Autore Topic: Le belle bandiere (Wilson e il Totonero)  (Letto 59222 volte)

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esculapio

Re:Le belle bandiere (Wilson e il Totonero)
« Risposta #300 : Giovedì 12 Maggio 2016, 13:33:54 »
Infatti!  Al momento di quel calcioscommesse ero bambino e ricordo poco... Ero invece più grandicello (11 anni) quando Giordano e Manfredonia tornarono in squadra e ci fecero vincere il campionato di B...  Giordano segnò in entrambe le partite che vidi allo stadio quell'anno... le prime della mia vita laziale...  Foggia-Lazio 0-2 e Lazio-Milan 2-2...  Per me era l'eroe!

E, in misura minore, lo era anche Manfredonia.  Tanto è vero che mi fece molto male il suo passaggio dalla Juve alle merde...  per me fu quello a marchiarlo e non il totonero...  :(
tra l'altro, se non ricordo male, nel caso di giordano e manfredonia non è che scommettessero a perdere contro la lazio.... semplicemente scommettevano in periodi in cui non era permesso ... certo fecero una grandissima caxxata che si ripercosse sulla lazio e non è certo mia intezione riabilitarli .... pero è altra cosa sullo scommettere a perdere della propria squadra.

Offline Brunogiordano

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Re:Le belle bandiere (Wilson e il Totonero)
« Risposta #301 : Giovedì 12 Maggio 2016, 17:29:31 »
Ero piccolo quindi potrei sbagliare, ma ricordo di aver letto di qualche battuta di giocatori milanisti ai laziali del tipo “e ora segna Giordano", dopo il raddoppio rossonero in milan-Lazio finita 2-1.
Quindi forse sbagli.
"E' più difficile descriverla che sentirla la Lazialità: è signorilità non di carattere esteriore, è cosa che si sente dentro, della quale ci si sente orgogliosi. E' un messaggio che tocca i cuori, la mente, la sensibilità e ci innalza verso il cielo, è un messaggio di costume di vita"
RENZO NOSTINI

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Re:Le belle bandiere (Wilson e il Totonero)
« Risposta #302 : Venerdì 13 Maggio 2016, 01:57:04 »
tra l'altro, se non ricordo male, nel caso di giordano e manfredonia non è che scommettessero a perdere contro la lazio.... semplicemente scommettevano in periodi in cui non era permesso ... certo fecero una grandissima caxxata che si ripercosse sulla lazio e non è certo mia intezione riabilitarli .... pero è altra cosa sullo scommettere a perdere della propria squadra.

Purtroppo scommettevano soprattutto a perdere. E ci riuscivano (Milan).
E quando scommettevano a vincere ... la Lazio neanche vinceva (Avellino).  :o
"Chi ama la Lazio va a vedere la Lazio" (S. Cragnotti)

Offline surg

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Re:Le belle bandiere (Wilson e il Totonero)
« Risposta #303 : Venerdì 13 Maggio 2016, 08:26:08 »
Wilson e Giordano li ho adorati.
Oggi li disprezzo

Offline Brunogiordano

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Re:Le belle bandiere (Wilson e il Totonero)
« Risposta #304 : Venerdì 13 Maggio 2016, 08:50:13 »
Io invece, nonostante tutto, no.
Manfredonia invece sì.
"E' più difficile descriverla che sentirla la Lazialità: è signorilità non di carattere esteriore, è cosa che si sente dentro, della quale ci si sente orgogliosi. E' un messaggio che tocca i cuori, la mente, la sensibilità e ci innalza verso il cielo, è un messaggio di costume di vita"
RENZO NOSTINI

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Re:Le belle bandiere (Wilson e il Totonero)
« Risposta #305 : Venerdì 13 Maggio 2016, 09:41:01 »
Io invece, nonostante tutto, no.
Manfredonia invece sì.

Sono d'accordo.
Dei due ricordo soprattutto la promozione dell'83.
Poi Lionello ha buttato tutto andando a giocare con le merde...

Offline fish_mark

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Re:Le belle bandiere (Wilson e il Totonero)
« Risposta #306 : Venerdì 13 Maggio 2016, 12:36:17 »
Sono d'accordo.
Dei due ricordo soprattutto la promozione dell'83.
Poi Lionello ha buttato tutto andando a giocare con le merde...

