Autore Topic: Ma calciopoli?  (Letto 15157 volte)

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Offline borges

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #40 : Venerdì 31 Dicembre 2010, 16:25:50 »
cioè i cassetti di Napoli, oltre che di sogni e calzini, sono pieni anche di altra roba

allora me sa che te sei perso quarche preposizione semplice....

 O0 O0 O0 O0 O0 O0 O0 O0

Un abbraccione
buon anno e buon lavoro!!!!
Alla Sensi consiglio un Aulin (S.Siviglia)
Bisogna rinunciare al consenso per la legalità (C. Lotito)
è il calcio pulito, baby (centurio)

Sorcio

Re:Ma calciopoli?
« Risposta #41 : Venerdì 31 Dicembre 2010, 16:31:34 »
diadainconsupertrafra, spargile a tuo piacimento (che tanto possiamo dormire sonni tranquilli, non succederà nulla....)

un abbraccio e auguri a te, a presto  O0

Offline borges

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #42 : Venerdì 31 Dicembre 2010, 16:33:52 »
(che tanto possiamo dormire sonni tranquilli, non succederà nulla....)


purtroppo....

Alla Sensi consiglio un Aulin (S.Siviglia)
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Offline borges

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Offline borges

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #44 : Sabato 1 Gennaio 2011, 15:54:25 »
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Offline nestorburma

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #45 : Domenica 2 Gennaio 2011, 18:23:27 »
Fino a quando pradè e de santis non potranno leggere senza censure la propria conversazione, su questo topic e in tutta Italia si continuerà a parlare del niente.

Non immaginerai mica che qualche giornalista ha in mano tutte le intercettazioni ma che in nome della libertà di stampa si ritiene libero di occultarle?
E la Storia? La Lazio ha 111 anni, nelle ultime stagioni ha vinto una Coppa Italia e una Supercoppa. Le altre non mi pare. E si è sempre chiamata Lazio, non Napoli Soccer. Facile ripartire dalla C e non sanare i debiti pregressi come ho fatto io. Però la storia, almeno quella, la perdi.

Offline DinoRaggio

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #46 : Domenica 2 Gennaio 2011, 22:33:46 »

Chissa', forse Zunino un'occhiata la butta...

Mazzini chiama Pradè.

Mazzini. “Non rispondi più al telefono? Ti sei montato il capo anche te, per una vittoria, ora?”

Pradé. “Ma chi è?”

M. “Sono Innocenzo Mazzini, sono il tuo presidente…”

P. “Mamma mia, ma come è possibile che non rispondo a te, ma scherzi. Con quello che stai facendo per noi. Non lo avevo sentito Innocenzo…Ce l’ho… Avevo il vibra….”

M. “Dimmi un po’ come tu vai”

P. “Eh, che ci devi da’… Lo sai che punto molto su di te eh?”

M. “Oh, che devo fare di più?”

P. “Niente, devo passare domani e poi c’è un grande futuro. E anzi, se passate domani mi piacerebbe tanto incontrarti e parlarti. Anche la dottoressa Sensi. Incontrarci”

M. “Oh, domani grande, eh…”

P. “Io so tanto preoccupato per domani eh”

M. “Anche io so tanto preoccupato. Oh, ma quegli emeriti cretini che tu hai nella squadra hanno rivoglia, hanno entusiasmo o sono sempre sbragati?”

P. “So sempre come… La partita l’altro giorno l’abbiamo vinta perché quando c’è in campo Francesco può succede di tutto”.

M. “Ho capito, ho capito…Guarda che loro è una squadra eh”.

P. “Lo so che loro so’ una squadra”.

M. “L’ho visto a Firenze l’han presi a pallate, eh, come squadra. Mi capisci”

P. “Grazie che mi dai sta…me metti st’ansia addosso”

M. “No, perchè ho perché visto che han il ragazzo bravo bravo sulla destra lo han squalificato mi sembra”

P. “Squalificato lui e non gioca neanche Natali. E’ importante questo”.

M. “Perché sto spilungone le ributa…Capito?”

P. “Motta, è un buon giocatore, questo”

M. “L’ha chiesto Natali di dar la capocciata, la ributta su la palla eh? Mancan sti due, son due pedine importanti”.

P. “Vero vero…”

M. “Comunque troverai un ambientino… Meno male che tu sei tutelato molto… Perché c’è un grande arbitro”

P. “Quanto grande?”

M. “Grandissimo…”

P. “Vabbò…”

M. “Per cui… Mi raccomando a te. Determinazione, voglia, corsa….tutte cose dovresti avere però non lo so se tu ce l’hai”

P. “Non ce l’ho”

M. “Però tielli insieme dai, forza”

P. “D’accordo. Grazie Innocenzo”

M. “Ci sentiamo settimana prossima a salvezza tocchiamoci le palle, va bene?”
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Sorcio

