Autore Topic: Ma calciopoli?  (Letto 15565 volte)

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POMATA

Re:Ma calciopoli?
« Risposta #20 : Mercoledì 24 Novembre 2010, 22:50:13 »
Lo schifo piú completo...

Offline DinoRaggio

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #21 : Sabato 18 Dicembre 2010, 13:07:02 »
http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/calciopoli/2010/12/18-99495/Non+solo+l%27Inter%3A+ecco+i+nomi+di+tutti+gli+uomini+di+Calciopoli2

Non solo l'Inter: ecco i nomi di tutti gli uomini di Calciopoli2

S'inizia con Bergamo, ma l'agenda di Palazzi è fitta: da Moratti fino a Pradè

TORINO, 18 dicembre - Non soltanto l’Inter. Ora che Stefano Palazzi ha deci­so di entrare nel vivo dell’inchiesta e far partire gli interrogatori delle persone i cui nomi sono emersi dal processo di Napoli, scoperti dalla difesa di Moggi che ha scanda­gliato le intercettazioni, l’agenda del procuratore federale è fitta. Al­cuni appuntamenti sono già fissa­ti (la prossima settimana ascol­terà l’ex designatore Paolo Berga­mo e probabilmente anche il pre­sidente dell’Inter Massimo Mo­ratti), ma ci sono i dirigenti di al­tre tredici squadre che telefonavano. Dal Cagliari alla Ro­ma, dal Palermo al Livorno, dal Parma al Brescia e al Bologna, guarda caso le due società che si sono costituite parte civile a Napo­li e chiedono danni milionari alla Juventus. Varrà la pena per la procura federale sentire i volti nuovi di Calciopoli 2 per compren­dere come radicata e ampia era l’abitudine dei dirigenti dei club di chiamare arbitri e designatori, contatti persino incentivati dalla Federazione, come ha sostenuto in aula Massimo De Santis. Del re­sto, al di là del giudizio etico, da un punto di vista normativo il tut­to era lecito.

SUGGERITORI - S’incomincia con Moratti, che dovrà spiegare se era a conoscenza delle 41 conver­sazioni del recordman Giacinto Facchetti, allora presidente del-l­’Inter, e dovrà chiarire anche le sue con Bergamo, ma sarà inte­ressante anche sentire Massimo Cellino, presidente del Cagliari, che suggerisce allo stesso Berga­mo la griglia nella quale inserire il suo club, chiedendo la prima fa­scia al posto della Fiorentina, o quelle con Francesco Ghirelli, che gli anticipava arbitri e assistenti. Griglie anche al centro delle telefo­nate di Arrigo Sacchi, direttore tecnico del Parma, che non ha mai smentito le chiamate a Bergamo.

MATTINIERI - La difesa di Mog­gi ha portato alla luce anche i die­ci colloqui tra Nello Governato e Pierluigi Pairetto, anticipati da una telefonata del presidente del Brescia, Luigi Corioni, all’ex desi­gnatore nella quale accredita il di­rigente come collaboratore del club anche se non rientra nei qua­dri della società. Governato è l’uni­co, insieme con Facchetti, che chia­ma il designatore alle 9 del matti­no, poco prima del sorteggio. E ot­tiene che Brescia-Fiorentina, poi arbitrata da Pierluigi Collina, fi­nisca in prima fascia. E forse ci sa­rebbero anche altre telefonate, ma l’utenza di Pairetto, sotto intercet­tazione da novembre 2004 al mag­gio 2005, subisce un black out nel mese di gennaio: le chiamate sono state ascoltate, ma né registrate né blogliacciate dai carabinieri.

MISTERIOSI - Si muovono anche altri presidenti: Fabrizio Corsi dell’Empoli, che chiama sia Ber­gamo sia Pairetto, Aldo Spinelli del Livorno, che telefona a Berga­mo e gli chiede un colloquio a quattr’occhi, Renato Cipollini del Bologna, che chiama per due vol­te Bergamo. Dalla sede del club rossoblù sono poi partite tre telefo­nate al cellulare dell’arbitro De Santis, di cui però si sono perse le tracce, nel senso che nel cd sono stati cancellati file e blogliacci.

