Autore Topic: Ma calciopoli?  (Letto 15570 volte)

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Offline aaronwinter

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Ma calciopoli?
« : Mercoledì 24 Marzo 2010, 10:50:35 »
Ieri a Napoli il magico Auricchio in estrema difficoltà, incalzato dalle domande dei difensori di Moggi ha dato più di una evdienza di quanto l'indagine sia stata raffazzonata, unidirezionale ed a tesi precostituita.

Noi lo sapevamo già, ora sta diventando evidenza mediatica.
Chi ha aggiornamenti, posti.

Ciao e ben ritrovati tutti.  :blob3:
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Offline bombermax

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #1 : Mercoledì 24 Marzo 2010, 10:55:51 »
Prioreschi ad Auricchio: Dove sono le telefonate di Moratti?

Redazione Martedì 23 Marzo 2010



 

A Napoli oggi è in corso una nuova udienza del processo denominato "Calciopoli". Tra i presenti in aula ci sono Moggi, Bergamo e De Santis. Continua il controesame del tenente colonnello Attilio Auricchio che, allora maggiore, coordinò le indagini su Calciopoli. A condurre il controesame, in questo momento, è l'avvocato Prioreschi del collegio di difesa di Luciano Moggi. L'avvocato ha chiesto al teste dell'accusa quale era l'oggetto della delega che aveva ricevuto a luglio 2004, e che indagini ha fatto nel periodo tra luglio e settembre, quando produsse la prima informativa. Auricchio ha risposto che aveva indagato sugli arbitri Gabriele e Palanca, sui giocatori del Messina, su Spinelli ed acquisito la verbalizzazione delle dichiarazioni di Cellino, senza allegare nessuna documentazione ma solo dichiarazioni. L'avvocato Prioreschi, quindi, ha chiesto: "Che cosa era emerso? Che ipotesi formula nell'informativa?" ed ottiene in risposta da Auricchio "Una strategia fondata sul ricatto". Sempre Prioreschi: "Quindi si è subito indirizzato su Moggi", al quale Auricchio risponde: "Sì, quello che colpiva era la posizione dominante esercitata anche sulla struttura arbitrale". Subito dopo Prioreschi ha iniziato a trattare il tema delle sim svizzere, chiedendo ad Auricchio quali accertamenti sono stati fatti e con quale procedura.
Si entra, quindi, nel tema intercettazioni, con il dialogo che segue:

Avv. Prioreschi: Perchè sui documenti c'è scritto centro intercettazioni Rono?
Auricchio: Credo che sia un errore, meglio una improprietà
Avv. Prioreschi: Non c'è scritto che il centro era il vostro
Auricchio: Ripeto, è una improprietà, ma non cambia molto
Avv. Prioreschi: In tutti i documenti c'è la stessa improprietà
Auricchio: Sì, ma ripeto, non cambia molto
Avv. Prioreschi: intercettazione del 5.1.2005, ore 14.30, tra Fazi e Bergamo, dove questi riferisce telefonate di Moratti e di una cena che aveva organzizato con Facchetti perchè si lamentavano degli arbitri, altra telefonata in cui Bergamo riferisce di colloqui con Moratti. Ora, noi abbiamo cercato queste interlocuzioni tra Bergamo e Moratti, ma non le abbiamo trovate. Lei sa spiegare perchè queste telefonate non ci sono? Visto che il telefono di bergamo era intercettato?
Auricchio: Non lo so, non so dare spiegazioni
PM: E' l'avvocato che lo dice, ma non può dimostrare nulla
Avv. Prioreschi: Dottore lei ha messo sotto intercettazione tutti i telefoni di Bergamo
PM: Qualcosa sarà sfuggita
Auricchio: Tutte le telefonate intercettate sono state riportate, e quelle che non sono state riportate sono state compendiate. Facchetti avrà chiamato su altro numero.

L'interrogatorio continua con l'avvocato Prioreschi che passa ad analizzare le risultanze di indagine sulle partite, e chiede ad Auricchio di Udinese-Brescia, partita che, secondo l'inquirente, aveva visto "ammonizioni pilotate". Auricchio tergiversa un po' nelle risposte, ammette di non aver visto la partita, richiama un colloquio intercettato tra Meani e Babini nel quale veniva esaltato questo meccanismo.
Prioreschi, allora, chiede: Colonnello io le ho fatto una domanda specifica. Come ha individuato queste ammonizioni dolose?
Auricchio: Abbiamo ricostruito da una analisi tabellare.
Avv. Prioreschi: Io voglio sapere questa, Udinese-Brescia!
Auricchio: Non la trovo in questa tabella. Sulla base della telefonata di Meani abbiamo cercato di ricostruire, durante il campionato, questo fenomeno
Avv. Prioreschi: Lei ha visto gli atti ufficiali di gara per capire perchè ci funono le ammonizioni?
Auricchio: Non credo
Avv. Prioreschi: Quando è che un'ammonizione può definirsi dolosa?
Auricchio: Secondo la nostra interpretazione? Il problema del rigore è rigore, ammonizione è ammonizione, non ci riguardava. Ci riguardava dal punto di vista investigativo, non il dato tecnico, ma se due persone da noi intercettate dicono "in Arezzo-Salenitana, visto che mi è stato raccomandato l'Arezzo..."
Avv. Prioreschi: No, caro colonnello, quando lei ascolta una intercettazione in cui uno dice che ha ammazzato il Papa, che fa? Una informativa, o va a verificare se il Papa è stato ammazzato?
Auricchio: No, ma che c'entra, io vado a vedere solo le cose che dal punto di vista investigativo ci interessano. Per esempio, Milan-Juve non l'abbiamo investigata perchè ormai gli imputati erano già stati avvisati, era inutile.
Avv. Prioreschi: Lei sa bene che la frode si attiva con atti fraudolenti. Bene, ha accertato se le amminizioni erano dolose? Perchè erano state fatte?
Auricchio: Le ho già detto che la partita non era indicata.
Avv. Prioreschi: Si dice che a seguito di queste ammonizioni dolose, perchè fatte ai diffidati, la partita successiva i tre non hanno giocato contro la Juve. Ha fatto accertamenti per verificare se i tre erano diffidati, e se hanno o no giocato la partita con la Juve?
PM: Opposizione! A quella data non c'erano le intercettazioni
Auricchio: Comunque non le ho fatte
Avv. Prioreschi: Siccome questa partita è nel capo di imputazione, sto cercando di far capire che bastava poco per verificare la circostanzanza

