Autore Topic: Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli  (Letto 24229 volte)

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Offline franz_kappa

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #120 : Venerdì 4 Febbraio 2011, 17:55:56 »
abbandondiamo l'ipocrisia rivoluzionaria, affidandoci alle sapienti mani del pragmatismo riformista.
solo questa è la via per il paradiso del tifoso laziale. La coniugazione tra libertà e democrazia, tra profitto e socialismo.

Bene, anzi benissimo. Solo l'abbandono della terrificante opzione rivoluzionaria mi rende naturalmente sostenitore di questa battaglia per il cambiamento.
La costruzione di un'altra Lazio passa inderogabilmente per approccio riformatore e gradualista.
Rimbocchiamoci le maniche, dunque. E' tempo di iniziare l'opera per il cambiamento.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline franz_kappa

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #121 : Venerdì 4 Febbraio 2011, 18:05:39 »
Inoltre, l'acuta riflessione di superdelio pone un altro inquietante interrogativo: quanto siete vicini alla base del vostro elettorato (i Laziali) ? Sceglierete la strada di un partito che parla agli elettori senza essere vicino alle loro esigenze o piuttosto siete votati ad un vero progetto rivoluzionario che cambi per primi i tifosi? Oppure ritenete semplicemente di poter essere voi l'amplificatore della poco ascoltata voce dell'elettore?
Faccio l'avvocato del diavolo eh.

Si accettano proposte
Caro carpelo, mi pare chiaro che noi si debba operare con strategia totalmente disgiunta dalla base. Che è immatura, incapace di comprendere la necessità di un cambiamento e terribilmente attaccata a bassi e volgari interessi materiali (alcuni tifosi, per dire, ambiscono alla vittoria, orrore!. Come se non fosse sufficientemente gratificante il solo tifare per la propria squadra e il partecipare sempe più attivamente [in apparenza] alla sua gestione quotidiana).

Il cambiamento andrà cercato 'dall'interno' e dall'alto dovrà calare sui tifosi/azionisti/stakeholder di riferimento. Il cambiamento dovrà essere loro donato, insomma, in seguito all'azione riformatrice condotta da un'elite di innovatori di concerto con l'attuale Presidenza.

I tifosi (ovvero la base), poi, coglieranno e assaggeranno soddisfatti i grassi frutti del cambiamento (ovvero una quotidiana, capillare, apparente partecipazione alla determinazione delle scelte sulla gestione del club). E, in cambio, rinunceranno a ogni aspirazione di primeggiare in Italia e in Europa, per sposare un più tranquillizzante e metodico quotidiano tran tran (nel quale, tuttavia, si decide a maggioranza il colore della terza maglia per la stagione successiva, per dire...).
Buon viaggio, caro Piero.

Offline fish_mark

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #122 : Venerdì 4 Febbraio 2011, 18:38:29 »
Dalla lettura di questi articoli, mi sembra evidente sottolineare che in altre parti d'Europa, in paesi più avanzati e civili del nostro, emerge sempre più la sensibilità verso la passione dei tifosi per una squadra di calcio.
Addirittura, questa esigenza è entrata a far parte del programma di un Governo. Sul punto è difficile scorgere in Italia identica sensibilità nè nell'attuale Governo, nè a livello parlamentarer e politico.

Si è preso coscienza che il calcio interessa molta gente, movimenta interessi economici e non e quindi non solo è importante del movimento sportivo ma ormai è parte integrante delle priorità politiche di un Governo.
Negli articoli si sottolinea la necessità di una svolta verso l'azionariato popolare come dei pericoli che vanno evitati tra i quali si segnala il rischio di consegnare un club a una minoranza ultras organizzata e violenta.

Resta da osservare che è ormai evidente, anche da queste parti che se un presidente, di una squadra importante, seguita da una città intera, non potrebbe tanto liberamente procedere alla sua liquidazione nel caso in cui non fosse più interessato all'impresa perché sarebbe rincorso con il forcone.
Non è più roba loro, anche se rischiano con le loro tasche.
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Offline Kim Gordon

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #123 : Giovedì 10 Febbraio 2011, 09:35:33 »
vedo che vi siete divertiti, intanto.  8)

avete fatto bene, perchè la Rivoluzione non sarà una cena di Gala.

geddy

Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #124 : Giovedì 10 Febbraio 2011, 09:56:41 »
A me piacerebbe partecipare alla scelta della terza maglia. Come mi è piaciuto portare i nipoti allo stadio il giorno dei cuccioloni ad assistere all'allenamento. Mia nipote mi sta cominciando ad assillare che vuole andare a Formello per vedere gli allenamenti, mi dispiacerebbe però portarcela ed aspettare di fuori per fargli vedere i giocatori che sfrecciano di corsa a bordo delle loro automobili, quindi per il momento prendo tempo. Se la Lazio una volta deciderà di aprire i cancelli la porto e si divertirà un mondo. Non auspico che tutti gli allenamenti si svolgano a porte aperte, ma una volta ogni tanto perchè no.