4 anni dopo eh. Decisione di cui si è pentito amaramente, da una intervista recente.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Offline Jim Bowie

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Re:Le belle bandiere (Wilson e il Totonero)
« Risposta #307 : Venerdì 13 Maggio 2016, 13:45:55 »
4 anni dopo eh. Decisione di cui si è pentito amaramente, da una intervista recente.
in casi come questi, il tempo non conta.Dall'istante in cui passi col nemico, ti odio.
Affanculo tutti i riommici.

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Offline lazio_alè

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Re:Le belle bandiere (Wilson e il Totonero)
« Risposta #308 : Venerdì 13 Maggio 2016, 13:58:42 »
ce facemmo 'na scenografia a 'n derby, quello del cruciverba:
6 verticale: colui che ha spaccato la sudde...
 :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

MAI perdonato anche perchè era un mio idolone da ragazzino!
" Se perdi la finale di Coppa in maggio puoi sempre aspettare il terzo turno in gennaio, e che male c'è in questo?
 Anzi è piuttosto confortante se ci pensi ... "

“Il mano di Bastos” is the new “er go’ de Turone” (Cit.TD)

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Re:Le belle bandiere (Wilson e il Totonero)
« Risposta #309 : Venerdì 13 Maggio 2016, 14:04:53 »
ce facemmo 'na scenografia a 'n derby, quello del cruciverba:
6 verticale: colui che ha spaccato la sudde...
 :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

MAI perdonato anche perchè era un mio idolone da ragazzino!

E, dopo il fattaccio di Bologna, in curva nord si cantava...
Un cuore matto, matto da legare
E Manfredonia non può più giocare


So che non è bello...  8)

Offline lazio_alè

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Re:Le belle bandiere (Wilson e il Totonero)
« Risposta #310 : Venerdì 13 Maggio 2016, 14:09:32 »
E, dopo il fattaccio di Bologna, in curva nord si cantava...
Un cuore matto, matto da legare
E Manfredonia non può più giocare


So che non è bello...  8)

Era Bergamo e se cantava... qualcosa de più pesante!  ;)
" Se perdi la finale di Coppa in maggio puoi sempre aspettare il terzo turno in gennaio, e che male c'è in questo?
 Anzi è piuttosto confortante se ci pensi ... "

“Il mano di Bastos” is the new “er go’ de Turone” (Cit.TD)

Offline lazio_alè

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Re:Le belle bandiere (Wilson e il Totonero)
« Risposta #311 : Venerdì 13 Maggio 2016, 14:15:32 »
Era Bergamo e se cantava... qualcosa de più pesante!  ;)

BOLOGNA, chiedo venia...  :'( :'( :'( :-*
" Se perdi la finale di Coppa in maggio puoi sempre aspettare il terzo turno in gennaio, e che male c'è in questo?
 Anzi è piuttosto confortante se ci pensi ... "

“Il mano di Bastos” is the new “er go’ de Turone” (Cit.TD)

Anselazio

Re:Le belle bandiere (Wilson e il Totonero)
« Risposta #312 : Sabato 14 Maggio 2016, 14:50:24 »
se pensi che avevi Vagheggi, Ambu e Moscatelli e poi ti sei ritrovato all'improvviso con Giordano e Manfredonia altrimenti stavi ancora a Sarentino ...

Mi ero perso questa...stavo a Sarentino a causa loro, altrimenti sarei stato in A a guardarmi Renè Van de Kerkhof invece di sognarmi ancora la notte il rigore di chiodi e il palermo di montesano (per citare solo due esempi).

Li incontrai quell'estate in un' amichevole col Cerveteri...l'unica cosa che mi uscì fu un: vedete che dovete fare.


Zapruder

Re:Le belle bandiere (Wilson e il Totonero)
« Risposta #313 : Sabato 14 Maggio 2016, 16:47:38 »
ce facemmo 'na scenografia a 'n derby, quello del cruciverba:
6 verticale: colui che ha spaccato la sudde...
 :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

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Offline Frank 73

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Re:Le belle bandiere (Wilson e il Totonero)
« Risposta #314 : Domenica 15 Maggio 2016, 01:36:22 »
Era il 30 dicembre 1989. Quel giorno, al Flaminio, ne facemmo tre al Napoli di Maradona e Careca. A Bologna Manfredonia smise di giocare. Quel giorno si chiuse il decennio più orribile della nostra storia.

