Autore Topic: Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli  (Letto 24259 volte)

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Offline fish_mark

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #140 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 15:55:02 »
Caro mark_fish, è davvero encomiabile il tentativo di mettere tutti i tifosi alla pari, con una quota per ciascuno, al di là di quanto economicamente possano contribuire (anche se un tifoso che non può tirar fuori neanche i 100 euro viene escluso, ma confido che si potrà porre rimedio anche a questo... anzi magari sarà satanasso con la sua Fondazione alternativa a trovare una soluzione miglore).

Rimangono alcune una perplessità, una in particolare, probabilmente per mia ignoranza: qual'è la differenza con l'associazione piccoli azionisti?

100 euro è una cifra davvero minima alla portata di tutti, mentre 500 o 1000 sono un impegno molto più pesante.
I piccoli azionisti avevano un obiettivo simile, ma rimanevano ognuno titolari delle loro azioni. Qui invece il titolare è soltanto la Fondazione.
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CiPpi

Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #141 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 16:01:30 »
Non esiste già la Federsupposte? Schiera bei nomi, mi pare; mirava al 2,5% (circa 500.000 Euro, quando sono partiti). Ci sono stati sviluppi?

per aderire alla fedesupposte devi gia' essere azionista.

proprio ieri mi e' capitato leggere di un'intervista del sor Parisi all'epoca del boom del titolo che diceva non fossero ancora oltre l'1%.

che sia un problema di soldi da caccia' o di fiducia nell'auto-elettosi, e messosi su piedistallo, rappresentante dei piccoli azionisti non e' dato sapere.

propendo per entrambi.

Offline satanasso

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #142 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 16:02:00 »
100 euro è una cifra davvero minima alla portata di tutti, mentre 500 o 1000 sono un impegno molto più pesante.
I piccoli azionisti avevano un obiettivo simile, ma rimanevano ognuno titolari delle loro azioni. Qui invece il titolare è soltanto la Fondazione.

allora ipotizziamo questo scenario:
nasce la fondazione, si sparge la voce allo stadio, sulla stampa e nelle radio. si iniziano a raccogliere le quote. poi si va all'assemblea. ci sono 1000 persone. però si scopre che i 3/4 (maggioranza qualificata) sono tutti irriducibili, belli compatti e incazzati, che hanno annusato l'occasione. spingono la canditatura di un tiron power qualsiasi. che si fa? lo si elegge? chi seleziona le canditature e in base a cosa?
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CiPpi

Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #143 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 16:06:39 »
prima li devi convince a caccia' 1050 euro ciascuno, quota minima per acquisire il fatidico 2,5%.

posso veni a vede?  :)

Offline fish_mark

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #144 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 16:12:14 »
allora ipotizziamo questo scenario:
nasce la fondazione, si sparge la voce allo stadio, sulla stampa e nelle radio. si iniziano a raccogliere le quote. poi si va all'assemblea. ci sono 1000 persone. però si scopre che i 3/4 (maggioranza qualificata) sono tutti irriducibili, belli compatti e incazzati, che hanno annusato l'occasione. spingono la canditatura di un tiron power qualsiasi. che si fa? lo si elegge? chi seleziona le canditature e in base a cosa?

Ammetto che in quel caso sarebbero cazzi e anche amari.
Certo non posso vietare a un (ex o meno) irriducibile di iscriversi e acquistare la sua quota, che sarebbe comunque tenuto a rispettare le regole di funzionamento della Fondazione, pena l'esclusione.
Intanto, ho parlato di preferenza (a quel punto esclusiva) su un candidato esterno dotato di professionalità, onorabilità e indipendenza questo proprio per evitare la riproposizione di personaggi di cui se ne ha abbastanza.
Io voglio far entrare il laziale qualsiasi, la maggioranza silenziosa, i padri di famiglia, gente che non ha alcun interesse personale se non quello della passione per la squadra. E la fondazione rappresenterebbe alcuni tifosi, una parte di essi, non TUTTI i tifosi della Lazio.
Non pretendo di creare un club inglese e sicuramente le assemblee sarebbero anche infuocate (sai che divisioni! Quest'anno spendiamo di più per andare in EL oppure risparmiamo per il prossimo futuro?), ma non voglio far entrare gli hoolingans nel cda, proprio no.
Io non sono mai stato un ultras.
 
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Offline robylele

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #145 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 16:27:02 »

Intanto, ho parlato di preferenza (a quel punto esclusiva) su un candidato esterno dotato di professionalità, onorabilità e indipendenza questo proprio per evitare la riproposizione di personaggi di cui se ne ha abbastanza.