L'avvocato Prioreschi, quindi, incalza Auricchio citando un buon numero di partite oggetto di indagine, per le quali l'atto fraudolento era il sorteggio, e chiedendo al teste se ha visto quelle partite. Le risposte di Auricchio sono quasi tutte negative. Poi l'avvocato concentra le sue domande su Fiorentina-Bologna
Avv. Prioreschi: Fiorentina-Bologna, 1-0, 5.12.04. Ha visto la gara?
Auricchio: No
Avv. Prioreschi: anche qui ci sarebbe l'alterazione del sorteggio. Ha fatto accertamenti specifici, o le sono stati delegati dal pm?
Auricchio: No
Avv. Prioreschi: poi c'è la dolosa ammonizione di Nastase, Petruzzi e Gamberini diffidati e che saltavano la gara successiva con la Juve. Ha visionato gli atti di gara?
Auricchio: Sì, abbiamo verificato che al termine dell'incontro erano stati ammoniti i giocatori, e poi squalificati
Avv. Prioreschi: Lei sa all'epoca chi era la coppia titolare dei difensori del Bologna?
Auricchio: No, non lo ricordo
Avv. Prioreschi: Sa quante furono le presenze di Nastase?
Auricchio: No
Avv. Prioreschi: 7 su 38 gare. E sa Petruzzi quante ne ha fatte?
Auricchio: No
Avv. Prioreschi: 17. E sa che hanno fatto i tre per essere ammoniti?
Auricchio: Comportamento scorretto
Avv. Prioreschi: Juve-Bologna, successiva, l'ha vista?
Auricchio: Credo di sì
Avv. Prioreschi: Ci sono stati episodi particolari?
Auricchio: Sì, dal Corriere, Repubblica a Gazzetta: la Juve vince con una una mezza punizione dal limite e negati due mezzi rigori al Bologna
Avv. Prioreschi: Sono tratti dalla stampa
Auricchio: Come sempre
Avv. Prioreschi: Poichè aveva detto che l'aveva vista, pensavo che fossero suoi commenti
Auricchio: No, sarebbe folle, non sono un tecnico

L'interrogatorio continua con Prioreschi che infila una serie di domande su altre partite, sempre chiedendo al teste se le ha viste e quali accertamenti ha fatto. La risposta di Auricchio è, quasi sempre, la stessa: non le ha viste e non sono stati fatti accertamenti oltre le intercettazioni. Sulle domande se certe ammonizioni erano giuste o "dolose", Auricchio si salva in calcio d'angolo, ripetendo la formula "Non sono un tecnico, non sono in grado di giudicarlo". Poi, però, entra in questioni tecniche, come gli fa rilevare Prioreschi, quando esamina Cagliari-Juve e Roma-Juve, 1-2, del 5.3.2005; questa l'ha vista e ricorda il fuorigioco di Cannavaro sul goal ed il rigore con Zalayeta fuori area. Prioreschi non può fare a meno di dire "Sulla linea. Vedo che quando vuole è un esperto". L'avvocato romano gli chiede se in quella gara ha notato episodi sfavorevoli alla Juve, ed Auricchio ricorda solo il pugno di Cufrè sul volto di Del Piero. Prioreschi elenca altri episodi di quella partita: "Cufrè su Zebina e Blasi da espulsione li ha notati? Il goaol di Cassano in fuorigioco l'ha notato? Il goal regolareol annullato ad Ibrahimovic l'ha notato?" . Ma Auricchio risponde sempre: "Non lo ricordo".
Prima della pausa l'avvocato Prioreschi elenca una serie di dati e comparazioni tra i punti fatti dalla Juve con gli arbitri indagati e quelli non indagati, ed elenca la classifica delle squadre che beneficiarono di giocatori avversari squalificati e diffidati nel turno precedente: classifica che vedeva in testa l'Atalanta con 30, la Juve dietro la Reggina con 24, mentre l'Inter ne aveva beneficiato in 21 occasioni. Prioreschi ricorda anche che la Juve era ultima nella classifica delle squadre che beneficiarono di espulsioni di avversari nel corso della partita. Tutte analisi che Auricchio e la sua squadra dei "Magnifici 12" (citazione di Repubblica ndr.) non hanno fatto.
Come nella precedente udienza Auricchio certifica che fonte di indagine erano ben determinati giornali; a Prioreschi che ha chiesto se avesse fatto accertamenti sul sorteggio di Juve-Udinese, Auricchio risponde "Abbiamo sostenuto sempre, dagli articoli di Gazzetta e Repubblica, che tra gli episodi c'era l'annullamento di un gol".
Avv. Prioreschi: Tuttosport no?
Auricchio: E' come se leggessi Il Mattino sul rigore di Lavezzi
a questa risposta si è levato un diffuso mormorio in aula.
Quindi, per Auricchio, Tuttosport se non è fazioso è almeno di parte, mentre la Gazzetta e Repubblica sono super-partes e, nei loro articoli, non manifestano mai simpatie per le romane e le milanesi, concorrenti della Juventus.

