Autore Topic: Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli  (Letto 24825 volte)

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IB

Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #60 : Lunedì 31 Gennaio 2011, 16:04:35 »
Altro scenario sarebbe quello in cui, ad esempio, un tifoso delle merde* (ha vinto al lotto 159 miliardi di euro e se vole toglie uno sfizio)  decide di investire nella Lazio. Entra nel consiglio di amministrazione e caldeggia forte delle sue azioni l'ingaggio, come allenatore, di Giagnoni e l'acquisto, a qualsiasi cifra, di Emanuele Filippini e il rinnovo, più o meno a vita e in bianco, a Makinwa e Manfredini

* Voglio dire, come evitare cio' ? Esame di ammissione con domande preparate espressamente da Pennacchia sulla storia della Lazio ?
Obbligo di dimostrare, biglietti conservati alla mano, di aver assistito ad almeno una di queste partite : Lazio-Vicenza 1987, Lazio-Mallorca 1999, Lazio-Reggina 2000, Lazio-Samp 2009 ?


[...]
Comunque per tifoso si intende azionista, visto che dovresti tirare fuori soldi TUOI, mica bruscolini e poi delegare a un rappresentante da te scelto la cura del tuo interesse nella conduzione della SSLazio.
Hai posto l'alternativa tipica del tifoso: comprare Messi indebitandosi fino all'osso, come sogna un tifoso, oppure gestire oculatamente le risorse come imporrebbe il codice civile ?
Eppure io e te attualmente siamo schierati nel partito di coloro che vogliono sbancare il tavolo.
potremmo schierarci - in una assemblea dei soci di febbraio o marzo - per impegnare gli organi dirigenti della società per l'allestimento di una rosa che ci possa permettere di puntare con decisione, una volta qualificati, ad una partecipazione alla CL che ci possa portare fino alla semifinale. Quindi potremmo decidere di impegnare 20 milioni di euro delle casse sociali per l'ottenimento di questo risultato.

.

Io credo che non sia possibile armonizzare le due dimensioni.
Voglio dire, é vero che auspicavo la sbracata del tavolo. Ma la premessa fondamentale era che i soldi, comunque, non sono i miei.
Per definizione il "tifoso" é quanto di più lontano dalla "diligenza del buon padre di famiglia" con cui il codice civile impone di gestire una società.
Voglio dire, sabato al secondo gol di Kozak stavo in ginocchio urlando come una belva. Il padre di famiglia, e soprattutto la "diligenza" l'avevo mandati a fare un giro per 90°
 ;)

Offline fish_mark

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #61 : Lunedì 31 Gennaio 2011, 16:08:34 »

* Voglio dire, come evitare cio' ? Esame di ammissione con domande preparate espressamente da Pennacchia sulla storia della Lazio ?
Obbligo di dimostrare, biglietti conservati alla mano, di aver assistito ad almeno una di queste partite : Lazio-Vicenza 1987, Lazio-Mallorca 1999, Lazio-Reggina 2000, Lazio-Samp 2009 ?

Durante la cena di natale ebbi la prontezza di rispondere a una domanda particolare sul passato della Roma. Alla domanda su dove si allenava la squadra prima del trasloco a Trigoria risposi in tempo reale "al Tre Fontane".
Gli sguardi velenosi di un paio di netter calarono su di me; un altro osservò "hai risposto troppo velocemente: sei un criptoromanista?".
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #62 : Lunedì 31 Gennaio 2011, 16:16:16 »
Altro scenario sarebbe quello in cui, ad esempio, un tifoso delle merde* (ha vinto al lotto 159 miliardi di euro e se vole toglie uno sfizio)  decide di investire nella Lazio. Entra nel consiglio di amministrazione e caldeggia forte delle sue azioni l'ingaggio, come allenatore, di Giagnoni e l'acquisto, a qualsiasi cifra, di Emanuele Filippini e il rinnovo, più o meno a vita e in bianco, a Makinwa e Manfredini
Per quanto confinato nel campo del paradosso, questo scenario che ipotizzi non ha alcun senso.
Mi spiego: un ipotetico aspirante azionista xxxxnista, per essere ammesso nel Consiglio di gestione della Lazio, dovrebbe rilevare sul mercato una quota azionaria (ammesso che qualcuno gli vendesse le sue azioni) e poi concordare - da azionista di minoranza - con il maggior azionista il suo ingresso nel Cda. Ottenendo, ad esempio, un seggio su cinque o su quattro. E azzardo questi numeri in base alla considerazione che Lotito, avendo i due terzi delle azioni, dovrebbe - legittimamente - voler esprimere in Consiglio una maggioranza dei due terzi. Ovvero una maggioranza assoluta.