Era cominciata nel 1980. Con Moggi in cabina di regia, stavamo costruendo una bella squadra. Avevamo appena preso un forte olandese. Si era appena chiuso il decennio più entusiasmante. Un altro se ne stava aprendo...

Quel giorno di marzo, mi sembra fosse il ventitre, i nostri finirono in manette. Wilson, Giordano, Manfredonia. Avevano truccato o tentato di truccare una serie di partite, avevano svenduto i nostri colori. Ci avevano letteralmente pisciato sopra.

Finimmo in B, il primo anno non riuscimmo a risalire, i secondo rischiammo di precipitare. Intanto, in nostri eroi erano squalificati. Pentiti? Rammaricati? Si sentivano forse un po' in debito con la Lazio? Sì, la voglia di riscatto era così tanta che... Brunetto firmò un contratto con la penna che gli porse l'Ing. Viola, contratto che sarebbe stato valido al termine della squalifica.
Il destino volle che un altro squalificato, appena scontata la sospensione, tal Paolo Rossi, condusse gli azzurri alla conquista del titolo mondiale (1982) e vi fu un'amnistia generale. Giordano e Manfredonia anticiparono il rientro, quel contratto l'ing. Viola dovette gettarlo nel cestino.
I due restituirono, giocando finalmente a pallone, alla Lazio la serie A che le avevano sottratto per tre anni, canticchiando nel pullman, di ritorno da Cava dei Tirreni, l'ultimo successo di un cantatore molisano che in quelle settimane andava per la maggiore. Mi sembra "Grazie cacca..." o un motivetto del genere.
Intanto sbarcava Chinaglia... sembrava il risveglio da un incubo. Ma l'incubo non era finito, anzi...

Il primo anno ci salvammo, nonostante i nostri eroi impegnati a programmare il proprio futuro lontano dalla Lazio. Boniperti ci diede Laudrup in prestito come anticipo per la spesa dell'anno seguente.
Eravamo nei bassifondi, quando Bogoni, ad Ascoli, spezzò una gamba a Giordano. Senza centravanti, risalimmo la classifica e, grazie a qualche spintarella (in quarantanni che seguo la Lazio, forse l'unica stagione in cui i favori arbitrali hanno nettamente superato i torti), ci salvammo a Pisa.
Giordano e Manfredonia erano in partenza verso la Juve, la copertina del Guerin Sportivo successiva all'ultima giornata annunciava il loro addio.
Con i soldi della Juve, sarebbero state tappate le falle del bilancio e tentato il rilancio della squadra.
Ma i due rifiutarono, l'offerta in termini di ingaggio della Juve non era soddisfacente (...).

Restarono alla Lazio e furono gli artefici della stagione più squallida, dal punto di vista sportivo, della nostra storia. Retrocessi già nel girone di andata, anche grazie al caos nello spogliatoio che i due signorini determinarono.
A fine stagione la Lazio, prostrata sportivamente ed economicamente, era in B. I due signorini se ne andarono, ovviamente a prezzo stracciato. Essendo in B... la Lazio non aveva più potere contrattuale. Ci ricavò poco. Loro, di contro, ottennero l'ingaggio desiderato. Uno, il biondo, andò a giocare con Platini, l'altro con Maradona.
Noi, nella melma. Contro Sambenedettese, Arezzo e compagnia. Con Chinaglia che il 5 dicembre 1985 gettò la spugna. Di lì a poco Chimenti, il coinvolgimento nel Totonero, i Marchesi (mica i russi...) che promettevano di salvarla, i lacrimatoi in servizio permanente h24, De Biase, la guerriglia di agosto, la CAF...
Anni, non mesi, anni durante i quali ogni giorno, ogni santo giorno, non sapevi se il giorno dopo la Lazio ci sarebbe stata ancora.
Mentre ci godevamo tutto questo, quelli che l'avevano determinato come se la passavano? Manfredonia festeggiava a Tokio il titolo mondiale per club, Giordano palleggiava con Dieguito e cantava 'O Sole mio sotto il Vesuvio dove arrivava il primo tricolore. Un mese dopo, sotto il Vesuvio, il 5 luglio ci giocavamo la vita contro il Campobasso. Chissà se Brunetto era da quelle parti o già al mare. Il suo amichetto di merende, intanto, era sbarcato a Trigoria.

