Autore Topic: Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?  (Letto 15895 volte)

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POMATA

Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« : Domenica 30 Gennaio 2011, 13:15:01 »
Riporto da Lazialitá, senza polemiche, ma vorrei sapere se é vero che bisogna laurearsi per essere giornalista.

E’ scoppiata la Parentopoli biancoceleste

Parentopoli non riguarda soltanto la sede regionale, il Municipio e alcune sue aziende, Atac, Ama, Acea, ma anche la Lazio.

“Il sindaco Alemanno ha commentato “Mal Comune mezzo gaudio”, Renata Polverini non ha voluto essere da meno e ha ribattuto: “Mal Regione mezzo gaudio”..

 

Lunedì 29 novembre. Una talpa di Formello telefona al “Corriere dello Sport”: “Vi siete chiesti perché la Lazio mantiene da otto anni Manfredini senza farlo mai giocare?” Non saprei, si è sentito rispondere. “Ve lo dico io. Avete fatto caso che il giardiniere di Formello è di carnagione scura? E che viene anche lui dalla Costa d’Avorio?” Beh? “Manfredini è nipote del barbiere del cugino della sorella della vicina di casa della moglie del giardiniere”. Ah, ecco…

 

Venerdì 3 dicembre. Notizia bomba: anche Igli Tare è approdato alla Lazio per via di una raccomandazione. La sua storia è un po’ più complessa e parte da lontano. Il papà di Lotito, Gastone, si recò anni fa a Tirana per trattare, a nome della sua società, un contratto per le pulizie dei locali del Ministero della Cultura albanese. Nell’occasione conobbe una professoressa di latino, Tinka Alikai. Nacque un bambino, insieme decisero di chiamarlo con un nome latino: erano indecisi fra Diocleziano o Claudio, l’importante è che all’inizio o alla fine del nome doveva esserci comunque Dio.

L’anno dopo Lotito senior tornò a Tirana per pulire gli uffici del ministero e s’invaghì di un sergente dell’esercito nazionale albanese (A.A.F.) di nome Xhelda, addetta ai servizi segreti (S.S.A.A.) con la quale ebbe un figlio (I.G.L.I). Seguendo la passione degli albanesi per gli acronimi, i genitori scelsero per nome una sigla che alcuni interpretarono come uno sfogo di papà Lotito (Intanto Gastone Lavora Indefessamente), altri come i due articoli plurali maschili che Xhelda stava studiando sulla grammatica italiana mentre era incinta, versione avallata dal fatto che la mamma lo chiamava Igli con la g morbida, unione degli articoli i e gli. Il cognome fu un errore. Quando si affacciò allo sportello dell’anagrafe di Tirana per denunciare la nascita del figlio e si sentì chiedere 1.200 lek dall’impiegato, Gastone Lotito chiese se si poteva trattare. Come?, tese l’orecchio l’impiegato. “Trat-tare”, scandì allora Gastone. E poiché “trat”nel dialetto di Tirana significa “cognome”, il bambino venne iscritto con il cognome di  Tare. Igli Tare.

 

Mercoledì 8 dicembre. “Claudio Lotito e Igli Tare sono fratelli di sangue”, titolano i giornali. Stesso padre, madre diversa. Poi, i particolari. Per questo Tare fu assunto alla Lazio. Fece finta di giocare qualche partita e poi restò come dirigente. Un ruolo che Claudio Lotito non ha mai digerito, ma per il fratello ha dovuto fare – a malincuore – un’eccezione.

 

Sabato 11 dicembre. Finalmente svelato il caso Garrido. Il giocatore è nipote di una anziana escort spagnola parcheggiata in un garage nei pressi di Arcore. Lo scorso anno, duranter Milan-Lazio, Lotito incontrò in tribuna d’onore il presidente del Milan, il quale gli chiese una cortesia, quella di dare un posto in squadra al figlio di una sua amica. “Sai – gli sussurrò ad un orecchio -  è la zia di Zapatero”. Lotito non potè tirarsi indietro. Dopo i primi due mesi di allenamenti Reja chiese: “Ma qual è Garrido?”. Lotito glielo indicò. “Ah – esclamò l’allenatore – credevo che fosse un cartellone pubblicitario”.