LAMENTOSI - C’è chi telefona prima e chi si lamenta dopo, come Luca Campedelli, presidente del Chievo, Gianbattista Pastorello, presidente del Verona, Sergio Cas­singena, numero uno del Vicenza, e il collega Aniello Aliberti, al ver­tice della Salernitana.

BATTAGLIERI - E se non si muo­vono i presidenti, tocca a dirigen­ti e allenatori. Luciano Spalletti, sulla panchina dell’Udinese, te­lefona a Bergamo prima della sfi­da contro la Sampdoria, viene a conoscenza dei nomi degli assi­stenti il giorno prima del sorteg­gio, e chiede al designatore se sia il caso di contattarli. Da sottoli­neare che le due squadre si gioca­no un posto in Champions, poi conquistato dai friulani. Anche Daniele Pradè, ds della Roma, non si tira indietro e parla con In­nocenzo Mazzini, vicepresidente federale, e Rino Foschi, ds del Pa­lermo, con entrambi i designatori. Per tutte queste telefonate, come sottolinea l’avvocato Maurilio Prioreschi, difensore di Moggi, non esiste prescrizione perché le persone avrebbero dovuto denun­ciare la violazione.

INTERPELLATI - E la lista si al­lunga con altri dirigenti sportivi ed ex arbitri. Il procuratore Palaz­zi dovrebbe infatti sentire anche Alberto Boschi, l’osservatore ar­bitrale che millanta telefonate poi trasformate in capi d’accusa con­tro la Juventus, il presidente del Coni Gianni Petrucci, Collina, Roberto Rosetti, Ghirelli, più vol­te chiamato in causa, e Franco Baldini, l’acerrimo nemico di Moggi.

Marina Salvetti
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

POMATA

Re:Ma calciopoli?
« Risposta #22 : Sabato 18 Dicembre 2010, 13:19:05 »
http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/calciopoli/2010/12/18-99495/Non+solo+l%27Inter%3A+ecco+i+nomi+di+tutti+gli+uomini+di+Calciopoli2

Non solo l'Inter: ecco i nomi di tutti gli uomini di Calciopoli2

S'inizia con Bergamo, ma l'agenda di Palazzi è fitta: da Moratti fino a Pradè

TORINO, 18 dicembre - Non soltanto l’Inter. Ora che Stefano Palazzi ha deci­so di entrare nel vivo dell’inchiesta e far partire gli interrogatori delle persone i cui nomi sono emersi dal processo di Napoli, scoperti dalla difesa di Moggi che ha scanda­gliato le intercettazioni, l’agenda del procuratore federale è fitta. Al­cuni appuntamenti sono già fissa­ti (la prossima settimana ascol­terà l’ex designatore Paolo Berga­mo e probabilmente anche il pre­sidente dell’Inter Massimo Mo­ratti), ma ci sono i dirigenti di al­tre tredici squadre che telefonavano. Dal Cagliari alla Ro­ma, dal Palermo al Livorno, dal Parma al Brescia e al Bologna, guarda caso le due società che si sono costituite parte civile a Napo­li e chiedono danni milionari alla Juventus. Varrà la pena per la procura federale sentire i volti nuovi di Calciopoli 2 per compren­dere come radicata e ampia era l’abitudine dei dirigenti dei club di chiamare arbitri e designatori, contatti persino incentivati dalla Federazione, come ha sostenuto in aula Massimo De Santis. Del re­sto, al di là del giudizio etico, da un punto di vista normativo il tut­to era lecito.

SUGGERITORI - S’incomincia con Moratti, che dovrà spiegare se era a conoscenza delle 41 conver­sazioni del recordman Giacinto Facchetti, allora presidente del-l­’Inter, e dovrà chiarire anche le sue con Bergamo, ma sarà inte­ressante anche sentire Massimo Cellino, presidente del Cagliari, che suggerisce allo stesso Berga­mo la griglia nella quale inserire il suo club, chiedendo la prima fa­scia al posto della Fiorentina, o quelle con Francesco Ghirelli, che gli anticipava arbitri e assistenti. Griglie anche al centro delle telefo­nate di Arrigo Sacchi, direttore tecnico del Parma, che non ha mai smentito le chiamate a Bergamo.