Re:Ma calciopoli?
« Risposta #47 : Lunedì 3 Gennaio 2011, 15:01:16 »
Non immaginerai mica che qualche giornalista ha in mano tutte le intercettazioni ma che in nome della libertà di stampa si ritiene libero di occultarle?

Avvocati e magistrati, ai giornalisti ancora non è arrivato nulla..

bak

Re:Ma calciopoli?
« Risposta #48 : Venerdì 7 Gennaio 2011, 15:15:55 »
Prioreschi: «Palazzi sbaglia. A Napoli accuse smontate»

TORINO, 6 gennaio - Tuttosport ha intervistato in esclusiva l'avvocato di Luciano Moggi Prioreschi. Ecco il pezzo completo che potete trovare e leggere sull'edizione odierna di Tuttosport.

Avvocato Prioreschi, lei di­fende Luciano Moggi nel processo penale di Calcio­poli che riprenderà martedì prossimo a Napoli. A che punto siamo?
«La fase dibattimentale sta per finire. Anche perché noi abbia­mo rinunciato a una cinquan­tina di testimoni, proprio per snellire l’iter, oltre che natural­mente per il fatto che fin qui, anche solo sentendo i teste chiamati dal pm, tutte le accu­se per Moggi e i suoi presunti “associati” sono state smonta­te. Possiamo fare a meno di chiamare molte delle persone che volevamo chiamare».

A questo punto quali posso­no essere i tempi per la sen­tenza?
«Molto dipende dall’agenda del processo. Se il presidente do­vesse, come sembrava inten­zionata a fare, passare da una a tre udienze a settimana, po­tremmo arrivare a sentenza presto, direi fra aprile e mag­gio. Altrimenti i tempi si allun­gano inevitabilmente».

Intanto il pm continua a in­dagare, è di oggi la notizia di un’integrazione con nuo­vi testimoni ascoltati e vec­chi riascoltati. Che idea si è fatto di questa iniziativa?
«Mai vista una cosa del genere: dopo due anni di dibattimento si va ancora a indagare. Per cercare che cosa? A me sembra che questo dimostri la grande difficoltà del pm che ha visto il suo impianto accusatorio crol­lare in aula e ora sta dispera­tamente cercando qualcosa che non c’è. Ad ogni modo ap­pureremo cos’hanno detto i nuovi e i vecchi testimoni che ovviamente saranno controin­terrogati da noi in aula. Certo che la fotografia che ne esce è abbastanza chiara sull’anda­mento del processo: la difesa ri­nuncia ai teste, il pm cerca nuove prove».

Pensa che tutte le accuse a Moggi siano state smontate in aula?
«Sì, a partire dalla più grave. Per l’associazione a delinquere non è stata presentata uno straccio di prova, mentre sia i testimoni che le nuove inter­cettazioni sono andate in dire­zione opposta».

E sulle singole imputazioni di frode sportiva?
«Abbiamo smontato quelle che avevano delle prove, come il fatto dei sorteggi truccati che è ormai una specie di “mito”, di­sintegrato in aula dai giornali­sti che pescavano le famose palline e dai notai che ne certi­ficavano di volta in volta la re­golarità. Così come la questio­ne delle ammonizioni preven­tive, anche quella smontata a livello statistico e con testimo­ni diretti. Restano poi dei capi di imputazione, ovvero delle partite citate senza che venga specificato o provato nulla. Una situazione assurda che ho sottolineato fin dall’inizio. Sono le famose imputazioni per le quali lo stesso colonnello Au­ricchio ha dichiarato in aula: “non ho svolto indagini di mia iniziativa, né me ne sono state richieste”. Altro aspetto assur­do della vicenda».