Arriva il 1989. Arriva l'ultimo anno di un decennio da incubo che i due eroi avevano contribuito pesantemente a determinare. Eravamo tornati in A, ma il primo anno toccava lottare per salvarci. Ci riuscimmo nell'ultima partita, ad Ascoli. Di fronte c'era lui, Bruno Giordano. Si presentò solo davanti alla porta e stava per spedirci in B per la terza volta in dieci anni. Sarebbe stata peraltro l'unica delle tre in cui, nel farlo, si sarebbe trattato di un fatto sportivo. Infatti.. tirò fuori.

Quel giorno finirono di incrociarsi i nostri destini. Il compagno di merende, invece, lo incontrammo nel derby autunnale della stagione seguente. Il solito Lio... fece buttar fuori quel pio uomo di Amarildo, cui non bastò aver regalato Bibbie nel pre-gara. Poi quel 30 dicembre in cui si chiuse la sua carriera e in cui si chiuse il nostro decennio da incubo. Solo una coincidenza che per chiudersi definitivamente dovessero uscire di scena quei due.

Il terzo, l'anziano capitano, il decennio l'aveva trascorso nell'anonimato, interrotto settimanalmente dall'intervista domenicale nella trasmissione mattutina di Galasso. Giurò di non mettere mai più piede in uno stadio. Per un trentennio c'è riuscito, poi qualche fruttarolo deve avercelo riportato.
"Chi ama la Lazio va a vedere la Lazio" (S. Cragnotti)

Offline Gotty

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Re:Le belle bandiere (Wilson e il Totonero)
« Risposta #315 : Domenica 15 Maggio 2016, 15:41:16 »
Troppo pigro per leggere tutto e quindi mi scuso ma vorrei puntualizzare:
L'unica partita certamente venduta fu Milan-Lazio e Wilson lo ammette pubblivamente dicendo anche che fu l'unica nella quale venne coinvolto, per la partita con l'Avellino il tribunale mandò tutti assolti per non avere commesso il fatto, ma ormai eravamo ingiustamente in serie B, per tutte le altre partite ci fu assoluzione per insufficienza di prove (all'epoca esisteva ancora questa causale) e non come spesso raccontano ora i giornalari perché non esisteva il reato di truffa sportiva (se fosse come avrebbero potuto arrestarli ?).
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Offline Frank 73

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Re:Le belle bandiere (Wilson e il Totonero)
« Risposta #316 : Domenica 15 Maggio 2016, 18:27:04 »
Troppo pigro per leggere tutto e quindi mi scuso ma vorrei puntualizzare:
L'unica partita certamente venduta fu Milan-Lazio e Wilson lo ammette pubblivamente dicendo anche che fu l'unica nella quale venne coinvolto, per la partita con l'Avellino il tribunale mandò tutti assolti per non avere commesso il fatto, ma ormai eravamo ingiustamente in serie B, per tutte le altre partite ci fu assoluzione per insufficienza di prove (all'epoca esisteva ancora questa causale) e non come spesso raccontano ora i giornalari perché non esisteva il reato di truffa sportiva (se fosse come avrebbero potuto arrestarli ?).

Non furono arrestati per illecito sportivo, il reato non esisteva.
Furono arrestati per truffa. La denuncia fu di un commerciante di frutta e verdura (tal Cruciani) che era caduto in rovina a causa di risultati non andati come concordato (per esempio il Lazio-Avellino cui ti riferisci, che prevedeva la vittoria biancoceleste e finì in pareggio).
Le assoluzioni o imputazioni per le singole partite, quella sì, quella no, attengono alla giustizia sportiva. Quella ordinaria si occupò di altro (truffa, estorsione, scommesse clandestine, il cd. Totonero che quello sì era reato, non truccare in sè un incontro sportivo) e dovette alla fine assolse i calciatori. Ma non dal reato di illecito sportivo, che non esisteva, ma da quello di truffa ed estorsione, cui era la giustizia sportiva ad essere estranea. I due piani, sia pur collegati, in quanto l'uno forniva elementi all'altro, erano nettamente distinti.

Anche fosse poi quella col Milan l'unica partita venduta, come Wilson ammise, sarebbe bastata, fosse esistito il reato, a determinare una condanna.
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Re:Le belle bandiere (Wilson e il Totonero)
« Risposta #317 : Lunedì 16 Maggio 2016, 12:40:07 »
Era il 30 dicembre 1989. Quel giorno, al Flaminio, ne facemmo tre al Napoli di Maradona e Careca. A Bologna Manfredonia smise di giocare. Quel giorno si chiuse il decennio più orribile della nostra storia.