E' dunque evidente che il suddetto azionista-xxxxnista non potrebbe in alcun modo influenzare i destini della società (ad esempio caldeggiando demenziali soluzioni tecniche come l'ingaggio di manfredini e dei filippini e l'affidamento della guida tecnica a giagnoni) in quanto finirebbe sempre in minoranza in occasione delle votazioni del Consiglio (posto che un consiglio decide di cose ben diverse dalla designazione del mister, questione affidata al presidente del Club cui vengono conferite ampie deleghe).

In definitiva, qui stiamo discutendo di governance di una società di calcio quotata in Borsa, mica dell'amministrazione di un condominio sulla Casilina. Il tifoso xxxxnista azionista di minoranza della Lazio i suoi 159 miliardi di euro se li stopperebbe allegramente sappiamo noi dove, visto che non potrebbe intervenire nella gestione del club in alcun modo (da azionista di minoranza).

Altro scenario, evidentemente, se quei 159 miliardi di euro fossero utilizzati per rilevare il pacchetto di maggioranza della Lazio. A quel punto il suddetto xxxxnista potrebbe disporre della Lazio in ogni modo. Ma questo è un altro scenario rispetto a quello che ipotizzavi.
Buon viaggio, caro Piero.

IB

Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #63 : Lunedì 31 Gennaio 2011, 16:22:43 »
[...]E' dunque evidente che il suddetto azionista-xxxxnista non potrebbe in alcun modo influenzare i destini della società (ad esempio caldeggiando demenziali soluzioni tecniche come l'ingaggio di manfredini e dei filippini e l'affidamento della guida tecnica a giagnoni) [...]

Beh, aldilà del paradosso, se ho capito bene quello era il logos della discussione. Ovvero come permettere ai tifosi di partecipare della gestione della società.
A quel punto, se comunque l'azionista di maggioranza avrebbe comunque la maggioranza del Cda e quindi il potere decisionale, a che serve fare tutto questo ambaradan ?
Perché chiedere 10 milioni di euro ai tifosi ? giusto per i tramezzini distribuiti durante le riunioni del Cda ?


RobCouto

Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #64 : Lunedì 31 Gennaio 2011, 16:38:22 »
C'è tanta innocente utopia, mi pare chiaro. Ma sono divertenti provocazioni intellettuali che solo alcuni possono interpretare come interventi disgregatori tesi a destabilizzare l'attuale proprietà della Lazio.

Veramente, il topic reca "Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli". Mi pare che già dal titolo si possa evincere la forte fascinazione che tale esperienza ha esercitato sull'autore del thread, nonché un certo desiderio di riproporla sulla sponda Laziale. Al limite, sarà il Pesce a fornirci l'interpretazione autentica: per il momento, io capisco quello che c'è scritto.

jumpingjackflash

Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #65 : Lunedì 31 Gennaio 2011, 16:45:08 »
l'unica altra Lazio che vorrei vedere è quella che mi permettesse di andare allo stadio con i miei figli e fare il tifo per la mia squadra

Offline franz_kappa

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #66 : Lunedì 31 Gennaio 2011, 16:47:19 »
Veramente, il topic reca "Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli". Mi pare che già dal titolo si possa evincere la forte fascinazione che tale esperienza ha esercitato sull'autore del thread, nonché un certo desiderio di riproporla sulla sponda Laziale. Al limite, sarà il Pesce a fornirci l'interpretazione autentica: per il momento, io capisco quello che c'è scritto.
Possibile. E' però vero che, spesso, fermarsi al titolo (di un libro, di un articolo, di un saggio) può essere fuorviante.
Quello che è scritto è visibile a tutti. Infinite, però, sono le interpretazioni che se ne possono dare. E la lente con cui ognuno osserva ciò che è scritto, come scrivevo prima, finisce spesso per determinare l'individuale interpretazione.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline franz_kappa

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #67 : Lunedì 31 Gennaio 2011, 16:55:19 »
Beh, aldilà del paradosso, se ho capito bene quello era il logos della discussione. Ovvero come permettere ai tifosi di partecipare della gestione della società.
Si può 'codecidere', ad esempio.