Dopo la pausa l'udienza è ripresa con l'avvocato Prioreschi che ha completato l'esame sulle "ammonizioni dolose", quindi è passato ad interrogare il teste sul caso dei quattro giocatori positivi al Gentalyn, citato da Auricchio nella scorsa udienza, rimarcando che il teste aveva dimenticato di citare il caso di Rossetti, seguendo una sua teoria che partiva da una telefonata di Moggi a Foti. Prioreschi ha ricordato ad Auricchio che aveva affermato che c'erano quattro casi analoghi e, guarda caso, ne aveva dimanticato uno che era a favore.
Il commento del giudice Casoria è stato tagliente.
Subito dopo è iniziato l'esame del caso Reggina-Juventus:
Avv. Prioreschi: Vicenda Paparesta negli spogliatoi. Lei ha evidenziato la frase "Le faccio ritirare la patente"
Auricchio: Sì
Avv. Prioreschi: Lei ha accertato se a Paparesta è stata ritirata la patente, o se quella era solo una battuta?
Auricchio: Sì, nella classifica che faceva Baldas
Avv. Prioreschi: Ma no! Volevo sapere se Paparesta ha subito una sospensione dalla Federazione
Auricchio: Credo che abbia saltato un turno di campionato e poi sia stato mandato in B
Avv. Prioreschi: Ha accertato se la terna è stata fermata?
Auricchio: I due assistenti non hanno più arbitrato la juve
Avv. Prioreschi: Io le ho fatto una domanda diversa, se sono stati sospesi
Auricchio: Sì
Avv. Prioreschi: Ma quando mai?
Auricchio: Sì, sicuramente hanno avuto un turno di sospensione in serie A
Avv. Prioreschi: ma non è vero!
Auricchio: Controllo
Auricchio: Allora,  non mi ricordo
Avv. Prioreschi: Giudice io Le chiedo di ammonire il teste per reticenza
Prioreschi, quindi, chiede ad Auricchio se nella visita di Moggi nello spogliatoio di Paparesta, a fine partita, lui rilevi una condotta delinquenziale. Auricchio risponde "No, ma rimane il fatto oggettivo della discesa negli spogliatoi", al che Prioreschi cita il caso di Lucchesi, in un Fiorentina-Samp:
Le do il dato giornalistico, visto che così fa lei. La Gazzetta del giorno dopo titola: 'Lucchesi, la sfuriata gli costa 5 mesi di stop'. Anche la decisione di laudi parla di un dirigente non iscritto nella lista che entra negli spogliatoi, che spintonava i dirigenti della società avversaria, poi protestava bestemmiando e facendo minacce all'arbitro, poi, nell'uscire rompe un piatto. Questo comportamento di Lucchesi come lo chiamerebbe?
Il pm si oppone e Prioreschi formula un'altra domanda.
Avv. Prioreschi: Lei è a conoscenza che il giudice sportivo ha applicato una sanzione a Facchetti per una vicenda parallela a quella di Paparesta?
PM: Mi oppongo. Ma l'opposizione viene rigettata e Prioreschi continua leggendo la sentenza di Laudi su Facchetti che entrò nello spogliatoio della terna addirittura nell'intervallo.
Auricchio: Sì, ma qui l'arbitro ha verbalizzato tutto.
Avv. Prioreschi: Secondo Lei il "Ci penso io" di Facchetti e il "Ci penso io" di Moggi?
Questa volta l'obiezione del PM viene accolta e toglie Auricchio dall'imbarazzo.


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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #2 : Mercoledì 24 Marzo 2010, 11:14:01 »

Auricchio: Sì, dal Corriere, Repubblica a Gazzetta

poi uno dice che io scrivo caxxate...........
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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #3 : Mercoledì 24 Marzo 2010, 11:21:22 »
 Roma-Juve, 1-2, del 5.3.2005; questa l'ha vista

ma guarda tu il caso
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Offline aaronwinter

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #4 : Mercoledì 24 Marzo 2010, 11:37:49 »
 >:(
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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #5 : Mercoledì 24 Marzo 2010, 12:55:35 »
per dire, questa è la gazzetta online:
Al processo contro Moggi & C.
la difesa prova il contropiede
In aula a Napoli, controesame con raffica di domande al colonnello dei carabinieri Auricchio che ha condotto le indagini. Protagonista il legale dell'ex dg juventino: “Carraro dice a Moggi ‘siamo un’armata Brancaleone’. Alla fine viene eletto solo dopo un accordo con Abete. E questo sarebbe tutto il potere di questa associazione?”
NAPOLI, 23 marzo 2010 - Ancora una giornata di controesame per il tenente colonnello dei carabinieri Attilio Auricchio al processo di Napoli sullo scandalo del calcio del 2006. Otto ore di domande con l’avvocato Maurilio Prioreschi della difesa di Luciano Moggi a tenere la scena. Domande precise che mirano a scardinare i capi d’accusa. L’inizio sembra soft, Auricchio replica alle domande incalzanti, poi la scena cambia quando si mette in campo il ruolo dell’associazione nelle elezioni di Carraro in Federcalcio e Galliani in Lega. Auricchio ribadisce che la volontà di Moggi e degli altri era mantenere lo “status quo”, ma Prioreschi insiste: “Lo stesso Carraro dice a Moggi ‘siamo un’armata Brancaleone’. Allora come viene eletto alla fine? Solo dopo un accordo con Abete. E questo sarebbe tutto il potere di questa associazione?”.