Io voglio far entrare il laziale qualsiasi, la maggioranza silenziosa, i padri di famiglia, gente che non ha alcun interesse personale se non quello della passione per la squadra.


Eh, ma come fai le selezioni? Facile dimostrare che sei sposato con prole e sei silenzioso, ma come dimostrare l'onorabilità e l'onorabilità, oltre che la passione?
E' sufficiente giurin giuretto se uno non ha zie suore?

E poi selezione é una brutta parola, ingiusta. Inoltre anche chi ha sbagliato in passato ha il diritto di avere un'altra occasione.

'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

Offline Matita

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #146 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 16:37:36 »
Eh, ma come fai le selezioni? Facile dimostrare che sei sposato con prole e sei silenzioso, ma come dimostrare l'onorabilità e l'onorabilità, oltre che la passione?
E' sufficiente giurin giuretto se uno non ha zie suore?

E poi selezione é una brutta parola, ingiusta. Inoltre anche chi ha sbagliato in passato ha il diritto di avere un'altra occasione.

e dai pure tu...

Manco ha lanciato l'idea e gia' lo stai a fa accartoccia'...


 :D

Siamo pero' speranzosi , another fish is possible !
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline sempreesoloFORZALAZIO

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #147 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 16:40:19 »
Io insisto.....mi ricandido come rappresentante esterno.
Ti prego f_m tu che ne fai una filosofia di vita...non uccidere questo mio sogno.  :-[

Offline fish_mark

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #148 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 16:42:49 »
Eh, ma come fai le selezioni? Facile dimostrare che sei sposato con prole e sei silenzioso, ma come dimostrare l'onorabilità e l'onorabilità, oltre che la passione?
E' sufficiente giurin giuretto se uno non ha zie suore?

E poi selezione é una brutta parola, ingiusta. Inoltre anche chi ha sbagliato in passato ha il diritto di avere un'altra occasione.

La selezione riguarda il candidato che poi va in consiglio di gestione. Il prescelto non può essere un saltimbanco prodotto dal catetere o dal fantastico mondo della tifoseria, ma può e deve essere un singolo che, con le sue capacità professionali, sia in grado di rappresentare e mettere in pratica il mandato dell'assemblea.
IL mandato peraltro deve essere, in ogni momento, con le maggioranze previste (due terzi) revocabile da parte dell'assemblea convocata d'urgenza.
Insomma, il prescelto può essere un fior di professionista oppure anche un Robylele o chi altri con i requisiti di onorabilità che di solito si verificano con la produzione di alcuni certificati (casellario giudiziale e carichi pendenti).
Non mi deve cantare "vola sul prato verde vola". A quello ci pensano i tifosi.

SSFL
Tu al massimo puoi comprare una quota. Voglio soggetti esterni in cda.
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Offline franz_kappa

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #149 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 16:54:49 »
allora ipotizziamo questo scenario:
nasce la fondazione, si sparge la voce allo stadio, sulla stampa e nelle radio. si iniziano a raccogliere le quote. poi si va all'assemblea. ci sono 1000 persone. però si scopre che i 3/4 (maggioranza qualificata) sono tutti irriducibili, belli compatti e incazzati, che hanno annusato l'occasione. spingono la canditatura di un tiron power qualsiasi. che si fa? lo si elegge? chi seleziona le canditature e in base a cosa?
Non vedo quale sarebbe il problema.
Visto che il rappresentante dei piccoli azionisti (nel progetto di f_m) sarebbe un singolo individuo chiamato a rappresentare, nel Consiglio del club, i tifosi/azionisti, costrui potrebbe essere non già Tiron Power ma anche SATANA in persona.
Sempre uno conterebbe. Ovvero 'zero' in un consiglio dove la maggioranza ASSOLUTA di consiglieri è espressa dall'azionista di maggioranza.

Ma l'irriducibile inviato dai tifosi in Consiglio potrebbe destabilizzare, potrebbe diffondere informazioni false e tendenziose, alterando l'esito delle discussioni tenute nel corso delle riunioni del Consiglio, obietta qualcuno.

Meglio mi sento, contro-obietto io. La presenza di un simile elemento in Consiglio (mera ipotesi di scuola che faccio alla luce del paradossale esempio fatto da satanasso) imporrebbe all'azionista di maggioranza la massima cautela nell'esposizione delle strategie societarie e nell'attuazione delle stesse, pena il rischio di vedersi attaccato sui giornali da un esponente degli azionisti che avrebbe la credibilità data dal fatto di essere uno dei partecipanti alle riunioni del board  della Lazio.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline fish_mark

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #150 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 17:07:05 »
...