Le lacune delle indagini, svolte fra il 2004 e il 2005, so­no il punto debole di chi ac­cusa Moggi. A questo punto che idea si è fatto: ci fu solo superficialità o dolo nell’i­gnorare completamente le telefonate degli altri, a par­tire da quelle interiste?
«Una buona dose di superficia­lità nel modo con cui sono sta­te condotte le indagini si può imputare ad Auricchio, ma lui stesso ha dichiarato che l’obiet­tivo di quell’inchiesta erano Moggi e la Juventus. E il risul­tato appare lampante ora che sono emerse le altre telefonate scartate. Il che pone un proble­ma serio, perché il pm ha il do­vere di indagare anche per la difesa dell’imputato. Se c’è qualcosa che va a sua discolpa non puoi fare finta che non ci sia. Mi auguro che prima o poi qualcuno metta mano su quel­l’indagine e sui modi con cui è stata condotta, perché non so­no state scordate una o due te­lefonate, ma migliaia. E se a questo si aggiungono i bro­gliacci inesistenti o sbagliati il quadro si fa ancora più incredi­bile. Anche il modo con cui è stato redatto il rapporto finale più che un’informativa sem­brava la sceneggiatura di un film...».

In che senso?
«Non ci sono prove, ma ipotesi suffragate da ipotesi. Senza prove, ma vaghi teoremi. Non si può accusare qualcuno di as­sociazione a delinquere con una tale leggerezza».

Intanto in sede sportiva si è tornati a indagare.
«Con un ritardo che sincera­mente non capisco. Le nuove telefonate che coinvolgevano l’Inter e altri club sono emerse ad aprile e Palazzi si mette al lavoro ora! A parità di situazio­ne, cioè delle intercettazioni te­lefoniche, hanno impiegato due mesi per mandare la Juve in B e ora ne sono serviti 8 per iniziare un’indagine. Che giu­stizia è questa? Se i tempi lun­ghi sono un’ammissione di col­pa della Figc che nel 2006 fu troppo frettolosa potrebbe es­sere un buon segnale, ma non vorrei che qualcuno stesse so­lo prendendo e perdendo tem­po».

E poi c’è il problema della prescrizione.
«Per non c’è. Perché la mia in­terpretazione è che tacendo l’e­sistenza di quelle telefonate, tutti hanno reiterato il reato e quindi la prescrizione non c’è. Moratti, seppure sentito da Bo­relli, non parlò dei contatti del­l’Inter con i designatori e gli ar­bitri. Se l’avesse fatto sicura­mente non avrebbe avuto i van­taggi che ha avuto in seguito, a partire dallo scudetto assegna­togli a tavolino fino alle oppor­tunità di mercato. E finché quelle telefonate sono state ta­ciute per me e per il codice pe­nale il reato continua. Quando la Figc invia le lettere di convo­cazione davanti all’ufficio inda­gini, fa presente che il non pre­sentarsi comporta una violazio­ne dell’articolo 1. Per me, quin­di, tacere vuol dire violare».

La Figc ha acquisito tutte le 170mila intercettazioni, voi ci lavorate da due anni per la difesa di Moggi: pensa che ci sia ancora molto materia­le “interessante” da indaga­re in quel mare magno di te­lefonate?
«Sì, ma devono darsi un meto­do per ascoltarle, perché altri­menti ci vorrebbero cinque o sei anni di ascolto per dirimere la questione. Dovrebbe cercare i riscontri come abbiamo fatto noi, con un software, e allora po­trebbero trovare ancora qualco­sa di interessante. Ma potreb­bero partire da quelle trovate da noi e già trascritte».

Guido Vaciago (tuttosport.it)

bak

Re:Ma calciopoli?
« Risposta #49 : Venerdì 14 Gennaio 2011, 16:14:59 »
perdita dolorosissima......

Calciopoli 2: Palazzi dà l'addio! Lascerà a giugno

Andrà via nel periodo della decisione sullo scudetto 2006

ROMA, 13 gennaio - Da Calciopoli a Calcio­poli: il girotondo del procurato­re federale Stefano Palazzi, magistrato militare napoleta­no, sta per concludersi da dove era partito. La voce gira da tempo e qui l’abbiamo antici­pata intercettando i rumors di Palazzo, su Palazzi: ma tutto è parso clamorosamente chiaro ai collaboratori, sostituti e vice che hanno partecipato alla riu­nione operativa tenutasi a fine novembre a Firenze (dopo quella di Milano) con gli 007 del centro Italia: Palazzi in quella circostanza ha di fatto salutato e ringraziato i collabo­ratori per questi intensi anni di lavoro. Un discorso-bilancio, di cui si parla molto in queste ore a via Po.
 