 
Luciano Moggi, 72 anni, ex direttore genrale della Juventus. Ansa Tensione — Ci sono momenti di tensione tra Prioreschi e Auricchio con richiesta di ammonizione per reticenza. I toni si alzano anche con i pm. Poi Prioreschi ritorna su un argomento che da si trascina dal processo Gea: i rapporti di Baldini e Antonelli con Auricchio. “Lei ha mai parlato dell’inchiesta con Baldini primi di averlo ascoltato come persona informata dei fatti?” “No, mai”, replica il carabiniere. “L’inchiesta di cui parlava Baldini al telefono con Mazzini e quella dell’antitrust”, spiega.

De Santis — Intenso anche l’inizio del controesame da parte dell’avvocato Paolo Gallinelli che difende l’ex arbitro Massimo De Santis. Lui mette in evidenza alcuni aspetti che emergono dalle informative: De Santis dato come sodale dell’associazione e di Moggi, addirittura passa a osteggiare La Juventus e se ne lamenta lo stesso Moggi. “Nel tempo ha cambiato posizione per cercare di sdoganarsi”, spiega così Auricchio le loro conclusioni. Gallinelli incalza e porta argomenti a suo favore. Si prosegue martedì prossimo.

dal nostro inviato
Maurizio Galdi
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Offline aaronwinter

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #6 : Mercoledì 24 Marzo 2010, 13:05:18 »

Quindi, per Auricchio, Tuttosport se non è fazioso è almeno di parte, mentre la Gazzetta e Repubblica sono super-partes e, nei loro articoli, non manifestano mai simpatie per le romane e le milanesi, concorrenti della Juventus.

 >:( >:(

(che poi "le romane". Dico, "le romane"  >:D)
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Offline aaronwinter

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #7 : Mercoledì 24 Marzo 2010, 13:43:22 »
Qui gli audio integrali dell'udienza, divisi nelle diverse fasi del dibattimento
http://www.radioradicale.it/scheda/300043/processo-a-luciano-moggi-ed-altri-calciopoli
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jumpingjackflash

Re:Ma calciopoli?
« Risposta #8 : Mercoledì 24 Marzo 2010, 16:29:51 »
spero che venga fuori tutto, non credo che verrà mai fuori tutto.

specialmente i giallorosici sono piuttosto tutelati.

Offline aaronwinter

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #9 : Mercoledì 24 Marzo 2010, 18:33:03 »
(la cosa ha già preso la direzione del sempiterno scontro tra ggiuventini ed interisti. Ed invece una delle cose più intriganti è l'asserita amicizia tra Auricchio e Baldini.
Il che fa scopa con  la telefonata di quest'ultimo a Mazzini, in cui il DS delle parti lese annunciava che avrebbe di lì a poco "fatto il ribaltone")
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Offline Fraplaya

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #10 : Mercoledì 24 Marzo 2010, 19:11:24 »
Niente paura, ora arriva la legge sulle intercettazioni e si risolve il tutto con un nulla di fatto, us usual.

  >:( >:( >:( >:(
Imho
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Offline FirUds

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #11 : Venerdì 26 Marzo 2010, 16:01:15 »
Ciao a tutti e ben ritrovati  :-*
"Lei l'ha vista?"
"Cosa?"
"La partita colonello! "
"In senso visivo?" (Napoli, 23 marzo 2010)

Come nelle peggiori farse non poteva mancare il carabiniere.
Auricchio poi si chiama, manca solo Lino Banfi.
Meglio distogliere lo sguardo, sennò mi schioppa il fegato (de 'sti tempi poi...) .
Soy un perdedor, I'm a loser baby
so why don't you kill me ?

Offline masti càzzi

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #12 : Venerdì 26 Marzo 2010, 16:31:26 »
sottolineo un paio di perle.

"sa se ci sono altre squadre di calcio che hanno a disposizione televisioni, o programmi?"
"no, non mi risulta"
"ha mai sentito parlare di mediaset e di chi sia il suo padrone?"
"certo, ma non mi risulta che sia controllata dal milan."


"i suoi rapporti con baldini erano di amicizia?"
"sì, lo ho gia' detto"
[...]
"io ho notato che l'esame di baldini avviene solo tra lei e baldini, senza nessun altro. negli altri c'era sempre qualche altro. perche'?"
il pm narducci presenta opposizione alla domanda
"a me quel verbale sembra un tema scritto, non ci sono domande, per questo mi interessava"
[...]
"antonelli dice che nell'ottobre 2004 lo chiama baldini e gli dice che c'era un maggiore dei carabinieri, di nome auricchio, che stava indagando nel calcio, e che se lui avesse avuto qualcosa da dire poteva rivolgersi a lui. antonelli chiama auricchio e vanno a prendersi un caffe'. dunque, lei ha mai parlato con baldini di questo processo?"
"dei fatti di calciopoli no"
[...]
"antonelli dice "mi ha detto baldini che c'e' un maggiore dei carabinieri..."
"questo lo deve chiedere ad antonelli"
"baldini in un'intercettazione dice a mazzini "forse, se ti comporti bene, quando faro' il ribaltone, io ti salvero'. io non ti ho mai nominato...", questo ad aprile. lei ha parlato con baldini di questo processo?"
"confermo, no"