I tifosi tirano fuori di tasca i soldini, si comprano un po' di azioni, raggiungono un soglia consistente (il 5%) e chiedono di essere rappresentanti in Consiglio. Avrebbero un seggio (ovviamente di minoranza) e potrebbero contribuire, offrendo il loro punto di vista, alla gestione. Poi, è chiaro, in ogni momento in cui fosse indispensabile votare a maggioranza finirebbero in minoranza, se in disaccordo con il maggior azionista.

Questo è un modello coerente e fattibile. Più fantasioso e affascinante quello che f_m fa intravedere in un altro suo intervento
(Quale terrore proveresti nel leggere nel CdS che il consesso di tifosi-azionisti ha scelto:
la nuova maglia per la stagione successiva,
la nuova sede della Lazio giovanile,
lo stanziamento di 30 milioni di euro per la prossima campagna acquisti
l'attribuzione dell'incarico di nuovo ds
la scelta del nuovo allenatore
la fissazione dell'obiettivo per le prossime tre stagioni).

Ma sono domande che sanno di provocazione, per come la vedo io.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline disabitato

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #68 : Lunedì 31 Gennaio 2011, 17:20:57 »
Per tornare in topic...

qualche anno fa ci fu un'iniziativa popolare per salvare una squadra inglese dal fallimento (terza divisione se non sbaglio..): i tifosi e non solo ebbero la possibilità di partecipare all'acquisto dello stadio, al prezzo simbolico di una sterlina.

Il club fu salvato.
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Offline borges

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #69 : Lunedì 31 Gennaio 2011, 18:34:26 »
per curiosità: i 13 mila euro de multa per cori razzisti chi li dovrebbe pagà....

Io proporrei una bella raccolta fondi con porchettata annessa.....
Alla Sensi consiglio un Aulin (S.Siviglia)
Bisogna rinunciare al consenso per la legalità (C. Lotito)
è il calcio pulito, baby (centurio)

jumpingjackflash

Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #70 : Lunedì 31 Gennaio 2011, 19:00:48 »
Per tornare in topic...

qualche anno fa ci fu un'iniziativa popolare per salvare una squadra inglese dal fallimento (terza divisione se non sbaglio..): i tifosi e non solo ebbero la possibilità di partecipare all'acquisto dello stadio, al prezzo simbolico di una sterlina.

Il club fu salvato.
ma noi abbiamo da salvare qualcosa? non mi sembra.

io credo sia una contraddizione in termini cercare l'azionariato popolare e chiedere nello stesso tempo il miglioramento tecnico della squadra.
Sbaglio io?

Offline disabitato

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #71 : Lunedì 31 Gennaio 2011, 19:33:21 »
ma noi abbiamo da salvare qualcosa? non mi sembra.

io credo sia una contraddizione in termini cercare l'azionariato popolare e chiedere nello stesso tempo il miglioramento tecnico della squadra.
Sbaglio io?

No. A livello societario siamo solidi.

Il mio intervento era per lodare questa simpatica iniziativa dei tifosi di questa squadra inglese.

Se pensi che il Perugia Calcio è fallito per 500.000 euro...
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Offline disabitato

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #72 : Lunedì 31 Gennaio 2011, 19:46:11 »
sito web United of Manchester F.C., club nato dalla scissione di una parte dei tifosi del Man Utd quando questo passò in mani americane.

Questa squadra formata da tifosi-soci-sostenitori è partita dai dilettanti e sta risalendo la china.

Ad ogni partita può contare su circa 5000 presenze, ed ora stanno raccogliendo i fondi tra i soci per la costruzione del nuovo stadio. Le quote vanno dalle 200 alle 20.000 sterline e produranno il 2% di interesse dal quarto anno.