Era cominciata nel 1980. Con Moggi in cabina di regia, stavamo costruendo una bella squadra. Avevamo appena preso un forte olandese. Si era appena chiuso il decennio più entusiasmante. Un altro se ne stava aprendo...

Quel giorno di marzo, mi sembra fosse il ventitre, i nostri finirono in manette. Wilson, Giordano, Manfredonia. Avevano truccato o tentato di truccare una serie di partite, avevano svenduto i nostri colori. Ci avevano letteralmente pisciato sopra.

Finimmo in B, il primo anno non riuscimmo a risalire, i secondo rischiammo di precipitare. Intanto, in nostri eroi erano squalificati. Pentiti? Rammaricati? Si sentivano forse un po' in debito con la Lazio? Sì, la voglia di riscatto era così tanta che... Brunetto firmò un contratto con la penna che gli porse l'Ing. Viola, contratto che sarebbe stato valido al termine della squalifica.
Il destino volle che un altro squalificato, appena scontata la sospensione, tal Paolo Rossi, condusse gli azzurri alla conquista del titolo mondiale (1982) e vi fu un'amnistia generale. Giordano e Manfredonia anticiparono il rientro, quel contratto l'ing. Viola dovette gettarlo nel cestino.
I due restituirono, giocando finalmente a pallone, alla Lazio la serie A che le avevano sottratto per tre anni, canticchiando nel pullman, di ritorno da Cava dei Tirreni, l'ultimo successo di un cantatore molisano che in quelle settimane andava per la maggiore. Mi sembra "Grazie cacca..." o un motivetto del genere.
Intanto sbarcava Chinaglia... sembrava il risveglio da un incubo. Ma l'incubo non era finito, anzi...

Il primo anno ci salvammo, nonostante i nostri eroi impegnati a programmare il proprio futuro lontano dalla Lazio. Boniperti ci diede Laudrup in prestito come anticipo per la spesa dell'anno seguente.
Eravamo nei bassifondi, quando Bogoni, ad Ascoli, spezzò una gamba a Giordano. Senza centravanti, risalimmo la classifica e, grazie a qualche spintarella (in quarantanni che seguo la Lazio, forse l'unica stagione in cui i favori arbitrali hanno nettamente superato i torti), ci salvammo a Pisa.
Giordano e Manfredonia erano in partenza verso la Juve, la copertina del Guerin Sportivo successiva all'ultima giornata annunciava il loro addio.
Con i soldi della Juve, sarebbero state tappate le falle del bilancio e tentato il rilancio della squadra.
Ma i due rifiutarono, l'offerta in termini di ingaggio della Juve non era soddisfacente (...).

Restarono alla Lazio e furono gli artefici della stagione più squallida, dal punto di vista sportivo, della nostra storia. Retrocessi già nel girone di andata, anche grazie al caos nello spogliatoio che i due signorini determinarono.
A fine stagione la Lazio, prostrata sportivamente ed economicamente, era in B. I due signorini se ne andarono, ovviamente a prezzo stracciato. Essendo in B... la Lazio non aveva più potere contrattuale. Ci ricavò poco. Loro, di contro, ottennero l'ingaggio desiderato. Uno, il biondo, andò a giocare con Platini, l'altro con Maradona.
Noi, nella melma. Contro Sambenedettese, Arezzo e compagnia. Con Chinaglia che il 5 dicembre 1985 gettò la spugna. Di lì a poco Chimenti, il coinvolgimento nel Totonero, i Marchesi (mica i russi...) che promettevano di salvarla, i lacrimatoi in servizio permanente h24, De Biase, la guerriglia di agosto, la CAF...
Anni, non mesi, anni durante i quali ogni giorno, ogni santo giorno, non sapevi se il giorno dopo la Lazio ci sarebbe stata ancora.
Mentre ci godevamo tutto questo, quelli che l'avevano determinato come se la passavano? Manfredonia festeggiava a Tokio il titolo mondiale per club, Giordano palleggiava con Dieguito e cantava 'O Sole mio sotto il Vesuvio dove arrivava il primo tricolore. Un mese dopo, sotto il Vesuvio, il 5 luglio ci giocavamo la vita contro il Campobasso. Chissà se Brunetto era da quelle parti o già al mare. Il suo amichetto di merende, intanto, era sbarcato a Trigoria.