ULTIMO ATTO - Calciopoli 2, con la questione delle revoca dello scudetto 2006 e la delica­ta interpretazione sulla pre­scrizione dei reati non perse­guiti, rappresenterà per Palaz­zi l’atto finale dei quattro anni vissuti con la carica di super­procuratore, dopo quelli passa­ti a fare il pm nei processi spor­tivi, dalle scommesse a Calcio­poli. Una sorta di passaggio di consegne, cui manca il crisma dell’addio vero e proprio che dovrebbe e potrebbe essere sancito il prossimo 5 febbraio, quando la riunione plenaria della Procura federale (proba­bilmente alla presenza di Abe­te, che con Palazzi ha vissuto negli ultimi tempi momenti di grande tensione sulle vicende Calciopoli 2, Milito-Motta e Premiopoli) si terrà a Roma.

LACRIME AMARE - In ogni caso non sono sfuggiti a Firen­ze, oltre alle parole del Procu­ratore, anche i suoi gesti e il momento di grande commozio­ne che hanno concluso il suo intervento: cinque anni inten­si e duri, per Palazzi, che è sta­to oggetto di forti critiche per i suoi tempi dilatati e la diffi­coltà di mettere insieme gli uo­mini dell’ex Ufficio Indagini con i suoi modi di fare. Il 30 giugno prossimo scadranno tutte le cariche della giustizia sportiva: per Palazzi potrebbe esserci un posto in una com­missione giudicante. La Figc e la Commissione di Garanzia della Figc, presieduta da De Lise e con Borrelli ancora membro, dovrà scegliere un al­tro procuratore: si punta, così pare, ad una figura esterna al­l’attuale struttura di giustizia sportiva. Anche se uno dei vice, Ricciardi (che ha di recente interrogato Pairetto) potreb­be avere chance. Il valzer delle conferme o dismissioni, in ogni caso, è cominciato in Procura. Un valzer che si suonerà, come dicevamo, sulle note di Calcio­poli 2: un’indagine partita con piglio, apertasi troppo forse, se doveva essere solo - in attesa della sentenza di Napoli - un giudizio sulla congruità mora­le dello scudetto concesso al­l’Inter nel 2006.

C’E’ CHI DICE NO - Ha tenta­to un ultimo colpo, Palazzi, pri­ma del botto finale, l’interroga­torio di Moratti. Ha inviato la lettera di convocazione a Lu­ciano Moggi, ma Moggi (che non si ritiene tesserato) non ha nessuna intenzione di collabo­rare all’indagine. E come lui l’altro protagonista di Calcio­poli, l’arbitro De Santis, che al­la procura arbitrale ha di re­cente fatto capire di avere mol­ti sassolini da togliersi dalle scarpe non più bullonate pro­prio a causa di Calciopoli. Non è piaciuto affatto proprio que­sto riprendere tutto daccapo, senza andare con decisione e subito su Moratti e sui “nuovi” intercettati, quelli per cui Cal­ciopoli è stata una manna dal cielo (promozioni, vantaggi). A dare il tempo di lavoro, che coincide (non a caso) con il mandato è stato Abete il 28 di­cembre scorso: «Entro giugno si tira una riga». Il procuratore in uscita (a meno di ribaltoni) ha un ultimo compito e un de­stino ingrato: è quasi un con­trappasso per lui dover rivede­re oggi quell’indagine della quale lui non era responsabile nel 2006, ma che lui ha trasfor­mato nell’accusa che ha rivo­luzionato gli equilibri del cal­cio italiano. E rileggere trascri­zioni tardive e scoprire reati sportivi prescritti per non aver seguito l’indicazione di Borrel­li (invero non così determinato, anzi, quando si trattò del caso Telecom-Moratti) di continua­re a indagare. Anche solo rileg­gendo gli atti. Nel frattempo è stata sua la pietra tombale sul caso Collina (i rapporti con Meani ritenuti ok).

PERCHE’ L’INTER - Nel frat­tempo proprio lui e i suoi uomi­ni interrogando Bergamo hanno molto insistito nel chie­dere perché si fosse permesso a Facchetti tutto quello che emerge dalle telefonate dell’a­prile. E non avevano ancora letto l’ultimo verbale di Nucini? Di certo i verbali del­le nuove testimonianze raccol­te da Narducci e Capuano e anticipate in questi giorni da Tuttosport hanno indotto Mog­gi a sporgere querela e richie­ste di danni civili contro Cor­belli che ha parlato di un Lu­cianone che volle far retrocede­re il Napoli e contro Nucini per i suoi teoremi «falsi su situa­zioni e fatti mai accaduti».