Qui lo schema:

Key Points:

    * The offer is open from September 21st - February 28th 2011
    * Participants must be members of FC United of Manchester
    * Minimum share purchase £200
    * Maximum share purchase £20,000
    * 20% tax relief possible under HMRC Enterprise Investment Scheme
    * No withdrawals in the first three years of the scheme
    * No interest payments in the first three years of the scheme
    * Maximum withdrawal from the scheme of 10% of total share capital in any one year following year three
    * Potential interest payments of up to 2% above base rate from year 4


Questo il sito: http://fc-utd.co.uk/

I soci sono tutti paritari indipendentemente dai soldi investiti. One head, one vote.

E' molto interessante... e merita un plauso. Peccato che siano giallorossi, altrimenti un pensiero ce lo facevo.
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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #73 : Lunedì 31 Gennaio 2011, 22:00:15 »

Si può 'codecidere', ad esempio.

I tifosi tirano fuori di tasca i soldini, si comprano un po' di azioni, raggiungono un soglia consistente (il 5%) e chiedono di essere rappresentanti in Consiglio. Avrebbero un seggio (ovviamente di minoranza) e potrebbero contribuire, offrendo il loro punto di vista, alla gestione. Poi, è chiaro, in ogni momento in cui fosse indispensabile votare a maggioranza finirebbero in minoranza, se in disaccordo con il maggior azionista.

Questo è un modello coerente e fattibile.

Questo modello, ampiamente realizzabile, da subito, somiglia a un assetto di governance ottriata, dove il sovrano lascia un po’ di spazio al popolo, senza minimamente che venga intaccata la sua supremazia e la sua presa di potere.
Intanto, sarebbe sufficiente a dare la sensazione ai tifosi, attraverso i suoi rappresentanti, di poter partecipare alla discussione sulle scelte strategiche della società. E’ un risultato simbolico, che ha poco di concreto se non la possibilità per il maggior azionista di avere un interlocutore in consiglio che lo possa far riflettere in certe decisioni oppure essere pungolo in altri versanti della politica societaria.

Più fantasioso e affascinante quello che f_m fa intravedere in un altro suo intervento
(Quale terrore proveresti nel leggere nel CdS che il consesso di tifosi-azionisti ha scelto:
a)   la nuova maglia per la stagione successiva,
b)   la nuova sede della Lazio giovanile,
c)   lo stanziamento di 30 milioni di euro per la prossima campagna acquisti
d)   l'attribuzione dell'incarico di nuovo ds
e)   la scelta del nuovo allenatore
f)   la fissazione dell'obiettivo per le prossime tre stagioni).

Ma sono domande che sanno di provocazione, per come la vedo io.

Ho buttato giù quell’elenco così a mò di provocazione, ma proviamo a giocare e quindi ad analizzare punto per punto quei punti all’ordine del giorno.
Sub a) mi sembra davvero poca cosa, ma di grande, grandissimo impatto per i tifosi. Immaginate già da ora se la Lazio, attraverso la Puma, indicesse un concorso, con tanto di premio finale, per la scelta delle nuove maglie della stagione 2011-12, con disegni e pantone.
Gli altri punti all’odg (da sub b) a sub f) ) sono senz’altro decisioni di carattere strategico (sub c) e sub f), mentre le altre hanno rilievo più operativo: quelle sub d) e sub e) richiedono decisioni in tempi rapidi mentre quella sub b) può essere l’occasione di una discussione ampia e coinvolgente.
Io vedrei di molto bene il ritorno della sede della Lazio giovanile in città, a Roma, ma è una mia idea.

io credo sia una contraddizione in termini cercare l'azionariato popolare e chiedere nello stesso tempo il miglioramento tecnico della squadra.
Sbaglio io?

Sbagli. Non capisco come tu possa vedere una contraddizione in termini.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #74 : Lunedì 31 Gennaio 2011, 22:07:06 »
...
Sub a) mi sembra davvero poca cosa, ma di grande, grandissimo impatto per i tifosi. Immaginate già da ora se la Lazio, attraverso la Puma, indicesse un concorso, con tanto di premio finale, per la scelta delle nuove maglie della stagione 2011-12, con disegni e pantone.
...

E' già stato fatto nel periodo Mancini.
'Na buffonata peraltro.