MATTINIERI - La difesa di Mog­gi ha portato alla luce anche i die­ci colloqui tra Nello Governato e Pierluigi Pairetto, anticipati da una telefonata del presidente del Brescia, Luigi Corioni, all’ex desi­gnatore nella quale accredita il di­rigente come collaboratore del club anche se non rientra nei qua­dri della società. Governato è l’uni­co, insieme con Facchetti, che chia­ma il designatore alle 9 del matti­no, poco prima del sorteggio. E ot­tiene che Brescia-Fiorentina, poi arbitrata da Pierluigi Collina, fi­nisca in prima fascia. E forse ci sa­rebbero anche altre telefonate, ma l’utenza di Pairetto, sotto intercet­tazione da novembre 2004 al mag­gio 2005, subisce un black out nel mese di gennaio: le chiamate sono state ascoltate, ma né registrate né blogliacciate dai carabinieri.

MISTERIOSI - Si muovono anche altri presidenti: Fabrizio Corsi dell’Empoli, che chiama sia Ber­gamo sia Pairetto, Aldo Spinelli del Livorno, che telefona a Berga­mo e gli chiede un colloquio a quattr’occhi, Renato Cipollini del Bologna, che chiama per due vol­te Bergamo. Dalla sede del club rossoblù sono poi partite tre telefo­nate al cellulare dell’arbitro De Santis, di cui però si sono perse le tracce, nel senso che nel cd sono stati cancellati file e blogliacci.

LAMENTOSI - C’è chi telefona prima e chi si lamenta dopo, come Luca Campedelli, presidente del Chievo, Gianbattista Pastorello, presidente del Verona, Sergio Cas­singena, numero uno del Vicenza, e il collega Aniello Aliberti, al ver­tice della Salernitana.

BATTAGLIERI - E se non si muo­vono i presidenti, tocca a dirigen­ti e allenatori. Luciano Spalletti, sulla panchina dell’Udinese, te­lefona a Bergamo prima della sfi­da contro la Sampdoria, viene a conoscenza dei nomi degli assi­stenti il giorno prima del sorteg­gio, e chiede al designatore se sia il caso di contattarli. Da sottoli­neare che le due squadre si gioca­no un posto in Champions, poi conquistato dai friulani. Anche Daniele Pradè, ds della Roma, non si tira indietro e parla con In­nocenzo Mazzini, vicepresidente federale, e Rino Foschi, ds del Pa­lermo, con entrambi i designatori. Per tutte queste telefonate, come sottolinea l’avvocato Maurilio Prioreschi, difensore di Moggi, non esiste prescrizione perché le persone avrebbero dovuto denun­ciare la violazione.

INTERPELLATI - E la lista si al­lunga con altri dirigenti sportivi ed ex arbitri. Il procuratore Palaz­zi dovrebbe infatti sentire anche Alberto Boschi, l’osservatore ar­bitrale che millanta telefonate poi trasformate in capi d’accusa con­tro la Juventus, il presidente del Coni Gianni Petrucci, Collina, Roberto Rosetti, Ghirelli, più vol­te chiamato in causa, e Franco Baldini, l’acerrimo nemico di Moggi.

Marina Salvetti

Adesso voglio proprio vedere... ;D

Offline LaLazioMia

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #23 : Sabato 18 Dicembre 2010, 13:50:48 »
Tu sei tanto utelatooo . Ma quanto ? Tantooo.
Pezzi di mmerda ipocriti e massoni
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

Offline DinoRaggio

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #24 : Sabato 18 Dicembre 2010, 14:12:11 »
Citazione
Luciano Spalletti, sulla panchina dell’Udinese, te­lefona a Bergamo prima della sfi­da contro la Sampdoria, viene a conoscenza dei nomi degli assi­stenti il giorno prima del sorteg­gio, e chiede al designatore se sia il caso di contattarli.
Homportamenti (cit.)
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La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

bak

Re:Ma calciopoli?
« Risposta #25 : Mercoledì 22 Dicembre 2010, 13:05:16 »
tuttosport.it