Alvaro Moretti

Offline aaronwinter

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #50 : Lunedì 17 Gennaio 2011, 11:20:52 »
(non c'entra niente. Ma quest'ultimo articolo di Moretti è scritto proprio da cani) 
:-X
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zorba

Re:Ma calciopoli?
« Risposta #51 : Sabato 5 Febbraio 2011, 08:07:47 »
(Il Fatto Quotidiano 05.02.2011)

PURTROPPO RITORNANO

UN MOGGI È PER SEMPRE

L’esilio sta per scadere, lui potrebbe rientrare: la Figc esita sulla norma per radiarlo

(di Luca De Carolis)

Big Luciano può fumarsi i suoi sigari tranquillo, perché tra qualche mese potrebbe persino rientrare in gioco. Tra le mille pieghe della giustizia sportiva e le lentezze del pallone, che rotola veloce solo quando ci sono tanti soldi e parecchie telecamere, affiora la prossima fine della squalifica per Luciano Moggi, ex direttore generale di Juventus, Napoli e Torino.
Proprio lui, che per i giudici sportivi era il vertice di un’organizzazione che smistava arbitri e indirizzava partite, in un’eterna catena di montaggio dei risultati. 
Nel 2006 Calciopoli l’aveva relegato in un angolo, sotto una valanga di intercettazioni in cui l’ex capostazione parlava e disponeva con giacchette nere e dirigenti. Così la ‘sua” Juventus perdeva due scudetti d’ufficio e sprofondava in Serie B, schiacciata da quelle telefonate. E Moggi si prendeva cinque anni di squalifica, con proposta di radiazione. Una proposta che è rimasta sempre una minaccia, sospesa e mai praticata. Le autorità sportive, prima tra tutte la Federcalcio, non hanno mai preso la decisione definitiva. Ma gli anni corrono in fretta, e a luglio il quinquennio di esilio scadrà. Ergo, Moggi potrebbe tornare in pista, a disegnare squadre da dirigente o uomo mercato, come amava farsi definire. Tutto questo, mentre è ancora alle prese con le conseguenza della bufera di quattro anni. L’ex dirigente è sotto processo a Napoli (da dove arrivarono gran parte delle intercettazioni), per associazione a delinquere assieme a un bel pezzo degli ex maggiorenti del pallone tricolore. Nel gennaio 2009, il Tribunale di Roma l’ha condannato a un anno e sei mesi di reclusione per violenza privata nei confronti dei calciatori Manuele Blasi e Nicola Amoruso, nell’ambito del processo Gea. La società che gestiva decine di calciatori, di cui era presidente il primogenito di Moggi, Alessandro: anche lui travolto da Calciopoli, ma appena riemerso dalla squalifica, scaduta lo scorso 31 dicembre. “Oggi riparto con stimoli e motivazioni maggiori” ha fatto sapere Moggi junior. Il possibile rientro di Moggi senior invece rappresenta un bel problema per la Federcalcio, smarritasi da oltre un anno in questa vicenda, tra rassicurazioni e nodi procedurali. Il problema di fondo sarebbe puramente tecnico: il processo sportivo per Calciopoli risale al 2006, quando il potere di radiare un tesserato spettava al presidente federale. Ma nel 2007 è entrato in vigore un nuovo codice di giustizia sportiva, nel quale è previsto che la radiazione sia decisa dagli organi di giustizia sportiva.
Tradotto, va chiarito chi abbia la competenza per radiare oggi il Moggi processato quattro anni fa. E con lui, altri 41 condannati per Calciopoli, come l’ex ad della Juventus, Antonio Giraudo (sodale di Moggi nella famosa triade bianconera), e l’ex vicepresidente federale, Innocenzo Mazzini. Lo scorso anno il presidente federale Abete aveva chiesto due pareri sul tema alla Corte di Giustizia federale, che era stata chiara: la radiazione è “implicita” per Moggi e gli altri 41, condannati alla pena massima (cinque anni) per “la particolare gravità delle infrazioni”. Per la Corte Abete doveva limitarsi a riferire tutto questo al Consiglio federale, che a sua volta ne doveva prendere atto senza “ulteriori determinazioni” di organi federali. Ma il presidente federale ha chiesto un ennesimo parere all’Alta Corte del Coni, che pochi giorni fa ha dichiarato la richiesta “irricevibile”.
Questo perché, hanno scritto in sostanza i giudici “non possiamo dare pareri su controversie in ordine alle quali vi sia possibilità di ricorrere all’Alta Corte del Coni”. Così la palla è tornata di nuovo ad Abete. Preoccupato, per motivi legali ed economici. Un avvocato esperto di diritto sportivo sintetizza: “Se per caso radiano Moggi senza averne l’autorità a pieno titolo, si espongono a una richiesta di risarcimento da parecchi zeri”. Nel Consiglio federale di giovedì scorso, Abete ha allora promesso “una norma ad hoc, che copra il vuoto e possa garantire il diritto al contraddittorio”. Ovvero, una regola transitoria, che istituisca un processo sportivo con tre gradi di giudizio per decidere sulla radiazione di Moggi e degli altri condannati. Detto con le parole del presidente della Figc, “un iter che nei tempi tecnici garantisca i diritti dei soggetti interessati”. L’auspicio è di preparare la norma prima del prossimo Consiglio federale, previsto entro fine mese, che potrebbe così approvarla. Ma i tempi sono stretti, e per un nuovo processo sportivo bisognerà aspettare almeno maggio. Non è detto neppure che Moggi vi prenda parte, perché la sua tessera federale l’ha restituita cinque anni fa, a Calciopoli appena esplosa. Ma se entrasse nella partita, chiederebbe di discutere in aula anche del secondo filone di telefonate, su cui la Procura federale sta tuttora indagando. Nell’attesa, può continuare a guardare da fuori il suo giocattolo preferito. Quel pallone così distratto, da scoprire solo cinque anni dopo che non aveva norme per radiarlo.