Arriva il 1989. Arriva l'ultimo anno di un decennio da incubo che i due eroi avevano contribuito pesantemente a determinare. Eravamo tornati in A, ma il primo anno toccava lottare per salvarci. Ci riuscimmo nell'ultima partita, ad Ascoli. Di fronte c'era lui, Bruno Giordano. Si presentò solo davanti alla porta e stava per spedirci in B per la terza volta in dieci anni. Sarebbe stata peraltro l'unica delle tre in cui, nel farlo, si sarebbe trattato di un fatto sportivo. Infatti.. tirò fuori.

Quel giorno finirono di incrociarsi i nostri destini. Il compagno di merende, invece, lo incontrammo nel derby autunnale della stagione seguente. Il solito Lio... fece buttar fuori quel pio uomo di Amarildo, cui non bastò aver regalato Bibbie nel pre-gara. Poi quel 30 dicembre in cui si chiuse la sua carriera e in cui si chiuse il nostro decennio da incubo. Solo una coincidenza che per chiudersi definitivamente dovessero uscire di scena quei due.

Il terzo, l'anziano capitano, il decennio l'aveva trascorso nell'anonimato, interrotto settimanalmente dall'intervista domenicale nella trasmissione mattutina di Galasso. Giurò di non mettere mai più piede in uno stadio. Per un trentennio c'è riuscito, poi qualche fruttarolo deve avercelo riportato.

Bravo, ricordiamocele queste cose!!! O meglio ricordiamogliele ai tanti che non le sanno o non le vogliono ricordare.

Io non le posso scordare piu.

Offline CeiZanettiGarbuglia

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Re:Le belle bandiere (Wilson e il Totonero)
« Risposta #318 : Lunedì 16 Maggio 2016, 12:44:27 »
Bravo, ricordiamocele queste cose!!! O meglio ricordiamogliele ai tanti che non le sanno o non le vogliono ricordare.

Io non le posso scordare piu.
Non è che non le vogliono ricordare, è che pur di andare contro la Lazio e/o Lotito, si raccatta tutto.
Non sono tifoso di una squadra, sono Laziale!

Offline giamma

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Re:Le belle bandiere (Wilson e il Totonero)
« Risposta #319 : Lunedì 16 Maggio 2016, 12:59:50 »
Non furono arrestati per illecito sportivo, il reato non esisteva.
Furono arrestati per truffa. La denuncia fu di un commerciante di frutta e verdura (tal Cruciani) che era caduto in rovina a causa di risultati non andati come concordato (per esempio il Lazio-Avellino cui ti riferisci, che prevedeva la vittoria biancoceleste e finì in pareggio).
Le assoluzioni o imputazioni per le singole partite, quella sì, quella no, attengono alla giustizia sportiva. Quella ordinaria si occupò di altro (truffa, estorsione, scommesse clandestine, il cd. Totonero che quello sì era reato, non truccare in sè un incontro sportivo) e dovette alla fine assolse i calciatori. Ma non dal reato di illecito sportivo, che non esisteva, ma da quello di truffa ed estorsione, cui era la giustizia sportiva ad essere estranea. I due piani, sia pur collegati, in quanto l'uno forniva elementi all'altro, erano nettamente distinti.

Anche fosse poi quella col Milan l'unica partita venduta, come Wilson ammise, sarebbe bastata, fosse esistito il reato, a determinare una condanna.
Vero, ma essendo a perdere, la Lazio non ne traeva vantaggio e non si poteva applicare la responsabilità oggettiva, noi fummo condannati in ultimo grado per Lazio-Avellino partita che la giustizia ordinaria ha giudicato non truccata, come ha ricordato Gotty, ricordo anch'io questa differenza tutti assolti per non aver commesso il fatto gli attori di Lazio-Avellino, tutti assolti per insufficienza di prove tutti gli attori delle altre partite in giudicato.
Vero anche che furono arrestati per truffa, ma Gotty ha ragione quando sostiene che oggi i giornalisti dicono regolarmente che la giustizia ordinaria mandò tutti assolti perché il reato d'illecito sportivo allora non esisteva, fosse come sostengono non si sarebbe andati neanche in dibattimento, c'era invece il reato di truffa che però non fu provato con certezza, l'unica certezza era che non ci fu alcun reato per Lazio-Avellino che ribadisco fu la partita che ci condannò alla B.
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)