Offline SAV

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #13 : Venerdì 26 Marzo 2010, 16:40:50 »
Questa è parte del resoconto di uno dei presenti in aula:

Poi si analizzano i differenti trattamenti riservati dalla supposta cupola agli arbitri che facevano errori pro e contro juventus.
Paparesta dopo lo scempio anti Juve di reggio calabria e dopo che Moggi intercettato dice che lo farà squalificare per mesi ... che fa Paparesta? ovvio arbitra gia la domenica dopo in B e poi ancora in A .
e Racalbuto ? questo aveva aiutato la Juve a Roma secondo l accusa. (anche se poi gli errori erano dalle due parti) .. ebbene Bergamo e Pairetto, i sodali di Moggi per premiarlo non lo fanno arbitrare più per 8 giornate ..
e allora colonnello?? che mi dice di questo?? " non so "
" però Paparesta è stato penalizzato nella classifica " ma quale classifica? "quella della patente a punti del processo di Biscardi" ha detto proprio cosi...
io rido di gusto.. quasi mi faccio ammonire io dalla Casoria perchè sto sghignazzando in fondo all aula, ride anche l avvocato della juve a fianco a me .. ride Moggi, ride Bergamo, ridono tutti..
La terribile patente a punti di Baldas al processo di Biscardi. 0.4 % di share televisivo .. il terrore degli arbitri come Paparesta.

zorba

Re:Ma calciopoli?
« Risposta #14 : Venerdì 19 Novembre 2010, 18:32:42 »
(Il Fatto Quotidiano 19.11.2010)


CARTELLINO ROSSO

IL RITORNO DI LUCKY LUCIANO

La nuova dirigenza della Juventus riabilita Moggi e su Calciopoli soffia il vento della restaurazione

(di Gianni Minà)*

Andrea Agnelli, giovane presidente di belle speranze della Juventus, ha annunciato una battaglia per tentare di recuperare gli scudetti del 2005 e del 2006, tolti al suo club dalla Federcalcio per accertato (fino a prova contraria) uso improprio degli arbitri e dei guardalinee, in combutta con il Milan che però, ingiustamente, se la cavò solo con un po' di punti di penalizzazione. E questo nonostante il provato coinvolgimento del trattore Leandro Meani, dirigente ufficiale del Milan addetto agli arbitri, nel condizionamento dei guardialinee scelti per le partite dei rossoneri. 

La Juventus invece, fu retrocessa in Serie B, campionato dal quale è riemersa immediatamente, riguadagnando con una nuova dirigenza credibilità e rispetto. La mente del condizionamento dei direttori di gara era, secondo la giustizia sportiva che ha tolto alla Juventus quegli scudetti, Luciano Moggi, ex vice capostazione di Civitavecchia diventato nel tempo il Richelieu del patetico calcio italiano.

Questa tesi ha trovato d'accordo anche la giustizia ordinaria che, infatti, sta processando Moggi al Tribunale di Napoli. Andrea Agnelli, però, ha già fatto presente che la sua idea su Moggi è diversa dai convincimenti dei pubblici ministeri di Napoli e ha affermato di stimare Lucianone. 

UN ATTEGGIAMENTO meno cauto di quello di suo papà, Umberto che, alla Juventus, si avvalse della collaborazione del più spericolato manager del calcio professionistico italiano senza insignirlo subito di cariche ufficiali ma scritturandolo solo quando fu sanata da una prescrizione l'accusa di incitamento alla prostituzione sulla quale Moggi era scivolato quando lavorava per il Torino e aveva ingaggiato alcune simpatiche escort per gli arbitri che dovevano dirigere le partite di Coppa Uefa dei granata. Andrea Agnelli evidentemente è convinto che nel processo sportivo di quella malefica estate del 2006, la Juve non fu difesa a dovere anche se la linea che accettò la retrocessione in Serie B fu scelta, dopo aver consultato le carte e aver ascoltato le registrazioni, dall'avvocato Zaccone, juventino doc e indiscutibile principe del foro di Torino.

Non a caso, nell'Assemblea dei soci bianconeri qualche mese dopo, toccò proprio a Boniperti, campione e presidente leggendario, spiegare ad alcuni azionisti della società, non disposti ad accettare la punizione e il nuovo destino della squadra, che “non c'era proprio nulla da fare” e che “sarebbe potuto andare anche peggio”.

Ma quello che una parte dei tifosi non accetta e che Andrea Agnelli sembra avallare, non è solo la cancellazione di due scudetti quanto il fatto che uno di questi sia stato assegnato all'Inter dal commissario Guido Rossi (scelto dal Coni per condurre la Federazione in quella pericolosa procella). Ora la diatriba non meriterebbe più attenzione di tante storie contraddittorie della nostra società se da mesi, ormai, nella maggior parte dei mezzi di informazione, che si occupano quotidianamente di calcio, non si percepisse latente, in un'Italia già tanto amorale, una nostalgia per Moggi e i suoi metodi. 

UN ATTEGGIAMENTO colpevolmente dimentico che per la giustizia sportiva, dove i tentativi di delinquere pesano spesso più della riuscita o meno del misfatto messo in atto, la Juventus della “triade” (Giraudo, Moggi e Bettega) aveva subdolamente violato le leggi più elementari non solo dello sport ma della giustizia civile, con un'arroganza palese e offensiva (basta rifarsi alla famosa distribuzione delle schede telefoniche svizzere agli arbitri corrotti).