Offline aaronwinter

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #52 : Sabato 5 Febbraio 2011, 10:31:04 »
Dicesi tempismo.

Torna Moggi, arrivano gli ammerecani
Andrà al riomma.

Pupobaldini se ne farà una ragione e resterà a magnare fish and chips.
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Offline DinoRaggio

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #53 : Mercoledì 9 Marzo 2011, 19:29:53 »
Beha: la prescrizione è una condanna per tutti e non un vantaggio per Moggi
da Tiscali.it

di Oliviero Beha

Ho parlato spesso di Moggiopoli, neologismo facilotto da me coniato all’indomani dello scoppio dello scandalo del calcio, inizio maggio 2006, e poi immediatamente volto in Calciopoli, e quindi in questi anni tradotto in Farsopoli per la piega presa dagli eventi in Tribunale, a Napoli.Di questo scandalo, oltre a dirne “da solo” nei miei commenti al Tg3 per due anni prima della mia espulsione manu militari nel settembre 2010 con una censura da cavallo, ho scritto più volte qui in questo ultimo anno e mezzo (cfr. l’archivio), sul “Fatto” cui collaboro, e in precedenza, tra il 2006 e il 2008, su “l’Unità”.

Ma di scandali calcistici e paracalcistici ho scritto sia pure a periodi per tutta la vita/carriera. Ci torno qui per un grido d’allarme.Pare che ci sia il rischio forte della prescrizione per tale processo, che è attualmente a giudizio di un collegio presieduto dal giudice Teresa Casoria. Il rischio, già formidabile per tutti gli impiastri del cosiddetto “processo breve” che si sta facendo di tutto per far passare in Parlamento per i noti motivi (con il processo breve, prescrizioni a gogò e indovinate a partire da chi, le iniziali sono S. e B.), è da ieri salito al quadrato e oggetto di altra analisi.I due pubblici ministeri, Narducci e Capuano, hanno infatti ricusato per la seconda volta la Casoria.

Quindi l’accusa nei confronti di Moggi e compagnia non ritiene che questo collegio possa giudicare con serenità nell’occasione per una serie di risvolti tutti interni al Tribunale di Napoli, ai rapporti tra giudici, ad esposti presso il Consiglio Superiore della Magistratura: tutto materiale che vi risparmio per non farvi venire il mal di testa.Partiamo invece da considerazioni logiche e logistiche. Qualunque sia il motivo di questa ricusazione (già la seconda), se venisse accolta ovviamente ci sarebbe bisogno di un altro collegio.

