Autore Topic: Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?  (Letto 15193 volte)

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Mazzola

Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #140 : Mercoledì 2 Febbraio 2011, 21:43:39 »
Scrivevano tutti sulle riviste della Lazio.
E non è una battuta.

Offline giangoverni

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Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #141 : Mercoledì 2 Febbraio 2011, 21:47:13 »
ecco perchè del trigoria non scriveva nessuno......

In quel giornale c'erano fior di giornalisti che trattavano le due squadre romane con molta competenza e obiettività.

Offline borges

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Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #142 : Mercoledì 2 Febbraio 2011, 23:18:46 »
Un tempo prima di diventare giornalista, dovevi fare la "gavetta".
Andavi a comprare le sigarette, facevi le fotocopie, scrivevi i necrologi e poi cominciavi a scrivere 10 righe.
Ma moolto tempo dopo.
E c'erano solo i giornali e la RAI.
Adesso è un po' più "facile".
Basta conoscere qualcuno che già fa la radio e accettare di lavorare (con un rimborso spese) per questi.
Ti mandano a Formello o trigoria a fare il microfonista o il registratorista e da lì riferisci.
Spesso sia i giornali gratuiti ma anche qualche grande testata, ne "approfittano" per coprire le pagine di Lazio e roma.
Per dire, un giornale come Tuttosport non ha più la redazione a Roma. Non ce n'è bisogno. Basta far collaborare uno che a Formello già ci va.
Dopo 18 mesi (io ero rimasto a due anni o un tot di articoli certificati) diventi pubblicista. Ed il gioco è fatto. Non c'è bisogno (o l'obbligo) di fare l'esame.

Il guaio è che spesso questi non sono altro che tifosi che hanno la fortuna di fare questo mestiere.
Senza conoscere nè scrivere bene l'italiano, senza conoscere la storia del calcio, senza conoscere la storia della propria squadra.
Che poi un tempo un giornalista non avrebbe dovuto essere un tifoso.
Guai ad esserlo o a farlo sapere.
Ma...il mondo si è rivoltato...


poi uno fa il confronto tra il post partita sky di Lazio-Samp e quello di Rioma - Brescia,
e se avesse ancora qualche dubbio......
Alla Sensi consiglio un Aulin (S.Siviglia)
Bisogna rinunciare al consenso per la legalità (C. Lotito)
è il calcio pulito, baby (centurio)

Offline fish_mark

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Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #143 : Mercoledì 2 Febbraio 2011, 23:23:47 »
Il guaio è che spesso questi non sono altro che tifosi che hanno la fortuna di fare questo mestiere.
Senza conoscere nè scrivere bene l'italiano, senza conoscere la storia del calcio, senza conoscere la storia della propria squadra.
Che poi un tempo un giornalista non avrebbe dovuto essere un tifoso.
Guai ad esserlo o a farlo sapere.
Ma...il mondo si è rivoltato...

Questo è il problema principale di molti dei sedicenti giornalisti sportivi.
Che non hanno studiato e non studiano.
Ma questo implica la necessità da dare una sola risposta alla domanda del topic.
Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti? SI.

Quanto all'essere ex tifoso in sé non sarebbe un male. Siamo tutti tifosi.
Il guaio è che le testate hanno lasciato andare perché prese dalle ansie commerciali di accaparrarsi nuovi ascoltatori. E questo ha inquinato anche la stessa percezione della partita
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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TD

Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #144 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 08:58:44 »
Magari si potrebbe aprire un capitolo sulle "testate" giornalistiche che approfittano di tutto questo legittimo desiderio di scrivere di calcio per riempire pagine e pagine a gratis vendendo pubblicità, non importa quale sia il contenuto. Non tutti possono fare i giornalisti, ma fare il giornalista non ti dà da mangiare, soprattutto se sei un piccolo stracciaculo che va a Formello col microfono. Solo che c'è chi col giornale che scrivi tu guadambia bei soldoni. E a te non ti dà una breccola. Se poi il giornale è free, mejo me sento. Io ho scritto in vita mia almeno 200 articoli per una decina di testate, da dilettante, e continuo a farlo. Non mi è mai importato di prendere nemmeno il patentino da pubblicista, perché ho un lavoro che mi dà da campare e se per caso avessi deciso di saltare il fosso e di mettermi a fare lo scriba, per dirla con Gianni Clerici, magnerei una volta a settimana.