Senza contare, inoltre, che la giustizia ordinaria aveva già condannato a tre anni, per truffa e frode sportiva, l'amministratore delegato della Juventus di allora Antonio Giraudo, che aveva scelto il patteggiamento. I paladini di Moggi, così come nel 2006 facevano finta di ignorare le logiche della giustizia sportiva, ora cercano di avallare l'interpretazione secondo la quale chi parlava con i due designatori degli arbitri (cioè il calcio italiano al completo) commetteva lo stesso reato di chi, come Moggi, non solo teneva sotto schiaffo, anche a nome del Milan, tutte le strutture del nostro football, ma letteralmente dettava nei particolari ai due sciagurati responsabili delle scelte, Bergamo e Pairetto le griglie di designazione degli arbitri e dei guardialinee.

Non è proibito parlare al telefono o raccomandarsi, come faceva Facchetti, semmai è poco elegante. E' proibito, invece, nello sport e nella vita, imporre, ricattare, mettere in piedi meccanismi perversi, insomma condizionare aggressivamente le regole che fanno convivere un mondo. Io non so se i Pm di Napoli riusciranno a provare l'associazione per delinquere (anche se il GUP, su giudizio abbreviato riguardante Giraudo, c'è già riuscito), ma il contesto squallido rimane e spiega l'attuale pochezza del nostro football presuntuoso ed avido. È miserrimo avallare capziosamente la tesi, molto berlusconiana, di un complotto del quale sarebbero complici da Guido Rossi al Procuratore federale Palazzi, dal colonnello dei Carabinieri Auricchio, che ha svolto l'indagine su Calciopoli, ai Pubblici Ministeri di Napoli, Beatrice e Narducci, quest'ultimo non per caso pubblica accusa anche nel processo dove è stata richiesta l'autorizzazione a procedere per Nicola Cosentino, sottosegretario all'economia, accusato di trescare con la camorra. Un processo che la P3, recentemente smascherata, ha tentato di bloccare. Un tifoso può anche rifugiarsi dietro certi toni, ma chi fa il mestiere del giornalista deve avere etica, anche se in questo periodo non è di moda. Perché non si può dimenticare il processo per abuso di farmaci con la triste sfilata, davanti al giudice Casalbore, di tanti giovani calciatori bianconeri, poco più che ventenni, ma che non ricordavano nulla? Non a caso la Corte di Cassazione, riguardo al reato di frode sportiva, annullò nel 2007 l'assoluzione di Giraudo e del medico sociale Agricola emessa dalla Corte d'appello di Torino nel 2005.

I DUE SI SALVARONO solo perché risultarono scaduti i termini di prescrizione. E non è meno singolare l'ingaggio di due “santoni” delle metodologie più inquietanti per aumentare il rendimento di un atleta, come il catalano Laich e l'olandese Kraaijenhof, comparsi un'estate del '98 al ritiro della Juventus e poi, dopo che qualcuno segnalò la loro bizzarra presenza, liquidati con un assegno di cinquanta milioni di lire. La Juve era la società con più censo, più organizzazione, con l'allenatore più bravo (Lippi) e i giocatori più dotati.
Non aveva, insomma, bisogno di nulla.
Perché è scivolata in questo mare di ambiguità in una logica che pretendeva la vittoria ad ogni costo?
Nell'epoca in cui la Lega pretende un calcio solo prono ai soldi, sarebbe augurabile che i media se lo chiedessero, invece di avere imbarazzanti nostalgie.


* E' un piacere rileggerlo dopo tanto tempo.

Un bell'articolo da cui traspare, nemmeno tanto velatamente, la vecchia verve del 'cuore granata' d.o.p.......  ;) ;) ;)

RobCouto

Re:Ma calciopoli?
« Risposta #15 : Venerdì 19 Novembre 2010, 20:13:13 »
Non è proibito parlare al telefono o raccomandarsi, come faceva Facchetti, semmai è poco elegante. Corte d'appello di Torino nel 2005.

No, infatti. Ma a noi stava per costare carissimo. E nessuno disse, in quel caso, "non è proibito parlare al telefono", ma "appare spacciata la Lazio".

bak

Re:Ma calciopoli?
« Risposta #16 : Venerdì 19 Novembre 2010, 20:40:27 »
Bergamo: «Calciopoli? Hanno nascosto le telefonate!»

TORINO, 18 novembre - 'Tutti Pazzi Per La Juve', popolare programma radiofonico bianconero di Roma in onda tutti i venerdì dalle ore 22 sulle frequenze di Radio Power Station, ha intervistato il Paolo Bergamo, designatore degli arbitri di calcio di “serie A” fino al 2006 ed arbitro della partita Juventus-Roma del 1981. Sig. Bergamo, lei è stato l’arbitro della famosa partita Juventus- Roma del 1981 della quale si ricorda tutt’oggi il gol di Turone. A distanza di anni, è sicuro di aver fatto bene ad annullarlo? «Non posso dirlo perché anche i mezzi tecnici all’epoca non erano così precisi come oggi, alcuni hanno detto che ho fatto bene, altri hanno detto il contrario: la cosa importante è che il mio assistente Giuliano Sancini segnalò il fuorigioco ed io per questo motivo annullai il gol. Questa è la verità». Una partita difficile, nervosa, con molte polemiche… «Il campo era pesante e poi l’antagonismo tra Roma e Torino è sempre stato forte. La partita è stata particolarmente difficile: se si guardano i tabellini ci furono molti ammoniti ed all’inizio del secondo tempo espulsi Furino con un rosso diretto quindi la Juventus giocò il secondo tempo in dieci. Una delle partite più difficili che abbia maio arbitrato».
 