Tradotto in termini cronologici, si andrebbe certamente alla prescrizione di tutti, da Moggi alla caterva di imputati, arbitri, dirigenti ecc.Direte: che fortuna, per Moggi e gli altri alla sbarra. Rispondo: sarebbe una vera sciagura perché la prescrizione nei confronti degli imputati verrebbe comunque spacciata dalla stampa e percepita e ricevuta dall’opinione pubblica come una “mancata condanna”. E siccome la giustizia sportiva nel 2006 ha già fatto strame del diritto calcistico con quelle sentenze poi apparse alla luce degli sviluppi delle “favole mirate”, è evidente il tipo di messaggio che ne scaturirebbe.

Condannati dagli organi interni (su cui invece bisognerebbe investigare fino in fondo per capire e spiegare come e quanto dipendano da quello stesso potere calcistico e sportivo implicato nello scandalo, un’autentica palude nella più generale Palude Italia), prescritti dalla giustizia ordinaria: si chiuda dunque e finalmente questo “brutto capitolo del calcio italiano” con dei colpevoli perfetti e dimostrati anche se solo parzialmente (mentre la questione arbitrale si ripropone puntuale ogni domenica).Quindi un disastro: verrebbe fatto un torto alla verità o alla ricerca della verità, che siano colpevoli o innocenti gli imputati, e che ve ne siano altri in ballo non ancora imputati ma che potrebbero diventarlo.

Le intercettazioni telefoniche dell’ex maggiore Auricchio scelte ad hoc (da chi?da lui?da altri?) prima del processo di Napoli e “buone” strumentalmente per il processo sportivo, si sono allargate infatti a dismisura chiamando in causa il potere calcistico nelle sue varie forme: sentire quelle telefonate, non solo le prime ma anche le molte altre, rende l’idea da un lato di che cosa sia il pallone oggi, dall’altro di come con Moggi si sia cercato e trovato truffaldinamente un unico capro espiatorio comprensivo di un’associazione a delinquere con designatori ed arbitri a Napoli ancora lontanissima dall’essere dimostrata.

Quindi vorrei dei bei confronti tra la versione di Moggi e quella di Moratti, per esempio, lasciando quella di Barney alla letteratura e al cinema…e non la prescrizione che tutto avvolge nella nebbia.Cari Narducci e Capuano, pubblici ministeri che stimo fino a prova contraria e dai quali sono stimato (ricordo una loro intervista - di Narducci con Beatrice - a “L’Espresso”), devo immaginare che non vogliate tutto questo e che se il processo dovesse dimostrare la fragilità dell’impianto accusatorio, come scrivono quelli che hanno studiato, come magistrati potreste e dovreste battervi in appello per dimostrare la bontà delle accuse.

La prescrizione così raffazzonata invece è una ferita per tutti, non un vantaggio per Moggi. E’ tanto difficile da capire ? E’ civiltà giuridica tutto ciò ? Secondo me, non difendendo nessuno se non la ricerca della verità, sarebbe proprio l’esatto contrario.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #54 : Mercoledì 9 Marzo 2011, 19:42:27 »
Sono d'accordo con Beha.
La prescrizione conviene soprattutto a Beatrice e Narducci, che a differenza di Beha non stimo affatto.  Almeno il loro fragile castello accusatorio non verrebbe travolto da una sentenza di assoluzione o che si limite a condanne di scarsa entità per fatti sporadici.

Sarei invece curioso di sapere quali sono le motivazioni della seconda ricusazione... :o

Offline LaLazioMia

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #55 : Giovedì 10 Marzo 2011, 09:30:10 »
Le intercettazioni telefoniche dell’ex maggiore Auricchio scelte ad hoc (da chi?da lui?da altri?) prima del processo di Napoli e “buone” strumentalmente per il processo sportivo, si sono allargate infatti a dismisura chiamando in causa il potere calcistico nelle sue varie forme: sentire quelle telefonate, non solo le prime ma anche le molte altre, rende l’idea da un lato di che cosa sia il pallone oggi, dall’altro di come con Moggi si sia cercato e trovato truffaldinamente un unico capro espiatorio comprensivo di un’associazione a delinquere con designatori ed arbitri a Napoli ancora lontanissima dall’essere dimostrata.

Questa è la sintesi di una vergognosa azione intrapresa dalla longa manu di baldini e c ( molti, troppi appartenenti alla squadra dei "tutelati" , incluso Palamara) che ha portato ad una vergognosa farsa dei processi calcistici con Ruperto e soci a spianare la strada a Inter e mmerde.
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

bak

Re:Ma calciopoli?
« Risposta #56 : Giovedì 10 Marzo 2011, 10:03:39 »
occhio che Palazzi ricomincia a far ballare lo scudetto del 2006  :-X

Offline aaronwinter

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #57 : Giovedì 10 Marzo 2011, 10:54:29 »
occhio che Palazzi ricomincia a far ballare lo scudetto del 2006  :-X

Si, ma a questo punto sarebbe decisamente sconveniente - direi impossibile aggiudicarlo ai "moooooooolto tutelati".