Giusta osservazione. Infatti questo rappresentante - esterno alla Fondazione: un professionista incaricato ad hoc - avrebbe il compito di fatto di condizionare le scelte del presidente, chiedere conto (e documenti), portare sue proposte (in stretto raccordo con il mandato discusso in assemblea).
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Offline carpelo

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #151 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 17:08:07 »
Non vedo quale sarebbe il problema.
Visto che il rappresentante dei piccoli azionisti (nel progetto di f_m) sarebbe un singolo individuo chiamato a rappresentare, nel Consiglio del club, i tifosi/azionisti, costrui potrebbe essere non già Tiron Power ma anche SATANA in persona.
Sempre uno conterebbe. Ovvero 'zero' in un consiglio dove la maggioranza ASSOLUTA di consiglieri è espressa dall'azionista di maggioranza.

Ma l'irriducibile inviato dai tifosi in Consiglio potrebbe destabilizzare, potrebbe diffondere informazioni false e tendenziose, alterando l'esito delle discussioni tenute nel corso delle riunioni del Consiglio, obietta qualcuno.

Meglio mi sento, contro-obietto io. La presenza di un simile elemento in Consiglio (mera ipotesi di scuola che faccio alla luce del paradossale esempio fatto da satanasso) imporrebbe all'azionista di maggioranza la massima cautela nell'esposizione delle strategie societarie e nell'attuazione delle stesse, pena il rischio di vedersi attaccato sui giornali da un esponente degli azionisti che avrebbe la credibilità data dal fatto di essere uno dei partecipanti alle riunioni del board  della Lazio.

E allora bisogna proporre qualcosa di meglio.
E bisogna avere davvero qualcosa da fare in questo benedetto consiglio. A me andrebbe bene il famoso esempio del votare la terza maglia della Lazio.
Mille euro per dare l'opportunità a SATANA di fare casino con Lotito non li tiro fuori (100 per satanasso si, però :D ).
Avanti, perfezionate le proposte.

Offline sempreesoloFORZALAZIO

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #152 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 17:12:38 »
Non vedo quale sarebbe il problema.

Ma l'irriducibile inviato dai tifosi in Consiglio potrebbe destabilizzare, potrebbe diffondere informazioni false e tendenziose, alterando l'esito delle discussioni tenute nel corso delle riunioni del Consiglio, obietta qualcuno.

Meglio mi sento, contro-obietto io. La presenza di un simile elemento in Consiglio (mera ipotesi di scuola che faccio alla luce del paradossale esempio fatto da satanasso) imporrebbe all'azionista di maggioranza la massima cautela nell'esposizione delle strategie societarie e nell'attuazione delle stesse, pena il rischio di vedersi attaccato sui giornali da un esponente degli azionisti che avrebbe la credibilità data dal fatto di essere uno dei partecipanti alle riunioni del board  della Lazio.

f_k mi stai convincendo della validità dell'iniziativa. In effetti credo che Lotito mai vorrebbe correre il rischio di essere attaccato sui giornali e contestato da un irriducubile. Mai vorrebbe correre un tal rischio. Sarebbe troppo.

Offline franz_kappa

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #153 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 17:22:03 »
f_k mi stai convincendo della validità dell'iniziativa. In effetti credo che Lotito mai vorrebbe correre il rischio di essere attaccato sui giornali e contestato da un irriducubile. Mai vorrebbe correre un tal rischio. Sarebbe troppo.
Un conto è essere attaccato per averci provato con l'hostess sull'aereo per cagliari.
Altro è essere attaccato da un consigliere di minoranza che apprende nel corso della riunione del Consiglio della Lazio che, ESEMPIO PARADOSSALE, l'importo per il contratto di fornitura del servizio di sorveglianza del centro di Formello - fornito da una società riconducibile all'azionista di maggioranza - potrebbe triplicare di importo da un anno all'altro. L'attacco avrebbe ben altra valenza, in quanto fondato su elementi incontrovertibili.

Temo di spiegarmi spesso male, visto che non mi faccio comprendere: la presenza di un rappresentante dei tifosi in Consiglio non sarebbe finalizzata a far partecipare di più i tifosi alla vita della società (o, perlomeno, non sarebbe finalizzato in concreto a tale scopo. Poi ai tifosi si potrebbe vendere la cosa come un grande passo verso l'inclusione della tifoseria nel governo societario, ma sarebbe propaganda), ma a inviare un soggetto 'ESTERNO' alla proprietà che avrebbe il compito di incalzare, come un cane da guardia, colui che detiene il 65% delle azioni della Lazio e ne è, di fatto, il dominus incontrastato.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline fish_mark

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #154 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 17:22:59 »
f_k mi stai convincendo della validità dell'iniziativa. In effetti credo che Lotito mai vorrebbe correre il rischio di essere attaccato sui giornali e contestato da un irriducubile. Mai vorrebbe correre un tal rischio. Sarebbe troppo.