LA DIFESA - Chiariamo qualche punto su “Calciopoli”: i contratti dei cellulari ovvero le linee telefoniche intercettate, erano di proprietà della Federazione che li aveva assegnati a lei ed al suo collega Pairetto? Per quale motivo? «Era un momento in cui ci veniva chiesto di creare una situazione più serena per gli arbitri. La Federazione ci fornì il telefono per il quale pagava le bollette e del quale conosceva anche i tabulati. I nostri numeri di telefono erano stati dati a tutte le società e tutte le società ci chiamavano. All’epoca siamo stati accusati di aver parlato troppo, oggi però le società si lamentano perché questa chiusura che l’Associazione Italiana Arbitri ha di nuovo proposto non è gradita a nessuno: preparare una partita e mettere l’arbitro in condizioni di trovare un’ambiente sereno credo che sia un beneficio per l’arbitro. In quel momento (nel processo sportivo ndr) l’hanno giudicata una cosa da non fare, ma non è nemmeno questa la verità: nel momento in cui è scoppiata “farsopoli” hanno messo in evidenza soltanto una telefonata che io ho fatto con Luciano Moggi, tutte le altre le hanno nascoste, ma io in effetti parlavo con tutti ed in particolare con l’Inter che in quegli anni non vinceva ed era la società che si lamentava di più”. Era consentito ai dirigenti delle squadre di telefonare ai designatori arbitrali e che quest’ultimi a loro volta potessero fare il contrario? “Non era vietato dal regolamento». Il “telefonarsi” era caldeggiato dalla Lega per evitare quelle situazioni imbarazzanti nelle quali i dirigenti delle squadre a fine partita si presentavano davanti ai microfoni delle televisioni ad imprecare ed a lamentarsi in diretta sui presunti torti subiti? «Esattamente. E’ assolutamente così». La Federazione ha dato il compito ai designatori di mantenere un clima sereno e poi vi siete trovati da soli nel caos? «Questo caos è stato voluto: nessuno mi spiegherà mai perché, dopo che Carraro diede immediatamente le dimissioni, fu nominato Commissario Straordinario Guido Rossi che certamente non poteva garantire imparzialità vista la sua provenienza (CDA Internazionale FC ndr); non capisco perché tutto l’ufficio indagini fu mandato a casa e furono presi personaggi nuovi che non hanno fatto le indagini. Hanno inflitto squalifiche a tutti, non a me perché mi dimisi, ma tutti gli altri sono stati squalificati senza che ci sia stata una logica di giustizia e di ricerca della verità: non è stato fatto niente. In quel momento si doveva giustiziare un certo ambiente e così è stato fatto».

ATTACCO A FACCHETTI - Può spiegare ulteriormente il contenuto della telefonata intercettata nella quale ha avuto un diverbio con il Dr.Ruggero Palombo della Gazzetta dello Sport che insisteva nella possibilità di inserire l’arbitro Collina nella composizione della griglia di Roma-Juventus del 5 marzo 2005? «In vita mia ho sempre creduto nella linearità dei rapporti, nella correttezza tra le persone e sinceramente mi ha sorpreso il comportamento di Palombo. Ricordo, in pieno clima farsopoli, di aver partecipato a Matrix, invitato da Mentana, ed era presente anche Palombo. In quella occasione, Palombo si è vantato di essere stato l’artefice, lo scopritore, degli illeciti che riguardavano farsopoli: non solo la cosa non è stata assolutamente dimostrata, anzi, è emerso (nel dibattimento del processo in corso a Napoli ndr) che il suo giornale ed i suoi giornalisti partecipavano alle indagini con il Col. Auricchio!». A distanza di 5 anni, pensa che il Dr. Palombo abbia capito che Lei non poteva inserire in griglia per quella partita Collina perché doveva arbitrare una partita di Champion’s League il martedì come da comunicato UEFA? «Spero che l’abbia capito. Allora non so cosa avesse in mente sulla possibilità che Collina arbitrasse o meno quella partita (Roma-Juventus del 5 marzo 2005 ndr) o sulla possibilità che noi non avevamo di metterlo in griglia: ribadisco che era impossibile inserire Collina in griglia. Oggi mi farebbe piacere che Palombo mi invitasse a discuterne di persona per chiarire tranquillamente la situazione». In riferimento alle polemiche delle scorse settimane sull’intercettazione telefonica tra Lei e l’allora presidente dell’Inter Giacinto Facchetti, si ricorda chi dice: “Metti Collina”? «Che senso avrebbe avuto che io dicessi a Facchetti “Metti Collina”? Facchetti, dove l’avrebbe dovuto mettere Collina?!? E’ una discussione assurda: io direi a Facchetti “Metti Collina…?!?”. Facchetti dice anche qualcosa di più perché a Mazzei, (riferimento alla telefonata del 25 novembre 2004 delle ore 17:51 intercettata tra l’allora Presidente dell’Inter Giacinto Fachetti ed il Designatore degli assistenti Gennaro Mazzei ndr) dice : “Metti un arbitro di Milano così non può arbitrare; metti l’arbitro che l’ultima domenica ha arbitrato la Juventus così non può arbitrare e così viene fuori Collina…” e Mazzei dice: “ Eh, ma così facciamo un imbroglio…”.Questa è la verità e non si può girare la testa dall’altra parte».
   