 

Martedì 14 dicembre. Lotito, nel mirino per parentopoli laziale e anche un po’ invidioso, chiede la fiducia. Proclama: “Vincerò, mezza Roma mi ama!”. “Certo che ti amo”, gli risponde sua moglie Cristina Mezzaroma. A Formello la votazione va per le lunghe, scoppiano tafferugli in tutta la città, assalti, incendi. Lotito chiama Tare: “Hai visto che cosa hai combinato?” “Io?”. “Tu, sì. Se te ne restavi a Tirana con tua madre tutto questo non succedeva!”. La polizia arresta Foggia con un bastone e un paio di manette in mano, Gonzales col volto coperto e una molotov, Bonetto con un petardo, Firmani con un guanto di ferro, Bizzarri con una pistola giocattolo. In questura si difendono così: “Ci annoiavamo…”.

Franco Recanatesi


Offline disabitato

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Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #1 : Domenica 30 Gennaio 2011, 13:19:46 »
non ho capito..  ::)
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

schwitters

Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #2 : Domenica 30 Gennaio 2011, 13:20:15 »
Bisogna ride o piagne?
Piango.

POMATA

Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #3 : Domenica 30 Gennaio 2011, 13:24:18 »
Io nemmeno ho capito l'articolo, per questo chiedo se per essere giornalisti bisogna studiare o é tutta una presa in giro...

Offline borges

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Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #4 : Domenica 30 Gennaio 2011, 13:26:08 »
ma che davvero.....
Alla Sensi consiglio un Aulin (S.Siviglia)
Bisogna rinunciare al consenso per la legalità (C. Lotito)
è il calcio pulito, baby (centurio)

Offline BobLovati

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Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #5 : Domenica 30 Gennaio 2011, 13:39:29 »
...l´età è quella che è; e bisogna rispettarla, su   :-X
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Offline giangoverni

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Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #6 : Domenica 30 Gennaio 2011, 14:03:18 »
Possibile che non abbiate capito lo spirito umoristico delle cose paradossali scritte da Franco Recanatesi?
Per inciso Recanatesi è un ottimo giornalista che ha lavorato per giornali molto importanti come Paese Sera e La Repubblica. E' anche scrittore, tra l'altro anni fa pubblicò la più bella biografia di Maestrelli.

geddy

Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #7 : Domenica 30 Gennaio 2011, 14:07:31 »
Umoristico? Il giardiniere della costa d'avorio o la escort spagnola nonna di Garrido dovrebbero far ridere?

Offline chemist

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Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #8 : Domenica 30 Gennaio 2011, 14:18:18 »
Mah, con tutto il rispetto per Recanatesi, l'unica che mi ha fatto fare un mezzo sorriso e' quella proprio sulla zia di Zapatero.

Aquilotta del Nord

Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #9 : Domenica 30 Gennaio 2011, 14:40:43 »
Vabbè, almeno bisognerebbe conoscere l'italiano, che dici?  ;D
Comunque non ricordo se è poi effettivamente passata la proposta che imponeva la laurea per dare l'esame... quando l'ho dato io, la laurea non era obbligatoria.

P.S. Essere laureati spesso non equivale ad "aver studiato" né ad essere persone "colte"  ;D

RobCouto

Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #10 : Domenica 30 Gennaio 2011, 14:47:54 »
Penoso.

A quando la biografia di Ugolotti e Musiello?

Offline WombyZoof

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Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #11 : Domenica 30 Gennaio 2011, 16:46:19 »
se è un tentativo di fare umorismo, provo profondo imbarazzo.  è già il secondo capolavoro del genere se non erro.. veramente scadente.

giangoverni, tu sei abituato ad altro spessore in tema di umorismo, capisco che sei amico o collega di recanatesi, che recanatesi in passato abbia scritto di maestrelli è lodevole, ma questi pezzi umoristici francamente, via, te ne rendi conto anche te ...
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Offline BobLovati

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Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #12 : Domenica 30 Gennaio 2011, 17:00:23 »
Io di Recanatesi ricordo che ERA un buon giornalista; mantenuto a galla ultimamente soprattutto dallo scarso ( secondo me, chiaro ) livello della stampa sportiva romana ...