Faccio presente che questa eventualità non dipende dai desiderata del presidente attuale, ma dal raggiungimento di una minima quota di azioi per poter chiedere e ottenere un rappresentante in consiglio di gestione.
Lotito è pur sempre azionista al 70%, non del 100%.

Inoltre, caro Carpelo, apprezzo la tua buona volontà, ma non posso andare in giro a chiedere 1000 euro a quota per acquisire il potere di decidere la terza maglia.
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Offline satanasso

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #155 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 17:23:08 »
Io invece il problema lo vedo, franz, e mi pare che lo veda anche tu:

Sempre uno conterebbe. Ovvero 'zero' in un consiglio dove la maggioranza ASSOLUTA di consiglieri è espressa dall'azionista di maggioranza.

Queste due righe, da sole, sarebbero sufficienti a ridurre in modo decisivo la portata dell'ipotesi 'riformista e gradualista' di fish. Inoltre:

Ma l'irriducibile inviato dai tifosi in Consiglio potrebbe destabilizzare, potrebbe diffondere informazioni false e tendenziose, alterando l'esito delle discussioni tenute nel corso delle riunioni del Consiglio, obietta qualcuno. Meglio mi sento, contro-obietto io. La presenza di un simile elemento in Consiglio (mera ipotesi di scuola che faccio alla luce del paradossale esempio fatto da satanasso) imporrebbe all'azionista di maggioranza la massima cautela nell'esposizione delle strategie societarie e nell'attuazione delle stesse, pena il rischio di vedersi attaccato sui giornali da un esponente degli azionisti che avrebbe la credibilità data dal fatto di essere uno dei partecipanti alle riunioni del board  della Lazio.

Ecco, in questo caso, non vedo proprio quale sia il vantaggio di auspicare la realizzazione dell'ipotesi fishiana: il risultato sarebbe proprio quello di dettare le condizioni per un tentativo - simile a quello che avviene ad oggi da parte di alcuni settori del tifo - di destabilizzazione - nel senso di "diffondere informazioni false e tendenziose, alterare l'esito delle discussioni" - della società dall'interno. Senza peraltro assicurare, da un lato, che l'azionista di maggioranza adotti effettivamente "la massima cautela nell'esposizione delle strategie societarie e nell'attuazione delle stesse" e, dall'altro lato, che la credibilità "data dal fatto di essere uno dei partecipanti alle riunioni del board  della Lazio", anzichè impedirla, favorisca invece una strategia di attacco alla dirigenza, attraverso i media.
Chi può garantire, in altre parole, che un azionista di maggioranza si senta vincolato solo in ragione della mera presenza in consiglio di un rappresentante di una fondazione a lui avverso, il cui potere, peraltro, sarebbe nullo? Inoltre, chi può garantire, viceversa, che la credibilità che viene dal sedere in consiglio, non venga invece sfruttata per foraggiare golpe quotidiani - piccoli o grandi che siano - nei confronti della dirigenza, magari attraverso gli altoparlanti di una stampa "amica"?
Tra l'altro, a pensarci su, questa situazione ricorda vicende ben più drammatiche che si svolgono sempre a Roma. Sì, in Parlamento.
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Offline carpelo

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #156 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 17:29:42 »
Franz Kappa sta smontando Fish Mark, la cui proposta perde appeal. I sondaggi sono al minimo storico.
Satanasso affonda il coltello nella piaga, ma non ne approfitta più di tanto perchè non esce fuori con una proposta convincente.
La terza maglia sarà rosa.
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Offline franz_kappa

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #157 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 17:30:58 »
satanasso, i rischi che tu esponi li intravedo anche io, mica sono un ingenuo.

Ma per conseguire maggior trasparenza credo - mio personale punto di vista - sia legittimo correre il rischio di veder rafforzata la strategia di destabilizzazione che la società già subisce costantemente da oltre un quinquennio.

Ci tengo a trasmettere che io non spero che i tifosi in Consiglio possano decidere. Sono minoranza, non potrebbero comunque mai incidere su nessuna decisione senza l'accordo del maggior azionista.