ROMA, 22 dicembre - Al centro mettono l’In­ter e quello scudetto 2006 sem­pre più in bilico, e per questo il presidente Moratti si prepara alla sua battaglia legale a col­pi di prescrizione. Ieri 5 ore di audizione, con promessa di ri­sentirsi presto, con Paolo Ber­gamo per far decollare final­mente Calciopoli 2: Stefano Palazzi, il procuratore, i suoi vice più esperti, protagonisti degli ultimi scandali sportivi, compresa Calciopoli 2006, Carlo Loli Piccolomini e Marco Squiqquero hanno do­vuto riaprire il file. Cercando anche di giustificarsi, perché con ruoli diversi chi faceva l’Accusatore al processo, chi ascoltava senza sentire da in­quirente, non hanno preso in considerazione quello che l’8 giugno 2006 proprio Bergamo disse agli inquirenti. Cinque ore (ma molto del tempo è tra­scorso a redigere 7 pagine di verbale, una in meno rispetto alle 8 del 2006) quasi tutte a parlare dell’Inter e delle nuo­ve/ vecchie telefonate, senza en­trare troppo nel merito, delle 41 già trascritte (le altre arri­veranno il 25 gennaio) che ve­dono Bergamo al telefono con Facchetti e Moratti. Insom­ma, l’indirizzo che sembra prendere l’indagine non è a 360°: per rivedere il processo 2006 in toto si dovrà attende­re l’esito del quello penale, an­che se in programma ci sono anche le audizioni degli altri dirigenti telefonistie grigliato­ri assortiti. E proprio Napoli ha indotto Bergamo e la sua avvo­cato, Silvia Morescanti, che nel 2006 difendeva De Santis (con molti scontri con l’allora Ufficio Indagini) a non voler entrare troppo nel merito del­le singole telefonate. «A dire il vero della trascrizioni abbiamo appreso dai giornali e in aula, ma non ci hanno ancora dato le copie», si lamentano. Si va in direzione Inter, dunque: prossi­ma tappa l’audizione (proba­bilmente a Torino) dell’altro designatore, Gigi Pairetto, martedì 28. Poi intorno al Na­tale potrebbe toccare a Morat­ti.

«FARSOPOLI» - Paolo Berga­mo è entrato in via Po alle 11 precise. «Ho il massimo spirito collaborativo: speriamo adesso mi credano, visto che nel 2006 non hanno voluto riscontrare nessuna delle mie affermazio­ni. La verità è che allora si ten­ne un processo farsa. Con asso­luta certezza posso dire che il teorema che ha portato a Cal­ciopoli - a maggior ragione og­gi, con le nuove intercettazioni - non è più credibile. E’ certo molto triste dover tornare a parlare qui delle cose dette quattro anni fa. Tornare a ripe­tere le stesse cose, e cioè che parlavo con tutti (dirigenti e club di Serie A, ndr), è per me una delusione - ammette Ber­gamo -. L’ho sempre detto, e non è una novità per me am­mettere che parlavo anche con l’Inter, e quindi con Facchetti e Moratti. E lo facevo, sollecitato dalla Federazione, prima per far trovare ai miei arbitri un ambiente non ostile in campo e dopo per ammettere gli erro­ri che si commettevano. La ga­ranzia per tutti era che parla­vo con tutti e che poi a sceglie­re, anche dopo aver parlato di griglie, era il sorteggio che a Napoli nessuno ha potuto di­mostrare truccato. E non solo: anche Auricchio in aula ha do­vuto ammettere che non si tro­va una telefonata in cui io in­dirizzo un arbitro. Insomma, per dirla alla toscana, non c’e­ra il bimbo bello e il bimbo brutto. Se devo essere sincero fino in fondo io simpatie per la Juve non ne ho mai avute, da ragazzo e da livornese il mito ai Bagni Fiume era Armandi­no Picchi e la sua Inter. Gra­zie a lui conobbi Facchetti. Quanto alle cene, la prima fu con Giacinto, invitai poi Gallia­ni che disse no per le elezioni di Lega, terzi, e a campionato de­ciso, Moggi e Giraudo: però so­lo per quelli della Juve ebbi ca­sa circondata da carabinieri».

GIOCO DI RUOLO - Un gioco di ruolo, questo interrogatorio: con gli inquirenti a subire do­mande. «Perché non avete ap­profondito quello che vi dice­vo?». «Non avevamo queste te­lefonate. Ma davvero parlava­te con l’Inter?». Perché allora, in assenza dei file scoperti nel 2010, non si siano verificati in interrogatorio i contatti e il ti­po dei vari Facchetti, Moratti, Capello, Spalletti, Pradè, Meani, Sacchi etc. «L’avevo detto - ha incalzato Bergamo ­- Ecco il verbale da voi firmato nel 2006: è tutto scritto».