Ricordo la presentazione da quito del libro su Maestrelli; non male il libro ma, presentandolo in un sito presumibilmente Laziale, uno crede sia così e compra il libro.
In pratica di Lazio, in quel linbro, ce n´è assai meno del 10% del totale; se ne parlò anche sulla ex LN, dove i giudizi furono piuttosto negativi.

Ora questo signore, che passa il tempo a fare battute almeno antipatiche su praticamente tutti i dirigenti della Società, e sull´80% dei giocatori della Lazio, credo stia toccando il fondo. Fondo di qualità e, soprattutto di buon gusto.

Mi sorprende che " giangoverni " ( col quale ho avuto qualche screzio ma che sa la stima professionale che ho per lui ) cerchi di " difenderlo "; non credo il Recanatesi meriti la difesa da parte di qualcuno che, di qualità giornalistiche e personali, ne ha da vendere !   
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Offline fiDelio

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Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #13 : Domenica 30 Gennaio 2011, 17:04:08 »
che crasse risate......

 ::)
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"Se un giorno dovessi fare un trapianto di cervello, vorrei quello di un giornalista sportivo. Perché so che non è mai stato usato"

Offline Rebecca

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Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #14 : Domenica 30 Gennaio 2011, 17:11:28 »
Che ridere!
La Lazio mia, in cima ar monno c'è la Lazio mia...

RobCouto

Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #15 : Domenica 30 Gennaio 2011, 17:12:22 »
Nel frattempo


Benedetti su RaiItalia.

No, dico: Benedetti su RaiItalia.

Ripeto: Benedetti su RaiItalia.

Offline giangoverni

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Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #16 : Domenica 30 Gennaio 2011, 17:14:45 »
se è un tentativo di fare umorismo, provo profondo imbarazzo.  è già il secondo capolavoro del genere se non erro.. veramente scadente.

giangoverni, tu sei abituato ad altro spessore in tema di umorismo, capisco che sei amico o collega di recanatesi, che recanatesi in passato abbia scritto di maestrelli è lodevole, ma questi pezzi umoristici francamente, via, te ne rendi conto anche te ...

Io sono intervenuto per correggere l'errore di lettura, non per dare un giudizio sullo scritto di Recanatesi, il quale da un po' di tempo, anche nei suoi interventi orali, si diverte con il paradosso che non sempre gli riesce. Totò diceva che far ridere è molto più difficile che far piangere.

PS la risposta è diretta anche a Rob Couto, che ringrazio per la stima.

Offline WombyZoof

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Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #17 : Domenica 30 Gennaio 2011, 17:24:55 »
Io sono intervenuto per correggere l'errore di lettura, non per dare un giudizio sullo scritto di Recanatesi, il quale da un po' di tempo, anche nei suoi interventi orali, si diverte con il paradosso che non sempre gli riesce. Totò diceva che far ridere è molto più difficile che far piangere.

grazie per il chiarimento. 


robcouto, è evidente che ormai si fa carriera con gli amici degli amici. la rai ormai è sbracata completamente a livello qualitativo. salla sanippoli a mazzocchi, a quell'omino di varriale, passando all'imbarazzante tribunetta allestita per i mondiali in sudafrica. della rete da cui trasmettevano alfredo pigna, paolo rosi , alberto giubilo, alfredo pigna, gli stessi mattioli e de zan, barendson e valenti, restano solo le macerie.
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Offline Matita

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Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #18 : Domenica 30 Gennaio 2011, 17:27:53 »
Possibile che non abbiate capito lo spirito umoristico delle cose paradossali scritte da Franco Recanatesi?

No, e fossi Tare lo prenderei a calci in culo.

Uno piu' forte dell'altro.

Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline BobLovati

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Re:Ma davvero bisogna studiare per essere giornalisti?
« Risposta #19 : Domenica 30 Gennaio 2011, 17:29:10 »
...........................................................................
della rete da cui trasmettevano alfredo pigna, paolo rosi , alberto giubilo, alfredo pigna, gli stessi mattioli e de zan, barendson e valenti, restano solo le macerie.

che continuiamo a finanziare a peso d´oro; nonostante la pubblicità    >:(
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