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Offline LaLazioMia

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #17 : Venerdì 19 Novembre 2010, 21:30:53 »
Ma dei "tutelati, ....moolto tuttelati quando si parla?
Palombo comunque  era ed è un noto riommerdista.
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

bak

Re:Ma calciopoli?
« Risposta #18 : Martedì 23 Novembre 2010, 20:38:06 »
Calciopoli e intercettazioni Scontro sulle sim svizzere

Al processo di Napoli diatriba fra il consulente della difesa di Fabiani e il pm Capuano. Intanto il tribunale ha autorizzato la trascrizione di altre 151 telefonate
 
NAPOLI, 23 novembre 2010 -Sono 151 le nuove telefonate accettate nel processo. Botta e risposta sulle schede svizzere fra consulenti e legali dell’imputato Mariano Fabiani e i pm. Smentita di ogni "pressione" o "segnalazione" da parte dei testimoni chiamati a raccontare alcune partite finite sotto inchiesta. E’ il riassunto dell’udienza del processo Calciopoli di Napoli (clicca qui per leggere tutte le tappe). Che non sarà l’ultima dedicata ai testimoni perché il 14 dicembre, prossimo appuntamento, ci sarà probabilmente una coda. Prima del momento delle cosiddette "dichiarazioni spontanee" degli imputati. Poi toccherà agli interrogatori degli imputati, che però non sono obbligati, da Codice, a rispondere ai pubblici ministeri.
Il momento clou è stato comunque quello delle schede svizzere. Il consulente della difesa di Fabiani, l’ingegnere Giuseppe De Falco, ha poggiato la sua perizia su due argomenti. Primo: negazione dell’idea che l’uso delle schede svizzere sia "clandestino" o "segreto". "Sono sempre intercettabili". Secondo: la scarsa percentuale di probabilità nell’associare luogo (casa di Fabiani) alle "celle" agganciate dall’utenza nella stessa zona di Primavalle, zona molto estesa e in qualche caso con ponti lontani dall’abitazione del dirigente imputato anche per associazione a delinquere. "del 5 per cento". Con il pm Stefano Capuano a ribattere che comunque quell’utenza era stata segnalata sia a Messina, sia in 5 occasioni (nelle altre non risultava traffico) nelle città dove la squadra del Messina, Fabiani era allora il direttore sportivo del club siciliano, era impegnato in trasferta. In mezzo anche la battuta della presidente del collegio giudicante Teresa Casoria che si è concessa una stoccata all’inchiesta quando il pm ha rilevato una mancanza di approfondimento nel lavoro del consulente. "Ha ragionato come hanno ragionato i Carabinieri".

la deposizione di venerato — Quanto a Ciro Venerato, il giornalista Rai che compare in diverse intercettazioni con Moggi e che allora seguiva la Juve per alcune trasmissioni televisive, ha negato qualsiasi forma di "aiuto" personale ricevuto in carriera dall’allora d.g. citando il proprio curriculum. "Moggi era un amico con cui mi sfogavo, come accadde quando mi tolsero Lecce-Juve perché dicevano che mi era antipatico Zeman. Ma mi sfogavo anche con tanti altri, pure gente della Rai. E con Zeman feci un’esclusiva in cui lui fu pesantissimo con la Juve".

Dai nostri inviati
Maurizio Galdi
Valerio Piccioni

Offline DinoRaggio

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #19 : Mercoledì 24 Novembre 2010, 20:07:54 »
http://www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/calcio/201011articoli/30725girata.asp

23/11/2010 (9:13) - IL PROCESSO
Meani chiama Rosetti:
"Il boss mi dice di..."


Calciopoli, altre 300 telefonate. L'addetto agli arbitri del Milan si raccomanda
GUGLIELMO BUCCHERI
ROMA
Trecento nuove telefonate, colloqui ritenuti irrilevanti o quasi dagli investigatori. Questa mattina, la difesa di Luciano Moggi, ma anche quella di uno dei due designatori dell’epoca, Pierluigi Pairetto, chiederanno al collegio giudicante della nona sezione del tribunale di Napoli l'acquisizione agli atti di altre intercettazioni fino ad ora inedite.

Il processo penale su Calciopoli si avvia alle svolte finali: l’udienza in agenda oggi servirà per terminare l’esame degli ultimi teste delle difese, poi, il 14 dicembre, toccherà agli imputati farsi interrogare qualora lo ritenessero utile. La sentenza di primo grado potrebbe arrivare già nella prossima Primavera. Fra le nuove telefonate, il consulente tecnico di Moggi, Nicola Penta, ha ascoltato un colloquio fra l’addetto agli arbitri del Milan ai tempi di Calciopoli (Meani è imputato per frode sportiva) e il fischietto torinese Roberto Rosetti, oggi designatore per la serie B. La difesa dell’ex direttore generale bianconero si chiede come mai una telefonata di questo tenore non sia entrata a processo. Il colloquio avviene l’8 aprile del 2005, Rosetti è stato designato per LecceSiena e, il Siena, la settimana dopo sarà l’avversario del Milan.

Meani : «...oh mi raccomando non espellerne solo uno del Siena fai due o tre».

Rosetti : «...ma smettila và...».

Meani : «Io ti ho madonnato quella volta che hai fatto il Livorno che hai ammonito i due Lucarelli tutti e due diffidati che la domenica dopo questi qua dovevano giocare con la Juve».

Rosetti : «ah guarda, per quanto mi riguarda ma veramente, io non ho mai visto una roba del genere, cioè io devo essere in campo libero, tranquillo... ».

Meani : «...io ti dico, quando a me magari sai, succede che lo stesso boss mi dica mi raccomando eh, se può, che abbiamo Maldini e Nesta diffidati...».
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)