E può essere fatto pur rimanendo semplici tifosi.

Offline Kim Gordon

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #75 : Martedì 1 Febbraio 2011, 14:55:02 »
Su Il Riformista di oggi un bellissimo articolo su una antica squadra di Amburgo, il Santi Pauli.
La società è in mano ai tifosi, sulla base dei principi dell'azionariato popolare.
Seguiranno stralci di questo articolo.

intanto lo uppo.

poi studio e scrivo.


...mi sento portato per questo 3ed. ;D


 :band5:

Offline Kim Gordon

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #76 : Martedì 1 Febbraio 2011, 14:56:51 »
Che bello. Rischiare la retrocessione (questa è la classifica del St Pauli) in nome del collettivismo è sempre stato il mio sogno. E poi te la immagini la "democrazia" assambleare della tifoseria laziale?

Il modo migliore per far sparire la Lazio nel giro di tre anni.


non posso fare a meno di fischiare (sono un bifolco si sà) questo intervento da vero incontrista spacca pal gambe!

mrmoto

Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #77 : Martedì 1 Febbraio 2011, 15:53:10 »
Scusate non ho il tempo di tradurlo ma vi segnalo questo articolo sulla recente spaccatura tra la tifoseria del St. Pauli. Una parte, chiamati i Social Romantics, credono che il club si stia commercializzando eccessivamente e rischia di perdere quelle caratteristiche che lo contradistingono.


Trying times at St Pauli as fans' faction fights to maintain valuesThe Hamburg derby is due on Sunday, but the Social Romantics at St Pauli have their focus fixed on a longer-term battle 

"We should have scored more goals" was the only criticism Holger Stanislawski could come up with about his St Pauli team after the final whistle, when 24,000 happy supporters – minus a few hundred disgruntled away fans, who attacked the police – went ballistic.


Their 3-0 demolition of FC Köln had been a long time coming – it was only their second win in three months – but the manner of the victory made it worth the wait. "They simply ran all over us from the first minute," said Köln's coach Frank Schaefer.


"It was our best game [of the season]," Stanislawski added after seeing St Pauli play with the kind of high-tempo aggression that any self-respecting promoted side need to produce at home, and they played really, really well. The German-Ghanaian Charles Takyi caught the eye with two great goals, the first a 25-yard screamer into the top corner, and celebrated the double with a unique four-and-a-half finger salute. The upper part of his ring finger is missing.


Criminologists may suspect the brutal involvement of Chinese triads, but Takyi's misfortune is the result of a simple accident. "When I was 15, I climbed over a metal fence to get a ball and got caught," he said with a smile. "They tried to stitch it back on but it didn't work."

The 26-year-old's digital deficit has not stopped him from developing into "one of the best number 10s in the league", according to his team-mate Gerald Asamoah, but it does have another side-effect. "[Instead of shaking my hand] they hit me over the head," Takyi joked. "Maybe they think it doesn't hurt because of my hairstyle."


St Pauli's goalkeeper Thomas Kessler was in splendid mood, too. "I'm off to pick up a few cold Astra beers from a petrol station," the 25-year-old former Köln player said. "The boys lit up a firework at times, I'm so proud of them. We're moving in the right direction now."


Stanislawski had dubbed the game "a top clash [seen] from below" during the week. The three points have made it unnecessary to the turn the table upside down, at least for the time being: Pauli are 14th, six points clear of an automatic relegation spot.


It was the perfect rehearsal for Sunday's derby against Hamburg, the fixture that has been exciting the city for a couple of weeks now. The club from the red-light district have already struck the first blow against their wealthier rivals. "HSV is curable" read one banner at the Millerntor.


Some less happy punters were keen to prove a point, too. "Good intentions are no substitute for good deeds" read a big banner in the south stand. But that one was not about a football at all, strictly speaking.


The banner refers to a dispute between a section of traditionally minded supporters who call themselves Social Romantics and the self-styled alternative club.

A couple of days before Christmas, the romantics published a petition – "It's enough" – that demanded limits to commercial activities in and around the partially rebuilt stadium and a return to "our values and our understanding of football and its experience of it".