In qualità di tifoso ho capito da tempo che il risultato vale fino a un certo punto. Non è perchè perdeva sempre perchè ho smesso per un certo tempo di seguire la Lazio assiduamente. Non perdeva poi neanche così tanto spesso in quel periodo.

Offline satanasso

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #125 : Giovedì 10 Febbraio 2011, 12:28:29 »
vedo che vi siete divertiti, intanto.  8)
avete fatto bene, perchè la Rivoluzione non sarà una cena di Gala.

Kim manco le bbbasi! Traggo dal Libretto rosso:
"la rivoluzione non è un pranzo di gala, non è una festa letteraria, non è un disegno o un ricamo; non si può fare con tanta eleganza, con tanta serenità e delicatezza, con tanta grazia e cortesia. La rivoluzione è un atto di violenza (...)"
A proposito di un'inchiesta sul movimento contadino nello Hunan (marzo 1927), in Opere scelte di Mao Tsetung, vol. I.
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Offline Kim Gordon

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #126 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 12:00:44 »
Kim manco le bbbasi! Traggo dal Libretto rosso:
"la rivoluzione non è un pranzo di gala, non è una festa letteraria, non è un disegno o un ricamo; non si può fare con tanta eleganza, con tanta serenità e delicatezza, con tanta grazia e cortesia. La rivoluzione è un atto di violenza (...)"
A proposito di un'inchiesta sul movimento contadino nello Hunan (marzo 1927), in Opere scelte di Mao Tsetung, vol. I.

scusami eh satanasso ma dovresti aggiornarti, il pranzo non esiste più, e amme, franacamente, mi faceva schifo scrivere la Rivoluzione non è un brunch di Gala.

(mo cazziami perchè manco brunch sò scrive...) :)

Offline fish_mark

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #127 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 12:08:55 »
scusami eh satanasso ma dovresti aggiornarti, il pranzo non esiste più, e amme, franacamente, mi faceva schifo scrivere la Rivoluzione non è un brunch di Gala.

(mo cazziami perchè manco brunch sò scrive...) :)

Kim aggiornati.
Oggi ormai la tendenza è quella di dire "la Rivoluzione non è un aperitivo di Gala"
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Offline Kim Gordon

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #128 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 12:17:24 »
èkkè non si fa mai intempo ad aggiornarti che devi già riaggiornarti, allora che fai, ti riaggiorni, ma niente, stai indietro, devi fare un inseguimento, un download continuo, aggiorni, riaggiorni, riririaggiorni, eppoi...arriva uno che passa e te dice che tutto è stato già detto!! dove?? alla cena di Gala? al pranzo di Gala? all'aperitivo di Gala? no, in unposto segreto, l'avrai saputo sicuro, di più non sò dirti, io non c'ero.

Offline fish_mark

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #129 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 12:28:10 »
Ecco il mio progetto per l'azionariato popolare nella LAZIO.

La Fondazione "un'altra LAZIO è possibile" raccoglie i soldi versati dai tifosi sulla base di una quota di 1000/500/100 euro per persona: i soldi sono utilizzati interamente per l’acquisto delle azioni (salvo le spese).
Una assemblea della Fondazione alla quale partecipano tutti i tifosi facenti parte della fondazione nomina, con votazione (un voto-un soggetto titolare della quota) un rappresentante – con provati e adeguati requisiti di professionalità, moralità e indipendenza, meglio se esterno alla fondazione – che entra nel consiglio di gestione in rappresentanza della fondazione con un mandato di 4 anni rinnovabile una sola volta.

E adesso fuoco alle polveri. Cannonegiate pure.
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Offline Kim Gordon

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #130 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 12:41:04 »
Ecco il mio progetto per l'azionariato popolare nella LAZIO.