Offline franz_kappa

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Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #145 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 10:29:02 »
L'articolo non fa ridere, su questo mi pare siamo quasi tutti d'accordo. Questo, tuttavia, non è sufficiente per criticare Recanatesi come giornalista, la cui carriera parla da sé. Semmai si può criticare il fatto di essersi cimentato in un compito che non gli è particolarmente consono.
Il possesso della laurea, per svolgere la professione di giornalista, non è una condizione indispensabile. Basta superare l'iter esposto prima da giangoverni. La domanda iniziale, quindi, vorrei considerarla alla stregua di una provocazione (poco riuscita, come l'articolo di recanatesi  :)).
Semplicemente perfetto.
Hai colto il senso della mia opposizione alla piega che aveva preso il topic (ovvero il 'tiro al pennivendolo der catetere').
Recanatesi [che, vi confesso, mi interessa praticamente zero] resta un giornalista di grande esperienza che, forse, ci ha dimostrato di non eccellere proprio nel genere umoristico. Poi, è chiaro, se a qualcuno Recanatesi sta sull'anima perché partecipa alle trasmissioni di chi attacca Lotito e la Lazio e per questo "tocca daje ggiù" è un altro paio di maniche.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline MagoMerlino

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Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #146 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 11:04:25 »
In quel giornale c'erano fior di giornalisti che trattavano le due squadre romane con molta competenza e obiettività.
La mia era una battuta (il Recanatesi evidetemente ha fatto UN proselito), sono io che quelle pagine le saltavo a piè pari, usandole, anzi, per più nobili scopi. Incartare uova, pulire vetri, come si pulivano i vetri con i fogli del corriere di allora, neppure la Splendor......

 Poi, è chiaro, se a qualcuno Recanatesi sta sull'anima perché partecipa alle trasmissioni di chi attacca Lotito e la Lazio e per questo "tocca daje ggiù" è un altro paio di maniche.
e questo è il principale, per qualcuno anche l'unico, motivo che muove la critica a molti di quelli che fanno parte dell'ormai famigerato ambientone.
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Offline franz_kappa

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Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #147 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 11:11:19 »
e questo è il principale, per qualcuno anche l'unico, motivo che muove la critica a molti di quelli che fanno parte dell'ormai famigerato ambientone.
Ne sono convinto anche io (l'ho scritto in più occasioni, d'altronde. Non ti dò ragione in questo caso specifico per amore di polemica).

Ma ammetto che in me si sta radicando un forte pregiudizio su queste questioni.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline fish_mark

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Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #148 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 11:11:31 »
Semplicemente perfetto.
Hai colto il senso della mia opposizione alla piega che aveva preso il topic (ovvero il 'tiro al pennivendolo der catetere').
Recanatesi [che, vi confesso, mi interessa praticamente zero] resta un giornalista di grande esperienza che, forse, ci ha dimostrato di non eccellere proprio nel genere umoristico. Poi, è chiaro, se a qualcuno Recanatesi sta sull'anima perché partecipa alle trasmissioni di chi attacca Lotito e la Lazio e per questo "tocca daje ggiù" è un altro paio di maniche.

Che poi il giornalista in questione che partecipa a queste trasmissioni non mi pare proprio uuno di quelli che attacca mortalmente i sacri palazzi di Formello.
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Offline franz_kappa

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Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #149 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 11:14:57 »
Che poi il giornalista in questione che partecipa a queste trasmissioni non mi pare proprio uuno di quelli che attacca mortalmente i sacri palazzi di Formello.
Non fa nulla. Basta il solo contatto a contaminarlo.

Non prendi le distanze da uno dei gran signori del catetere, quel Quito che più che "Lazialità in Tv" dovrebbe chiamare la sua trasmissione "Ginulfità in Tv", come suggeriva un delizioso, acuto polemista amante del paradosso con cui abbiamo il piacere di condividere questo spazio virtuale?

E allora sei colpevole anche tu. E quindi "te do ggiù" (fa anche rima...).
Buon viaggio, caro Piero.

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Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #150 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 11:17:11 »
Non fa nulla. Basta il solo contatto a contaminarlo.

Non prendi le distanze da uno dei gran signori del catetere, quel Quito che più che "Lazialità in Tv" dovrebbe chiamare la sua trasmissione "Ginulfità in Tv", come suggeriva un delizioso, acuto polemista amante del paradosso con cui abbiamo il piacere di condividere questo spazio virtuale?

E allora sei colpevole anche tu. E quindi "te do ggiù" (fa anche rima...).