It added: "Our St Pauli, an island in the world that's only concerned with the financial exploitation of each and everyone" and referred to "our otherness in the market place that is professional football". The Jolly Rouge, a skull and bones on red background, is their coat of arms. Around 4,500 fans have already signed the petition.


The SRs are not naive. They accept that the club need to refinance to pay for the new main stand, and to ensure the squad is good enough to stay up. "You can't make €50m for the new stand and €40m for the playing staff with two chippies," said the St Pauli president Sfefan Orth. He has promised that the Millerntor will never be "a Disneyland full of ads" but for the SRs, St Pauli have already sold out.


They criticise the installation of 200 business seats and VIP boxes, one of which has been bought by Susis Showbar, a strip club from the neighbouring Reeperbahn. Women were pole-dancing during matches and stripping when St Pauli scored.

Following protests, Susis agreed to desist during games and to tell its employees to put more clothes on, but the fans want the showbar's people to get out altogether. Other squabbles concern the sponsoring of line-up announcements, another VIP section made to look like a shanty-town shack, a LED screen with (paid for) rolling text messages from fans, and music over the Tannoy. "We want five to 10 minutes before the game when the acoustics in the stadium belongs to us," the petition says.


Orth has promised the Social Romantics seats on a new commission that will evaluate commercial activities. The hard-core fans are not appeased. They want more concessions and have threatened a stadium boycott. "We will initiate actions that you don't even dream of", the SR homepage says.


St Pauli have taken the protests seriously but do not seem quite sure what to make of them. Inside the ground there are more nuanced views, too. On the Back Straight, the traditional base of the older supporters, they do not like the non-stop chanting of the younger south stand ultras. "It's monotonous and drowns out other chants," one of them complained to Financial Times Deutschland. The ultras are "atmosphere Nazis" said another.


The supporter liaison officer Stefan Schatz, on the other hand, thinks "the Back Straight is dying a little at the moment, in terms of chanting". Simple demographics might be to blame. The radical rebels of yesteryear have become old and comfortable. "They want to smoke a joint, drink a beer and take it easy," says a local journalist, Rainer Schäfer.


St Pauli will do well to reconcile the factions without scaring away more well-heeled punters.


Commerce versus fan culture: it is the basic dilemma experienced by most clubs in the Bundesliga, but this one is being played out in a much louder, more extreme fashion. "We will pay more attention in the future," promised Orth. Whether that is enough to fend off more serious action remains to be seen, For the moment, a few more wins would not go amiss in what are volatile times.

http://www.guardian.co.uk/football/2011/jan/31/bundesliga-raphael-honigstein-st-pauli

Offline carpelo

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #78 : Martedì 1 Febbraio 2011, 17:24:53 »
Che bello St.Pauli! :D Io ogni tanto ci vado (esattamente un mese fa ero li) e non capisco perchè dipingano così male il quartiere. E' bellissimo e la gente è simpaticissima!
Anche io ho partecipato alla mobilitazione di finanziamento, acquistando alcune magliette, come iniziativa mi sembra molto bella!
Però il parallelo con la Lazio parte da basi agli antipodi:
Leggendoti, sembrerebbe che folle oceaniche di laziali non vedano l'ora di tirare fuori mille Euri ciascuno per fare grande la propria amata...
Esattamente!
Il St.Pauli, quando ha iniziato ad essere una squadra di "culto", improntata a certi principi, era praticamente scomparsa. Si potrebbe dire che la svolta politica sia una operazione di marketing ben riuscita. Ed il numero di tifosi è aumentato esponenzialmente.
Per avere una situazione simile, avremmo bisogno che la città fosse consegnata interamente ad un'altra squadra. La Lazio dovrebbe sprofondare nelle categorie più basse e la società ridursi a non avere più ambizioni. Azzerare tutto quanto, ripartire da zero (facciamo zero virgola cinque) e conquistare nuovi tifosi.
Tuttavia non funzionerebbe, la peculiarità dell'ambiente di St.Pauli è riscontrabile in pochissime altre parti del mondo.

RobCouto

Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #79 : Martedì 1 Febbraio 2011, 20:30:33 »

non posso fare a meno di fischiare (sono un bifolco si sà)

Avrei voluto dire che fischiare non è da bifolchi, ma il "si sà" m'ha dissuaso immediatamente.