COLPEVOLI O... ? - «Ho detto a loro che qui o sono tutti col­pevoli o tutti innocenti. E non ci sono illeciti, signori. Nel 2006 non sono stato creduto ma ora, con Palazzi abbiamo parlato proprio di quei partico­lari legati alle mie dichiarazio­ni di allora e confermate ades­so dalle telefonate che sono emerse al processo di Napoli e pervenute alla procura federa­le. Sullo scudetto all’Inter non intervengo, ma di certo deve essere ristabilita la verità: Cal­ciopoli non fu lo scandalo degli scandali che si ancora oggi si crede».

L’INDIRIZZO - Fondamentale, a questo punto, vista l’eloquen­za delle telefonate e del cartel­lo di senso unico preso dal pro­cedimento del 2006, nel quale Palazzi sosteneva l’accusa ma le indagini non erano da lui di­rette, la scelta del Procuratore: indirizzarsi per la strada del quesito posto da Abete sulla re­voca del titolo 2006 o allargare la prospettiva sulla riconside­razione dell’esclusività del rap­porto Juve-designatori (con smontaggio del processo spor­tivo nella sua parte principa­le?) Le prime mosse sembrano preludere ad un indirizzo inte­rista dell’indagine bis. Ma alla Juve di Agnelli che ha pagato nel 2006 un prezzo altissimo e spropositato alla lettura dei fatti cominciata ieri (ma che Palazzi preferisce non toccare) non basterà.Alvaro Moretti

Offline aquilafelyx

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #26 : Mercoledì 22 Dicembre 2010, 19:06:04 »
e adesso cosa si inventeranno per risarcire chi ha subito dei danni ingenti ?

e quelli che hanno avuto vantaggi anche economici notevoli continueranno a goderne i frutti senza colpo ferire ?

M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

Offline aaronwinter

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #27 : Mercoledì 22 Dicembre 2010, 19:48:49 »
(il bello - si fa per dire - è che alla fine sta venendo fuori che in tutto questo suk, l'unico a non parlare con  Arbitri e Designatori è stato Loitito, che si relazionava solo con Carraro, come da istruzioni di quest'ultimo, e quel Bischero di Mazzini, ma solo quando questi lo chiamava su istruzione di Carraro)

 :(
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POMATA

Re:Ma calciopoli?
« Risposta #28 : Mercoledì 22 Dicembre 2010, 20:48:08 »
Noi siamo la Lazio e a noi ce invischiano sempre in mezzo, vi ricordo che nel primo scandalo c'erano tutti implicati e come sempre ci presero a noi, poveri e deboli...

Offline aaronwinter

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #29 : Giovedì 23 Dicembre 2010, 01:35:41 »
Noi siamo la Lazio e a noi ce invischiano sempre in mezzo, vi ricordo che nel primo scandalo c'erano tutti implicati e come sempre ci presero a noi, poveri e deboli...

ari-  :(
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Offline nestorburma

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #30 : Mercoledì 29 Dicembre 2010, 15:24:25 »
Roma-Juve, 1-2, del 5.3.2005; questa l'ha vista

ma guarda tu il caso

Continuando con le coincidenze, parliamo di una partita dove Racalbuto inanellò una serie clamorosa di decisioni promerde ma viene ricordato per aver aiutato la juve, l'estrazione dell'arbitro fu effettuata da Fulvio Bianchi  "giornalista" di Repubblica...
E la Storia? La Lazio ha 111 anni, nelle ultime stagioni ha vinto una Coppa Italia e una Supercoppa. Le altre non mi pare. E si è sempre chiamata Lazio, non Napoli Soccer. Facile ripartire dalla C e non sanare i debiti pregressi come ho fatto io. Però la storia, almeno quella, la perdi.

RobCouto

Re:Ma calciopoli?
« Risposta #31 : Mercoledì 29 Dicembre 2010, 16:30:27 »
All'epoca, l'Ambientone, a cui non pareva vero di avere un'occasione per liberarsi di Lotito, si impose il coprifuoco mediatico e rinunciò a qualsiasi tentativo di difesa della Lazio: sposò acriticamente il teorema della nostra colpevolezza fino a chiedere la "giusta punizione" per la Lazio.