La Fondazione "un'altra LAZIO è possibile" raccoglie i soldi versati dai tifosi sulla base di una quota di 1000/500/100 euro per persona: i soldi sono utilizzati interamente per l’acquisto delle azioni (salvo le spese).
Una assemblea della Fondazione alla quale partecipano tutti i tifosi facenti parte della fondazione nomina, con votazione (un voto-un soggetto titolare della quota) un rappresentante – con provati e adeguati requisiti di professionalità, moralità e indipendenza, meglio se esterno alla fondazione – che entra nel consiglio di gestione in rappresentanza della fondazione con un mandato di 4 anni rinnovabile una sola volta.

E adesso fuoco alle polveri. Cannonegiate pure.

4 anni sono troppi. propongo un anno. rinnovabile massimo tre volte. e, in caso, rinominabile di nuovo.
Ma ciò che interessa di più, comunque, è la base.
La Base deve essere forte. Perchè se la Base è forte, il diascorso è forte, chiunque lo rappresenti andrà bene.

Offline robylele

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #131 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 14:56:50 »
i soldi sono utilizzati interamente per l’acquisto delle azioni (salvo le spese).

ecco..lo sapevo che c'era l'inghippo.   :P

La Base deve essere forte. Perchè se la Base è forte, il diascorso è forte

e mentalizzata, altrimenti é inutile fare la rivoluzione culturale.
 ;D



'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

Offline fish_mark

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #132 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 15:16:41 »
ecco..lo sapevo che c'era l'inghippo.   :P

Quale inghippo? Ti piacerebbe che ci fosse l'inghippo, ma non c'è.


e mentalizzata, altrimenti é inutile fare la rivoluzione culturale.
 ;D

Una base forte, ma assolutamente scevra da qualsiasi mentalizzazione. Una base che sappia esprimere un'idea, un messaggio, un progetto che non sia quello di dire "quanto è buono il presidente".
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Offline carpelo

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #133 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 15:17:48 »
Ecco il mio progetto per l'azionariato popolare nella LAZIO.

La Fondazione "un'altra LAZIO è possibile" raccoglie i soldi versati dai tifosi sulla base di una quota di 1000/500/100 euro per persona: i soldi sono utilizzati interamente per l’acquisto delle azioni (salvo le spese).
Una assemblea della Fondazione alla quale partecipano tutti i tifosi facenti parte della fondazione nomina, con votazione (un voto-un soggetto titolare della quota) un rappresentante – con provati e adeguati requisiti di professionalità, moralità e indipendenza, meglio se esterno alla fondazione – che entra nel consiglio di gestione in rappresentanza della fondazione con un mandato di 4 anni rinnovabile una sola volta.

E adesso fuoco alle polveri. Cannonegiate pure.
Non ho capito.
Proponi una scalata con azioni comprate dai tifosi? E se le azioni le comprassero solo due tifosi (io e te, per la precisione)? Potremmo lo stesso nominare un rappresentante da inserire nel consiglio di gestione? E, se sì, che voce avrebbe, forte delle azioni comprate da me e te?
A qusto punto, fai prima a radunare quei tifosi che a suo tempo hanno comprato azioni della Lazio, no? E non esiste giià qualcosa del genere?

E per quale motivo i Laziali dovrebbero confluire nella Fondazione "un'altra LAZIO è possibile" e non in un'altra? Qual'è il valore aggiunto della tua Fondazione?
Dicci di più, dacci di più!
Se vuoi convincerci, devi darci la ciccia!
O almeno compraci un panino con la frittata dalla famosa rosticceria di Gala (ma poi, chi sarà mai questo Gala?)

Offline fish_mark

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #134 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 15:31:51 »
Non ho capito.
Proponi una scalata con azioni comprate dai tifosi? E se le azioni le comprassero solo due tifosi (io e te, per la precisione)? Potremmo lo stesso nominare un rappresentante da inserire nel consiglio di gestione? E, se sì, che voce avrebbe, forte delle azioni comprate da me e te?
A qusto punto, fai prima a radunare quei tifosi che a suo tempo hanno comprato azioni della Lazio, no? E non esiste giià qualcosa del genere?