Abbravo Pradé, ce sei cascato co' tutte le scarpe


(a quanti altri lo devono togliere prima che cada in nostre mani, anche al netto della penalizzazione? Io me metto comodo ed aspetto)
Damose da fa (remix di aaronwinter)
Damose da fa' (feat. Disabitato)

Offline mazzok

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #58 : Sabato 12 Marzo 2011, 15:32:09 »
Sono d'accordo con Beha.
La prescrizione conviene soprattutto a Beatrice e Narducci, che a differenza di Beha non stimo affatto.  Almeno il loro fragile castello accusatorio non verrebbe travolto da una sentenza di assoluzione o che si limite a condanne di scarsa entità per fatti sporadici.

Sarei invece curioso di sapere quali sono le motivazioni della seconda ricusazione... :o

è quello che ho pensato io leggendo l'articolo, altro che Moggi, a salvare la faccia sarebbero proprio i due pubblici ministeri Beatrice e Narducci che hanno messo in piedi un processo farsa.

bak

Re:Ma calciopoli?
« Risposta #59 : Sabato 16 Aprile 2011, 10:21:49 »
Calciopoli: Radiazione? Allora revisione

ROMA, 16 aprile - Radiazione? E allora re­vocazione! Il dilemma lo po­ne l’invio, completato in par­te da parte del procuratore federale Stefano Palazzi, delle lettere di deferimento ai condannati per cinque an­ni con proposta di radiazio­ne a Luciano Moggi (al qua­le tecnicamente non è stato ancora notificato), Antonio Giraudo e Innocenzo Maz­zini, i tre che conclusero il processo sportivo col massi­mo della pena.

IL DISPOSITIVO - Palazzi aderisce senza approfondire nel dispositivo di deferimen­to al dettato del Consiglio fe­derale che il 3 marzo scorso - con il comunicato 143/a ­ha istituito due gradi di giu­dizio per le proposte di ra­diazione (oltre ai tre di Cal­ciopoli di altri 42 squalifica­ti tra il 2006 e il 2007, ma la federazione non ha mai pub­blicato l’elenco dei coinvolti): nel deferimento richiama la sentenza della Caf del 14 lu­glio 2006 (laddove Mazzini prese solo 5 anni senza ra­diazione, comminata in ap­pello) e il fatto che il giudizio davanti a Disciplinare e Corte di Giustizia sia soste­nuto a “sentenze rese”. Non un richiamo ad una norma del codice violata, solo il ri­mando al comunicato fede­rale: una delle anomalie di questo procedimento, contro il quale Innocenzo Mazzini ha proposto ricorso davanti all’Alta Corte, quella che ha bocciato l’automatismo del­la radiazione sentenziato proprio dalla Corte di Giu­stizia Figc (eh già, l’organo d’appello che deve garantire oggi per Moggi, Mazzini e Giraudo!). Palazzi forse non sapeva che - mentre lui ver­gava i deferimenti attesi da 40 giorni (lunedì) - gli avvo­cati della Figc producevano il controricorso anti-Mazzi­ni al Coni nel quale sostene­vano che Mazzini non dove­va dolersi di nulla visto che non si sapeva «se ed even­tualmente quando» sarebbe stato deferito e processato dalla Figc.

I CONTENUTI - La questio­ne è ormai superata dal de­ferimento, anche se non si sa come verrà presa dall’Alta Corte la corsa in avanti pre­giudiziale della Procura Figc: insomma, forse era me­glio attendere il parere sulla decadenza o meno del comu­nicato 143/a. Il problema si sposta, però, sul contenuto dei procedimenti e qui le sor­prese possono essere all’or­dine del giorno: sulla base delle sentenze rese, la for­mula Figc dovrebbe garan­tire il contraddittorio sui fat­ti del 2006 e ad allora cri­stallizzati? I legali di Girau­do, Galasso, Krog, Scoca ­per esempio sono convinti di no e per questo hanno spin­to per arrivare a questo tipo di procedimento, con dibat­timento in aula.

Alvaro Moretti - Guido Vaciago tuttosport.it