Ma la loro presenza nella vita della società, financo muta e silente, sarebbe di per sé garanzia di maggior 'pubblicità' delle oscure strategie condotte dal maggior azionista (da sempre e per convinzione personale molto reticente a fornire spiegazioni sulla gestione della Lazio) e, allo stesso tempo, porrebbe un freno (non fosse altro che per il rischio di una denuncia pubblica di determinate decisioni e/o assunzioni) all'adozione di scelte che potrebbero non essere tese UNIVOCAMENTE al bene della società.
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Offline satanasso

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #158 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 17:47:33 »
satanasso, i rischi che tu esponi li intravedo anche io, mica sono un ingenuo.

mai pensato che tu sia ingenuo franz, figurati :D.

Ma per conseguire maggior trasparenza credo - mio personale punto di vista - sia legittimo correre il rischio di veder rafforzata la strategia di destabilizzazione che la società già subisce costantemente da oltre un quinquennio.
Ci tengo a trasmettere che io non spero che i tifosi in Consiglio possano decidere. Sono minoranza, non potrebbero comunque mai incidere su nessuna decisione senza l'accordo del maggior azionista.
Ma la loro presenza nella vita della società, financo muta e silente, sarebbe di per sé garanzia di maggior 'pubblicità' delle oscure strategie condotte dal maggior azionista (da sempre e per convinzione personale molto reticente a fornire spiegazioni sulla gestione della Lazio) e, allo stesso tempo, porrebbe un freno (non fosse altro che per il rischio di una denuncia pubblica di determinate decisioni e/o assunzioni) all'adozione di scelte che potrebbero non essere tese UNIVOCAMENTE al bene della società.

In questo tuo intervento di stampo illuminista ti appelli al principio kantiano della pubblicità, un principio alto, altissimo, condivisibile, su cui le democrazie moderne hanno fondato la propria pretesa di legittimità politica e morale di fronte alle altre forme di governo: in primo luogo la monarchia assoluta sei-settecentesca. Ora, il punto è che lo stesso Kant parlava del legno storto dell'umanità e io considero, da parte mia e nel mio piccolo, il legno stortissimo dell'umanità laziale. Il punto è che tu sostieni la necessità di correre un rischio, di cui non neghi la pericolosità, mentre io sono molto più cauto di te, e non vorrei proprio correrlo quel rischio, nelle condizioni date.
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Offline fish_mark

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« Risposta #159 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 17:49:08 »
Io invece il problema lo vedo, franz, e mi pare che lo veda anche tu:

Queste due righe, da sole, sarebbero sufficienti a ridurre in modo decisivo la portata dell'ipotesi 'riformista e gradualista' di fish. Inoltre:

Ecco, in questo caso, non vedo proprio quale sia il vantaggio di auspicare la realizzazione dell'ipotesi fishiana: il risultato sarebbe proprio quello di dettare le condizioni per un tentativo - simile a quello che avviene ad oggi da parte di alcuni settori del tifo - di destabilizzazione - nel senso di "diffondere informazioni false e tendenziose, alterare l'esito delle discussioni" - della società dall'interno. Senza peraltro assicurare, da un lato, che l'azionista di maggioranza adotti effettivamente "la massima cautela nell'esposizione delle strategie societarie e nell'attuazione delle stesse" e, dall'altro lato, che la credibilità "data dal fatto di essere uno dei partecipanti alle riunioni del board  della Lazio", anzichè impedirla, favorisca invece una strategia di attacco alla dirigenza, attraverso i media.
Chi può garantire, in altre parole, che un azionista di maggioranza si senta vincolato solo in ragione della mera presenza in consiglio di un rappresentante di una fondazione a lui avverso, il cui potere, peraltro, sarebbe nullo? Inoltre, chi può garantire, viceversa, che la credibilità che viene dal sedere in consiglio, non venga invece sfruttata per foraggiare golpe quotidiani - piccoli o grandi che siano - nei confronti della dirigenza, magari attraverso gli altoparlanti di una stampa "amica"?
Tra l'altro, a pensarci su, questa situazione ricorda vicende ben più drammatiche che si svolgono sempre a Roma. Sì, in Parlamento.

Tali rischi sono presenti, sempre, ma nel mio progetto il mio rappresentante non va in consiglio a fare semplicemente il grillo parlante. Per questa funzione ci sono gli organi di stampa.
Va soprattutto a perorare un'altra linea di politica societaria, quella deliberata a maggioranza dell'assemblea.
Se per avventura quel rappresentante in consiglio si mettesse a fare il Masaniello biancoceleste, utilizzando la carica avuta per fini di affermazione personale, incorrerebbe nella revoca dle mandato, giusta deliberazione assembleare convocata d'urgenza.

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