Nessuna scalata. Si crea questa fondazione che con un patrimonio suo costituito dalle quote dei tifosi acquista le azioni ad essa intestate.
Nel mio schema la quota deve essere uguale per ogni tifoso e quindi nessun tifoso può acquistarne più di una. Ognuno versa la sua quota (1000-500-100 euro) ed acquisisce il voto nella assemblea della fondazione, principalmente per nominare il rappresentante nel consiglio di gestione che agisce su mandato deliberatoi dall’assemblea.
Se dobbiamo fare una fondazione io e te la cosa non avrebbe senso e avrebbe scarso successo. Nel mio schema dovrebbero essere molti di più, almeno qualche migliaio per acquisire il 2% delle azion a prei servono 850 mila euro circa a prezzi di mercato (oggi quota 0.61).
Sarebbe possibile senz’altro radunare quelli esistenti, ma nel mio schema il singolo non acquista le azioni ma versa soldi che alimentano un fondo che acquista le azioni che sono intestate alla Fondazione, non al singolo titolare della quota della Fondazione.
Esiste già il tentativo federsupporter ma è più una associazione che perora la causa dell’azionariato nel calcio.


E per quale motivo i Laziali dovrebbero confluire nella Fondazione "un'altra LAZIO è possibile" e non in un'altra? Qual'è il valore aggiunto della tua Fondazione?
Dicci di più, dacci di più!
Se vuoi convincerci, devi darci la ciccia!
O almeno compraci un panino con la frittata dalla famosa rosticceria di Gala (ma poi, chi sarà mai questo Gala?)

Quale è il valore aggiunto? Entrare nella stanza die bottoni, esercitare se non un potere di condizionamento quanto meno il diritto di tribuna per dire la nostra – il progetto della Fondazione - sulla strategia sui più vari ambiti dell’attività della società Lazio.


PS Ma di quale rosticceria parli? Se vuoi festeggiamo con la pizza bianca calla calla al forno di via del Governo Vecchio. Già FK è d’accordo. Una Romanella per tutti e via!
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Offline sempreesoloFORZALAZIO

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #135 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 15:38:44 »
Ecco il mio progetto per l'azionariato popolare nella LAZIO.

La Fondazione "un'altra LAZIO è possibile" raccoglie i soldi versati dai tifosi sulla base di una quota di 1000/500/100 euro per persona: i soldi sono utilizzati interamente per l’acquisto delle azioni (salvo le spese).
Una assemblea della Fondazione alla quale partecipano tutti i tifosi facenti parte della fondazione nomina, con votazione (un voto-un soggetto titolare della quota) un rappresentante – con provati e adeguati requisiti di professionalità, moralità e indipendenza, meglio se esterno alla fondazione – che entra nel consiglio di gestione in rappresentanza della fondazione con un mandato di 4 anni rinnovabile una sola volta.

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C'ho 60 anni (sono nato nel 1951) Sono pensionato. Ho sempre lavorato nel settore bancario-finanziario.
Mi candido quale rappresentante esterno della nascenda Fondazione. Ritengo di avere gli adeguati requisiti richiesti.

RobCouto

Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #136 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 15:43:05 »
Non esiste già la Federsupposte? Schiera bei nomi, mi pare; mirava al 2,5% (circa 500.000 Euro, quando sono partiti). Ci sono stati sviluppi?

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #137 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 15:44:41 »
C'ho 60 anni (sono nato nel 1951) Sono pensionato. Ho sempre lavorato nel settore bancario-finanziario.
Mi candido quale rappresentante esterno della nascenda Fondazione. Ritengo di avere gli adeguati requisiti richiesti.

è arrivato il dottor Cacini. Si presenta come candidato rappresentante esterno ma non versa i suoi mille euro di quota ... Ah, cominciamo bene! :P
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Offline Matita

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #138 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 15:46:32 »
Non esiste già la Federsupposte? Schiera bei nomi, mi pare; mirava al 2,5% (circa 500.000 Euro, quando sono partiti). Ci sono stati sviluppi?

mi sembra stiano confabulando contro le azioni daa banda daa majana
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline carpelo

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Re:Un'altra LAZIO è possibile - Una storia: il Santi Pauli
« Risposta #139 : Venerdì 11 Febbraio 2011, 15:49:00 »
Caro mark_fish, è davvero encomiabile il tentativo di mettere tutti i tifosi alla pari, con una quota per ciascuno, al di là di quanto economicamente possano contribuire (anche se un tifoso che non può tirar fuori neanche i 100 euro viene escluso, ma confido che si potrà porre rimedio anche a questo... anzi magari sarà satanasso con la sua Fondazione alternativa a trovare una soluzione miglore).

Rimangono alcune una perplessità, una in particolare, probabilmente per mia ignoranza: qual'è la differenza con l'associazione piccoli azionisti?