Offline Fraplaya

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #32 : Mercoledì 29 Dicembre 2010, 18:33:17 »
Il problema non e' come risarcire i club ingiustamente puniti: sarebbe impossibile definire rimborsi.

Il problema sara' punire i "nuovi" colpevoli secondo lo stesso metro di giudizio di allora.

Visto che c'erano dentro tutti, chi piu' chi meno, a mio modo di vedere il calcio italiano ha una grandissima occasione per uscirne con una nuova volonta' definita di non accettare compromessi: cancellazione totale dei titoli assegnati in quei campionati e reindennizzo da parte delle societa' che hanno acquisito premi dalla Federazione per i titoli suddetti.

Sarebbe un fatto piu' cartolare che altro (i premi che la Federeazione da' mi sembra di ricordare non siano cosi' ingenti), ma vorrebbe dire "tiriamo una riga nera e indelebile sulla storia del nostro calcio, a monito futuro per chi vorra' riscarci"

Allo stesso sarebbe opportuno rinvigorire il codice di giustizia sportiva per i fatti illeciti imputabili da Calciopoli, sempre a monito futuro.
Imho
"l'attacco fa vendere i biglietti, ma la difesa fa vincere le partite" (V.Lombardi)

Offline aquilafelyx

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #33 : Mercoledì 29 Dicembre 2010, 22:59:56 »
All'epoca, l'Ambientone, a cui non pareva vero di avere un'occasione per liberarsi di Lotito, si impose il coprifuoco mediatico e rinunciò a qualsiasi tentativo di difesa della Lazio: sposò acriticamente il teorema della nostra colpevolezza fino a chiedere la "giusta punizione" per la Lazio.


A imperitura memoria ,

in tempi di oscurantismo pochi raggi di luce svelarono il pericolo mortale che avventati giustizialisti abiurando la loro fede si auguravano ,

roba da cambiargli i colori del cielo vitanaturaldurante ,

che da un bel pò usano specchi di legno .
M'illumino di Lulic

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Offline aquilafelyx

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #34 : Mercoledì 29 Dicembre 2010, 23:14:32 »
Il problema non e' come risarcire i club ingiustamente puniti: sarebbe impossibile definire rimborsi.

Il problema sara' punire i "nuovi" colpevoli secondo lo stesso metro di giudizio di allora.

Visto che c'erano dentro tutti, chi piu' chi meno, a mio modo di vedere il calcio italiano ha una grandissima occasione per uscirne con una nuova volonta' definita di non accettare compromessi: cancellazione totale dei titoli assegnati in quei campionati e reindennizzo da parte delle societa' che hanno acquisito premi dalla Federazione per i titoli suddetti.

Sarebbe un fatto piu' cartolare che altro (i premi che la Federeazione da' mi sembra di ricordare non siano cosi' ingenti), ma vorrebbe dire "tiriamo una riga nera e indelebile sulla storia del nostro calcio, a monito futuro per chi vorra' riscarci"

Allo stesso sarebbe opportuno rinvigorire il codice di giustizia sportiva per i fatti illeciti imputabili da Calciopoli, sempre a monito futuro.

una pezza a colore ,

gli effetti sono stati devastanti e a torino stanno di molto incazzati , se non si pone la questione per fare Giustizia realmente alla fine i risarcimenti alla juve gli verranno dati per vie traverse , e a quel punto le basi per un sistema ancora più iniquo saranno create .

5 anni di tempo hanno modificato anche i criteri di ripartizione dei diritti tv futuri , oltre ai vantaggi economici già usufruiti da qualcuno .
M'illumino di Lulic

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bak

Re:Ma calciopoli?
« Risposta #35 : Giovedì 30 Dicembre 2010, 08:28:09 »
Calciopoli 2, la svolta. Ora comincia il conto alla rovescia 88 commenti

Ieri il presidente federale, Giancarlo Abete ha dato di getto una scadenza improcrastinabile alla conclusione dei lavori: «L’inchiesta si chiuderà entro la fi­ne della stagione sportiva». Entro la fine di questa stagione è un tempo ragio­nevole?

