidente dell'Eurogruppo, il 31 marzo 2009, alla vigilia del G-20, quando accusò gli Stati Uniti di ospitare paradisi fiscali: «Il G-20 è un organismo senza alcuna credibilità se sulla cosiddetta lista nera dei paradisi fiscali non ci saranno anche Delaware, Wyoming e Nevada, più le isole remote degli Stati Uniti».
Perché l'imprenditore DiBenedetto non ha utilizzato una delle sue società anziché crearne una nuova? Lo schermo del Delaware non consente di vedere chi ci sia nella piccola società. I consulenti assicurano che hanno firmato gli accordi per aderire alla cordata altri tre uomini d'affari americani: Richard D'Amore, James Pallotta, Michael Ruane. La cordata tuttavia non sembra al completo.
Permane un'aura di riservatezza intorno alla vicenda. Il direttore generale di UniCredit, Paolo Fiorentino, ha espresso ieri ottimismo. I 30 giorni per l'esclusiva scadono giovedì 17 marzo. È «tutto come programmato», ha detto Fiorentino all'Ansa. Interpellato sui tempi, ha risposto: «Ci siamo!», con DiBenedetto «va tutto bene». Queste parole hanno infiammato le azioni della Roma, in rialzo del 7,64% a 1,127, mentre l'indice Mib ha perso l'1,46 per cento.
 Ma chi è DiBenedetto? A Roma nessuno lo ha visto, malgrado circoli una sua foto sulle gradinate dell'Olimpico. C'è curiosità anche tra gli americani che vivono a Roma. «L'ambasciatore David Thorne è di Boston, ma non lo conosce», ha detto al Sole 24 Ore un autorevole diplomatico
beh ma chissà da quanto tempo manca da Boston, magari nun è manco tifoso dei piss&red socks

Offline surg

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Re:Anche gli yankees in pista
« Risposta #379 : Sabato 12 Marzo 2011, 07:09:17 »
difficile che la Consob possa accettare una cosa simile.

In questi ultimi anni la consob non ha avuto nulla da eccepire sulle vicende societarie dell'unidebit e sulle impennate delle quotazioni che sembravano a molti sospette. Perchè non dovrebbe accettare la cordata del Delaware? Io spero che vada tutto liscio