Accusare Guidone di essere una specie di Flores d'Arcais della lazialità è come accusare Vespa di essere antiberlusconiano ...
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Bill Kelso

Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #151 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 11:27:55 »
Comunque ginulfità in tv è  s p e t t a c o l a r e ! ! !  :D ;D :D ;D :D

Offline franz_kappa

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Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #152 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 11:29:13 »
Comunque ginulfità in tv è  s p e t t a c o l a r e ! ! !  :D ;D :D ;D :D
Ma infatti l'autore della boutade è un genio, chi lo ha mai messo in dubbio.
Solo gli piace troppo estremizzare, per i gusti miei.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline franz_kappa

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Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #153 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 11:37:49 »
Accusare Guidone di essere una specie di Flores d'Arcais della lazialità è come accusare Vespa di essere antiberlusconiano ...
Guarda, al peggio non c'è mai fine. Su questo spazio virtuale, ad esempio, è stato dato impunemente della mer... a un signore (nonché professionista e uomo inappuntabile) come Luca Marchegiani, accusato di essersi piegato alla mafia xxxxnista che infesta Sky (se ho ben compreso le deliranti affermazioni di qualcuno).

Luca Marchegiani. Il portiere dei trionfi del 1998-2000. Serve aggiungere altro?
Buon viaggio, caro Piero.

Offline fish_mark

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Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #154 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 11:38:09 »
Comunque ginulfità in tv è  s p e t t a c o l a r e ! ! !  :D ;D :D ;D :D

Per me invece è "Demolazialità in TV".
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Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #155 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 11:54:17 »
Accusare Guidone di essere una specie di Flores d'Arcais

sarebbe una carognata, c'è un limite anche alle offese.
povero Guido.

Mazzola

Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #156 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 13:19:29 »
Magari si potrebbe aprire un capitolo sulle "testate" giornalistiche che approfittano di tutto questo legittimo desiderio di scrivere di calcio per riempire pagine e pagine a gratis vendendo pubblicità, non importa quale sia il contenuto. Non tutti possono fare i giornalisti, ma fare il giornalista non ti dà da mangiare, soprattutto se sei un piccolo stracciaculo che va a Formello col microfono. Solo che c'è chi col giornale che scrivi tu guadambia bei soldoni. E a te non ti dà una breccola. Se poi il giornale è free, mejo me sento. Io ho scritto in vita mia almeno 200 articoli per una decina di testate, da dilettante, e continuo a farlo. Non mi è mai importato di prendere nemmeno il patentino da pubblicista, perché ho un lavoro che mi dà da campare e se per caso avessi deciso di saltare il fosso e di mettermi a fare lo scriba, per dirla con Gianni Clerici, magnerei una volta a settimana.

Credo tu ti riferissi al mio post.
Ho scritto apposta "approfittare" e ho parlato di rimborso spese.

Hai ragione. Funziona così.
Non ti danno una breccola. Neanche quando te li promettono.
Per i ragazzi che vogliono iniziare è una spesa grande (andare tutti i giorni a Formello o trigoria costa e pure tanto...).
Ma con sacrifci (economico da parte della famiglia) riesci a:
prendere il tesserino da pubblicista senza il quale non vai da nessuna parte
diventi "conosciuto"
hai eventualmente la possibilità di collaborare con giornali importanti che non hanno redazione sportiva
hai eventualmente la possibilità di arrivare a lavorare per emittenti importanti sky "dahlia" ecc

Come era il detto informatico/latino ? "dos" ut des  ;D (è una battuta...)

Trippanera

Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #157 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 13:29:51 »
Recanatesi [che, vi confesso, mi interessa praticamente zero] resta un giornalista di grande esperienza che, forse, ci ha dimostrato di non eccellere proprio nel genere umoristico. Poi, è chiaro, se a qualcuno Recanatesi sta sull'anima perché partecipa alle trasmissioni di chi attacca Lotito e la Lazio e per questo "tocca daje ggiù" è un altro paio di maniche.

Uno che scrive in quel modo  dimostra di avere la tecnica, l'intelligenza e la sensibilità di un criceto.
Hai voglia a difenderlo...

Offline sempreesoloFORZALAZIO

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Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #158 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 14:42:41 »
Trippanera, a nome della Lega per la tutela e dignità dei criceti, ti invito a formulare pubbliche scuse per l'irriverente paragone.

Offline Fulcanelli

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Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #159 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 15:00:55 »
Tanti anni fa posi la domanda del titolo di questo topic ad Antonio Ghirelli, allora direttore de Il corriere dello sport. Con schiettezza mi rispose "No, non è nemmeno necessario scrivere in italiano corretto. Basta avere un parente onorevole o cardinale".
Le regole i accesso all'ordine, quelle esposte da Giangoverni, risalgono all'epoca mussoliniana e servivano per controllare la stampae farne un gruppo chiuso. Difficile pensare che oggi servano a qualcos'altro. Così nascono i Minzolini.