TORINO, 29 dicembre - Entro la fine di questa stagione è un tempo ragio­nevole? Ieri il presidente federale, Giancarlo Abete ha dato di getto, dopo l’ennesima domanda sullo scomodo caso di Calciopoli 2 e su quello scudet­to consegnato all’Inter che telefonava, una scadenza improcrastinabile alla conclusione dei lavori. Niente giri di parole e circumnavigazioni del concetto: l’i­stinto da Magellano delle perifrasi è messo in archi­vio. «Calciopoli 2? L’inchiesta si chiuderà entro la fi­ne della stagione sportiva». L’ultima volta, celebran­do con ironia i 200 giorni dalla presentazione dell’e­sposto bianconero sullo scudetto consegnato improv­vidamente all’Inter nel 2006, Abete sottolineò come i tempi della Federazione e del suo procuratore non coincidessero con chi “esponeva”. Andrea Agnelli ha risposto duro, manifestando il proprio disappunto.

La verità, caro Abete, è che non è giustizia una giu­stizia (sportiva o meno) che non rispetti tempi certi e rapidi, almeno quanto quelli del 2006. In tre mesi si rivoltò il calcio, allora: non riuscire ora in un’impre­sa del genere su un’analoga vicenda non potrà non rappresentare una ferita aperta e non rimarginabi­le per un popolo intero, quello juventino, che (ricor­diamolo a lui e agli altri) è l’azionista di maggioran­za del calcio italiano. S’indaga solo ora chiedendo delle telefonate alle quali Bergamo e Pairetto faceva­no riferimento parlando proprio con la Figc e con molti di quelli che indagano pure oggi.

Nessuna ve­rifica di congruità o verosimiglianza delle affermazio­ni dei rei designati dalle informative, così poco infor­mate, degli inquirenti, allora. Proprio nel giorno in cui Abete consegna il tardivo giudizio-non giudizio sulle radiazioni di Moggi, Giraudo e Mazzini a un ul­teriore parere (dell’Alta Corte del Coni), non sap­piamo se doverringraziare per la sua tempistica sul­la vicenda scudetto 2006 o temere. Questa risposta, come quella su un’odiosa ipotesi di prescrizione sul­la slealtà di chi ha taciuto e guadagnato da Calciopo­li, ce la doveva, da tempo, il procuratore Palazzi.

Alvaro Moretti [tuttosport.it]

Offline Fraplaya

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #36 : Venerdì 31 Dicembre 2010, 11:00:11 »
Che la Juve non fosse la cupola, ma facesse parte di un sistema che utlizzavano tutti, non la rende meno colpevole.

Ok, ha gia' pagato, che ora paghino gli altri. Con lo stesso metro di giudizio.

Come si fa altresi' a rimborsare i puniti? E perche' dovrebbe esser fatto visto che erano comunque facenti parte di un sistema malato?

Ripeto, splendida occasione! Si puo' davvero dire a tutti che nel calcio italiano non si gioca più' a fare i bari. Punizioni agli impuniti, e ripartire da vertici nuovi che nascano da una rivoluzione, quale sarebbe una calciopoli 2.
Imho
"l'attacco fa vendere i biglietti, ma la difesa fa vincere le partite" (V.Lombardi)

Sorcio

Re:Ma calciopoli?
« Risposta #37 : Venerdì 31 Dicembre 2010, 15:03:30 »
Fino a quando pradè e de santis non potranno leggere senza censure la propria conversazione, su questo topic e in tutta Italia si continuerà a parlare del niente.

Offline borges

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Re:Ma calciopoli?
« Risposta #38 : Venerdì 31 Dicembre 2010, 16:12:31 »
Fino a quando pradè e de santis non potranno leggere senza censure la propria conversazione, su questo topic e in tutta Italia si continuerà a parlare del niente.

cioe?
Alla Sensi consiglio un Aulin (S.Siviglia)
Bisogna rinunciare al consenso per la legalità (C. Lotito)
è il calcio pulito, baby (centurio)

Sorcio

Re:Ma calciopoli?
« Risposta #39 : Venerdì 31 Dicembre 2010, 16:23:52 »
cioè i cassetti di Napoli, oltre che di sogni e calzini, sono pieni anche di altra roba